63esima edizione del Festival dei Popoli, il programma dei 73 film. Firenze - 5/13 novembre 2022. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Il racconto di una delle più grandi mobilitazioni operaie degli ultimi anni in Italia: quello della GKN di Firenze. Espandi ▽
La mattina del 9 luglio 2021 i proprietari della Gkn Driveline di Firenze annunciano senza preavviso la chiusura della produzione. In un colpo solo, l'azienda licenzia in blocco tutti i 422 operai, dopo aver concesso una giornata di permesso collettivo. È un fulmine a ciel sereno. Nel giro di pochi minuti, i lavoratori accorrono allo stabilimento di via Fratelli Cervi a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, insieme ai dipendenti delle ditte d'appalto. Gli operai riescono a entrare nella fabbrica e danno avvio a un'assemblea permanente. E tu come stai? è il racconto di una delle più grandi mobilitazioni operaie degli ultimi anni in Italia. Il film ripercorre la lotta fin dai primi minuti, dalle porte dei cancelli sorvegliati dagli addetti alla sicurezza in quella fatidica mattina d'estate, fino al grande corteo di piazza del 26 marzo. Un monito di fronte alla progressiva perdita dei diritti dei lavoratori nel nostro paese. Recensione ❯
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Eami si prepara a lasciare per sempre la foresta in cui abita. Espandi ▽
La patria di Eami è invasa dai coloni. Incarnando Asojá, la donna-dio-uccello, cade in trance e inizia a camminare lentamente attraverso la sua amata foresta mentre si prepara a lasciarla per sempre. Recensione ❯
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Il regista scruta l'Île de Sein come uno spazio lontano da tutto, rivelandone la memoria. Espandi ▽
L'Île de Sein è situata a 8 km dalla penisola bretone, nella Francia nord-occidentale. È un luogo sospeso nello spazio del mare e nel tempo della storia degli uomini. Il regista Emmanuel Piton ha le sue radici in quest'isola; i suoi antenati vi hanno vissuto per alcuni decenni prima di tornare sulla terraferma. Quelle presenze antiche, dimenticate eppure ancora presenti come fantasmi, le cerca attraverso la poesia impressionista delle sue immagini, ammaliato a suo modo come un turista, riflessivo come uno scrittore in cerca di espressioni. La terra brulla dell'isola, i suoi paesaggi evocativi, le sue acque poderose, la bruma del primo mattino, la luce smorta del giorno, l'oscurità della sera: tutto in Enez trasmette l'atmosfera annebbiata, magicamente misteriosa di una terra esclusa, unica, talvolta anche spaventosa. Recensione ❯
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Il film è incentrato sul dirottamento del Falun Gong nel 2002 delle stazioni televisive a Changchun e sulla continua repressione cinese dei gruppi di minoranze etniche e religiose. Espandi ▽
Nel marzo 2002, una stazione televisiva di stato in Cina è stata dirottata da membri del gruppo spirituale fuorilegge Falun Gong. Il loro obiettivo era contrastare la narrativa del governo sulla loro pratica. In seguito, le incursioni della polizia travolgono la città di Changchun e l'illustratore di fumetti Daxiong (Justice League, Guerre stellari), un praticante del Falun Gong, è costretto a fuggire. Arriva in Nord America, accusando il dirottamento di peggiorare la repressione violenta. Ma le sue opinioni vengono messe in discussione quando incontra l'unico sopravvissuto che è fuggito dalla Cina, che ora vive a Seoul, in Corea del Sud. Combinando filmati odierni con animazioni 3D ispirate all'arte di Daxiong, Eternal Spring ripercorre l'evento nel suo 20° anniversario e dà vita a una storia senza precedenti di sfida, racconti strazianti di testimoni oculari di persecuzione e un'esilarante storia di determinazione a parlare a favore della politica e libertà religiose, a qualunque costo. Recensione ❯
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Fantascienza e documentario convergono in un film originale che inscena il disastro e regala una speranza. Fantascienza, Germania, Paesi Bassi2021. Durata 93 Minuti.
Un insolito road movie in cui la fantascienza incontra la realtà scientifica. Espandi ▽
In un futuro nel quale la società umana non ha saputo sfuggire al consumismo sfrenato, in un mondo che continua a bruciare e produrre senza sosta, tre giovani si imbattono nelle tracce di un remoto passato (il nostro presente), questo è il “c’era” o meglio “ci sarà una volta” che introduce Everything will change. Un racconto a cavallo tra presente e futuro che nasce dalla convergenza tra il fantascientifico ed il documentario. Il film di Marten Persiel sfrutta saggiamente gli espedienti del cinema di finzione fantascientifico ed adotta allo stesso tempo uno stile documentario molto classico (interviste agli esperti, materiale di repertorio, ecc.). L’innovazione nella narrazione deriva esclusivamente dall’accostamento dei due generi e non da un’innovazione nella forma di questi. L’idea di creare un ibrido tra generi è senz’altro originale ed efficace perché riesce a rendere appassionanti anche temi impegnativi o facilmente soggetti a retorica. Il sacrificio della trama distopica a favore della traccia documentaristica indebolisce inevitabilmente il film ma lo carica di un significato ulteriore: l’agire umano può essere tanto distruttivo quanto salvifico. Recensione ❯
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Il racconto di un mondo di solitudini e lustrini che si nutre della perseveranza dei suoi adepti nel recitare il proprio ruolo senza sbavature. Espandi ▽
La decadenza dello splendore e della ricchezza di Babilonia ispirano il titolo dell'opera di Gianluca Matarrese che trova accesso all'Olimpo del mondo della moda attraverso tre guide d'eccezione: Michelle Elie, fashion icon di moda di origine haitiana, il musicista Casey Spooner e la drag artist e vincitrice della settima stagione di "Rupaul's Drag Race" Violet Chachki.
