Anno | 2007 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 131 minuti |
Regia di | Julie Taymor |
Attori | Jim Sturgess, Evan Rachel Wood, Joe Anderson, Dana Fuchs, Martin Luther, Salma Hayek T.V. Carpio, Spencer Liff, Lisa Hogg, Nicholas Lumley, Michael Ryan (V), Angela Mounsey, Erin Elliott, Robert Clohessy, Christopher Tierney, Curtis Holbrook, Eddie Izzard. |
Uscita | venerdì 23 novembre 2007 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Sony Pictures Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,32 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 dicembre 2017
Una storia d'amore ambientata sullo sfondo degli anni Sessanta durante gli anni turbolenti della protesta pacifista, dell'esplorazione mentale e del rock 'n roll. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Across the Universe ha incassato 789 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Liverpool, anni '60. Jude (Jim Sturgess) decide di lasciare l'Inghilterra per recarsi in America alla ricerca del padre emigrato anni prima verso gli Stati Uniti. Lì conoscerà nuove persone, si innamorerà, e si scontrerà con la realtà della guerra in Vietnam, dei movimenti pacifisti, dei Watts Riots, del mondo della musica. Con le note e i testi dei Beatles (in versione rivista e corretta dai protagonisti) a ispirare la sua storia.
Julie Taymor ha diretto diversi musical a Broadway, e anche alcune rappresentazioni operistiche, oltre naturalmente al cinema (Frida, Titus). Avendo sempre avuto a che fare con l'arte e con la musica, la sua interpretazione in chiave musical dei Beatles, come ispiratori con le loro canzoni della storia di un giovane negli anni'60, è visionaria, psichedelica, ironica, con uno sguardo a quel periodo che in parte ha cambiato la storia.
Per realizzare questo film si è quindi avvalsa di famosi performer (Bono e Joe Cocker), di ottimi comprimari fra cui il protagonista, Jim Sturgess, che sorprende nelle sue interpretazioni di "Revolution" e "All my loving", e dell'apporto fondamentale del compositore Elliott Goldenthal che ha avuto l'onere e l'onore di riarrangiare i pezzi del quartetto di Liverpool.
Across the universe, che alcuni avvicinano a Moulin Rouge di Baz Luhrman, è un insieme di quadri musicali, ognuno con una sua personalità, che in parte descrivono le vicende (la sequenza di "Strawberry fields forever" è intensa e appassionante), e in parte ne rappresentano le atmosfere, con l'utilizzo di effetti di saturazione di colore, del green screen, e di coreografie tipiche del musical.
Il film di Julie Taymor non è comunque un film sui Beatles, bensì raccontato dai Beatles, i cui testi si rinnovano e acquisiscono nuova linfa, con uno sguardo al passato. E uno al presente.
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Quando il cambiamento si insinua nel tempo i colori si incupiscono e la musica si fa più triste. Julie Taymor rende l’idea alla perfezione. Reduce dalle visioni di Frida e dalle scenografie imponenti di Titus, nonché da numerose regie teatrali, la regista americana si riconferma pittrice e coreografa del grande schermo. Il suo Across The Universe racconta, in punta di piedi e sulle note evergreen dei [...] Vai alla recensione »
Col pretesto del povero inglese emigrato negli usa in cerca del padre, jim sturgess alias jude, la taymor taglia su misura la pellicola sui temi e sulle canzoni dei beatles, che da hey jude a revolution a strawberry fields forever, solo per citarne alcune, furono assieme a jimy hendrix, janis joplin ecc. i precursori del movimento hippie che predicava la pace e l'amore e manifestava contro lo zio [...] Vai alla recensione »
Living it's easy with eyes closed..così nulla è reale,affermano i beatles nella loro canzone strawberry fields forever.. Across the universe echeggia con approccio visionario,un sogno ad occhi aperti,un epoca di speranza,di bellezza,di ricchezza:i meravigliosi 60 La forza di questo film sta nel provocare nel pubblico sentimento di nostalgia,come di invidia(per i giovani appassionati dell'opera) verso [...] Vai alla recensione »
In genere non sono un'amante dei musical, ma essendo un fan dei Beatles mi sono incuriosito e l'ho guardato. È stato davvero bello sotto molti punti di vista (regia, effetti, sceneggiatura), anche se la recitazione di alcuni personaggi non è stata proprio il massimo e la trama è stata forzata in alcuni punti; ottima non solo la musica in sé, ma anche l'interpretazione [...] Vai alla recensione »
Il film più bello che abbia mai visto. E' riuscito a raccontare allo stesso tempo, in modo incantevole, la storia dei Beatles e la storia degli anni sessanta. Infatti, raccontando gli anni sessanta, il film racconta anche le fasi creative dei Beatles, dall'inizio spensierato alla fase psichedelica fino al concerto sul tetto. Perfino la sequenza delle canzoni è quasi cronologica.
