54. edizione del Festival dei Popoli, il programma dei 51 film. Firenze - 30 novembre/7 dicembre 2013. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Una divertente rivisitazione delle lotte quotidiane, tra genitori e figli. Espandi ▽
Alle prime luci dell'alba David ha il difficile compito di mettere in piedi il suo 'team': tre bambini che devono andare a scuola. In un vortice di incitamenti perentori e nervosi, nella remissività, petulante o silenziosa, dei bambini ancora sonnolenti si nasconde la preziosità della cura quotidiana. Ogni giorno una battaglia, un'avventura, un imprevisto. Ogni giorno da resistere. Recensione ❯
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Un centro di socializzazione a Firenze, il Ponterosso, frequentato da persone che hanno conosciuto il carcere e percorsi psichiatrici. Espandi ▽
Un centro di socializzazione a Firenze, il Ponterosso, frequentato da persone che hanno conosciuto il carcere, la dipendenza, la vita in strada, o hanno affrontato percorsi psichiatrici. E che stanno "tornando". Alcuni scompaiono, magari ricompaiono dopo qualche mese, magari non tornano più. Ero stato invitato a fare delle interviste. Ho proposto di inventare un film, con loro, e che fosse un film per Ulisse. Ulisse che è lo scomparso, in preda a mostri e sirene, che torna dal paese dei morti, in un viaggio senza fine. Recensione ❯
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Un ritratto della Costa da Morte da un punto di vista etnografico e paesaggistico, ma anche attraverso l'esplorazione dell'immaginario collettivo. Espandi ▽
Un ritratto della 'Costa da Morte' (regione costiera della Galizia, in Spagna) da un punto di vista etnografico e paesaggistico, ma anche attraverso l'esplorazione dell'immaginario collettivo associato alla zona. La regione è infatti caratterizzata da un forte sentimento oceanico e - complici i tragici naufragi - dominata dalla concezione storica della fine del mondo. Attraverso un'accurata selezione di personaggi, rappresentanti del tradizionale lavoro svolto nella campagna della regione, il regista riflette sull'influenza dell'ambiente sulle persone. Recensione ❯
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Un raffinato impianto esplorativo che dilata il tempo cronachistico della realtà odierna per fotografarne il profondo cambiamento. Espandi ▽
A Trapani, un gruppo di operai del cantiere navale dopo il licenziamento occupa la petroliera "Marettimo" per sei mesi. A Latina, un gruppo di operaie per lo stesso motivo si rinchiude in fabbrica per un anno. Due storie parallele sulla crisi del lavoro, ritratte nella stessa fase, quella della fine del presidio. Simona Risi propone con intelligenza e compiutezza un raffinato impianto esplorativo, che dilata il tempo cronachistico della realtà odierna per fotografarne il profondo cambiamento. Recensione ❯
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Un atto d'amore nei confronti delle esistenze ai margini e della poesia delle cose semplici. Espandi ▽
In romanì "loli kali shuba" è un cappotto rosso e nero, ma anche il modo con cui i bambini rom della Transcarpazia chiamano le coccinelle attraverso il ritornello di una filastrocca. Una canzone, registrata per caso tanto tempo fa in un vecchio film racchiude un piccolo mistero, affrontato tornando, dopo vent'anni, in quegli stessi luoghi. Questo film è un atto d'amore nei confronti delle esistenze ai margini e della poesia delle cose semplici come la capacità di stupirsi per il volo di una coccinella. Recensione ❯
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Il giovane Vittorio si prende cura del cavallo Vito Portanova: un rapporto docile in un mondo che non lascia spazio ai sentimenti. Espandi ▽
Concetto, detto "il farmacista" vuole vincere a tutti i costi la prossima corsa clandestina. Ha per le mani un cavallo formidabile, un fuoriclasse, a cui ha dato il nome di un boss di una serie televisiva: Vito Portanova. La chimica delle sostanze iniettate si mescola al sudore degli allenamenti e alle parole dure degli uomini di Concetto. Suo figlio, Vittorio, si prende cura di Vito Portanova: un rapporto fatto di gesti e sguardi docili in un mondo che non lascia spazio ai sentimenti. Recensione ❯
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In ritratto della vita delle persone che abitano ancora oggi lungo il fiume Tetcha, nel bel mezzo di un placido inferno radioattivo. Espandi ▽
Nel 1957, in una zona remota della regione degli Urali meridionali (al tempo parte dell'URSS), un'esplosione nucleare contaminò un'area vastissima. Oggi, dopo altri incidenti e decenni di gestione irresponsabile degli impianti e delle scorie, la zona contaminata misura 20.000 Km2. Il film costruisce un ritratto della vita delle persone che, abbandonate a loro stesse, abitano ancora oggi lungo il fiume Tetcha, nel bel mezzo di un placido inferno radioattivo. Un esperimento cinematografico di grande rigore che si avvale di soluzioni visive originalissime per rendere visibile l'invisibile. Recensione ❯
