Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Valerio Attanasio |
Attori | Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi, Elena Sofia Ricci, Clara Alonso, Tonino Taiuti Marcela Serli, Luca Avagliano, Federica Carruba Toscano, Roland Litrico, Domenico Centamore, Beatrice Schiros, Mimmo Mignemi, Daniele Monterosi, Alberto Di Stasio. |
Uscita | giovedì 19 aprile 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,95 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 maggio 2018
In 3 anni Antonio Bonocore diventerà il più grande penalista italiano. Per ora però è solo il tuttofare del principe del foro, Salvatore 'Toti' Bellastella. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il tuttofare ha incassato 377 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Antonio Bonocore è un praticante legale che lavora - senza contratto e per 300 euro al mese - come assistente del chiarissimo professor Toti Bellastella, principe del foro e docente di Diritto penale. Per Bellastella Antonio fa di tutto, comprese la spesa e la preparazione di pasti gourmet, precipitandosi ogni giorno dall'agro romano al centro della Capitale dopo due ore di trasporti pubblici. Ma il suo zelo polivalente non basta: per fargli compiere il salto di qualità Bellastella propone al giovane praticante il sacrificio personale di impalmare l'amante spagnola dell'avvocato e permetterle di acquisire la cittadinanza italiana. Riuscirà Antonio a mediare fra la sua coscienza e il desiderio di affermarsi in un mondo dominato dalle raccomandazioni?
Valerio Attanasio, già cosceneggiatore di Smetto quando voglio e di Gianni e le donne, debutta alla regia di un lungometraggio.
Debutta con una storia che parte dall'amara esperienza della sua generazione (classe 1978): quella di confrontarsi con un mondo del lavoro che concede ai giovani (non raccomandati) unicamente la possibilità di essere sfruttati dalla generazione ex sessantottina che si è presa tutto e ha lasciato ai posteri solo le briciole. Ad incarnare quella generazione è Sergio Castellitto, che nei panni di Toti Bellastella regala la prova d'attore che da sola vale il prezzo del biglietto. Castellitto costruisce un personaggio (molto ben scritto da Attanasio) spassoso ma che non concede nulla all'empatia del pubblico: un cattivo carismatico che non strizza l'occhio agli spettatori e non li invita subliminalmente all'emulazione.
Il problema è che Castellitto giganteggia non solo sul volonteroso ma attorialmente più fragile Guglielmo Poggi, già visto in Smetto quando voglio, ma anche su una trama ben costruita nelle premesse ma più incerta nello svolgimento e soprattutto nella conclusione. Quando Bellastella scompare dalla scena anche la narrazione svapora, e Attanasio procede ad affastellare freneticamente accadimenti per compensare il vuoto lasciato da un mattatore che non fa prigionieri usando il latino(rum) come una spada laser.
È un peccato, perché Attanasio ha una grande capacità di scrittura e una buona attitudine registica, malgrado escamotage abusati dal cinema di commedia italiano come lo sguardo in macchina e l'autopresentazione del protagonista. E per il suo esordio al lungometraggio si è saggiamente circondato di professionalità di alto livello, da Elena Sofia Ricci nei panni di Titti, la moglie di Toti che detiene il 90% delle quote dello studio legale del marito (e dunque lo "tiene per le palle"), al direttore della fotografia Ferran Paredes Rubio, all'autore delle musiche Pivio, che costruisce un tappeto sonoro jazz in omaggio a Trovajoli. Ma sarà la strepitosa recitazione di Castellitto a portare (e tenere) in sala il pubblico, ricordandoci di quale tradizione cinematografica i grandi attori italiani portino nel loro dna.
