2001: Odissea nello spazio

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Un film di Stanley Kubrick. Con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter.
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Titolo originale 2001: A Space Odyssey. Fantascienza, Ratings: Kids+16, durata 140 min. - USA, Gran Bretagna 1968. - Warner Bros Italia uscita lunedì 13 febbraio 2023. MYMONETRO 2001: Odissea nello spazio * * * * 1/2 valutazione media: 4,84 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

il vero male Valutazione 5 stelle su cinque

di luc


Feedback:
lunedì 8 ottobre 2007

2001 è un film bellissimo. Se lo avessi visto nel '68 sarei morto per l'emozione. Amo i tempi lunghi, amo i silenzi, amo la contemplazione, amo il semifinale viaggio lisergico attraverso la luce e la geometria. Ma l'arte è solo un'aspetto della vita, il cinema è solo un'aspetto dell'arte, Kubrick è solo un regista. In questa nicchia ristretta 2001 è un capolavoro e Kubrick è grande, ma non consideriamolo un dio. non dimentichiamo mai che alla vista di questo film 5.900.000.000 persone al mondo spaccherebbero il video a colpi di machete. Kubrick dichiara di voler fare del film un "simbolo" in senso junghiano, ovvero un qualcosa che non puo' essere spiegato, facendo di se' stesso quindi un'incarnazione delle forze cosmiche che secondo l'"induismo" junghiano producono i "simboli". E' sincero? E' onesto? E' riuscito nell'intento? Non lo so. A me sembra che di spiegazioni ne ha prodotte, eccome! A me sembra che diamo troppa importanza ai grandi cineasti (o ai grandi artisti in generale) quando si avventurano in territori filosofici, magari armati di un sapere specifico superficiale. Da un secolo o poco piu' a questa parte l'uomo ha perso la fiducia nella ragione, il monolito trasmette alla scimmia la ragione che la scimmia usa subito per uccidere. Questa è una visione falsa e ingenua, banale e alla moda. Il male sarebbe connaturato all'uomo in quanto connaturato alla ragione che è connaturata all'uomo. Entambi i passaggi sono sbagliati. Anzitutto le odierne ricerche di psicologia animale ci mostrano sempre piu' che la ragione non è nostro monopolio esclusivo. Poi, la ragione è un'ORGANO, come tale non è ne' bene ne' male. Qualcuno ha mai auspicato un'amputazione generale delle braccia siccome per uccidere usiamo le braccia? La visione dell'uomo "cattivo" per natura è tipica del pensiero cristiano, protestante per la precisione. A questa piaga filosofica si aggiunge quella che la ragione è "cattiva" per natura, teoria da sempre portata avanti da tutte le religioni, superata per un breve periodo e ritornata purtroppo in auge nel '900. Queste due concezioni ci stanno facendo ricadere nell'oscurantismo religioso che è il VERO MALE, in quanto con la sua lotta millenaria per eliminare l'istintualita' umana (ragione e sessualita': non sono contrapposte, la ragione è istintuale) rende l'uomo malato, il vero male si situa nella sfera emotivo-volitiva. E anche questa visione di un passato primitivo immerso nella violenza bruta è solo mitologia, magari utile per metterci l'anima in pace circa la violenza di oggi. L'etnologia ci insegna che popoli "primitivi" spesso significa popoli "pacifici", quando naturalmente sono stati lasciati liberi di dispiegare una sana sessualita'. Ecco un'altro punto: in 2001 le donne sono assenti, il monolito nella sua non-curvatura è essenzialmente maschile e il simbolo del cerchio...beh, è meglio che non vi dica cosa rappresenta...L'eterno ritorno? Altra menzogna religiosa, altro...cerchio!

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
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Bentornato luc! Vorrei dire qualcosa a proposito del monolito. Tu giustamente hai detto che simboleggia la ragione, ma la faccenda è un po' più complessa. Il monolito è anche simbolo di un'entità intelligente aliena, non antropomorfizzata, né associata ad altre forme viventi. Questa credo che sia una visione che supera proprio i "luoghi comuni" delle religioni monoteistiche terrestri, che fanno somigliare Dio all'uomo. Il monolito simboleggia anche il sapere, che sia le scimmie che l'uomo cercano di "toccare", e non riuscendo ad afferrarlo in toto, finiscono per uccidere. Il monolito rappresenta, poi, il salto dall'animale all'uomo, soggetto pensante e cosciente. L'idea che il male sia connaturato all'uomo è legato più alla coscienza che al concetto astratto di ragione. [+]