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Dai partigiani che, nel 1945, ricostruirono ai ragazzi che, nel 2000, incendiarono il palazzo parlamentare, il film colleziona curve emotive e movimenti sincopati del "corpo collettivo" al suono di canti patriottici e di chitarre elettroniche filogovernative; il collettivo che piange la morte di Tito, che s'infuria scatenato dai discorsi di Miloševic e che si converte all'individualità, prende infine atto dello sbriciolarsi del comunismo dentro e attraverso il corpo di ciascuno. Recensione ❯
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Un documentario sulla Gare du Nord parigina, punto d'incontro di paesi, razze e culture differenti. Espandi ▽
Che si arrivi dalla periferia, dalla provincia o dall'estero, la Gare du Nord di Parigi è per molti un luogo di transito. Seguendo Simon Mérabet, figlio di immigrati algerini cresciuto nel Var, Géographie humaine mette in scena una serie di incontri effimeri in cui viaggiatori di ogni sorta raccontano in poche parole la loro vita prima di prendere il loro treno e svanire. La folla di passeggeri si incarna nelle storie, le vite si incrociano e la mondializzazione fabbrica destini assoggettati alla geografia e all'economia. Recensione ❯
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Un film che si cala nelle voragini della tossicodipendenza e dei suoi orrori con sguardo lucido e senziente. Espandi ▽
Si nascondono nelle cavità della città di Odessa come lontre dimenticate. Si cercano addosso i buchi della volta prima o gli spazi vuoti in cui infilare sempre l'ennesimo ago. Sono giovanissimi ed eroinomani e questo film li accosta e li ascolta, calandosi nelle voragini della tossicodipendenza e dei suoi orrori con sguardo lucido e senziente. Un urlo che è al tempo stesso di coraggio e di disperazione. Recensione ❯
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La minuziosa quotidianità in una farmacia di Atene, raccontata dal 2010 al 2012, durante la crisi che attanaglia la società greca. Espandi ▽
La minuziosa quotidianità in una farmacia di Atene, raccontata dal 2010 al 2012, durante la crisi che attanaglia la società greca. Dai dialoghi tra il proprietario, l'impiegato e i pochi clienti, intuiamo l'acuirsi del dramma che avviene all'esterno, e che si ripercuote in modo sempre più tangibile sulle vite comuni. Senza mai uscire dal piccolo locale della farmacia, il film riesce a catturare un'atmosfera e una condizione comuni nella Grecia di oggi. Recensione ❯
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Un mattatoio visto con gli occhi di chi, praticamente, ci vive tutti i giorni. Espandi ▽
Dettagli di macchinari metallici, gabbie, meccanismi. Un movimento che si ripete, freddo e secco. Corpi di animali che si susseguono, si alternano, anch'essi visibili solo per alcuni dettagli: un dorso, una coda; la rappresentazione di un mattatoio, ma anche di una coscienza, quella di un uomo che da anni vi lavora. Parole e immagini diventano un flusso di pensieri sulla vita e la morte, sulle aspirazioni, le delusioni, i traumi, i sogni. Recensione ❯
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Una sorta di partita a scacchi tra i poteri militari e gli individui. Espandi ▽
Girato in circostanze eccezionali e irripetibili, il film propone un confronto serrato tra Potere - le forze di polizia - e Individuo - lo stesso regista, che si trova, in piena notte, in una camera d'albergo. Come una partita a scacchi dalle regole imperscrutabili, i giocatori elaborano mosse e contromosse sulla scacchiera impazzita delle severe procedure di controllo che la polizia cinese riserva ai non residenti. Un film chiuso e claustrofobico. Un momento di cinema-verità calato nell'assurdo kafkiano. Recensione ❯
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La storia di Lucia Cecília Kubis, a metà tra documentario e performance teatrale. Espandi ▽
In un originale connubio fra documentario autobiografico e performance teatrale, le notizie della regina si dipanano sulle tavole di un palcoscenico ridotto all'essenziale, popolato da oggetti tanto antiquati quanto evocativi. Effetti speciali deliziosamente retrò ricreano quei "suoni d'atmosfera" che costituiscono, da sempre, la magia della radio e fanno da colonna sonora a questa favola moderna: la storia di Lucia Cecília Kubis, Regina della radio brasiliana. Recensione ❯
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Un documentario che mette al centro il dramma degli emigrati clandestini, presentato nella "Quinzaine des réalisateurs" al Festival di Cannes 2013. Espandi ▽
Immergendosi per mesi in un gruppo clandestino di iraniani ad Atene, il regista interroga in merito a questa scelta radicale, che consiste nel riuscire a conquistare la possibilità di una vita migliore, nel modo più difficile e nonostante le incredibili difficoltà e pericoli che essa comprende: la clandestinità. Recensione ❯
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