Il film senza togliere nulla a nessuno è una lezione cinematografica recitativa di Castellitto,un vero mattatore entra ed esce dalle scene con una disinvoltura semplice e allo stesso tempo autoritaria,dialoga con una scioltezza e padronanza di linguaggio eccezionale,si vede benissimo che il bravissimo regista Valerio Attanasio al suo primo film si affida completamente a Sergio Castellitto per [...] Vai alla recensione »
Il tuttofare di V. Attanasio (regista) e S. castellitto attore. Ridendo castigat mores. Il motto non vale per lo spettatore del suddetto film il quale invece dello stimolo alla risata percepisce il senso di un'amara tristezza nel veder rappresentata una certa classe della società odierna talmente incrostata di immoralità e corruzione da aver perso ogni valore etico e quindi ogni senso [...] Vai alla recensione »
Il Tuttofare, opera prima di Attanasio, è un film che non ti aspetti. Innanzitutto ha il merito di averci fatto capire che Castellitto è uno dei più grandi attori italiani, al pari dei maestri Gassman, Mastroianni, Sordi, Tognazzi etc. (vi invito a vedere questa sua magistrale interpretazione di Toti Bellastella prima di commentare) e che l'errore più grande che [...] Vai alla recensione »
Una commedia di gran lunga superiore ad altre più "ricche" e pubblicizzate! Una narrazione che parte dalla realtà del praticante avvocato, il quale fa di tutto per il suo capo rimanendo sottopagato (o non pagato per nulla), per poi sfociare in situazioni divertenti proprio perchè estremamente surreali e assurde. Attanasio fa un quadro esatto degli ambienti degli studi [...] Vai alla recensione »
Finché sullo schermo c’è lui in primo piano a fare il protagonista, il film regge bene, in virtù di una prestazione attoriale di rilievo giocata sui toni del sarcasmo, del grottesco, della cialtroneria, e su un ritmo scenico sostenuto, creando situazioni paradossali sempre necessarie alla comicità. Quando lui scompare prima di ritrovarlo nel finale, perde qualcosa. [...] Vai alla recensione »
Il meccanismo della raccomandazione è indebita. Non si premiano i meritevoli, ma si costringono i giovani a mentire. Così afferma in modo imperioso il celebre professor Toti Bellastella, principe del foro e docente di Diritto penale, al suo “avvocatino” Antonio Bonocore (Guglielmo Poggi) in una scena madre del film Il tuttofare.
"Il Tuttofare", opera prima del regista Valerio Attanasio, è l'esplicita definizione del protagonista del film che, giovane appena laureato in Giurisprudenza, nella speranza di venire assunto in un futuro presso uno studio legale importante come collaboratore, si mette a competa disposizione di un noto ed alquanto pomposo avvocato.
Film divertente, veloce, con un grande ritmo e che si avvale dell'interpretazione di un bravissimo Sergio Castellitto nei panni di un avvocato intrallazzone che schiavizza il suo assistente. Per dialoghi e umorismo mi ha ricordato molto Smetto Quando Voglio e anche qui la morale finale è dolceamara. Mi sento di consigliarlo
Visto ieri: ben scritto e ben recitato. E con un grande Sergio Castellitto in versione comica.
Il film è una satira sull'Italia di oggi che diverte, intrattiene e fa anche pensare. Grande interpretazione di Castellitto, nel ruolo di un professore e avvocato cinico, corrotto, massone, cocainomane, fedigrafo, evasore fiscale...insomma una sorta di summa di tutti i vizi immaginabili. Bravissima anche Elena Sofia Ricci, che interpreta la moglie (che è peggio del marito): i due [...] Vai alla recensione »
Film divertente, intelligente, con una solida sceneggiatura e un grande esordio alla regia da parte di Attanasio (già autore di Smetto quando voglio e di Gianni e le donne). Lo consiglio a chi si è stancato dei soliti film comici italiani, pieni di buonismo e che trattano il pubblico come fosse totalmente scemo, e che vuole vedere - finalmente - una vera commedia, con una sua storia, fitta ma ben delineata, [...] Vai alla recensione »
Divertente, bren scritto e ben recitato. Una Commedia all'italiana riaggiornata ai tempi di oggi. Bravissimo Castellitto.
Appena visto al cinema: sceneggiatura, regia, recitazione, funziona praticamente tutto in questa commedia dal ritmo incalzante. Cast molto affiatato in cui Sergio Castellitto fa la parte del mattatore: istrionico, cattivissimo, eppure divertentissimo, in una delle sue migliori interpretazioni. Un film davvero sorprendente!
Non sono un amante di Castellitto, i suoi film, in genere tratti da romanzi della moglie, non hanno mai incontrato il mio gusto. Ma in questo film, che sorpresa, che scoperta! Un vero e proprio mattatore che riesce, grazie ad una solida sceneggiatura, a rappresentare perfettamente un personaggio immortale, il "mostro" della commedia all'italiana.