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
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Kubrick non accusa la ragione, che di per sé dovrebbe provocare il male, basandosi su un preconcetto, ma denuncia la brutalità dell'uomo che utilizza la ragione per comprendere che la sua sopravvivenza, una volta che si è passati dal branco al soggetto, sta nella sopraffazione dei suoi simili. Il pensiero cristiano che accusa l'uomo di essere cattivo per natura è legato al senso del peccato, all'idea secondo cui su questa Terra siamo in missione per qualcosa. Kubrick non credeva in nessuna delle religioni terrestri, come dice in una sua dichiarazione, dunque figuriamoci se avrebbe mai rischiato di farci cadere nell'oscurantismo religioso! Tutt'altro: ci dà una visione d'insieme, oggettiva e distaccata. [+]

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
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La visione di un passato primitivo immerso nella violenza bruta non ci può mettere l'anima in pace, perché Kubrick ci fa notare proprio, secondo il già nominato motivo della cicilicità, come in fondo dopo millenni non sia cambiato nulla. Altro che conforto! I primitivi pacifici a cui ti riferisci tu sono quelli mostrati prima della comparsa del monolito, prima dell'acquisizione della soggettività. Io credo che "2001" sia molto importante per diversi aspetti: innanzitutto, ci distoglie dall'idea cristiana che vuole creare trascendenza tra cielo e Terra, facendoci invece capire che quello che non sappiamo è intorno a noi. Dio è l'inconoscibile, è tutto ciò che ci circonda, a cui non sappiamo dare una spiegazione, e magari cataloghiamo come "soprannaturale" o come fantasia. [+]

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
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La religione ci parla mai di universo in termini scientifici? Ebbene, questo è il grande passo in avanti. Con "2001" abbiamo una visione d'insieme, che evita tutti gli errori che la religione commette quando fa riferire qualsiasi dogma al pianeta Terra, e quando ci dà un'idea distaccata di "cielo", come se non facesse parte di noi. Kubrick ci fa capire che è tutto unito, non c'è scienza o religione (sono creazioni umane per approcciare all'ignoto in modo razionale, l'una, e irrazionale, l'altra), ma c'è un solo grosso mistero, che è quello della vita, ma è quello anche dell'universo. La grandezza di questo film sta nella visione d'insieme, una visione talmente tanto "dall'alto" quasi da non sembrare umana. [+]

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luc lunedì 8 ottobre 2007
quando penso a "primitivi" pacifici penso p.es...
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...ai polinesiani de "il bounty", sicuramente dotati di autocoscienza. quindi non credo che il male sia legato nemmeno all'autocoscienza. qualsiasi legame che facciamo tra il male e una caratteristica naturale dell'uomo produce automaticamente la sfiducia nella possibilita' di un'umanita' piu' tranquilla e quindi un'accettazione piu' facile dell'attuale condizione: per cambiare bisogna avere la visione di una possibilita' diversa. se si pensa "in fondo l'uomo è sempre stato cosi'", oltre che essere miopi, si approda a risultati REAZIONARI.

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luc lunedì 8 ottobre 2007
al contrario...
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...l'uomo è in continuo cambiamento. lo sapete che c'erano popoli in cui i padri si vantavano quando le figlie avevano il numero piu' alto possibile di amanti? lo sapete che c'erano popoli che non riconoscevano il ruolo del maschio nella procreazione? che cambiamento rispetto a noi! io sono con eraclito contro parmenide, non credo alla ciclicita', non mi pongo domande ultime sulla provenienza o sul destino mio o dell'umanita', non vedo grossi misteri, non mi sento parte di un tutto panteista e anche se questo "tutto misterioso" avesse un senso, non vedo perchè dovremmo venerarlo.

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luc lunedì 8 ottobre 2007
non sto dicendo che kubrick voglia...
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...un ritorno all'oscurantismo religioso, ma spesso le intenzioni sono diverse dai risultati. mentre in arancia meccanica la sua riflessione sul male mi pare piu' matura, analizzando il ruolo della societa', qui mi pare che segua l'onda della "nuova sinistra" che, impregnata di sfiducia, ci ha riportati nella trappola del misticismo, magari non volendo. l'uomo deve capire che quando crea culture che schiacciano gli istinti naturali i risultati sono distruttivi, anche se cio' è fatto nelle migliori intenzioni. e queste culture repressive sono il frutto di concezioni irrazionali di cui le grandi religioni monoteiste sono solo un piccolo esempio.

