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Film nelle sale: La legge dei grandi numeri

Un'insolita quantità di nuove pellicole affolla le sale questa settimana.
di Edoardo Becattini

Gli incubi del grande dittatore

venerdì 23 novembre 2007 - Rubriche

Gli incubi di King e del grande dittatore
Il venerdì di questa settimana arriva talmente saturo di novità cinematografiche che potrebbe essere ben utilizzato a fini statistici per testare i generi maggiormente favoriti del panorama contemporaneo. Quel che ne verrebbe fuori forse non rispecchierebbe con precisione le attuali tendenze, ma senza dubbio ne restituirebbe l'eterogeneità. A cominciare dalla popolarità del thriller a sfondo metafisico che non tramonta mai, soprattutto quando l'ispirazione scaturisce dalla prolifica scrittura di Stephen King.
1408 è il numero di una stanza d'albergo dall'aura maledetta in cui lo scrittore Mike Enslin (John Cusack) esige di alloggiare con l'intento di effettuare ricerche sui numerosi fenomeni paranormali avvenuti all'interno. Il soggiorno sarà un viaggio allucinato e inquietante all'interno della psicologia di Mike e dei suoi incubi latenti. Proseguendo sul versante fantastico, Il risveglio delle tenebre è, a dispetto del titolo, una pellicola di genere mitologico e fiabesco e percorre più il sentiero tracciato dalle saghe di Tolkien o Harry Potter che quello di Shining. Il film racconta la storia di Will Stanton, un ragazzo del mondo moderno, che scopre di essere l'ultimo discendente di una dinastia di guerrieri che hanno dedicato la loro vita a combattere le forze delle Tenebre. Viaggiando indietro e avanti nel tempo, Will otterrà la competenza e la saggezza necessaria ad affrontare le forze oscure in una battaglia risolutiva. Andando oltre, lo stesso autore che ha prodotto pochi anni or sono Zucker!, Dani Levy, presenta oggi una nuova opera dotata della stessa anima satirica e di quell'umorismo un po' cinico che aveva contraddistinto anche il film precedente. Solo che stavolta il caustico spirito yiddish si dedica a creare un anomalo ritratto del nazismo e del suo leader. Mein Führer – La veramente vera verità su Adolf Hitler ci mette di fronte a un macchiettistico Hitler, stanco e depresso per il malcontento e il calo di popolarità riscontrato sul finire del secondo conflitto mondiale, che decide di assumere un attore per poter apprendere le strategie utili a rinvigorire la sua retorica e la credibilità presso la devastata popolazione tedesca. Il film si segnala anche per essere l'ultima interpretazione da parte del protagonista de Le vite degli altri Ulrich Mühe, morto prematuramente di cancro allo stomaco l'estate scorsa, che qui interpreta il docente di recitazione Prof. Grünbaum.

Le varie epoche dei conflitti
Trenta è invece il numero di canzoni dei Beatles che la raffinata regista Julie Taymor ha utilizzato per il suo cinetico e sgargiante musical-omaggio; celebrazione rivolta non tanto ai quattro di Liverpool, quanto al valore che ebbero e hanno le loro note per la generazione dei Sixties. Across the Universe racconta l'energia degli ideali e delle rivoluzioni di pensiero di quegli anni attraverso la storia d'amore fra due giovani (chiamati non a caso Jude e Lucy) a cavallo fra Inghilterra e Stati Uniti nel periodo che precede l'inizio della guerra in Vietnam. O' Jerusalem ricrea invece meticolosamente cause e primarie conseguenze di un altro conflitto storico: quello che iniziò con la creazione dello stato di Israele nel 1948 e che ancora divampa. Partendo dalle vicende di Bobby e Said, due giovani cresciuti a New York e legati da profonda amicizia, il film racconta come le loro differenti origini, rispettivamente ebraica e araba, li portino dapprima a separarsi per prendere parte attiva agli scontri in Terra Santa, e quindi, inevitabilmente, a fronteggiarsi per una Gerusalemme ormai distrutta.
Cambiando completamente genere per riaggiornarsi all'epoca attuale e a storie d'amore effimere, Boygirl – Questione di... sesso è una teen comedy che riprende il narratologicamente non proprio originale espediente dello scambio di personalità fra caratteri opposti indotto da maledizione. In questo film il contrasto è ulteriormente accentuato dal fatto che i due adolescenti protagonisti sono anche di sesso opposto, oltre che differentemente dediti a coltivare muscoli e cultura.