Ottimo film, divertente e ben girato. In grande forma Sergio Castellitto in una delle sue migliori interpretazioni cinematografiche
Convincente e per certi versi sorprendente esordio alla regia dello sceneggiatore di Smetto Quando Voglio. Il Tuttofare è una commedia dal ritmo indiavolato, con una sceneggiatura divertente e avvincente e un'ottima confezione generale (fotografia, montaggio, costumi, scenografia...è tutto molto curato). La pellicola si avvale poi di una delle interpretazioni più convincenti [...] Vai alla recensione »
Una bella commedia, ben scritta, ben diretta e ben recitata. Grandissimo Castellitto.
Una commedia frizzante, divertente e spiritosa! Un eccellente Sergio Castellitto e bravissimo Guglielmo Poggi! Grande esordio del regista Valerio Attanasio che supera la prova a pieni voti!
Una riflessione pungente, amara, dura ma vera su quello che esiste oggi nel mondo del lavoro nel nostro paese. La coppia Castellitto-Poggi funziona e da' vivacità alla storia, un duo spassoso e decisamente vincente. Interpretazione sorprendente di Castellitto, affiancato da un giovane Guglielmo Poggi assolutamente credibile, che da' vita ad un personaggio, Antonio Bonocore, [...] Vai alla recensione »
Il tema del film è sviluppato in una solida drammaturgia, avvalorata da uno stile curato (con pochi momenti banalmente grotteschi). La coppia di protagonisti fa scintille, e garantisce molte risate: Castellitto offre un'interpretazione sfaccettata, risultando controllato anche quando va sopra le righe, mentre il giovane e talentuoso Poggi gli tiene testa con grande capacità.
Un film pieno di colpi di scena e commenti spesso taglienti e dritti al punto, per criticare la società italiana di oggi, nello specifico il mondo del lavoro, ma non solo. La coppia Castellitto-Poggi funziona; è molto affiatata e insieme creano un duo imprevedibile e spassoso. Consiglio questo film perché è molto divertente e fa riflettere. I miei complimenti al giovane Guglielmo Poggi, che si è rivelato [...] Vai alla recensione »
Film divertentissimo e leggero (ma non superficiale), con tutti i dettagli (regia, scrittura, fotografia, recitazione complessiva) all'altezza. Menzione d'onore per il giovane Guglielmo Poggi, sempre misuratissimo e mai sopra le righe che riesce a farci affezionare subito al suo personaggio, e che da spalla di Castellitto diventa di fatto vero protagonista assoluto del film: vale da solo il [...] Vai alla recensione »
Bello, ammazza che bello. E chi se lo aspettava? Sono andata così, attirata dalle critiche positive ma con un grande pregiudizio sia sulle commedia italiane che su Castellitto. Film scritto, diretto ma sopratutto interpretato benissimo. Castellitto fa il mostro, vale la pena andarlo a vedere. Bravo anche il giovane attore Poggi. Molto consigliato.
Film divertentissimo e adatto a tutti, affronta con leggerezza una tematica attuale e veritiera. Tanto di cappello per il giovane ma evidentemente emergente attore Guglielmo Poggi, che con la sua performance e brillante ironia tiene testa in toto all'altrettanto fenomenale Sergio Castellitto e dà quella nota di dolcezza senza la quale il film sarebbe un po' caricato, mentre così [...] Vai alla recensione »
Commedia leggera (ma non superficiale) e divertentissima. Una vera rivelazione il giovane Guglielmo Poggi, sempre misuratissimo e mai sopra le righe, che da spalla di Castellitto diventa di fatto il vero protagonista del film. Vedetelo!
Rivisto l'altro giorno in un'arena estiva: è un film divertente, ben recitato, soprattutto da un grande Sergio Castellitto!
Castellitto in stato di grazia accompagna il meraviglioso esordio di un sorprendente Guglielmo Poggi. Tutto arricchito da divertimento e una tematica trattata con ironia e intelligenza.
Castellitto non solo è in stato di grazia ma accompagna un meraviglioso Guglielmo Poggi che dimostra grande confidenza tutto il suo talento. Tanto divertimento e una tematica trattata con ironia e intelligenza.
