
Titolo internazionale | Naples in Veils |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Ferzan Ozpetek |
Attori | Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Carmine Recano, Isabella Ferrari, Lina Sastri, Antonio Grosso, Angela Pagano, Maria Luisa Santella, Loredana Cannata, Luigi De Luca, Antonio Braucci, Antonio Grosso (II), Rosaria De Cicco, Daniele Foresi, Valerio Foglia Manzillo, Antonio Solito, Luca Lubrano, Giada Pecorelli, Mimma Lovoi, Concetta Golvelli, Sandro Verdesca, Michele Iodice, Flora Paciello, Anna Ziccardi, Simona Marzullo, Carla Najorano, Rosaria D'Urso, Luca Buongiorno, Luigi Chiocca. |
Uscita | giovedì 28 dicembre 2017 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,12 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 aprile 2019
In una Napoli sospesa tra magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana travolta da un amore improvviso e un delitto violento. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 11 candidature e vinto 2 David di Donatello, In Italia al Box Office Napoli velata ha incassato 5,8 milioni di euro .
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giovedì 3 luglio 2025 ore 0,40 su SKYCINEMA2
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CONSIGLIATO SÌ
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Adriana, anatomopatologo a disagio coi vivi, incontra Andrea, un giovane uomo che la seduce e la ama una notte intera, appassionatamente. Adriana è travolta, finalmente viva. Al risveglio gli sorride e dice sì al primo appuntamento. Ma Andrea a quel rendez-vous romantico non si presenta. È l'inizio di un'indagine poliziesca ed esistenziale che condurrà Adriana nel ventre di Napoli e di un passato, dove cova un rimosso luttuoso.
Protagonista dichiarata del film, Giovanna Mezzogiorno deve vedersela con Napoli, che assurge in primo piano col suo potenziale esplosivo, la sua straordinaria energia linguistica, le sue contraddizioni interne.
Così la religiosità popolare, nelle sue forme più vitalisticamente esasperate (culti, icone, maschere, santini), in Napoli Velata si coniuga con un sostrato pagano che accorda in modo ribaldo le tradizioni folcloriche antiche e moderne (la 'sibilla' col telecomando, l'utero sezionato nella controspezieria della Farmacia storica degli Incurabili).
Mescolando i generi ma privilegiando l'approccio plastico a tutto tondo del melodramma, Ferzan Ozpetek traduce la forza dirompente della città in una struttura narrativa che intreccia fili in profondità. E in quella profondità Napoli Velata sprofonda per sciogliere un trauma consumato ai 'piani alti' e nella prima sequenza, perno fra passato e presente. Al cuore del film c'è una conversione che si genera ancora una volta dall'interazione fra una perdita e un incontro. In Le fate ignoranti il personaggio di Margherita Buy cambia vita quando perde il marito e incontra l'amico omosessuale del consorte defunto, in La finestra di fronte il personaggio di Giovanna Mezzogiorno muta radicalmente la maniera di sentire il mondo quando perde l'infatuazione per il dirimpettaio di Raoul Bova e incontra l'antica saggezza pasticciera di Massimo Girotti, in Cuore Sacro il personaggio di Barbora Bobulova ha perso (da tempo) la madre senza mai elaborare il lutto e va in crisi quando incontra una ragazzina randagia e ribelle.
In Napoli Velata perdita e incontro coincidono in uno spazio che si fa sempre più fantasmatico e labirintico, dentro una geografia sotterranea (metropolitana, laboratori, gallerie, botteghe), instabile e cadaverica, che dialoga con una geografia superficiale, barocca, scenica, vitale. Lungo il confine che invita all'infrazione, Ozpetek introduce un rito pagano ("La figliata dei femminielli"), una performance antropologica che partorisce un bimbo priapesco e concepisce la passione di Adriana e Andrea.
