9 vite da donna

Film 2005 | Drammatico 112 min.

Regia di Rodrigo García. Un film con Aomawa Baker, Kathy Baker, Andrew Borba, Amy Brenneman, K Callan, Elpidia Carrillo. Cast completo Titolo originale: Nine lives. Genere Drammatico - USA, 2005, durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 2 settembre 2005 - MYmonetro 2,90 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 11 maggio 2015

Tra diversi stati d'animo e destini che si incrociano, il racconto in nove episodi della vita di nove donne, narrate in piano sequenza. In Italia al Box Office 9 vite da donna ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 181 mila euro e 106 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,90/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,80
CONSIGLIATO SÌ
Nove donne, nove destini incrociati, nove grandi emozioni..
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Sandra è in carcere e un fatto occasionale le impedisce di comunicare con il figlioletto in visita scatenando la sua rabbia. Diana, incinta, sta facendo la spesa in un supermarket quando si trova davanti l'uomo con cui in passato ha vissuto un intensa relazione. Holly torna dopo molto tempo a casa per regolare i conti con chi in passato ha abusato di lei. Samantha soffre di nascosto nell'assistere al deteriorarsi del rapporto tra il padre paralizzato e la madre. Sonia non apprezza il fatto che il suo compagno riveli un loro fatto intimo a degli amici altolocati. Lorna raggiunge l'ex marito al funerale della sua seconda moglie creando un certo imbarazzo. Ruth raggiunge un motel con un uomo da cui è attratta. Camille deve sottoporsi a un'operazione che avverte come invalidante e non risparmia al marito la propria tensione. Maggie si reca al cimitero a visitare la tomba di un familiare molto stretto. Questi sono i nove momenti di vita che Rodrigo Garcia coglie in un film vincitore del Pardo d'Oro e del premio dei Giovani al 56° Festival di Locarno. Sarebbe facile definirlo la somma di 9 cortometraggi e quindi un non-lungometraggio. Ma la continuità c'è (in un film che fa del piano sequenza non un esercizio di stile o un'esibizione virtuosistica ma una modalità visiva tutte le volte cangiante) e proveremo a dimostrarlo. Essa sussiste già nella struttura circolare che il film si dà. Apre con lo spazio più chiuso che ci sia (il carcere) in cui a una donna latinoamericana viene di fatto impedito di parlare con l'essere umano a cui più tiene: suo figlio. Chiude con lo spazio aperto e quasi idilliaco del cimitero in cui una sessantenne wasp cerca un impossibile dialogo con la figlioletta perduta tanti anni prima. Non è quindi solo l'escamotage di inserire le protagoniste di alcuni episodi quali personaggi secondari in altri che favorisce l'unitarietà della narrazione ma anche lo spirito con cui si guarda alle diverse situazioni vissute che non sono tutte riferibili a un genere e che, anzi, semmai evidenziano uno squilibrio probabilmente voluto. Perché se la Lorna che si trova a fare sesso con l'ex marito mentre poco distante si trova il cadavere (ancora caldo si potrebbe dire) della di lui seconda moglie sfiora il grottesco, non altrettanto accade, ad esempio, nell'episodio dedicato ad Holly in cui una straordinaria Lisa Gay Hamilton attraversa una tavolozza di gamme espressive per offrirci il conflitto interiore di una figlia che vuole chiudere definitivamente i conti con chi ha abusato di lei ma che al contempo ha la consapevolezza che la sua infanzia e adolescenza non sono state solo un inferno. L'episodio che comunque risulta essere il più completo sotto tutti i punti di vista è quello di cui è protagonista Robin Wright Penn. Nel suo incontro in quel non luogo per definizione che è il supermercato è condensata l'anima del film. La complessità dei movimenti di macchina, il trascolorare nei volti e nei gesti dei due ex amanti di sensazioni che vanno dall'imbarazzo al piacere del ritrovarsi fino al rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, mescolato al sentimento di contraddittorietà che si instaura nei confronti delle nuove relazioni che entrambi vivono (soddisfacenti fino a pochi minuti prima grazie a un accurato lavoro di rimozione), tutto questo ci aiuta a capire come e perché un cast di questo calibro abbia accettato di lavorare praticamente gratis.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 17 settembre 2019
R.A.F.

