Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Canada, USA |
Durata | 111 minuti |
Regia di | David Cronenberg |
Attori | Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Robert Pattinson, Olivia Williams Sarah Gadon, Evan Bird, Carrie Fisher, Jayne Heitmeyer, Niamh Wilson, Amanda Brugel, Emilia McCarthy, Kiara Glasco, Joe Pingue, Ari Cohen, Dawn Greenhalgh, Jonathan Watton, Jennifer Gibson, Gord Rand, Justin Kelly (II), Clara Pasieka, Allegra Fulton, Domenic Ricci, Sean G Robertson, Christian Lloyd, Donald Burda, Alden Adair, David Amito, Dan Lett, Sandra Battaglini, Joanne Reece, Chris Anton, George Nickolas K., Joseph Murray (II), Adrienne Wilson, Murray Furrow, Neil Girvan. |
Uscita | mercoledì 21 maggio 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,13 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 9 febbraio 2018
La storia di due bambini prodigio rovinati, come spesso è accaduto, dall'industria cinematografica. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Maps to the Stars ha incassato 448 mila euro .
Maps to the Stars è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Benjamin è un bambino prodigio, star di un a serie di film comici per tutta la famiglia che si atteggia ad adulto e possiede tutte le nevrosi e l'arroganza del navigato performer. La sua famiglia è formata da un padre psicologo dai metodi poco ortodossi e da una madre che ne asseconda le manie. Contemporaneamente una delle clienti del padre è un'attrice di poca fortuna, figlia a sua volta di una nota stella del cinema che forse potrà interpretare il ruolo di sua madre. Dietro richiesta di Carrie Fisher nella sua vita arriva una ragazza con il volto sfregiato da un'ustione, innamorata di un autista che sogna di fare l'attore. La ragazza vorrebbe lavorare come assistente ma da quando si presenta cominciano anche strane visioni.
Lungo tutta la prima parte della sua carriera David Cronenberg per ogni storia che raccontava si mostrava interessato unicamente ai molti modi nei quali le deviazioni mentali hanno effetti materiali, attento cioè alle strade che portano un delirio psicologico a diventare martirio della carne, come se l'unica cosa importante in una storia che coinvolge esseri umani fosse la relazione che quegli eventi di cui sono protagonisti instaura tra la loro mente e il loro corpo, ciò che non si tocca con ciò che rischia di essere ferito. E spesso questo percorso ha previsto una violenza, nei piccoli gesti come in quelli eclatanti, tanto efferata ed impressionante quanto più temuta dal regista in primis (e proprio per questo difficile da sostenere anche per il pubblico). Tuttavia da Spider in poi, e da A Dangerous Method con più costanza, l'integrità del corpo e l'influenza che la mente ha sulla carne sembra interessare molto meno al regista. La sua attenzione nelle storie raccontate sta invece tutta nella percezione distorta del mondo e nell'interpretazione che possiamo fare di ciò che ci circonda a partire proprio da esso (deformato o meno dalla lente dell'assurdo).
Cosmopolis aveva segnato un nuovo standard in questo cinema non corporale di Cronenberg e Maps to the stars porta avanti le medesime idee in un film che fin dal titolo usa esplicitamente un microcosmo, quello hollywoodiano, per un'altra storia di psicologie ingannevoli e abissi della mente.
Poche volte però abbiamo visto il genio dietro La zona morta, Inseparabili ed eXistenZ così incapace di una sintesi efficace. Il cineasta noto per un'abilità inimitabile nel generare immagini in grado di riassumere tutte le sensazioni di un film in un unico stimolo visivo, potente come un grido e indimenticabile come un trauma, sembra aver rinunciato alla parte più devastante del suo fare cinema. Anche solo uno schiaffo in un film di Cronenberg appariva come la più ingiusta e intollerabile delle violenze sia fisiche che mentali, mentre in Maps to the stars nemmeno un rogo umano smuove lo spettatore da una terribile apatia, da un distacco sonnacchioso rispetto alle vicende di un piccolo circolo umano fatto di attori falliti o emergenti che subiscono sulla propria pelle quel che il cinema stesso produce.
