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Ultimo aggiornamento lunedì 29 gennaio 2018
Sul pianeta, per poter arginare il consumo eccessivo di energia, gli uomini possono rimpicciolirsi. Ma è davvero la soluzione a tutti i problemi? Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Downsizing - Vivere alla grande ha incassato 422 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Nella Norvegia a tutta sostenibilità, uno scienziato trova la soluzione per risolvere il problema della sovrappopolazione: rimpicciolire gli esseri umani. Una volta miniaturizzata, l'umanità tornerà ad essere sostenibile per il pianeta. Ma diversamente dalla prima colonia norvegese, trentasei persone che hanno deciso di ridimensionarsi per il bene del mondo, chi sceglie di sottoporsi al trattamento sogna soltanto in grande dentro spazi più piccoli. Paul Safranek, uomo ordinario dal destino ordinario, decide per il benessere e una vita migliore con la consorte in una delle ricche small town che sorgono rapidamente negli States. Convertiti i debiti in ricchezza e il suo metro e ottanta in dodici centimetri, Paul infila il suo piccolo grande destino.
Come Lemuel Gulliver, chirurgo di Jonathan Swift, Paul Safranek, chirurgo mancato di Alexander Payne, si risveglia un giorno in un mondo ridotto, dove gli uomini non smettono di essere sgradevoli. Ma a differenza dello scrittore irlandese, il regista americano trova la grandezza anche dentro l'estremamente piccolo.
Non è che Payne non veda la meschinità della natura umana, è che Payne vede altro e altrimenti. Avventura ecosostenibile in mobilità alternativa, Downsizing riconferma la poetica dell'autore, improntata a un neo umanesimo che privilegia personaggi definiti da una medietà rassicurante e malinconica. Interessato sovente alle persone vere e alle storie comuni, alle nevrosi e alle tragedie personali, a questo giro Payne impatta il piccolo mondo dell'uomo col vasto mondo della natura.
Al centro del film, che rimprovera agli Stati Uniti lo sguardo ombelicale e la mancanza di lungimiranza e di programmazione ambientale, si allunga il cammino virtuoso di Matt Damon, battuto da dilemmi esistenziali: andare verso il futuro o restare dentro il presente? Partecipare a una suggestione o esporsi alla vita reale? Un antieroe che prova a riprendersi il controllo di avvenimenti che lo trascendono. Nondimeno, come il padre di George Clooney (Paradiso amaro), l'everyman di Matt Damon chiuderà per sempre con la verità ritrovando in fondo al film una quieta ma appassionata ponderatezza.
Paul Safranek è un uomo come gli altri, semplicemente mortale. Un piccolo mortale di cui Payne osserva minuzioso la condizione riuscendo a farci credere alla sua banalità. Seguiamo le tribolazioni dolci-amare di questo personaggio comico, ma l'ironia nei film di Payne è sempre una forma di pudore, dentro una storia che non approccia mai la dimensione tragica contenuta nella premessa (la fine prossima del mondo). La dominante della storia resta comica e in presenza di personaggi spassosi dal grande cuore (Christoph Waltz, Terence Stamp, Hong Chau), figure minuscole inscritte in un paesaggio geografico incontaminato, alimentato da fonti rinnovabili e che non si vuole accontentare.
Colosso massivo, vagamente ridicolo, Matt Damon incarna il boy next door e la prossimità che autorizza l'empatia. Il sentimento di invisibilità e l'anonimato che lo distinguono da sempre dai colleghi della sua generazione (Leonardo DiCaprio o Brad Pitt), lo rendono perfetto per il ruolo: un uomo di sei pollici consacrato all'invenzione della sua vita dedicata e piccina. E questa volta Matt Damon se la salva da solo la vita e la salva all'America, o almeno a quella parte del Paese che crede ancora alla 'buona condotta' in faccia alle avversità. Afflitto dal complesso dell'americano medio, Matt Damon lo converte in punto di forza entrando 'senza scarpe' in un film che afferma l'impellenza del vivere (subito) e del fare (presto) la cosa giusta. Una commedia a energia pulita che comprende e perpetua il valore simbolico del proprio ambiente, quello naturale e quello umano.
