Advertisement
Cannes 2019: una selezione straordinaria tra vecchia guardia e nuove leve

Combinando veterani e nuovi autori, la 72ma edizione del Festival promette scintille e polvere di stelle.
di Marzia Gandolfi

Il traditore

Impostazioni dei sottotitoli

Posticipa di 0.1s
Anticipa di 0.1s
Sposta verticalmente
Sposta orizzontalmente
Grandezza font
Colore del testo
Colore dello sfondo
0:00
/
0:00
Caricamento annuncio in corso
Pierfrancesco Favino (54 anni) 24 agosto 1969, Roma (Italia) - Vergine. Interpreta Tommaso Buscetta nel film di Marco Bellocchio Il traditore.
lunedì 13 maggio 2019 - Cannes Film Festival

A colpi di comunicati stampa, il più sostanzioso ha aggiunto alla selezione ufficiale due nomi prestigiosi (Quentin Tarantino, Abdellatif Kechiche) e il più ghiotto la presenza di Sylvester Stallone sulla Croisette, la 72ma edizione del Festival di Cannes integra una selezione abbagliante che affianca agli habitué, nomi che siamo davvero felici di ritrovare (Jim Jarmusch, Pedro Almodóvar, Arnaud Desplechin, Xavier Dolan), e agli autori che concorrono per la seconda o la terza volta (Luc e Jean-Pierre Dardenne, Ken Loach, Terrence Malick), una rosa di nuovi autori.

Thierry Frémaux, direttore generale del festival, prosegue il rinnovamento avviato lo scorso anno, selezionando per la prima volta otto giovani registi (Justine Triet, Mati Diop, Ira Sachs, Diao Yi'nan, Jessica Hausner, Ladj Ly, Corneliu Porumboiu, Céline Sciamma) e due opere prime (Les Misérables, Atlantique).
Marzia Gandolfi

Sul versante femminile fa ancora meglio con un omaggio radioso ad Agnès Varda, che risplende sull'affiche del festival, e con quattro autrici contro le tre dell'edizione passata: la senegalese Mati Diop (Atlantique), l'austriaca Jessica Hausner (Little Joe) e le francesi Céline Sciamma (Portrait of a lady on fire) e Justine Triet (Sibyl).

Se la Francia è ben rappresentata con Sciamma, Diop, Ly, Desplechin, Triet e Kechiche, che impreziosisce la squadra esagonale, l'Italia può contare su Il traditore di Marco Bellocchio, ritratto 'melodrammatico' di Tommaso Buscetta. A rappresentare il cinema italiano saranno anche l'esordio alla regia di Lorenzo Mattotti con La famosa invasione degli orsi in Sicilia, un film di animazione che nasce dalle pagine (e dai disegni) di Dino Buzzati e racconta l'impossibile convivenza tra gli uomini e gli animali, e lo short-drama di Luca Guadagnino (The Staggering Girl), ospite delle séances spéciales della Quinzaine, interpretato da Julianne Moore, Mia Goth, Kyle MacLachlan e Alba Rohrwacher.

Selezione ufficiale "romantica e politica", come l'ha definita il suo direttore, questa nuova edizione impone il genere a partire dalla sua ouverture. Il 14 maggio si debutta con gli zombi di Jim Jarmusch (I morti non muoiono) e si prosegue con un numero esuberante di gangster, mafiosi violenti, poliziotti, manipolatori genetici, pittori e migranti. Alle pailletée e agli occhiali da rockstar, accessorio simbolo di Elton John, pensa invece Dexter Fletcher (Rocketman) che dirige il biopic consacrato all'artista. Presentato fuori competizione il 16 maggio e prodotto da Elton John e dal suo compagno David Furnish, il film non si concentra su fatti biografici ma sceglie la via del sogno, accordando sequenze puramente musicali e oniriche. A interpretare la pop star inglese sarà Taron Egerton, eroe di Kingsman che prova a doppiare il successo di Rami Malek a colpi di canzoni e trasgressioni.

Il 24 maggio sul red carpet arriva un'altra super star, un mito divenuto suo malgrado l'incarnazione del sogno americano (Rocky) e poi del suo incubo (Rambo). Il tutto sullo sfondo della success story hollywoodiana con muscoli prominenti, matrimoni naufragati, scelte di carriere sbagliate e come back fracassoni. Dopo il recente addio a Rocky, Sylvester Stallone lavora sul congedo di Rambo (Rambo V: Last Blood), su un nuovo bilancio sentimentale, sul toccante addio all'eroe e all'eroismo, sul capitolo definitivo di cui mostrerà in esclusiva a Cannes alcune sequenze. Nato nel 1972 dalla penna di David Morrell, Rambo è un veterano del Vietnam che non trova più il suo posto nella società americana e incarna la cattiva coscienza degli Stati Uniti che non sanno cosa farsene di quelli come lui. Sly rivendica ancora una volta il diritto di esistere nel paesaggio hollywoodiano, aggiornando il suo personaggio, lanciandolo contro i cartelli messicani e concludendo con un'ultima missione e un bagno di sangue una saga che ci accompagna da trentasette anni.