Girando attorno ad argomenti di scarso interesse trattati con leggerezza, abusando della lente del grottesco all'interno di paesaggi losangelini assolati al limite del tollerabile come fossimo in un film di Altman privato del piacere di esporre la grettezza umana, Cronenberg in questa sceneggiatura di Bruce Wagner non trova mai un bandolo e il suo passare di storia in storia, di personaggio in personaggio invece che arricchire una visione di gruppo impoverisce quella dei singoli caratteri.
Le vite dei protagonisti del film sembrano subire colpi di scena degni di una scenggiatura per il cinema. Apparizioni fantasmatiche, agnizioni e svelamenti scandalosi, oltre a ritorni dal passato e morti accidentali sono le conseguenze della follia delle loro vite, ma nulla riesce a toccare lo spettatore. In questa storia permeata da un'ironia graffiante solo in superficie, in realtà così consueta e abusata da risultare innocua, non si nota nemmeno la volontà di dire qualcosa di audace e personale sul cinema stesso, che tra tutti gli argomenti è il più presente.
MAPS TO THE STARS disponibile in DVD o BluRay |
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Nota preliminare 1. Votazione volutamente esagerata al rialzo, al fine di compensare le altre votazioni assurdamente esagerate al ribasso. Nota preliminare 2. Il recensore ufficiale di Mymovies (Gabriele Niola) deve essersi appisolato durante il film. ''La sua famiglia è formata da un padre psicologo dai metodi poco ortodossi e da una madre anch'essa attrice ma con [...] Vai alla recensione »
Una famiglia americana vive a modo suo il grande sogno del successo. Il padre è un telemotivatore di successo mentre il figlio è l'indiscussa star di un telefilm per ragazzi. La madre fa da agente al figlio. I problemi vengono dalla figlia che soffre di disturbi della personalità e che un giorno viene assunta come "assistente" di una star ormai sul viale del tramonto. Cro [...] Vai alla recensione »
Cronemberg non ama la frivolezza hollywoodiana e la vacuità del suo jet set. Così decide di ambientarci una storia fatta di disagio mentale, in cui i vari protagonisti appaiono sempre il lotta tra ciò che è e ciò che appare. Un racconto corale, nel quale ognuno dei personaggi ha il medesimo peso, pur non essendo pesante per niente.
Tre momenti per immagini ci rivelano tre livelli e tematiche diverse che il regista affronta: 1-Una società allucinogena Il quadro-contesto sociale americano rappresentato ad esempio dalla scena in cui una giovane non protagonista ha comunque e sempre con se in borsetta una pasticca per "farsi all'occorrenza" ed aiuta,si fa per dire, il giovanissimo protagonista Benjamin forzato dal sistema hollywoodiano [...] Vai alla recensione »
Film in cui si narra di svariati personaggi, per lo più abitanti ad Hollywood e strettamente legati al mondo dello spettacolo, le cui vicende si intrecciano ponendo a contatto gli uni con gli altri. Vi è un'attrice (Julianne Moore), ormai un poco ageé, figlia a sua volta di una stella del cinema passato ed ormai deceduta, che è altamente depressa e che tenta in [...] Vai alla recensione »
A Los Angeles arriva Agatha (Wasikowska) e con lei arriva la fine di una famiglia: i Weiss (Cusack e Williams) avevano cercato per anni di dimenticare la loro figlia piromane e di portare al successo il loro figlioletto (Bird), ma il passato riemerge, e la sua ripercussione sul presente sarà tragica. Al quadretto di aggiunge anche Havana (Moore), attrice fallita, nevrotica e completamente [...] Vai alla recensione »