Andrea inietta nella vita di Adriana il fuoco divorante di un sentimento che resta allo 'stato nascente' ma avvia l'odissea (sessuale) del personaggio. Sarà l'inchiesta a rivelare poi la natura segreta dell'eroina, i suoi segreti e la sua sessualità risvegliata. Inscritto nel quadro di un'indagine poliziesca, ma il film non è mai realmente interessato al suo intrigo, Napoli Velata coglie e rende visibili i flussi emotivi della sua protagonista e le correnti passionali che legano i personaggi agli amanti. Al ruolo virile e fragile di Alessandro Borghi replica il corpo assediato di Giovanna Mezzogiorno, daccapo musa di Ozpetek e daccapo soggetto scopico desiderante e immaginifico.
Ma a questo giro di vite alla sua protagonista non basta guardare al di là della strada per compensare con l'immaginazione la vita in cui permane. Sensuale e sensibile, la messa in scena riflette i vacillamenti percettibili della protagonista e tutta l'urgenza dell'attrazione carnale. Un tumulto che Adriana non può evitare, figuriamoci dimenticare. Cupo come un mystery e debordante come un mélo, Napoli Velata è un film ambizioso che non nasconde i modelli alti (Hitchcock) e restituisce in maniera efficace l'incandescenza della passione. A volte l'autore cede al turgore della storia e non riesce a evitare la caduta nella ridondanza e nell'eccesso ma gli viene in soccorso l'interpretazione di Giovanna Mezzogiorno, unica possibile valvola di sfogo in cui lascia passare il dolore e la perdita, l'infiammazione e lo scacco. Il proprio non poter essere, malinconicamente, che una figura dello scacco. In un film fatto di primi piani intensissimi e sguardi folgoranti, è giusto che la storia rimanga aperta e che sia un ultimo movimento 'a seguire' a chiedere allo spettatore di produrre senso.
In una Napoli sospesa tra magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana travolta da un amore improvviso e un delitto violento. A circa un mese dall'uscita, Ferzan Ozpetek non lascia trapelare nient'altro del suo prossimo film. Solo un teaser diffuso dalla Warner Bros. La suspense è garantita.
Nessun volto si intravede nel breve estratto che inquadra una scala a spirale in un lento movimento di camera che gira su se stessa. Fuori campo le voci dalla cadenza napoletana dei protagonisti ci aiutano a contestualizzare la storia.
Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi guideranno questo insolito amore in giallo di Ozpetek, che per la prima volta sceglie Napoli come ambientazione del suo film. Dopo il ritorno nella sua città d'origine con Rosso Istanbul e dopo la Lecce di Allacciate le cinture e la Roma di tanti dei suoi film da Le fate ignoranti a Magnifica presenza, il regista si ferma in un nuovo sud in cui ammirare bellezze velate e rivelate indecenze. "Racconto i segreti di una città che conosce oro e polvere, una città pagana e sacra allo stesso tempo", spiega Ozpetek.
E nella città degli eccessi, forse, anche il regista ha voluto osare. "Nella cornice del thriller esplode una potente storia d'amore" assicurata dal cast promettente: in primis Isabella Ferrari che da Saturno contro è un volto ricorrente dei film di Ozpetek, ma anche Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri, Lina Sastri, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Loredana Cannata, Carmine Recano, Angela Pagano, Antonio Braucci, Antonio Grosso. Infine, se Giovanna Mezzogiorno ha familiarità con il regista de La finestra di fronte, incuriosisce invece Alessandro Borghi.
Tuttavia, nonostante il mistero che aleggia intorno al film, si percepiscono già i tratti del cinema dagli orizzonti mediterranei del regista che apre le porte dei nostri appartamenti alla ricerca della passione, della spettacolarità di un'emozione, anche se conturbante. Si attendono, perciò, impreviste variazioni sul tema dalla sceneggiatura firmata dal regista insieme a Gianni Romoli e Valia Santella. Note struggenti invitano a una Napoli rivelata da Ferzan Ozpetek.