Modelle, minatori, giardinieri
Ventotto sono gli anni che ha vissuto Edie Sedgwick prima di suicidarsi con un'overdose di barbiturici nel 1971. Alla sua veloce esistenza, dalla fuga a New York al successo come modella, dalla proficua collaborazione artistica con Andy Warhol allo scadere dei suoi quindici minuti di celebrità, è dedicato Factory Girl, pellicola dalla turbolenta gestazione, che ha visto prima rifiutare e poi riscritturare Sienna Miller per il ruolo principale, e segnata da turbolente minacce legali da parte di Bob Dylan. Il genialoide cantautore non deve aver evidentemente gradito il ritratto offerto da Hayden Christensen all'interno della pellicola, e ogni riferimento alla sua persona si è così fatto tacito e implicito.
Di produzione italiana e di tutt'altro contesto sociale è il film del padovano Fulvio Wetzl Mineurs. Il titolo fa riferimento all'ambiguità semantica che la parola "mineurs" ha in francese: essa infatti può significare sia minatori che minori, inferiori. E di entrambe le categorie parla il film, collocando l'ambientazione alla Lucania del 1961, quando molti padri di famiglia partivano per andare a spalare carbone in Belgio. I quattro ragazzi protagonisti della vicenda, pur vivendo sempre assieme e usufruendo della stessa ottima istruzione fornita dal maestro del paese, vivranno vite diverse proprio in base all'estrazione sociale e alle esigenze della famiglia. Due di loro restano in Basilicata, gli altri due raggiungono il Limburgo belga, coltivano una nuova istruzione e si iniziano al lavoro di minatori.
Sempre un po' malinconico e legato a una nostalgia per l'infanzia, Il mio amico giardiniere si differenzia dal film di Wetzl per il brio e la genuinità dei dialoghi fra i due protagonisti, Daniel Auteuil e Jean-Pierre Darroussin. Nel film Auteuil è un artista di successo, stanco della vita parigina e dei litigi con la moglie, che fa ritorno nella casa di campagna dove ha passato l'infanzia per ritrovare serenità ed equilibrio. Li trova quando, intento a rendere nuovamente fertile il suo orto, ha l'occasione di riabbracciare un vecchio amico di scuola e di iniziare con lui una serie di lunghe conversazioni sulla loro infanzia.

L'Italia parla chiaro
Le ultime uscite sono invece quelle che meglio ci illustrano la situazione italiana, sospesa fra tendenza all'autorialismo e opere per il grande pubblico. Certamente più al secondo che al primo blocco appartiene Milano Palermo – Il ritorno, sequel a dodici anni di distanza da Palermo – Milano solo andata. Il primo film fu un buon successo di pubblico, probabilmente anche grazie alle forti analogie con gli schemi narrativi e stilistici rinvenibili con la serie de La piovra; questo secondo episodio riannovera tutto il cast dei personaggi sopravvissuti all'operazione di scorta del primo film (quindi Raoul Bova, Ricky Memphis e lo scortato Giancarlo Giannini) più qualche nuova entrata come Libero De Rienzo e un Enrico Lo Verso come duro antagonista, per raccontare il viaggio di ritorno della squadra della questura calabrese impegnata a recuperare la figlia rapita di Leofonte, ragioniere di mafia pentito. È poi sicuramente diretta a un'ampia fascia di spettatori anche la commedia Lezioni di cioccolato, opera prima di Claudio Cupellini che fonde i volti piacevolmente noti di Luca Argentero, Violante Placido e Neri Marcorè assieme al teorema per cui la dolcezza di un cioccolatino può esser foriera di amori e redenzioni. Ma a differenza di Chocolat con Juliette Binoche e Johnny Depp, qua siamo nell'Italia contemporanea e ciò che va ammorbidito non è quindi il puritanesimo di una comunità, ma la legge del profitto economico e lo sfruttamento del lavoro nero.
Il cinema italiano più di basso profilo e di ricerca è quello realizzato da Pasquale Scimeca e Citto Maselli. Il regista di Placido Rizzotto si confronta con la rilettura di uno dei maggiori capisaldi della letteratura italiana e siciliana in special modo, ovvero Giovanni Verga e la sua novella Rosso Malpelo: la toccante e poetica storia di un ragazzino allontanato dalla gente che lavora in una miniera di zolfo e che, dopo la morte del padre, solidarizza solo con un debole giovane emarginato. L'impegnato regista romano ci permette infine di chiudere questa lunga panoramica di nuove uscite con ancora un altro numero: Civico 0 è un racconto fatto di tre umanità disperate ma combattenti che lo stesso Maselli è riuscito a costruire con fedele realismo basandosi su testimonianze dirette ottenute proprio da quelle persone che vivono per tutta Roma senza fissa dimora.

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