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
arancia meccanica aveva lo stesso tema
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Il senso di "Arancia meccanica", seppure contestualizzato all'interno della società, è lo stesso di "2001". Il pensiero di Kubrick non è mai cambiato. Il finale di "Arancia meccanica", in cui vediamo Alex in determinati atteggiamenti, mentre dice "Sono guarito, eccome!", è la metafora del fatto che l'indole umana, seppur soggetta a influenze sociali - repressive o meno - non cambia. Credo che Kubrick sia eccessivamente pessimista, anch'io spero in una possibilità diversa. Quello che, però, Kubrick ha colto in pieno è che la presa di coscienza, cioè il diventare soggetti consapevoli della propria individualità, provoca il desiderio di sopravvivenza, che, essendo naturalmente egoistico, spesso va a sfavore di altri individui simili. [+]

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
c'è molto che non sappiamo
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...di sopravvivenza c'è sempre stato, "mascherato", come la trasformazione dell'osso-clava in navicella dimostra, in qualcosa di più elegante e meno rude. L'uomo è determinato da ereditarietà ed ambiente. Gli esempi di cambiamento dell'uomo che hai fatto riguardano i condizionamenti dell'ambiente, ma per quel che riguarda la nostra natura non penso che "2001" esageri troppo. Io li vedo grossi misteri, anzi, penso che noi non sappiamo quasi nulla. Riconoscere questo non comporta che noi dobbiamo adorarlo. Bisogna solo essere consapevoli della nostra piccolezza nei confronti di qualcosa non alla portata della nostra comprensione. Non possiamo dire che ci sia una verità nascosta, ma non possiamo neppure negarlo. [+]

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andrea lunedì 8 ottobre 2007
2001 libera dalle catene del misticismo
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Kubrick con questo film ha eliminato proprio tutti quei vincolanti riferimenti alle religioni monoteiste di cui tu parli. Ci ha mostrato una visione d'insieme di quello che siamo e di quello che non sappiamo. Non c'è nessun misticismo. Dov'è l'adorazione, se il finale di questo film è uno dei più aperti che siano mai stati concepiti? Non ci sono "paraocchi" religiosi, è una visione ampia, oggettiva, che noi possiamo proiettare nella nostra soggettività. Vedendo "2001" ho tirato un sospiro di sollievo, sentendo proprio quella leggerezza da qualsiasi ottuso ostacolo che le religioni terrene creano. Qui si va oltre, non si tengono gli occhi chiusi con passiva accettazione, ma si è davanti al dover ammettere che questa è una visione davvero libera, intelligente, decisa, che supera la barriera religione-scienza, e che attesta la nostra innegabile condizione di piccolezza.

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luc mercoledì 17 ottobre 2007
il misticismo c'è (misticismo = voler credere...
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...per forza a ipotesi sbagliate): nessun "eroe civilizzatore" (il monolito) ci ha mai insegnato la ragione o l'autocoscienza, non vedremo mai noi stessi morenti, nessun nostro presunto nucleo indistruttibile ci sopravvivera' e si reincarnera', l'uomo non è irrimediabilmente cattivo, lottare per sopravvivere non è cattiveria, l'uomo non è com'era 2 milioni di anni fa e neanche com'era 2mila anni fa (magari fosse...). ma senza una punta di menzogna non esiste l'arte: è questa punta di menzogna che ci da' la sensazione di piacere nel fruire un'opera d'arte (fuga dalla realta' noiosa, ritorniamo alla catarsi). se fossimo davvero sani elimineremmo l'arte in blocco...

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andrea giovedì 18 ottobre 2007
la visione è oggettiva
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Il monolito non è civilizzatore, siamo noi che nel domandare del sapere (voler toccare il monolito), diventiamo coscienti della nostra individualità e del nostro bisogno di sopravvivenza. Kubrick non dice che questo bisogno è male, ce lo mostra e basta, oggettivamente, e nello stesso modo oggettivo ci mostra come questo desiderio di sopravvivenza vada a scapito spesso dei nostri simili. Migliaia di anni fa, questo succedeva con la clava, ora succede con una firma da parte di un capo politico per la guerra. Fondamentalmente, è cambiato il costume, ma non l'essenza: l'uomo è un animale sociale, un animale in cerca di soddisfazione personale, e per questo certe volte fa del male. E' una constatazione, non un modo di dare la colpa ad una "irrimediabile natura". [+]