Agatha (Mia Wasikowska) e Benjamin (Evan Bird), fratello e sorella, vivono lontani, ma sono legati da una orribile storia: Agatha ha rischiato di uccidere il fratello al termine di un gioco infantile di sapore incestuoso, probabilmente originato dal vero incesto dei loro genitori, a loro volta inconsapevoli fratello e sorella. Agatha è cresciuta in Florida, Benjamin a Hollywood, all’altro capo degli [...] Vai alla recensione »
Di tanto in tanto (ma dall’ultima volta sono passati alcuni anni) decido di sottopormi alla visione di un film di Cronenberg. La scelta del verbo non è casuale, perché i suoi film non sono mai un’esperienza propriamente piacevole, indolore. Non mi riferisco al dato artistico/tecnico, che non è in discussione, ma all’impatto emotivo, a quella fitta trama di sensazioni [...] Vai alla recensione »
Siamo nel patinato universo di Hollywood: Benji è un giovanissimo attore di film comici, sbruffone e antipatico, si comporta da adulto come se fosse un attore già navigato. Una cliente di suo padre è un attrice sfortunata e piena di paturnie con il solo scopo di emulare l'odiata madre nel mondo del cinema, Agatha è una giovane bella ma sfigurata da varie bruciature che [...] Vai alla recensione »
Cronenberg affronta l'altra faccia di Hollywood.Una dark side fatta di rancori,cinismo,nevrosi,traumi del passato,disempatia e pulsioni nefaste latenti dietro una fragilissima patina di falso benessere ed opulenza da star system.Non ha sconti per nessuno,dai bambini ai grandi dalle vittime ai carnefici e non è previsto il lieto fine.Ma non raggiunge quella potenza ed intensità dei [...] Vai alla recensione »
Cronenberg affronta l'altra faccia di Hollywood.Una dark side fatta di rancori,cinismo,nevrosi,traumi del passato,disempatia e pulsioni nefaste latenti dietro una fragilissima patina di falso benessere ed opulenza da star system.Non ha sconti per nessuno,dai bambini ai grandi dalle vittime ai carnefici e non è previsto il lieto fine.Ma non raggiunge quella potenza ed intensità dei [...] Vai alla recensione »
Mi reputo un discreto fan di Cronenberg e un buon conoscitore della sua filmografia. Filo conduttore della sua produzione, vuoi in un senso piuttosto che nell'altro, credo sia rappresentato dal "confine" tra realtà e la sua ipotetica evoluzione. Se in una prima fase l'evoluzione riguardava la carne, ora come non mai assistiamo ad una produzione che si muove sulla psiche.
Cronenberg ci regala l'ennesima provocazione: denunciare la corruzione e il marcio che si celano dietro il patinato mondo hollywoodiano. Sicuramente l'idea non è inedita nè troppo originale, ma la storia intriga per il connubio con il thriller e i dialoghi taglienti. Diretto, amaro, spietato. Memorabile il finale e l'interpretazione (giustamente premiata a Cannes) di Julianne [...] Vai alla recensione »
Anch'io do cinque stelle per bilanciare le recensioni negative (e non sono poi così sicuro che non le valga per davvero). Un film assolutamente non compreso, destinato a essere rivalutato in futuro. Niola, poi fa una disamina che dire superficiale è dir poco. Credo che chi parla di declino di Cronenberg, in questa come in altra sede, non abbia compreso il senso mutevole di un tratto [...] Vai alla recensione »
Da "A Dangerous Method" in poi, ovverosia da tre anni -E tre film- Cronenberg sembra soffrire una crisi di "Allenizzazione" da cui il regista di "Manhattan" sembra (forse) definitivamente uscito dopo l'ultimo, bellissimo "Blue Jasmine". I due possano sembrare personaggi agli antipodi, ma chi scrive si riferisce ai film girati uno dopo l'altro -appunto-, ad una presenza festivaliera sempre più costante, [...] Vai alla recensione »