E finalmente ecco un film degno per un Castellitto in gran forma. Dopo lo "scivolone" (non certo per colpa sua) de "Il talento del calabrone" ritroviamo un vero "mattatore" alle prese con l'Italia di tutti i giorni. Intrallazzoni, raccomandati, mafiosi di terz'ordine, traffichini, imbroglioni, mentecatti e quacquaraqua.
Ma quante ne succedono ad Antonio/Arnaldo/Ascanio/Anselmo Bonocore(buonanima)? straordinario castellitto e fantastiche musiche di Plivio, David di donatello due volte, fotografia di Ferran Paredes pazzesca, scenografie, costumi.. che dire?
Ma quante ne succedono ad Antonio/Arnaldo/Ascanio/Anselmo Bonocore(buonanima)? straordinario castellitto e fantastiche musiche di Plivio, David di donatello due volte, fotografia di Ferran Paredes pazzesca, scenografie, costumi.. che dire?
Non è scritto nel ruolo di Bellastella che debba giganteggiare? La critica parla di coppia, i due attori sono sempre insieme: per quei sette minuti di Castellitto fuori scena dove succede di tutto drammaturgicamente si decide un film? particolare..
Due stelle e mezza. Si ride,si apprezzano attori in grande spolvero,ma trovo che ci fossero i presupposti per far meglio. Con una sceneggiatura più controllata,il film,di facile presa,avrebbe potuto mettere a fuoco più personaggi (la moglie-E.S.Ricci è poco più che abbozzata) ed evitare sequenze fuori luogo,come la sparatoria in stile film comico muto.
pessimo! l'ottima verve di Castellitto non serve a vivacizzare un pessimo film assolutamente banale. Non vale neanche la pena di sprecare altre parole.....
Sergio Castellitto è Toti Bellastella, principe del Foro con un formidabile pelo sullo stomaco, nella commedia Il tuttofare, con cui lo sceneggiatore Valerio Attanasio esordisce al lungometraggio di finzione. Toti è un personaggio irresistibile nella sua totale mancanza di scrupoli, ma Castellitto ha scelto di non rendercelo simpatico e non invitare gli spettatori all'emulazione.
"Una strepitosa recitazione di Castellitto che giganteggia su tutto il film".
Insomma, ha scelto di non fare il piacione.
Ho interpretato questo personaggio come un atto d'amore nei confronti di chi mi ha insegnato l'amore per il cinema e con cui ho avuto la fortuna di lavorare: Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ettore Scola, Mario Monicelli, Marco Ferreri, e così via. È stato come pagare pegno. Il problema era riuscire a non essere imitativi filtrando Toti attraverso il mio gusto personale.
Come ha fatto?
La vera difficoltà è trovare la misura nell'esagerazione. Se questa misura non ci fosse non sarebbero esistiti personaggi paradossali come Brancaleone alle crociate o il Generale Custer di Mastroianni in Non toccare la donna bianca di Marco Ferreri.
Parte benissimo «Il tuttofare», scritto e diretto dall'esordiente Attanasio che nelle vesti di cosceneggiatore di «Smetto quando voglio» e «Gianni e le donne» s'era già guadagnato un'ottima reputazione. Lo spunto vincente è, in effetti, la trasfigurazione tragicomica delle peripezie della generazione d'italiani seguente a quella sessantottina, che s'è presa i posti dopo la gloria e l'ha lasciata con [...] Vai alla recensione »
Non si dismette la saga Smetto quando voglio. Ecco dunque l'esordio alla regia di Attanasio, co-sceneggiatore del primo capitolo della trilogia diretta da Sibilia datata 2014. Il precario sfigato è Antonio Bonocore (Guglielmo Poggi), apprendista stregone presso lo studio legale del mago del foro Salvatore "Toti" Bellastella (Sergio Castellitto). Se Smetto quando voglio si rifaceva a I soliti ignoti [...] Vai alla recensione »
Antonio Bonocore, praticante legale, fa l'assistente, per 300 euro al mese (senza contratto) del principe del foro Toti Bellastella. Un tuttofare costretto a cucinare, fare la spesa e, addirittura, sposare l'amante incinta del suo capo per farle acquisire la cittadinanza italiana. Castellitto, quasi sempre in scena, giganteggia in un film dalla trama, a volte, ridicola e scontata; per tacere di quando [...] Vai alla recensione »