In altrettanti capitoli, Ascesa, Splendore e Caduta, seguiamo i tre personaggi tra le passerelle e le sfilate di moda scoprendo via via un mondo fatto di abiti sgargianti e fiumi di champagne, di marketing e apparenze, di lotte quotidiane per conquistare un posto in prima fila, di umiliazioni da sopportare in un sistema fatto di gerarchie. Recensione ❯
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Il viaggio della regista alla ricerca di un modo per produrre abbigliamento sostenibile che contribuisca a cambiare l'industria. Espandi ▽
Diventare una stilista è un obiettivo di per sé ambizioso, ma essere una stilista che crea alta moda sostenibile è davvero un sogno quasi impossibile, come dimostra questo film. Amy Powney, direttrice creativa del marchio londinese "Mother of Pearl", si propone di creare una linea di abbigliamento completamente sostenibile per la sua sfilata. Per farlo si imbarca nell'ardua impresa di tracciare ogni fase dello sviluppo e della produzione per cogliere le origini dei tessuti, dagli allevatori di pecore in Uruguay ai coltivatori di cotone europei, passando per il lavaggio e la tintura, fino alla cucitura da parte di lavoratori del commercio equo e solidale e al trasporto con il minor impatto ambientale possibile. Recensione ❯
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La vita di uno scienziato e di un nomade in Marocco. Espandi ▽
Il film segue Mohamed, un nomade, e Abderrahmane un famoso scienziato marocchino. Mohamed è sulla cinquantina e vive con la sua famiglia in una tenda in una remota zona del deserto orientale del Marocco. Recensione ❯
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L'incontro e la conoscenza reciproca tra una ragazza e sua nonna. Espandi ▽
Tornare nel proprio Paese, nella propria casa, dopo molti anni. Incontrare un affetto (la propria nonna) che è ora una figura lontana, con cui è difficile ritrovare una condivisione. Eppure il film racconta proprio questo: il modo in cui due donne, la regista e la sua anziana parente, giungono lentamente a incontrarsi, a riconoscersi, a ritrovare il loro essere parte l'una dell'altra. La casa in cui abitano diventa allora il luogo in cui questo percorso può compiersi; un cammino fatto di piccoli gesti, di scambi di vestiti, di consigli sul trucco, sulle tecniche per innaffiare le piante. Gesti che solo lentamente diventano parole, acquistando gradualmente la possibilità di esprimere un affetto e un amore mai sopiti, ma semplicemente sospesi dalla lontananza e dal tempo della vita. Recensione ❯
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La storia di una ragazza di 14 anni che spopola sul web. Espandi ▽
La storia di Leonie. influencer quattordicenne di Berlino e le sue appassionate adoratrici. Recensione ❯
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La drammatica condizione dei migranti in un documentario che sa restituire a pieno lo sguardo dei veri protagonisti. Documentario, Italia, Gran Bretagna, Germania2022. Durata 68 Minuti.
I registi incontrano i migranti della cosiddetta "rotta balcanica" in un viaggio verso la speranza. Espandi ▽
Ogni anno migliaia di persone in fuga dai Paesi del Medio Oriente tentano di raggiungere l’Europa occidentale, percorrendo la cosiddetta rotta balcanica. Osservando le tappe del difficile viaggio e ricorrendo anche al found footage (girato dai protagonisti con i loro smartphone), il documentario cala lo spettatore nella drammatica condizione dei migranti. Il racconto procede per immagini fortemente suggestive e attraverso le testimonianze di persone disposte o costrette (spesso le due cose coincidono) a convivere con la fatica e gli stenti pur di inseguire una meta che si rivela molto difficile da raggiungere. L’intento del docufilm non è quello di inquadrare il fenomeno della migrazione in una prospettiva geopolitica, ma di immergere lo spettatore nella condizione dei protagonisti e di restituire il loro sguardo. Recensione ❯
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Un doc che riesce a portare nella realtà dell'isola-carcere di Gorgona con la giusta discrezione e il necessario equilibrio. Documentario, Italia, USA2022. Durata 91 Minuti.