Si apre la 74. Mostra del cinema di Venezia con l'ultimo film di Alexander Payne, "Downsizing" (USA, 2017), che prova ad ipotizzare in un futuro molto vicino il rimpicciolimento della massa corporea degli umani come una pratica ormai fattibile e consolidata. Ma perché qualcuno dovrebbe farsi ridurre dalle dimensioni attuali ai 12 centimetri di altezza previsti? Ovviamente [...] Vai alla recensione »
L'idea della miniaturizzazione delle persone era carina, ed io mi ero lasciato convincere dai traliers e dalla catalogazione dell'opera sotto la voce "Commedia" che si trattasse di un filmetto divertente e leggero. Dopo la prima mezz'ora ho capito di essermi sbagliato di grosso: la storia si dipana stancamente, priva di ritmo, con faticosa pesantezza e assumendo via via i connotati [...] Vai alla recensione »
Come ne "I Viaggi di Gulliver " dello scrittore Jonathan Swift, in "Downsizing - Vivere alla Grande" , viene raccontata una storia dove i protagonisti si sono rimpiccioliti nelle proprie dimensioni al fine di salvare la Terra dall'essere sovrappopolata e consumata per ciò che concerne le sue energie. In realtà, questo nobile scopo è stato perseguito [...] Vai alla recensione »
Certo, leggendo nell'anteprima genere "commedia" bisogna essere preparati a qualcosa di banalmente americano. Quindi ok la storia romantica eccetera. Ma il genere subisce una forte commistione con la fantascienza, che potrebbe essere gradevole senonchè col passare dei minuti la fantascienza diventa puro fantasy, fumetto insomma.
Film di intrattenimento di Alexander Payne con velleità ambientaliste ed intenzioni vagamente moraleggianti. Ottimi gli effetti speciali, ma trama sfilacciata e diluita in un tempo esagerato (2 ore e 20 di pellicola, troppo lungo). Vero e godibile, soltanto a tratti. Ben rappresentato lo stato d’animo dei giovani coniugi Paul e Audrey Safranek, combattuti tra sentimenti contrastanti di desiderio e [...] Vai alla recensione »
Favola moderna ambientalista un po’ lunga in verità, con uno sguardo preoccupato sul procedere del mondo irrispettoso della natura, delle sue leggi, delle sue esigenze e che prende spunto da una grande certificazione corrispondente ad una opinionbe del regista condivisibile, almeno per quel che mi riguarda: i problemi del mondo di oggi nascono soprattutto dal soprapopola [...] Vai alla recensione »
Il regista è qualche buona idea, ma non riesce ad imprimere al film il ritmo necessario e vuole dire troppo così inizia discorsi che non sviluppa o si limita ad enunciare senza dedicargli poi spazio (il diritto al voto, la crisi economica creata dalla riduzione dei consumi solo per fare degli esempi). Il film poteva proporre interrogativi e divertire, ma fin dall’inizio annoia con [...] Vai alla recensione »
Un film assurdo e incomprensibile. Dagli Stati Uniti ai fiordi della Norvegia fino ad arrivare in una sorta di rifugio antiatomico! Mah... Payne ha perso la testa dimenticandosi anche che i protagonisti sono ormai downsizing. Attori da brivido con un Cristoph Waltz diventato ormai una macchietta e doppiato in modo vergognoso. La vietnamita contestatrice poi.
Due stelle e mezza giusto perchè Matt Damon fa un ottimo sipareietto con la cinesina, dando vita ad una coppia tanto improbabile quanto divertente. Tolto questo però la pellicola non decolla, non morde come invece avrebbe potuto. La trovata su cui si regge tutta la parte finale è pessima e lo spettatore, già non troppo divertito, chiude male la sua esperienza con Downsizing. [...] Vai alla recensione »
Tema importante, idea originale; il film, tuttavia, a causa dell'assenza di pathos e di variazioni sul ritmo, non cattura mai lo spettatore. L'effetto soporifero è in agguato. Peccato.
Da vedere lontano dai pasti e dopo aver assunto parecchi caffè. Film lento, ottimo contro l'insonnia. Mi ha deluso.
... più fuori di testa con la trama più sgangherata che abbia mai visto! 120 minuti per dire che l'homo sapiens è fallito dopo 200.000 anni.... Matt Damon che ci faceva qua in mezzo? Boh!
