Titolo originale | Sibyl |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Justine Triet |
Attori | Virginie Efira, Adèle Exarchopoulos, Gaspard Ulliel, Sandra Hüller, Laure Calamy Niels Schneider, Paul Hamy, Arthur Harari, Adrien Bellemare, Jeane Arra-Bellanger, Liv Harari, Lorenzo Lefèbvre, Aurélien Bellanger, Philip Vormwald, Henriette Desjonquères, Agnès Tassel, Judith Zins, Duccio Bellugi-Vannuccini, Natascha Wiese, Fabrizio Mosca (II), Etienne Beurier, Frank Williams (II), Camille Langlois, Thomas Weber. |
Uscita | giovedì 2 settembre 2021 |
Distribuzione | Valmyn |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,56 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 24 agosto 2021
Una donna decide di stravolgere la sua vita e di seguire la passione. In Italia al Box Office Sibyl - Labirinti di donna ha incassato 16,7 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
|
Sibyl ha abbandonato la scrittura per diventare psicologa, ma con il tempo la voglia di scrivere è tornata: dunque la donna chiude le terapie in corso con i suoi pazienti e comincia a immaginare la trama del suo nuovo romanzo. Ma a sorpresa una giovane attrice, Margot, la contatta telefonicamente con voce disperata: è incinta del coprotagonista del film che sta girando, e la compagna ufficiale dell'attore è proprio la regista di quel film. Per motivi che nemmeno lei sa spiegarsi, Sibyl prende in cura questa unica e ultima paziente, e diventa per lei un punto di riferimento imprescindibile soprattutto per quanto riguarda la scelta della ragazza se abortire o portare avanti la gravidanza. In realtà anche per Sibyl Margot diventa a poco a poco necessaria, con una sorta di transfert alla rovescia. La psicologa/scrittrice, che ha alle spalle una gravidanza problematica e un passato di alcolista, si identifica fin troppo nella sua paziente.
Inizia così un gioco di specchi che coinvolgerà non solo Sibyl e Margot ma tutti intorno a loro: l'attore fedifrago, la regista tradita, la sorella di Sibyl, il suo compagno e sua figlia Selma. Una galleria di personaggi che confluirà dritta dritta nel romanzo che l'autrice sta scrivendo.
Sibyl, il cui titolo rimanda subito a quello quasi identico del memorabile film di Daniel Petrie su una paziente psichiatrica dalle multiple personalità, affronta un tema infinitamente ripetuto nel cinema: quello del doppio, che in questo come in molti altri casi prende forma femminile, con una donna più adulta e una più giovane al centro della narrazione. La regista neoquarantenne Justine Triet mette una grande quantità di carne al fuoco: personaggi, temi - la passione, i rapporti di coppia, la rivalità femminile, la maternità, il vampirismo artistico, la natura elusiva della creatività, la promiscuità del mondo del cinema - e generi - commedia, melodramma romantico, dramma psicologico. Ma il troppo stroppia, e nessuno di questi argomenti o toni narrativi è messo a fuoco in modo chiaro o veramente innovativo.
All'inizio del film un personaggio sminuisce le capacità di scrittrice di Sybil come chick lit, e purtroppo Sybil porta acqua al mulino di chi accusa certo cinema femminile di insistenza sulla componente banalmente sentimentale e scarsa aderenza alla vita reale. La regia è convenzionale e la sceneggiatura, firmata dalla stessa Triet, è piena di implausibilità, a cominciare dall'inettitudine professionale della psicologa/scrittrice. Il personaggio più credibile, non a caso, è Mika, la regista tradita, e si vorrebbe che fosse lei protagonista di un «dramma della gelosia » dai forti contenuti ironici, anche perchè a interpretarla è l'attrice tedesca Sandra Huller, memorabile in Vi presento Toni Erdmann. Huller riesce a mantenere un equilibrio esilarante fra tragedia e commedia, incarnando la surrealità autolesionista del mondo del cinema e più in generale del desiderio passionale. L'altro elemento a favore del film è una rappresentazione della sessualità da un punto di vista femminile: il corpo di Virginie Efira, che interpreta Sibyl, è mostrato nella sensualità delle sue imperfezioni adulte e in una gestualità erotica riconoscibile.
SIBYL - LABIRINTI DI DONNA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
![]() |
€10,99 | – | ||
€10,99 | – |
Dopo mesi di privazione di cinema, finalmente ieri sera ho visto un film in Arena! “Sibyl” è uno di quelli presentati nel Festival annuale della cinematografia francese di cui 5 su 6 sono registe donne. Justine Triet al suo terzo lungometraggio confeziona un film suggestivo che poggia principalmente sulla splendida interpretazione di Virginie Efira - cui fa il degno controcanto [...] Vai alla recensione »
Psicologa di mezza età in crisi, aspirante scrittrice, finisce tramite una sua paziente sul set di un film girato a Stromboli. Justine Triet si incarta nella cadenza sincopata, nel vibrare ansiogeno delle azioni, cercando nel riflesso esistenziale della scrittura e della rappresentazione filmica una via d'uscita alle frustrazioni dei suoi personaggi.
