Mostra del Cinema di Venezia 2015 venezia classici
72. Mostra del Cinema di Venezia, il programma dei 22 filmvenezia classici. Venezia - 2/12 settembre 2015. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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L'ultimo film di Pier Paolo Pasolini si rifà al celebre romanzo di de Sade trasportandolo al tempo della Repubblica di Salò. Espandi ▽
Quattro Signori (il Duca, il Monsignore, Sua Eccellenza e il Presidente) al tempo della Repubblica Sociale di Salò si riuniscono in una villa assieme a 4 ex prostitute ormai non più giovani insieme a un gruppo di giovani maschi e femmine catturati con rastrellamenti dopo lunghi appostamenti. Nella villa i Signori per 120 giorni potranno assegnare loro dei ruoli e disporre, secondo un regolamento da essi stessi stilato, in modo assolutamente insindacabile dei loro corpi. La struttura del film è divisa in 4 parti: Antinferno, Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue. Recensione ❯
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Amarcord in dialetto romagnolo (il dialetto di Fellini) vuol dire "mi ricordo", e il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta. Espandi ▽
Amarcord in dialetto romagnolo (il dialetto di Fellini) vuol dire "mi ricordo", e il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta, al suo paese. Passano dunque i miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate fasciste, la scuola (con l'insegnante prosperosa che stuzzica i primi pensieri), la ragazza "che va con tutti", la prostituta sentimentale, la visita dell'emiro dalle cento mogli, lo zio perdigiorno che si fa mantenere, la Mille Miglia, i sogni ad occhi aperti, il papà antifascista che si fa riempire d'olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del transatlantico Rex. Recensione ❯
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Dal maestro Dino Risi, uno sberleffo all'Italia del boom con Gassman e Tognazzi in stato di grazia. Commedia, Italia1963. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Una salace panoramica sulla società contemporanea con le sue contraddizioni, i personaggi che fanno epoca, certe situazioni tipiche del nostro tempo. Espandi ▽
Una salace panoramica sulla società contemporanea con le sue contraddizioni, i personaggi che fanno epoca, certe situazioni tipiche del nostro tempo. Non manca qualche spunto amaro o pungente fornito con abilità e perizia sia dai protagonisti dei venti episodi che dal regista. Recensione ❯
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Dalla commedia Buon compleanno di Laszlo Bus-Fekete, i vari anniversari, dai sei ai sessantasei anni, di Van Cleve, un playboy. Espandi ▽
Appena defunto, Henry van Cleve (Don Ameche) si ritrova al cospetto del diavolo, a cui racconta tutta la propria vita: viziato dai genitori, è stato iniziato ben presto ai piaceri della carne da una giovane cameriera, ha amato tantissimo le donne, restando però sempre fedele alla moglie. Il diavolo tuttavia non ritiene van Cleve degno di essere ospitato tra i dannati, e lo dirotta in Paradiso, accanto alle persone che ha amato in vita. Dalla commedia Compleanno di Lazlo Bus-Fekete, una delizia del cinquantenne Ernst Lubitsch, per la prima volta alle prese con il Technicolor. Un capolavoro di elegantissima, sottile trasgressione in cui il celebre 'Lubitsch touch' si esalta nel tono sarcastico, nelle allusioni erotiche, nei dialoghi spiritosi, nel piacere di concedersi al fantastico. Recensione ❯
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È la ricostruzione storica dell'invasione della Russia da parte dei cavalieri teutonici che, dopo la presa di Pskov, furono travolti dall'esercito russo guidato dal principe Nevskij e spinti nel lago gelato Peipus. Espandi ▽
È la ricostruzione storica dell'invasione della Russia da parte dei cavalieri teutonici che, dopo la presa di Pskov, furono travolti dall'esercito russo guidato dal principe Nevskij e spinti nel lago gelato Peipus. È una grande "cine-opera" (così fu definita all'epoca) realizzata da uno dei più grandi registi del mondo. La musica di Prokof'ev non si dissocia mai dalle sequenze del film che vuole essere un inno al patriottismo. Recensione ❯
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Un deputato dell'estrema destra convince alcuni colonnelli a fare un colpo di Stato. Il complotto però fallisce per merito del ministro degli Interni ... Espandi ▽
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Un pilota della Raf abbattuto si salva per miracolo, ma ha continui mancamenti in cui sogna che un inviato celeste lo viene a prelevare per portarlo via. Espandi ▽
Peter Carter (Niven), pilota inglese, si butta senza paracadute dal suo aereo in fiamme e si sveglia miracolosamente illeso su una spiaggia dove incontra June (Hunter), ausiliaria americana di cui s'innamora. Intanto i suoi compagni, tutti morti, l'attendono nell'Aldilà dove si svolge un dibattito tra due opposte fazioni di inglesi e americani trapassati che devono decidere se prolungare o no la sua esistenza terrena. Un'operazione chirurgica al cervello e una lacrima d'amore di June risolvono il caso. Straordinaria miscela di fantasia visionaria, caustico humour alla G.B. Shaw, pathos lirico e sentimentale, dimensione mistica (e teosofica) del romanticismo inglese, sbalorditive invenzioni tecniche e spettacolari. Recensione ❯
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Un assistente medico imparerà dal suo superiore molte cose sulla medicina, ma aconr più sugli esseri umani. Espandi ▽
Un medico di nobili sentimenti è a capo di un ospedale per povera gente. Il suo assistente imparerà da lui a stabilire un contatto umano, prima che professionale, con i pazienti. Recensione ❯
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Considerato il primo film della Nouvelle Vague, il film coniuga una sceneggiatura improntata al dramma sociale con i ricordi personali di Claude Chabrol. Drammatico, Francia1958. Durata 99 Minuti.