Assenti anche quest'anno i film Netflix, incompatibili con le regole del festival che prevedono che i film in competizione escano in sala in Francia. In attesa che nuovi giganti dello streaming (Disney, Apple...) sparigliano e ridefiniscano la distribuzione, la 72ma edizione alza le spalle, lucida gli schermi e stende i tappeti per celebrare il cinema (in sala) e i suoi artisti. Bonne séance.


CONTINUA A LEGGERE
Una scena del film I morti non muoiono.
Una scena del film di Dolor y Gloria.
Una scena del film Rocketman.
GLI ITALIANI
 

La figura di Giuseppe Verdi, a cui Marco Bellocchio ha consacrato nel 2002 un documentario (Addio del passato), prima di dirigere il Rigoletto per il Teatro Municipale di Piacenza, è un leitmotiv del suo cinema. Le sue partiture, cantate da un coro di bambini diretti da Ennio Morricone (Fai bei sogni) o accennate dalla voce di Lou Castel (I pugni in tasca), accompagnano oggi le 'stazioni della passione' di Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), pentito di Cosa Nostra e collaboratore di giustizia che contribuì a mettere la Mafia con le spalle al muro. Sulle note di "Va' pensiero", scorrono le prime immagini del Il traditore, verdiano fin dal titolo, e crollano melodrammaticamente i corpi abbattuti da una violenza cieca. Fedele al suo cinema, il regista emiliano conferma la chiave del suo solfeggio, un refrain ripreso film dopo film, caduta dopo caduta, facendo intendere dentro il canto lirico le grida di rabbia, di amore, di follia. Grazia e gravità, mirabilmente accordate.


CONTINUA A LEGGERE
Una scena del film.
Una scena del film.

Fumettista e raffinato illustratore, Lorenzo Mattotti lascia provvisoriamente la 'linea fragile' del fumetto per realizzare l'adattamento animato di un romanzo per ragazzi scritto e illustrato nel 1945 da Dino Buzzati. In concorso nella sezione Un Certain Regard, La famosa invasione degli orsi in Sicilia immagina le vicende di un gruppo di orsi che invade il Regno di Sicilia in cerca di cibo e di riparo da un inverno rigido. Ma gli uomini che occupano quella terra non sono disposti a cedere il passo. Realizzato in tecnica mista 2D/3D, sceneggiato da Lorenzo Mattotti, Thomas Bidegain e Jean-Luc Fromental e accompagnato dalle note di René Aubry, il film animato parlerà con le voci di Toni Servillo, Antonio Albanese e Andrea Camilleri. Esploratore di spazi, tecniche e contesti, Lorenzo Mattotti non mancherà di incantare Cannes con le sue forme colorate e struggenti.


CONTINUA A LEGGERE
Una scena del film.
Una scena del film.
IL PIÙ ATTESO
 

È un eufemismo dire che aspettiamo l'ultimo film di Quentin Tarantino, che promette mari, monti e meraviglie. C'era una volta a...Hollywood, che rivisita la Los Angeles del 1969 attraverso la storia di una star della televisione e della sua controfigura, riunisce per la prima volta sul grande schermo Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Venticinque anni dopo Pulp Fiction, palma d'oro nel 1994, Tarantino promette una rentrée spettacolare e nostalgicamente sixties, a giudicare dal trailer già disponibile online. L'alternanza tra il formato quadrato (in bianco e nero) e il formato scope (schermo largo) anticipa infinite possibilità di senso e di fabbricazione delle immagini. Tarantino presenta di fatto in pochi minuti immagini di finzione nella finzione (un western in cui Rick Dalton interpretato da DiCaprio è l'eroe), il documentario dentro la finzione (Rick Dalton e il suo doppio Cliff Booth partecipano a un'intervista) e infine la finzione stessa (Rick e Cliff camminano per le strade di L.A.). Solo tre primi piani furtivi evocano la tragedia sottesa del film: due di Sharon Tate (Margot Robbie), compagna di Roman Polanski, e uno di Charles Manson, il celebre killer di Cielo Drive. Nel tempio della cinefilia, che non ha mancato nessuno dei suoi film, Tarantino sogna forse una seconda Palma.


CONTINUA A LEGGERE
Una scena del film.
Una scena del film.
IL RITORNO
 

Cinquantatré anni dopo la Palma d'oro a Un uomo, una donna, Claude Lelouch torna a Cannes fuori competizione. Il trailer di The most beautiful year annuncia già il tono melanconico del film. Anouk Aimée e Jean- Louis Trintignant, rispettivamente 86 e 88 anni, si ritrovano sullo schermo una vita dopo Un uomo, una donna, che aveva già avuto un seguito nel 1986 (Un uomo, una donna oggi). Come in L'amore fugge di François Truffaut, le immagini dei film precedenti compongono il flashback dei personaggi, che si ritroveranno per caso e ripercorreranno insieme il loro passato. Autore che ha sempre spaccato in due la critica, Lelouch conferma la sua visone romantica dell'esistenza e il suo amore incondizionato per il cinema con le sue formule ricorrenti, la musica, i sentimenti magniloquenti e la bellezza sovente crudele degli azzardi e delle coincidenze. Con buona pace dei suoi detrattori, che lo accusano sovente di sentimentalismo, l'autore francese torna a Deauville e a Cannes coi suoi protagonisti, per ricongiungerli e innamorarli ancora.


VAI ALLO SPECIALE
Una scena del film.
Una scena del film.

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati