Nove esempi. Nove donne. Nove vite. Nove cortometraggi titolati col nome di una donna, la protagonista dei 10 minuti della sua vita che ci vengono mostrati. Storie che si collegano di striscio, vagamente e solo con un pò più di attenzione. Storie troppo corte per potertici affezionare ma abbastanza incisive per farti pensare. 9 situazioni diverse, 9 sofferenze diverse. Ogni volta è un dolore differente, una sopportazione che esplode o che semplicemente si sublima. Donne magnifiche che interpretano ruoli complessi: Robin Wright Penn, Holly Hunter, Sissi Spacek o Glenn Close. Tutte bravissime e coinvolgenti. Il problema, però, è che film con questa struttura rischiano di fare la fine di "Coffee & Cigarettes" (Jim Jarmusch, 2003),e cioè che solo alcune delle storie presentate funzionano veramente, mentre le altre o annoiano, o hanno dei dialoghi mal costruiti, oppure, semplicemente, non piaciono. Delle nove storie che ho visto, solo un paio non mi hanno particolarmente coinvolto; altrttante mi sono parse davvero ben fatte: la storia di Robin Wright Penn, con le sue inquadrature tra gli scaffali di un supermercato e quella con Glenn Close e Dakota Fanning, estremamente suggestiva. Un film non difficile da guardare. Piuttosto piacevole.
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