Un giovane, appena uscito dal sanatorio, torna al paese dove ritrova l'amico fraterno Serge, fannullone e alcolizzato. Espandi ▽
Un giovane, appena uscito dal sanatorio, torna al paese dove ritrova l'amico fraterno Serge, fannullone e alcolizzato. Quando la moglie di Serge sta per partorire, è l'amico a salvarla. Il suo gesto ridà al "Beau Serge" fiducia nella vita. Però è l'ultimo. Il poveraccio muore. Uno dei primi film di Chabrol. Recensione ❯
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Valerio Ruiz realizza un ritratto esaustivo di una personalità complessa e artisticamente poliedrica. Documentario, Italia2015. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto personale e poetico per scoprire l'universo artistico e umano di una delle registe più apprezzate nel mondo. Espandi ▽
Un viaggio con la regista in alcuni luoghi che hanno un significato particolare per la sua vita: la casa romana a Piazza del Popolo; i paesi tra Puglia e Basilicata dove ha ambientato il suo primo film, I basilischi (1963); la Palazzina, antica casa di campagna del marito Enrico Job; la spiaggia in Sardegna del leggendario Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto. Il docufilm, nel ripercorrere i momenti chiave della carriera cinematografica e teatrale della regista, vuole sottolineare come Lina Wertmüller abbia lavorato nei diversi rami delle arti dello spettacolo, rompendo spesso le regole della tradizione e portando un vento nuovo nel modo di scrivere testi e interpretarli, rimanendo sempre fedele alla sua vena ironica e grottesca. Dopo l'uscita al cinema, il film sarà distribuito in TV su Studio Universal (Mediaset Premium). Recensione ❯
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Tre ragazzi provenienti da un'isoletta di pescatori si trovano ad affrontare la dura realtà della grande città. Espandi ▽
Finita la scuola, Ah-Ching e i suoi amici passano il loro tempo a bere e a combattere nell'isoletta di pescatori in cui vivono. Stanchi di quella routine, tre di loro decidono di recarsi nella città portuale di Kaohsiung per cercare lavoro. Grazie ad alcuni parenti trovano un appartamento. Ma non appena si insediano, Ah-Ching si innamora della fidanzata di un vicino di casa. Da quel momento, i tre si trovano ad affrontare la dura realtà della grande città. Recensione ❯
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La parabola umana e professionale di Bini segue le sorti del cinema italiano; anche i suoi ultimi anni di vita saranno segnati da delusioni e difficoltà. Espandi ▽
Nella storia della produzione cinematografica italiana il nome di Alfredo Bini occupa un posto non trascurabile, sebbene la sua attività più conosciuta e apprezzata sia circoscritta agli anni Sessanta. Bini inizia la propria attività proprio nel 1960, fondando la casa di produzione Arco Film e realizzando Il bell'Antonio di Mauro Bolognini, tratto dall'omonimo romanzo di Vitaliano Brancati. Sin da questo primo lavoro emerge la personalità ribelle del produttore, sordo persino ai richiami del ministro dello Spettacolo Alberto Folchi che tenta di dissuaderlo dall'affrontare un argomento rischioso come quello dell'impotenza maschile. Ma il nome di Alfredo Bini è noto soprattutto per la lunga e intensa collaborazione con Pier Paolo Pasolini, che fa esordire nel 1960 con Accattone e del quale produce tutti i film sino a Edipo re del 1967. Recensione ❯
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