In un tempo sospeso tra innocenza ed età adulta, un gruppo di ragazzi vivono in una dimensione parallela dove non contano le regole ma soltanto le emozioni, dove ci si nutre di amicizia e sopratutto di amore. In questo passaggio tra la fredda periferia di Liverpool alla trasgressione del Greenwich Village di New York, il protagonista Jude vive un'impressionante quantità di nuove [...] Vai alla recensione »
cantato benissimo, ha ridato valore a molte delle musiche dei beatles, non è un musical come gli altri, la storia è semplicemente stupenda, si concentra tanto sulla tematica dell'amore che su quella della guerra. Mi è piaciuto particolarmente il modo in cui hanno dipinto l'esercito per marcare che la guerra era sbagliata. Le scene danno un tocco di fantasia al film per renderlo ancora più magico, [...] Vai alla recensione »
Meno banale di quanto me l'ero immaginato, fare un film con/attorno/su/per/attraverso i Beatles è stata un'idea coraggiosa. Storia d'amore, di guerra e di ribellione raccontata con le parole di Lennon/Mccartney, scenografia, costumi ed effetti da far impallidire Le Cirque du Soleil e lo stesso Michel Gondry e Tim Burton per la visionarietà della Taymor.
Il ritratto di un'epoca sulle note di una musica universale Quali immagini affollano la nostra mente quando ascoltiamo una bella canzone ? E' una indagine preliminare di non poco conto quella che porta a capire come non sia il film a trarre ispirazione dalla musica, bensì la musica a fornire l'ispirazione per il film. Il punto di vista cambia sensibilmente: in Across the Universe [...] Vai alla recensione »
se vi piacciono gli anni 60, stile yuppies, fantasticare e cantare canzoni dei beatle, questo musical fa per voi. Nel caso contrario lasciate perdere.
questo film mi ha fatto riscoprire la passione per i beatles, mi ha divertita ed emozionata, mi è piaciuto da morire e mi ha dimostrato per l'ennesima volta che tutto quello di cui il mondo ha bisogno è l'amore... all u need is love... love, love, love...
Un musical costruito montato e cantato come meglio non si poteva. Un videoclip di 2 ore che si intreccia su una storia. L'anello debole è a mio parere proprio la musica. Più che le canzoni sono i motivi ispirati alle songs dei Beatles che lo rendono leggero e godibilissimo visivamente.Un film giovane che voleva rinfrescare la musica dei Beatles che pero' si rivela morta e sepolta.
Colorato, poetico, visionario. Circa 120 minuti di pura musica e poesia: in una parola, un’opera d’arte. Non riesco a trovare un difetto a questa pellicola, se non forse la prevedibilità del lieto fine, con un messaggio pacifista e di speranza. Indiscutibile la potenza travolgente dei pezzi scelti dall’immenso repertorio dei Beatles, a mio parere il gruppo più originale ed iconico di sempre.
Un bellissimo film a base di delizie sonore e visive che mi sono gustato a tutto volume. La voce graffiante di Dana Fuchs e quella roca di Joe Cocker mi hanno fatto venire la pelle d'oca e..... che bellezza la musica senza tempo dei Beatles!
insomma noioso... l'ultima buona mezz'ora l'ho guardata sbadigliando... a forza, giusto per finirlo
Il film non raggiunge affatto la sufficienza: la storia è ridicola, per non dire assente, quasi un pretesto (come scritto nella recensione) per cantare le canzoni, le vicende, abitudini e costumi degli anni sessanta che vorrebbero raccontare sono in parte una serie di luoghi comuni e un miscuglio disomogeneo di idee che infine non lasciano niente a chi ha visto il film! Ad un certo punto del film si [...] Vai alla recensione »
Raramente si capisce che il film appena visto è un capolavoro. Across the universe è uno di questi. Julie Taymor, la regista è una che si butta senza rete: all'opera, a Brodway e al cinema, con l'interessante Titus e il disastroso Frida , per l'amica Salma Hayek, che qui si sdebita con un cammeo da infermiera supersexy sulle note di Happiness is a warm gun , cantata dal reduce Max (Joe Anderson, magnifico). [...] Vai alla recensione »
«Oggi è di moda essere stupidi», ha dichiarato Julie Taymor. Negli anni 60, invece, «era di moda essere svegli, informati ». Senza computer, senza blog, senza cellulari – spiega –, occorreva «mettersi insieme», e andare a protestare nelle strade. «Ma oggi i ragazzi hanno tutto. Non hanno bisogno di ribellarsi a niente. Possono ottenere quel che vogliono».