Troppa carne al fuoco, e anche un po' di pretenziosità, però il film non è una schifezza come detto dalla critica italiana. Ha soluzioni visive e argomenti molto ingegnosi e interessanti.
Il film di per se non è che sia un grande capolavoro. Il premio della mia critica va a chi ha avuto l'idea e su questa è riuscito a creare una storia molto convincente e molto realistica. Un film a mio avviso lungo e in alcuni punti un pò noioso. Nonostante ciò il voto è positivo.
L'inizio é carino ma poi la storia si dilunga troppo, il ritmo rallenta, ci si annoia e... cambiamo film!
Il trailer di lancio mi aveva illuso fosse un film semi-comico, invece è proprio malinconico. Dà l'impressione di un'idea (forse non nuova) sprecata.
Michelino vuole bene ad Alexander Payne Gli vuole bene a prescindere. Anche se Payne ha sbagliato film quello che lo schermo ci restituisce è pur sempre la ricerca di un sentimento autentico. Payne é il 'poeta' di un microcosmo famigliare e quotidiano.
I primissimi teorici del cinema si confessavano esaltati dalla grandezza dei corpi e dei volti sul grande schermo. Nei primi decenni della settima arte, la possibilità del cinema di esaltare le espressioni del volto attraverso le dimensioni colpiva gli spettatori, grazie a nuove abitudini percettive che si sarebbero poi affermate nel Novecento fino a diventare codici accettati e condivisi.
Curiosamente, il cinema di fantascienza - genere strettamente legato allo sviluppo delle tecniche cinematografiche e degli effetti speciali - ha tradito una fascinazione particolare per la miniaturizzazione del corpo umano, idea esattamente opposta a quella delle origini.
Downsizing è solamente l'ultimo esempio, quello più fondato dal punto di vista del dibattito scientifico ed ecologico, di una sotto-genere del fantastico assolutamente godibile. La principale occorrenza letteraria è ovviamente fornita dai Lillipuziani immaginati nel '700 da Jonathan Swift nei Viaggi di Gulliver. Per il XX secolo è principalmente affare del cinema, anche se spesso alleato dell'editoria fantascientifica. Per esempio, nel troppo spesso dimenticato Radiazioni BX distruzione uomo (tratto da Richard Matheson) la nube radioattiva che fa restringere ogni giorno di più il corpo del protagonista valeva anche come avvertimento (nemmeno troppo allegorico) del pericolo atomico nell'America degli anni Cinquanta. L'uomo, sempre più microscopico, si trova infine a dover combattere contro nemici imprevisti, dal gatto di casa agli insetti, finendo in una dimensione talmente impalpabile da renderlo indistinguibile dal nulla. Una intuizione filosofica di cui si sono ricordati gli sceneggiatori di Ant-Man, che ha sfruttato la reversibilità del rapporto tra piccolo e grande fino alle più spettacolari conseguenze.
Non è facile riconoscere a prima vista in Downsizing un film di Alexander Payne, il regista americano di origine greca che ci aveva abituato a storie intimiste come A proposito di Schmidt e Nebraska. Questa volta, invece, Payne ci serve una trama distopica, all'inizio parecchio intrigante. Omaha, prossimo futuro. Paul e Audrey Safranek sono una coppia sposata con problemi di soldi.