Mi ha messo così tanta tristezza entrare su MyMovies e leggere solo un paio di recensioni positive su tutte quelle presenti,che ho deciso di buttare giù qualche riga per dire ciò che penso su questo film di David Cronenberg dello scorso anno. "Maps To The Stars" parla di Hollywood rappresentandone il lato marcio,quello che spesso non si vuole [...] Vai alla recensione »
Non ero molto sicuro del mio giudizio riguardo la succitata pellicola dopo la prima visione. Non ero nemmeno riuscito a capire se il film mi fosse piaciuto o meno. Per cui ho deciso di rivederlo una seconda volta. Ebbene ora posso dire che Maps to the Stars è un film che non convince per nulla e che decolla a gran fatica. Le tematiche in questione sono più di una, ovvero stars di Hollywood [...] Vai alla recensione »
Certamente non è un film costruttivo per tante ragioni, tuttavia da apprezzare per interpretazione,originalità e scenografia. Una famiglia scombinata, un dialogo irriverente e scurrile sulla bocca di un ragazzo diventato, non si sa e non si vede come,una star del cinema; non è costruttivo per i rapporti che intecorrono tra fratello e sorella, per l’ atteggiamento della figlia [...] Vai alla recensione »
Non condividendo quanto scritto nella recensione "ufficiale", considero invece David Cronenberg uno dei pochissimi"autori"del cinema mondiale ancora in attività; lo è, peraltro, almeno da"Videodrome"in poi, che risale a quasi trent'anni fa, sempre che non si voglia risalire ancora più indietro, a quando, comunque il regista-autore canadese di origini [...] Vai alla recensione »
Maps to the stars , diretto da David Cronenberg , beh il film non è il massimo , gli attori sono molto bravi , ovviamente la mitica Moore come sempre fantastica , John Cusack stranamente usa anche altre espressioni , altrimenti sarebbe stato il protagonista di 2012 come di qualunque altro suo film , all'interno di di un'opera di Malick .
Anche se forse non piene, do anch'io 4 stelle per bilanciare verso l'alto il mymometro. La recensione in copertina per me andebbe vaporizzata. John Cusack introduce un motivo che mi sembra sia sfuggito ma che è invece per me un leitmotiv di tutto il film. E infatti la sua paziente Havana, Julianne Moore, viene sottoposta ad un trattamento che si basa sul principio [...] Vai alla recensione »
Il biglietto d’acquistare per “Maps to the stars” è Di Pomeriggio “Maps to the stars” è un film del 2014 diretto da David Cronenberg, scritto da Bruce Wagnercon Julianne Moore, John Cusack, Robert Pattinson, Olivia Williams, Mia Wasikowska, Evan Bird. La pellicola partecipa in concorso alla 67ª edizione [...] Vai alla recensione »
Film banalissimo, lento ed incapace di emozionare e coinvolgere, e questo nonostante vi siano alcune sequenze sorprendenti, di una violenza inaudita e quasi onirica, e nonostante il lodevole, sebbene goffamente realizzato, intento di costruire una storia basata quasi solo sulle ingannevoli percezioni della mente. Non c'è una trama che avvinca, non c'è un messaggio che non sia stereotipato e già [...] Vai alla recensione »
Da fan di Cronenmberg, devo proprio dirmi deluso. In realtà non sono nemmeno deluso, già leggendo la trama avevo capito che qualcosa non andava. Questo film ha un fondamentale problema: non ha senso. Una serie di episodi, i cui temi sono le stelle di Holliwood e le psicopatologie, si susseguono non raccontando nessuna vera storia. I personaggi non evolvono granché, sono delle [...] Vai alla recensione »
