La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il viaggio di Sorrentinodi MicheleFeedback: 3116 | altri commenti e recensioni di Michele |
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venerdì 31 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ho impiegato quattro giorni per scrivere la recensione di questo film e ho passato questi giorni a pensare intensamente alla pellicola, a chiedermi tante, molte cose, forse alla fine perfino troppe. E' un'opera sulla quale si è scritto moltissimo, verso la quale si sono usati molti aggettivi, alcuni si sono anche sprecati. Ha diviso, chi l' ha amata, chi l'ha odiata. Su alcune frasi e certe terminologie ci ricadrò anch'io, é inevitabile, perché è vero quando si dice che "La grande bellezza" è un film ambizioso, complesso e imperfetto, ma chi ha coraggio di osare e lanciarsi in certe operazioni monumentali dal punto di vista artistico, in questo caso cinematografico, sa che la cosa più bella è proprio farsi prendere la mano e lasciarsi trasportare dalla propria immaginazione, per poter raccontare come intimamente più desidera, la sua personale visione delle cose e lo spettatore deve fare altrettanto, lasciarsi cullare, incantare, ammirare ciò che osserva con l'entusiasmo di un viaggiatore errante che lungo la sua strada ne ha viste tante e soltanto dopo, quando il viaggio è finito, riesce davvero a rendersi conto di quello che ha visto e di quello che ha apprezzato. Questo è l'effetto che fa questo film, lascia attoniti, pensanti, tra momenti di autentica poesia e meraviglia e altri in cui ci si perde facendo fatica a ritrovare l'orientamento e a farsi così molte domande sul perché di quella determinata scena, su cosa ci voleva dire. A distanza di giorni però, rimane assolutamente, tra dubbi e interrogativi ancora vigenti, l'incanto per una visione così ampia e poetica. Forse il primo mito da sfatare é che sia un film su Roma. Prima che un film su Roma è un film sui sentimenti, quelli veri, motore della felicità autentica. Ma dove andare a ritrovarli o a cercarli questi sentimenti? La risposta è del tutto interiore, è dentro se stessi che bisogna indagare e nelle proprie esperienze passate, le prime, perché innocenti, pure e soprattutto umili. Roma è lì, presente con tutta la sua maestosa grandezza e la sua infinita grandiosità, monumentale, a fare da termine di paragone tra la sua bellezza eterna, concreta e inamovibile nei confronti di quella effimera e quantomai finta e fine a se stessa (questi trenini non portano da nessuna parte) della gloria mondana che non lascia niente dietro di se, se non soddisfazioni puramente vacue e vuote di ogni valore e affezione emotiva, tant'é che Jep Gambardella si accorge ad un certo punto della sua vita, pur avendo vissuto per quarant'anni in mezzo alla gente, di essere solo e circondato da cadaveri viventi e da morti nel vero senso della parola che cadono uno ad uno come soldati al fronte.
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