All'ultima Mostra di Venezia che lo ha scelto come film di apertura (era anche in concorso) la battuta divenuta subito il tormentone del Lido (vizi cinefili/festivalieri) - «Ci sono otto modi per scopare, per sesso, amore, dirsi addio, fare pace, amicizia, pietà, vendetta, soldi» - la dice verso la fine la combattiva Ngoc Lan Tran (Hong Chan), dissidente ambientalista vietnamita «miniaturizzata» ( [...] Vai alla recensione »
Un singolo sacchetto della spazzatura potrebbe contenere tutti i rifiuti prodotti da 36 persone nel corso di quattro anni (un romano o un napoletano potrebbero commuoversi alla sola vista). Con 83 dollari (per noi 70 euro) ti compri i diamanti. Vuoi arrivare a un patrimonio di 12 milioni di dollari? Basta partire da una base di 152 mila (in Italia diventeremmo quasi tutti miliardari visto quanto hanno [...] Vai alla recensione »
Seppure in maniera meno dirompente che negli ultimi anni (con La La Land e Gravity), il film d'apertura di Venezia 74 svolge il suo compito. Un regista di nome (Sideways, Nebraska), qualche divo (Matt Damon protagonista), una storia spettacolare e a suo modo "impegnata". In un prossimo futuro, il problema della sovrappopolazione e dell'inquinamento s'immagina risolto con una miniaturizzazione degli [...] Vai alla recensione »
Anche al cinema esistono le preghiere esaudite. Magari non costano lacrime, ma fanno venire il cattivo pensiero: meglio che Alexander Payne rimanesse a fare i piccoli film che gli riuscivano bene. con soddisfazione nostra e di molti altri spettatori. Meglio scrivere e girare storie più somiglianti a "Nebraska", "A proposito di Schmidt" (guardatelo adesso, per capire cosa manca a "Elle & John - The [...] Vai alla recensione »
I film, con futuro distopico, hanno sempre un fondo di interesse perché permettono di riflettere sul presente, giocando con un improbabile, per non dire impossibile, domani. Ad esempio, questo Donwnsizing prende di mira quello che è il desiderio di tanti, gettonatissimo, soprattutto, la notte di Capodanno: «Basta, cambio vita». L'idea di poter fuggire dal nostro ripetitivo oggi, sognando altri lidi [...] Vai alla recensione »
Il futuro sarà dei lillipuziani? Che nel piccolo c'è il gigante è l'ossessione della fisica quantistica che ci dirà il segreto dell'universo. Nel progresso delle nanotecnologie la "downsizing solution" sarebbe veramente una soluzione al logoramento dei beni della Terra? La parabola non si cura troppo del verosimile, adottando un accordo diciamo di vecchia data con lo spettatore: siamo al cinema! Con [...] Vai alla recensione »
Scelto come film d'apertura della Mostra di Venezia e forte di un cast interessante, «Downsizing» è il settimo film dell'americano Payne plurinominato agli Oscar e ai Golden Globe e vincitore di due statuette per la sceneggiatura («Sideways» e «Paradiso amaro»). Ritenuto una sorta di cantore del Nebraska, come peraltro s'intitola il suo film più riuscito e poetico, il regista si dedica stavolta alla [...] Vai alla recensione »
Un singolo sacchetto della spazzatura potrebbe contenere tutti i rifiuti prodotti da 36 persone nel corso di quattro anni. Con 83 dollari (per noi 70 euro) ti compri i diamanti. Vuoi arrivare a un patrimonio di 12 milioni di dollari? Basta partire da una base di 152 mila (in Italia pure i precari diventerebbero miliardari visto quanto hanno messo da parte genitori e nonni).
In un imprecisato futuro, un ameno scienziato norvegese annuncia di aver trovato il modo - sperimentato con successo su se stesso che, infatti, è di taglia lillipuziana - di restringere gli esseri viventi senza alterarne la struttura. Una scoperta rivoluzionaria che promette di risolvere i vari problemi logistico/ambientali del nostro pianeta: quanto spazio occuperà e quanto cibo consumerà un tipino [...] Vai alla recensione »
Tesoro, mi si è ristretta la Mostra. Venezia 74 inaugura con Downsizing, il mini-apologo ambientalista e buonista dell'americano Alexander Payne, e si ferma a mezza costa: è un film più alto di Everest, deludente incipit del 2015, ma più piccino di La La Land, apertura danzante e calzante dell'anno scorso. Regista solido, empatico e dotato di sense of humour, qui e là - il penultimo Nebraska -eccellente, [...] Vai alla recensione »
Tutto comincia in Norvegia quando uno scienziato riesce in ciò che sembrava impossibile: rimpicciolire gli esseri viventi senza provocare alcun danno. Insieme all'amata moglie e a un gruppo di volontari sarà il primo a sottoporsi all'esperimento formando una comunità prototipo di «piccoli» sulla terra, una sorta di Christiania immersa nel verde e fuori dal tempo destinata a diventare l'alternativa [...] Vai alla recensione »