Più riuscito, ma esilino per il concorso, Sybil, storia di una psicanalista che vorrebbe lasciare il lavoro per dedicarsi alla letteratura, ma si trova a dover assistere un'attrice nel panico. Una commedia di donne oltre l'orlo della crisi di nervi, con parti divertenti nella descrizione del set (a Stromboli). Da La Repubblica, 25 maggio 2019
Sibyl ama scrivere romanzi. È una psicologa, ma una telefonata di una paziente, attrice in crisi, la porta su un set a Stromboli. Justine Triet, al terzo lungometraggio, si perde nella costruzione affastellata di donne in crisi di nervi, tra realtà e immaginazione, petulando su amore, sesso e lavoro: un cimema ambizioso e intellettuale, che si autocelebra in una storia già consumata su altri schermi. [...] Vai alla recensione »
Il y a du Cassavetes et du Tennessee Williams dans le troisième long-métrage de Justine Triet, qui signe une intrigue sinueuse. Psychanalyste, Sibyl veut prendre le temps d'écrire un livre. Et commence à ne plus accepter de rendez-vous. Elle fait pourtant une exception avec Margot, Adèle Exarchopoulos, qui l'appelle à l'aide. Actrice, elle a une liaison avec un comédien en couple avec la réalisatrice [...] Vai alla recensione »
Quante volte vediamo uno psicoterapeuta rappresentato sullo schermo che è davvero bravo nel suo lavoro? I film di genere sono costellati da analisti che, grazie a metodi non ortodossi o alla loro palese non professionalità, mantengono la storia in movimento, sia che si innamorino dei pazienti sia che impazziscano. Interpretato con una verve intelligente e sottile da Virginie Efira, il personaggio che [...] Vai alla recensione »
Sigmund Freud parlava di "romanzo familiare". Dunque prima o poi gli strizzacervelli sono tentati dalla scrittura, passione giovanile di quasi ogni essere umano occidentale. Solo che scrivere non è mica facile ( continuiamo a esserne convinti, a dispetto della smisurata quantità di banalità autobiografiche che ci tirano addosso - diseducative: la lettrice che si trova tra le mani un libro che anche [...] Vai alla recensione »
Arrivato nelle nostre sale in sordina, due anni dopo la presentazione in concorso al Festival di Cannes, Sibyl - Labirinti di donna è l'opera terza (nel lungometraggio di fiction) della regista francese Justine Triet. Un lavoro che, nella sua trama composita, ma tutta incentrata sul personaggio che dà il titolo al film (interpretato da Virginie Efira) vuole esplorare diversi temi, tra cui il concetto [...] Vai alla recensione »
Tra i talenti di Justine Triet c'è quello di dare fin dall'inizio, in modo denso e rapido, anche ricorrendo a trucchi da commedia, uno spessore e un vissuto ai suoi personaggi. Sibyl (Virginie Efira) è una psicanalista con un passato tumultuoso che l'ha spinta verso l'alcol. Ora che è più tranquilla, decide di sospendere il suo lavoro da analista per imbarcarsi nella scrittura di un romanzo.
La psicologa Sibyl molla i suoi pazienti per dedicarsi al suo grande sogno: tornare alla scrittura. Quando la giovane attrice Margot, però, la contatta telefonicamente, la dottoressa decide di prendersi cura del suo caso. Tante le analogie tra le due donne, al punto che finirà per innescarsi una sorta di transfert. Troppi i temi trattati e spesso superficialmente.
La psicoanalista Sibyl torna alla sua prima passione, la scrittura, e interrompe quasi tutte le terapie per consacrarsi a un libro. Non respinge, però, la richiesta di aiuto di un'attrice in crisi, Margot, che diventa sua paziente e, in barba all'etica professionale, carne viva dalla quale trarre materia romanzesca. Ma Margot è anche un'altra donna in senso alleniano, un'esperienza di vita sfogliando [...] Vai alla recensione »
Confesso: ho una passione per l'attrice belga Virginie Efira, classe 1977, sin da quando la scoprii, dieci anni fa, in una spassosa commedia intitolata "Per sfortuna che ci sei", purtroppo rifatta in Italia con Ambra Angiolini al suo posto (classico esempio di miscasting). In questo decennio Efira ha saputo imporsi anche come attrice drammatica, a tratti intensa, senza abbandonare una certa immagine [...] Vai alla recensione »
Ancora una scissione nel cinema di Justine Triet. Il corpo e la mente. Anche quello di Sibyl è diviso tra vita professionale e intima. Come la giornalista di La bataille de Solférino e l'avvocato penalista di Victoria. Soprattutto quest'ultima sembra la reincarnazione di Sibyl. Sempre interpretata di Virginie Efira, mette a nudo tutte le sue contraddizioni e soprattutto entra in un tunnel dove la propria [...] Vai alla recensione »
Sybil è un film brulicante. Brulicante di temi, di spunti, di spinte, di linee narrative, di personaggi che si sovrappongono e intersecano girando e rigirando. Gli interni parigini dominano la prima metà, nella quale la protagonista si presenta come una donna che ha sofferto ma che è stata capace di lavorare sulle sue ferite, di curarle fino a farle cicatrizzare.