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andrea giovedì 18 ottobre 2007
la visione è oggettiva (2)
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...una storia, o nel caso di questo film, una non-trama. Tutte quelle immagini che hai riportato sono un punto di partenza per una nostra riflessione, ma non un punto di arrivo dettatoci da Kubrick. Il finale è aperto a tutte le interpretazioni, proprio perché una soluzione a tutto non c'è, o non la conosciamo. Kubrick ha detto: "Il concetto di Dio sta al cuore di 2001, ma non è il concetto delle immagini tradizionali e antropomorfiche. Non credo in nessuna delle religioni monoteistiche terrestri, ma sono sicuro che si potrebbe costruire un'affascinante e interessante definizione scientifica di Dio, se si accetta il fatto che ci sono circa 100 miliardi di stelle solo nella nostra galassia, che ogni stella può essere un sole che dà vita e che esistono 100 miliardi di galassie nel solo universo visibile. [+]

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luc giovedì 18 ottobre 2007
ho recensito eyes wide shut...
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...e vorrei le vostre opinioni. se tentiamo una definizione scientifica di dio (l'hanno gia' fatto in molti, da spinoza a voltaire, approdando a "panteismi" o "deismi") il CONCETTO stesso di dio si dissolve, come giustamente ci ricorda anche ratzinger. perchè continuare a usare questo concetto? forse qualche nostra istanza affettiva profonda ci impedisce di rinunciarvi...forse leghiamo questo concetto (inconsciamente) a fatti e persone reali (papa' e mamma?). anch'io sono profondamente curioso, ho fatto ogni sforzo per conoscere, mi sono trovato in cima a un picco montano con le braccia aperte a contemplare il mondo sorridendo a occhi chiusi, ma tutto cio' non mi porta a concepire dio in nessuna forma. [+]

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andrea venerdì 19 ottobre 2007
è sbagliato separare i due tipi di approccio
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Il fatto di concepire Dio in modo religioso non impedisce che, contemporaneamente, si concepisca una sua possibile costituzione "fisica". Non dev'esserci conflitto tra religione e scienza, sono solo due modi di avvicinarsi all'ignoto, ma essendo entrambi costruiti su una limitata misurazione umana, non sono oggettivi e non possono escludersi a vicenda. Fare distanza tra questi due tipi di approccio vuol dire relegare le persone o nell'una o nell'altra categoria. Quel che desidero è una visione di più ampio respiro, che accetta, come dici tu, ciò che è bello e brutto del nostro mondo, e fa ipotesi su quel che potrebbe o non potrebbe esserci.

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luc giovedì 25 ottobre 2007
forse in andrea il sentimento religioso...
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...è causato dalla curiosita' e dalla necessita' di dare spiegazioni, non è cosi' per la maggioranza. e non era cosi' ai primordi: lo sciamano epilettico e omosessuale (mircea eliade, georges devereux) non voleva spiegare proprio niente, voleva legittimare la propria malattia. la curiosita' di massa, poi, è un sentimento molto recente, in passato era presente solo fra le classi aristocratiche. mia nonna, nata, vissuta e morta nello stesso paesino della puglia, mai usci' dal paese, mai ebbe curiosita' di vedere il mare (15km dal paese) eppure era felicissima. non sapeva neppure che la terra gira attorno al sole. oggi una persona cosi' la definiamo "larva" ma 50 anni fa era la norma e norma ancora è presso altri popoli.

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andrea venerdì 26 ottobre 2007
ignoranza e passività
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Ancora oggi mi stupisco del fatto che ci sia in molti casi un'accettazione passiva di diversi dogmi, di preconcetti, di norme religioese delle quali non ci si chiede neppure l'umana origine. Ritengo sbagliate le processioni, le manifestazioni collettive della religiosità, che, se dev'esserci, deve trovare la sua manifestazione ad un livello individuale e non massificato, e soprattutto non dovrebbe avere mediatori quali la Chiesa. Dovrebbe esserci, per chi è religioso, un rapporto DIRETTO tra se stesso e Dio, o ciò che è ignoto. Molta gente non si pone domande, vive e va avanti semplicemente perché respira e deve sopravvivere. Neanche un "perché?". Ed è questo che, se seguito da un'educazione religiosa, fa rendere ottusa la mente di determinate persone che considerano il loro modo di pensare un qualcosa di innato e intangibile, che non richiede spiegazioni o critiche. [+]

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