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario. Espandi ▽
Sull'isola di Gorgona, che si trova a 19 miglia dalle coste della Toscana, c'è un penitenziario del tutto particolare che è concepito come una colonia agricola dove i detenuti svolgono diverse attività come quella, per esempio, di coltivare l'orto, fare il pane oppure occuparsi del bestiame. Sul posto non c'è praticamente nulla. L'unica residente è Luisa Citti, discendente di una delle famiglie che hanno vissuto nel luogo dall'Ottocento. Nella casa di reclusione c'è il direttore Carlo Mazzerbo che dialoga con i detenuti. A Gorgona non possono essere ammessi chi fa parte della criminalità organizzata né chi ha problemi di tossicodipendenza.
Sembra un film fermo nel tempo. Gorgona però non è, soltanto, né un documentario carcerario, né sul luogo. Emergono piuttosto le persone che si trovano lì. I volti, le attività quotidiane già raccontano molto della loro storia, integrata poi dai racconti davanti la telecamera.
Premiato come miglior documentario al 63°Festival dei Popoli, Gorgona porta dentro la realtà dell'isola-carcere con la giusta discrezione, il necessario equilibrio. Il documentario, il cinema, sono però soltanto un passaggio temporaneo. Ciò che sembra contare, per Tibaldi, è mostrare un'esperienza che resterà per sempre. Recensione ❯
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Un documentario incisivo ed esteticamente affascinante sull'influenza dell'industria farmaceutica nel mondo. Documentario, Svizzera2021. Durata 94 Minuti.
Un viaggio per il mondo alla ricerca dei farmaci della felicità in una società prometeica votata al superamento dei limiti. Espandi ▽
Sei storie (e mezza) accumunate da pillole ed iniezioni. Il lavoro del fotografo Paolo Woods ed il giornalista Arnaud Robert offre degli esempi intimi, ritmati ed esteticamente affascinanti di dipendenza dall’industria farmaceutica, orientando con una voce fuoricampo lo spettatore verso una condanna della stessa. Una (retorica) domanda principale caratterizza il documentario: possiamo davvero incapsulare la felicità? Tra punture e pillole, i protagonisti di questo documentario ci sono da subito presentati nella loro intimità e vulnerabilità; dai piani simmetrici della palestra di Bombay alla totale oscurità di una stanza passando da paesaggi naturali, ospedalieri, di luna park, enormi feste, scuole, case, terre indigene e mercati nigeriani, le inquadrature del documentario ci immergono nella realtà dei loro protagonisti. Le loro storie, più o meno sviluppate e contestualizzate, ci parlano di dipendenza da farmaci, solitudine e impossibilità. Recensione ❯
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Una minoranza etnica lappone lotta per veder riconosciuta la propria identità e la propria storia. Espandi ▽
Motivi, immagini, reminiscenze e valori di un popolo indigeno nella parte settentrionale della Fennoscandia, lungo le frontiere di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, sono al centro dell'opera di una delle artiste svedesi più quotate al mondo, Britta Marakatt-Labba, e di rimando del film a lei dedicato, che ne segue il lavoro e il pensiero in relazione ai grandi temi della contemporaneità: in primis il cambiamento climatico e la lotta per i diritti delle minoranze etniche. E mentre l'artista, impegnata nella preparazione di un'importante mostra in Germania (Documenta 14 a Kassel), invita il pubblico a conoscere l'universo materiale e ideale delle sue produzioni, nella lontana terra dei Sámi (chiamata Sapmí dai suoi abitanti) il figlio porta avanti la secolare tradizione della pastorizia, immerso in un universo sospeso tra passato e presente, utopia e realtà. Recensione ❯
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Un doc che è il lucido ritratto di una generazione. Giovani umiliati e offesi dalle rassicurazioni di un regime. Documentario, Svezia, Norvegia, Francia, Germania2022. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La testimonianza dei malesseri, dei conflitti e delle tensioni di una gioventù perduta. Espandi ▽
Girato nel corso di 12 anni, è il resoconto di una storia d’amore in una società in rovina.Marusya Syroechkovskaya e Kimi Morev. Due giovani come tanti, troppi, che nella Federazione russa non trovano una loro collocazione. Il film si apre con la smentita del titolo. Kimi non si è salvato ed assistiamo al suo funerale. Da quel momento il documentario diventa un lungo flashback che all’origine non doveva diventare un film. Siamo di fronte a un ritratto di una generazione che definire ‘perduta’ finirebbe con l’essere un’attribuzione impropria. Se vogliamo restare nel solco della tradizione russa possiamo rinvenirvi una matrice dostoevskiana trasposta ai tempi nostri. Ci viene mostrato un mondo di umiliati e offesi su cui cadono dall’alto le rassicuranti e patriottiche parole dei potenti. In questa descrizione partecipe e non finalizzata in anticipo sta la forza di un film che si dimostra più efficace di molti pamphlet contro il regime. Recensione ❯
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