Premessa doverosa: se per caso in un film echeggiano due note dei Beatles, anche da lontano, anche storpiate o solo fischiettate, ogni senso critico ci abbandona e sprofondiamo senza vergogna in un gorgo di emozione. E' un fatto anagrafico, non ci si può fare nulla. Milan Kundera sostiene di commuoversi quando vede le foto dei nazisti perché gli ricordano la sua infanzia, figuriamoci se chi ha l'età [...] Vai alla recensione »
Uno dei progetti più deliranti e affascinanti degli ultimi tempi: prende 33 tra le più acclamate canzoni dei Beatles e le usa come "libretto d'opera" per un musical originale sugli anni 60 e le sue contestazioni. Superato lo sgomento, tenuti lontani i puristi beatlesiani, ripassati, libri alla mano, i topoi del postmoderno, si può affondare senza paura nell'universo sincretico di Julie Taymor (la regista [...] Vai alla recensione »
Il primo è stato il Woody Allen di Everybody Says I Love You, poi è venuto il Resnais di Parole, parole, parole, quindi il Branagh di Pene d'amor perdute. Ora tocca a Julie Taymor con Across the Universe, prima opera-rock del nuovo millennio scritta e cantata con le parole di una leggenda del '900: i Beatles. Ci sono film così originali che sembrano nascere dal nulla mentre hanno dietro di sé una [...] Vai alla recensione »
Esce dopo la buona accoglienza alla Festa di Roma, Across the Universe di. Julie Taymor. Vogliamo tornarci su per segnalare nuovamente un'operazione a suo modo originale all'interno del genere musical. Partiamo dall'idea: pensare che il corpus dei testi delle canzoni dei Beatles e le musiche, con tutto l'immaginario che portano con sé, potessero costituire una trama ideale per un racconto generazionale [...] Vai alla recensione »
Julie Taymor, la regista di Titus e di Freda (due film che non hanno raccolto il nostro entusiasmo), ha firmato un progetto tanto bizzarro quanto affascinante. Across the Universe, oltre a essere il titolo di una canzone dei Beatles, è un film, meglio un musical, ancor meglio un'opera musicale che usa 33 canzoni del celebre gruppo di Liverpool, da Girl a Lucy in the Sky with Diamonds, come «libretto» [...] Vai alla recensione »
Fragole e sangue. Potrebbe essere sintetizzato così, con il titolo del film del 1970. Le fragole sono il marchio che Jude, il protagonista maschile, disegna come marchio di un'etichetta discografica, e grondano sangue quando sono appiccicate in una curiosa composizione, con dissolvenza sul Vietnam. Perché Across the Universe, il film di Julie Taymor, è una rilettura della storia statunitense degli [...] Vai alla recensione »
ONE of the most surreal moments in “Across the Universe,”Julie Taymor’s passionate ’60s fantasia set to the songs of the Beatles, is a three-and-a-half-minute sequence at an Army induction center in New York City. Here is where Max Carrigan (Joe Anderson), a spirited hippie rebel from an upper-middle-class family, reluctantly reports for his physical examination after receiving his draft notice.
FOR most anybody who was over 12 and under 30 in 1964, the sound of the Beatles is immutably fixed in the brain, parked somewhere near the Pledge of Allegiance and two plus two makes four. With the opening on Friday of Julie Taymor’s new movie, “Across the Universe,” expect many of those brain cells to be all shook up. Call it a jukebox musical, or a rock opera, or a long-playing music video.
Con «Across the Universe» la giovane e brillante Julie Taymor ha creato un'originale opera-rock nella quale trentatré canzoni dei Fab Four, selezionate tra le oltre 200 scritte dal gruppo, nonché reinterpretate quasi tutte dal vivo dai versatili interpreti e qualche ospite di lusso, danno vita a una minimalistica quanto deliziosa love story. La regista di «Titus» e «Frida», spalleggiata da sceneggiatori, [...] Vai alla recensione »
Se la musica del Beatles è stata la colonna sonora di un'epoca, va da sé che un film come Across the Universe assume un colorito emozionale particolare per chi regge il peso di qualche annetto sulle spalle. Già la prima sequenza si presenta in tono evocativo, con un ragazzo che canta Girl sulla riva del mare. Apprendiamo che si chiama Jude (e cominciamo ad attendere le note di Hey Jude), che ha lasciato [...] Vai alla recensione »
Una vicenda sentimentale inanellata su 33 canzoni dei Beatles, fra cui quella del titolo, che stanno a sottolinearne le alterne fasi o a suggerire gli stati d'animo dei vari personaggi. E' semplice come i nostri «musicarelli» di una volta la struttura narrativa di Across the Universe, ma quanto talento creativo, quanta raffinatezza visiva troviamo in questo originalissimo film di Julie Taymor, pluripremiata [...] Vai alla recensione »
Non è un musical tradizionale, se non di rimbalzo. Forniscono parole e musiche 33 canzoni dei Beatles, cucite insieme per raccontare la storia d'amore tra il britannico Jude e l'americana Lucy. Partenza da Liverpool, in cerca di un padre mai conosciuto (era un soldato americano, sparito senza dar più notizie, come accadrà nel musical "Miss Saigon", per dieci anni in cartellone a Broadway).
Trentatré canzoni dei Beatles sono il meraviglioso tappeto sonoro su cui Julie Taymor, regista di progetti un po' cool e un po' balordi (Frida) racconta un'educazione sentimental-politica nei Sixties. Per far quadrare i conti, i personaggi hanno spesso nomi di canzoni dei gruppo, e dunque: Jude (Hey) è un giovane di Liverpool che va alla ricerca del padre negli Usa, fa amicizia con un giovane studente [...] Vai alla recensione »