Caro Gabriele... ti voglio solo chiedere: ma che film hai visto? La breve trama da te esposta nella tua recensione non corrisponde affatto a quella del film di David Cronenberg! Benjamin non è figlio dell'attrice con poca fortuna (interpretata da Julianne Moore) e la ragazza sfigurata (Mia Wasikowska) non deve fare l'assistente di Carrie Fisher ma dell'attrice di cui sopra! Ma guardateli [...] Vai alla recensione »
Film pessimo per sceneggiatura, traduzione italiana e recitazione. Julianne Moore realmente imbarazzante e fuori misura, John Cusack tinto come un Magnum al cacao 70% e con uno sguardo da panda che fa compassione. Non c'è tensione, non c'è emozione, solo un dolore vedere Cronenberg raggiungere questo nulla fastidioso e imbottito di luoghi comuni che si pensavano sepolti nelle rubrichette rosa delle [...] Vai alla recensione »
FILM DRAMMATICO, COME UNA TRAGEDIA CLASSICA GRECA, TANTO CHE LA SCENEGGIATURA POTREBBE BENISSIMO ESSERE DA UNO SCRITTO DI ESCHILO; THRILLER PSICOLOGICO, HORROR INTROSPETTIVO. UNA REGIA CHE SI TRASCINA STANCAMENTE, ATTORI POCO ISPIRATI (DAVVERO NESSUNA ATTRICE A CANNES MERITAVA PIU' DI JULIANNE MOORE?) E COME PERSONAGGI UN GRUPPO DI ALIENI DA UN'ALTRA GALASSIA, ALIENATI E MAL INSERITI IN UN CONTESTO [...] Vai alla recensione »
Di registi visionari ne è pieno il firmamento dei cineasti. Bergman , fellini, Kubrick , peter Grennaway e tanti altri. Cronemberg non è voluto essere da meno. Hollywood cosa è la casa di satana quando non produce colossal ? . Mi è sembrata la pastoia di carrye , l'esorcista e shining. Se non fosse per alcune scene osè il sonno è garantito.
Scusate ma il vostro recensore ha le idee un po confuse sulla trama riguardo alla moglie del picologo che fa non è attrice, ma segue il suo giovane prodigioso figlio. L'attrice la Moore è un pretesto per il resto della trama.
Cronenberg è regista decisamente anticonformista,tutte le sue opere sono decisamente particolari,anche questo film non fa eccezione e se da una parte è positivo perchè bacchetta senza complimenti il mondo dorato di Holliwood,ipocrita e corrotto, dall'altra però utilizza uno stile troppo ermetico,onirico, decisamente visionario e a tratti perfino surreale e grottesco.Gli [...] Vai alla recensione »
presuntuoso e spocchioso, se non è piaciuto basta dirlo chiaramente, senza avventurarsi in considerazioni del tutto personali spacciandole per oggettive. Ma sedetevi e godetevi il film, anzichè stare sempre pronti a cercare l'occasione di critica. Mediocre è chi senza alcuna umiltà, giudica un mostro sacro, un genio puro come Cronenberg, senza argomentare [...] Vai alla recensione »
Dopo il bellissimo "Cosmopolis" arriva la grande delusione di "Maps to the stars" che è un film di fantasmi che non fanno paura, di star hollywoodiane viziate e depravate, di personaggi con un passato che ritorna prepotentemente ma, soprattutto, è tutte queste cose insieme in un miscuglio eterogeneo che non decolla mai e il cui senso è difficilmente comprensibile. J [...] Vai alla recensione »
Stavolta Cronenberg non ce la fa. Quello che voleva dire, il vecchio tema di hollywood+psicofarmaci, lo si capisce nei primi 10 minuti, poi il film, a parte rocambolesche trovate forzate di trama, si ferma lì. Poche emozioni vere scaturiscono da questo film. I personaggi sono annullati in un teorema che stavolta li rende falsi, pedine di un intreccio intellettualoide mal riuscito.