9 storie di donne diversissime, ma tutte accomunate dalla sofferenza, quasi che il dolore, nelle sue svariate forme, fosse il denominatore comune dell’essere donna. 9 attrici (in realtà molte di più, considerando le comprimarie) che interpretano superbamente il loro dramma, condensando emozioni, sogni, paure e turbamenti, in poco più di 12 minuti a testa, riuscendo ciò [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Nove vite da donna, di Rodrigo Garcia, è un oggetto strano. Avanza con lentezza, passando da un personaggio all’altro mentre restano nell’ombra, almeno in un primo momento, le connessioni. Che relazione ci potrà mai essere fra la vita di Sandra e quella di Maggie? Oppure fra Ruth e Lorna? Nessuna, all’apparenza, eppure tutto si lega, in questo mosaico al femminile.

Antonello Catacchio
Ciak

Rodrigo Garcia, figlio del grande Gabriel Garcia Marquez, e già buon direttore della fotografia, punta di nuovo il suo obiettivo da regista sull’universo femminile. Lo aveva fatto con i precedenti Le cose che so di lei e Ten Tiny Love Stories. Questa volta, però, sono nove frammenti di vita proposti attraverso nove piani sequenza, ritmati dal montaggio di una macchina da presa sempre in movimento che [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

«Siamo solo ossa e sogni», dice Camille (Kathy Baker) a Richard (Joe Mantegna). E in un letto d’ospedale, in attesa d’essere operata al seno, e il cancro sembra volerle divorare anche l’anima. E impaurita, e ancor più irritata. Lo è soprattutto con chi le sta vicino, con il marito chino su di lei, quieto e forte d’una pazienza che si nutre dell’amore d’una vita intera.

Alessandra Levantesi
La Stampa

Consoliamoci. Se è vero che la fascinosa e brava Julia Roberts è decisa ad abbandonare il cinema, Hollywood troverà il modo di rifarsi della perdita in quanto pullula di eccellenti attrici. Basta prendere «Nine Lives» di Rodrigo Garcia, in competizione al festival e in aura di premio (i Pardi verranno assegnati oggi), interpretato da nove protagoniste che vanno da Glenn Close a Sissy Spacek, da Robin [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Nove donne, nove vite, nove piani sequenza che coincidono con altrettanti irrevocabili momenti della verità. Una giovane vistosamente incinta incontra per caso al supermercato il suo primo e grande amore, tornato da anni in città senza dirle nulla e ormai a sua volta sposato. Una coppia a cena da amici trasforma una tranquilla serata a quattro in un’imbarazzante resa dei conti privata.

Emiliano Morreale
Film TV

Sandra (Carrillo) è in carcere e cerca di avere un colloquio con la figlia; Diana (Wright Penn) è incinta e incontra il suo ex al supermercato; Holly (Hamilton) va a fare i conti col patrigno; Sonia (Hunter) mette in imbarazzo il marito davanti agli amici ricchi; Samantha (Seyfried) deve scegliere fra l’università e il suo ruolo di baricentro della famiglia sfasciata; Lorna (Brenneman) va al funerale [...] Vai alla recensione »

Lorenzo Buccella
L'Unità

E proprio sul rettilineo finale del festival, ecco un film che si alza sulle punte per guardare da vicino la gabbia dei «Pardi» locarnesi. A scompaginare i pronostici nel tic tac degli ultimi secondi, mandando a gambe all’aria le griglie interpretative fin qui formulate, una «famiglia» di donne che a turni singoli va a perforare le caselle narrative di Nine Lives.

Mariarosa Mancuso
Vanity Fair

Sono nove corti, messi uno di fianco all’altro come cioccolalini in una scatola. Possiamo quindi scegliere i nostri preferiti. Abbiamo l’autorizzazione del regista Rodrigo Garcia. Non ha voluto costringere le sue Nove vite da donna in un’unica trama, con un inizio e un finale. Ora deve stare al gioco. Su tutti vince Diana. Robin Wright Penn (in alto), incinta, incontra al supermercato l’ex amante Damian, [...] Vai alla recensione »

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