Sibyl è una psicoterapeuta che torna alla sua prima passione: la scrittura. Ma la sua nuova paziente, l'attrice Margot, si rivela essere una fonte di ispirazione troppo invitante. Sibyl così finisce per lasciarsi travolgere dalla vita tumultuosa di Margot. Justine Triet si trova nella paradossale posizione per cui più va avanti, più sembra tornare indietro, più sembra rinchiudersi in una atarassia [...] Vai alla recensione »
Sibyl (Virginie Efira) è una psicoterapeuta, ex alcolista. Decide di abbandonare molti pazienti per tornare a una sua vecchia passione, la scrittura. Ma non può esimersi dall'accogliere il grido disperato di Margot (Adèle Exarchopoulos), giovane attrice incinta di un suo collega (Gaspard Ulliel) con il quale deve iniziare a girare un nuovo film, diretto dalla compagna di lui (Sandra Hüller).
Psychanalyste, mère de famille, dépendante à l'alcool, sobre depuis des années, Sibyl a décidé - au moment où Justine Triet fait les présentations - de se remettre à écrire (elle fut jadis une romancière à succès). Aux membres de son cercle des Alcooliques anonymes, elle présente ces retrouvailles avec la fiction comme « une ivresse sans danger ». Pure illusion bien sûr.
Une femme et tout autour, la tourmente. Autour. En dedans aussi. Les héroïnes de Justine Triet sont des phares submergés par des vagues qui inondent sa vigie. Laetitia dans La Bataille de Solferino, Victoria et aujourd'hui Sibyl. La réalisatrice pose tout sur la table : angoisses, passions, désirs, pulsions, doutes... Sans filtre, ou presque. À chaque fois, l'appartement familial de l'héroïne sert [...] Vai alla recensione »
For her ambitious third feature, budding Gallic auteur Justine Triet tries her hand at a meta-psychological thriller that's something like a film within the making-of-a-film within a crime novel within an erotic dream within a therapy session run amok. It's about as French as you can get, to a point that feels borderline absurd in places, and yet Triet handles the material gracefully and altogether [...] Vai alla recensione »
How often do we see a movie psychotherapist who's actually good at their job? Genre film is peppered with on-screen couch doctors whose unorthodox methods or blatant non-professionalism keep the story rolling, whether they're falling in love with clients or going steadily mad themselves. Played with smart, subtle verve by Virginie Efira, the title character in Justine Triet's "Sibyl" is a notable addition [...] Vai alla recensione »
Experienced filmmakers often wind up holding a mirror to their medium. Examples in this year's Cannes competition lineup ranged from the nostalgia of Quentin Tarantino's "Once Upon a Time in Hollywood" to Pedro Almodóvar's melancholic "Pain and Glory" and, finally, French director Justine Triet's twisty and enjoyable third feature "Sibyl." Premiering at the tail end of the 2019 Cannes Film Festival, [...] Vai alla recensione »
De cette rencontre, il nous restera une image : deux piles aimantées, reliées entre elles par un arc électrique, plein d'atomes crochus virevoltant dans les airs, et ces gestes désespérés que l'on fait pour court-circuiter un courant qui passe entre elles à toute vitesse. «Vous êtes sûre que ça va aller ?» demande Justine Triet, cinéaste cérébrale, boule d'énergie concentrée, enceinte jusqu'aux dents, [...] Vai alla recensione »
Au début, Sibyl (Virginie Efira) veut se remettre à écrire. Dix ans plus tôt, elle a renoncé à la littérature pour devenir psychanalyste. Dix ans plus tard, elle décide donc d'abandonner ses patients. Sauf qu'elle accepte de recevoir Margot (Adèle Exarchopoulos), jeune actrice perturbée et envahissante. Margot sera donc l'ange de l'imprévu, celle qui va embarquer Sibyl dans une série de séances forcément [...] Vai alla recensione »
Vous doutez encore du cinéma français? Pas de bile, il y a « Sibyl »! Après l'excellent « Victoria », en 2016 et déjà Virginie Efira, Justine Triet, remarquée trois ans plus tôt aux Césars et à Cannes pour « la Bataille de Solférino », enjambe trois marches d'un coup avec l'histoire de Sibyl, psychanalyste mariée, mère de deux enfants, qui décide brusquement de revenir à ses premières amours : l'écriture. [...] Vai alla recensione »