Tutto è soprale righe e questo costringe il regista a continue torsioni e sottolineature. Tante storie a sè che si collegano a forza senza che niente abbia sviluppo. Una serie di immagini prefabbricate, urlate perchè non sanno cosa dire se non frasi fatte e strafatte. Per fare film del genere occorre una sensibilità particolare che lo seneggiatore non possiede, perciò [...] Vai alla recensione »
Premessa. Dopo una serie di dubbi decido comunque di guardare questo film. Incuriosito dalla trama che si lega molto alla personalità dei personaggi. Ecco quello che rimane di questo film sono solo i personaggi. Tra di loro non molto diversi,con una storia e personalitá che emergono nello svolgersi del film. Da ricordare juliane moore(Favolosa). E la tracotanza del ragazzino.
Non vorrei apparire polemica ma...il SIg Nola lo ha visto il film? Ha raccontato una trama errata ... In modo macroscopico.
Ritorna Cronenberg dopo quel capolavoro assoluto di Cosmopolis, anche qua ci regala un grande film.
E piu che mediocre,direi proprio brutto, si possono ingaggiare grossi nomi,ma quando la storia e' debole,non ci sono specchietti per le allodole che tengano! Personalmente ,piuttosto delusa dalle produzioni cinematografiche nazionali,la mia preferenza va alla cinematografia degli stati uniti,ma anche quella ultimamente non brillak
Un Cronenberg diverso... certo a tutti mancano i body horror ma questi sono bei film, non manca il lato psicologico ed è efficiente per lo scopo. Qui Cronenberg sembra un neorealista che invece di narrare le condizioni dei più poveri si mette a narrare la miseria umana dei ricchi e dei famosi. Si vedono ragazzini, poco più che bambini, già dipendenti da alcool e droga [...] Vai alla recensione »
Ben scritto, ben girato, ben recitato; a leggere certi "lanci" in cui il film viene descritto come una "commedia nera" si rimane di certo ingannati (e questo di myMovies confonde proprio i personaggi...). Questa è una storia drammatica e a tratti anche violenta, con alcuni passaggi molto forti. Non c'è veramente un attore "centrale" ma i protagonisti [...] Vai alla recensione »
Panoramica su Cronenberg molto interessante, ma la trama del film contiene delle inesattezze. Colpo di sonno? :-) Personalmente ho trovato questo film brutto e pesante, come d'altronde era stato per Cosmopolis. In effetti, di tutti i film di Cronemberg, l'unico che mi sia mai piaciuto è La promessa dell'assassino.
Premetto che non sono un grandissimo conoscitore di cronemberg però il film pur avendo qualche momento di stanca e non sia del tutto soddisfacente dal punto di vista narrativo e dello sviluppo dei personaggi riesce ad affascinare grazie all'atmosfera psicotica e inquietante che si respira durante tutta la vicenda grazie all'ottima regia e a un cast più che azzeccato. [...] Vai alla recensione »
Quel che colpisce non è solo la percezione della realtà distorta che colpisce ciascun personaggio a livello individuale, ma il fatto che colpisca completamente tutto l'ambiente. Un violenza e un delirio assoluto, senza speranza, che mi ricordano nientepopodimenochė Philip Dick.
Una lucida analisi di un mondo che genera dolore e impotenza
Ancora una volta Cronenberg arriva nelle sale (anche se poche) per disturbarci, per distoglierci dalla bellezza apparente dell'essere umano. E come può un film che deve trattare di questo argomento essere un film "piacevole" ? I personaggi sono TUTTI negativi, e così deve essere; anche chi all'inizio ci sembrava un personaggio positivo si dimostrerà essere uguale agli altri (per esempio il fisioterapista [...] Vai alla recensione »
Tragedie familiari, espiazione, catarsi. Sono questi gli elementi di base che Cronenberg utilizza per questo intreccio di storie nella Los Angeles di oggi, a cui aggiunge, da maestro del genere, il tema della sanità mentale, dello psicologico, del soprannaturale. L'intreccio parte da episodi frammentati, che però ruotano attorno a quello che si scopre essere un elemento comune.
