Maps to the Stars |
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Un film di David Cronenberg.
Con Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Robert Pattinson, Olivia Williams.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 111 min.
- Canada, USA 2014.
- Adler Entertainment
uscita mercoledì 21 maggio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
Maps to the Stars
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Hollywood bruciadi Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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giovedì 22 maggio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto d’acquistare per “Maps to the stars” è Di Pomeriggio
“Maps to the stars” è un film del 2014 diretto da David Cronenberg, scritto da Bruce Wagnercon Julianne Moore, John Cusack, Robert Pattinson, Olivia Williams, Mia Wasikowska, Evan Bird. La pellicola partecipa in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes].
Nerone bruciò Roma quando capì che la decadenza civile e morale della città era ormai irrecuperabile.
Le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli.
La popolarità e il successo sono spesso l’anticamera della solitudine e del vuoto pneumatico.
Hollywood è il sogno di tanti, ma per molti diventa un incubo fatto di nevrosi e degenerazione morale e fisica.
David Cronenberg con questo film prova a raccontare e descrivere il precario e nevrotico mondo delle star basato sulla continua ricerca di conferme artistiche e con una vita privata devastata da varie turbe psichiche.
Il film inizia con tre storie, in apparenza, distanti e diverse tra loro. Lo spettatore conosce il giovanissimo attore, ma già popolare, Benjie Weiss(Bird) durante un”agghiacciante” visita a una giovane fan in ospedale, malata di linfoma no hodgkin. Osserva Agatha, misteriosa ragazza dal volto ustionato, appena ritornata a Los Angeles in pullman e infine ammira la splendida e problematica attrice Havana Segrand(Moore) desiderosa di fare il remake del film fatto anni prima dalla madre. Ben presto lo spettatore nota che dietro l’apparente vita felice dei due attori, si celano infelicità, abusi di farmaci e droghe e gravi problemi psicologici. Benjie costretto a crescere brutalmente dagli ambiziosi genitori Cusack e Williams e di fatto vittima del sistema. Havana prigioniera del proprio passato e ossessionata dal ricordo della madre è umorale e spesso eccessiva. Agatha diventa il trait d’union per le tre storie, rivelando il suo passato e i suoi legami con gli altri protagonisti.
Il film ha un discreto ritmo nella prima parte, lo spettatore segue con interesse le dinamiche della vita hollywoodiana e soprattutto non può non rimanere colpito dai modi fare e di pensare delle “star in erba”, per poi diventare noioso, lento e opaco nella seconda parte.
La sceneggiatura pur partendo da una idea abbastanza originale, ha poco respiro narrativo e si chiude dentro una serie di clichè e stereotipi senza riuscire a dare vera profondità e intensità al racconto. I dialoghi sono interessanti e ben costruiti all’inizio, ma poi risultano aridi e prevedibili.
La regia appare piatta e monocorde, da Cronenberg ci aspetta sempre un guizzo creativo misto a follia, qui completamente assente.
Lo spettatore però non può apprezzare ancora una volta la bravura e la bellezza di Julianne Moore, davvero perfetta nel ruolo. Tiene sempre alta la tensione drammatica, mescolando anche l’elemento grottesco senza risultare eccessiva. Da tenere d’occhio sabato sera per la Palma d’Oro come migliore attrice.
Convincente e credibile nel suo ruolo il giovane Evan Bird. Conferma di crescita artistica per Mia Wasikowska, non era facile il suo personaggio, senza cadere nel ridicolo.
Cusack , Pattinson e la Williams si pagano la rata di muto, con un prestazione da minimo sindacale.
Il finale, sebbene con diversi colpi di scena, risulta scialbo e privo di consistenza
“Maps to the stars” come spesso accade aveva grandi ambizioni sulla carta, ma alla fine della proezione la reazione dello spettatore dormiente è abbastanza eloquente”Che s…..a di film!”.
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