Jeremy Renner ha una faccia da schiaffi. Poco celebrato in Europa, ma molto amato in America, presenzia pellicole da cifre record al botteghino e telefilm cult di ogni genere, senza però brillare di luce propria nelle calde notti del cinema e dare prova veramente della propria bravura di attore. Capace di suggestivi ritratti umani, aspetta coraggiosamente l'occasione di diventare una superstar, anche se continua a sfornare ruoli-tormentone come quello del terribile killer cannibale Jeffrey Dahmer nel thriller di David Jacobson Dahmer (2002).
Gli esordi
La voglia di recitare gli è nata quando, al Modesto Junior College, la scuola che frequentava, si è vestito da Spaventapasseri per lo spettacolo scolastico "Il Mago di Oz". Da quel momento in poi non ha pensato di fare altro che l'attore. Jeremy Renner comincia così la sua carriera di interprete che continuerà con brevi apparizioni in spot commerciali come quelli della Pizza Hut, delle batterie Duracell o della birra Bud Light.
Grande amico di David Boreanaz, star del telefilm Angel (1999), con il quale ha condiviso la stessa classe di recitazione al college, Renner debutta sul grande schermo nella pellicola di Kelly Makin Senior Trip - La scuola più pazza del mondo (1995), successivamente diventa l'attore prediletto di Christopher Leitch che lo sceglierà come protagonista di molti dei suoi film tv.
Principalmente attivo nel piccolo schermo, appare in telefilm come Cenerentola a New York (1999), Angel (2000), C.S. I. - Scena del crimine (2001), Dr. House - Medical Division (2007), preferendo rifiutare un ruolo in Brivido biondo, per la parte di Brian Gamble in S.W.A.T. - Squadra speciale anticrimine (2003) con Samuel L. Jackson.
I film per il grande schermo
Dopo il ruolo di Emerson nel film Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (2004) e quello di Wood Hite ne L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007) accanto a Brad Pitt, è uno degli attori protagonisti dell'horror di Juan Carlos Fresnadillo 28 settimane dopo (2007), sequel del film di Danny Boyle 28 giorni dopo, accanto a Robert Carlyle e Rose Byrne, dove interpreta il soldato Doyle alle prese con un'invasione di zombies.
La svolta nella carriera
Nel 2008 interpreta il ruolo da protagonista nel film di Kathryn Bigelow The Hurt Locker con il quale si aggiudicherà la nomination agli Oscar 2010 come miglior attore protagonista. Il suo nome ormai circola nell'aria delle statuine ed ecco le nomination al Golden Globe e all'Oscar come miglior attore non protagonista del 2011 grazie al thriller The Town (2010), di e con Ben Affleck, in cui è un ladro coinvolto nel sequestro di Claire (Rebecca Hall). Nel 2012 affianca l'agente Etan Hunt (Tom Cruise) in Mission Impossible - Protocollo Fantasma, diretto dal veterano dell'animazione Brad Bird, e torna nel film d'azione The Bourne Legacy e nella versione action di Hansel & Gretel. Nel 2014 lo vediamo in American Hustle - L'apparenza inganna di David O. Russell e in C'era una volta a New York di James Gray, mentre l'anno successivo partecipa ad Avengers: Age of Ultron ed è protagonista di La regola del gioco di Michael Cuesta. Dopo l'avventura con gli Avengers tornerà tra i supereroi in Captain America: Civil War dei fratelli Russo e sarà diretto da Denis Villeneuve in Arrival, in cui recita accanto a Amy Adams e Forest Whitaker.
Denis Villeneuve ci riporta al cinema in un viaggio celestiale e drammatico avvicinandosi per la prima volta alla fantascienza (mentre si attende impazienti il suo Blade Runner 2049) con Arrival, il film presentato alla 73. Mostra del Cinema di Venezia. Quante volte il cinema ha tentato di esplorare l'universo e i suoi quesiti più profondi, cercando afflati e risposte in galassie o pianeti proibiti, attraverso cunicoli spazio-temporali, da soli persi nello spazio profondo o rivolgendosi a imperscrutabili oceani dalla natura ignota