Anch'io ho esagerato con le stelline, per compensare.. Il film mi è piaciuto. Ha una buona storia originale, personalità definite, un ottimo ritmo. I personaggi sono universali. A Hollywood i caratteri sono esasperati ma conosco anch'io persone per le quali il riscontro sugli altri è tutto (sic) Qualche piccola incongruenza l'ho vista anch'io.
Maps of the Stars di David Cronenberg. Ovvero la capitale mondiale della vanità secondo un grande visionario che stavolta non inventa mondi paralleli ma si limita a esasperare ciò che è sotto gli occhi di tutti. E cioè il cinismo, l'avidità, la volgarità, il culto delle apparenze, la fame di successo, che sono il pane quotidiano di chi lavora nella fabbrica di sogni (sogni?) che chiamiamo Hollywood. [...] Vai alla recensione »
Una famiglia. A Hollywood, va bene, ma comunque una famiglia. Un adolescente protagonista, in questo festival dove sembra che l'unico sguardo ancora possibile sul mondo così com'è diventato sia questo: dei ragazzini, delle dodicenni che non possono far altro che abitare il luogo che abbiamo preparato per loro, e raccontarcelo. Così che possiamo vederlo, anche noi, come se fosse una favola orrenda. Vai alla recensione »
Hollywood o morte. Anzi, Hollywood "è" morte. "Mappando" l'inferno delle cine-star "monstre", il maestro delle umane disfunzioni si trova a suo agio, condannando il non-senso del (soprav)vivere dentro a dei corpi di plastica, zombie in una giungla di lustrini. Esemplare è la vicenda di un paio di "famiglie" di Beverly HilIs che s'incontrano, scontrano e felicemente scannano fino a distruzione completa. [...] Vai alla recensione »
Dopo aver fatto tappa al Festival di Cannes, «Maps to the Stars», il nuovo film di David Cronenberg con Julianne Moore, Robert Pattinson, John Cusack e Mia Wasikowska approda nelle sale italiane. La ricca scrittura dello sceneggiatore Bruce Wagner mescolata con l'avvincente regia di David Cronenberg e con un cast stellare, puntano sul lato tristemente comico di una famiglia di Hollywood che insegue [...] Vai alla recensione »
Con "Cosmopolis", viaggio in limousine nel fallimento dell'egoismo finanziario di Wall Street, presentato a Cannes due anni fa, "Maps to the stars", tra le dimore del jet set televisivo e cinematografico di Hollywood, è l'altra faccia della moneta, il fallimento di un modello famigliare del benessere nella distorsione dell'idolatria di se stessi, aiutata da uso smodato di additivi: «Il vero inferno [...] Vai alla recensione »
Che ve ne sembra dell'America? Una nazione di miliardari paranoici, atleti senza carattere, giovani psicotici, tutti ossessionati dal successo, nessuno a suo agio nella propria pelle. Al Festival di Cannes va in scena 1'American Dream, naturalmente è un incubo, ma come spesso accade la tesi contiene l'antitesi e elabora una sintesi che racconta l'esatto contrario.
Come milioni di ragazze prima di lei, Agatha (Mia Wasikowska) scende dai gradini di un pullman e «atterra» a Hollywood. La aspetta Robert Pattinson con una limousine scura come quella di Cosmopolis- ma non è una di quelle lunghe, si scusa. Perché non ne avevano più. Lei arriva da Jupiter/Giove (che però è un paesino della Florida), ha braccia e gambe foderate di stoffa nera e cicatrici che le salgono [...] Vai alla recensione »
Vi diranno che somiglia a "The Canyons" di Paul Schrader; visto all'ultima Mostra di Venezia. Gli somiglia, sicuro. Come somiglia ad altre decine di film su Hollywood e i suoi vizi, che certo non son cominciati oggi, basta leggere "Hollywood Babilonia" di Kenneth Anger (esce da Adelphi, illustrato con fotografie in stile Cronaca vera). E che speriamo non finiranno domani: una Tinseltown senza scandali, [...] Vai alla recensione »