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Kevin Costner

Kevin Costner (Kevin Michael Costner ) è un attore statunitense, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, è nato il 18 gennaio 1955 a Lynwood, California (USA).
Nel 2023 ha ricevuto il premio come miglior attore in una serie televisiva drammatica al Golden Globes per il film Yellowstone. Dal 1991 al 2023 Kevin Costner ha vinto 7 premi: Critics Choice Award (2015), Critics Choice Super (2023), Golden Globes (1991, 2013, 2023), Premio Oscar (1991), SAG Awards (2013). Kevin Costner ha oggi 69 anni ed è del segno zodiacale Capricorno.

Balla fra i lupi del sogno americano

A cura di Fabio Secchi Frau

Leggerezza americana per l'uomo meglio conosciuto come "uno degli uomini più sexy della terra" e i suoi personaggi. Questo è ciò che ci vorrebbe per Kevin Costner. Il cinema e lui stesso hanno sfruttato la sua faccia da guerriero per interpretare sempre gli stessi ruoli, senza un minimo di ironia, senza quella cattiveria scrupolosa e acidula dell'America di oggi. È vero, è molto affascinante, ma è diventato una stella cadente, anzi decadente! Nulla di eccentrico nella sua carriera: tanta barbosa filosofia sul vivere spesa e bruciata tra paesaggi mozzafiato e flashback di ricordi. Gli ci vorrebbe un'iniezione di cinismo per staccarsi da questi ritmi lenti e da questi personaggi fatti con lo stampino. Siamo davanti a una carriera ancora aperta? Ci sono segni di ripresa che vengono dai suoi personaggi? Kevin Costner è ancora in gradi di raccontare e crisi di uomini... magari di mezza età, contro ricordi e le memorie di una vita che spesso si vorrebbe ricominciare daccapo? O siamo già alla fine del secondo tempo? Disgraziatamente basta un fiasco per cadere in disgrazia. E lui ne ha visti abbastanza ultimamente, ma è balzato ugualmente nella storia del cinema producendo, dirigendo e interpretando un western in cui nessuno credeva. E cosa aveva Balla coi lupi di diverso rispetto agli altri film? Era insolito. Poteva essere eletto la "musa" di quell'American Dream ormai morto, ma ha preferito una grande quantità di pellicole commerciali che lo hanno professionalmente allontanato dai piaceri del pubblico. Così è la vita. Così è Kevin Costner.

Le origini
Il suo cognome, originariamente era Koster, come quello dell'eroe di Little Big Horn, poi però si era americanizzato in Custer e il nonno di Kevin, figlio di una pellerossa e di un emigrante tedesco, l'aveva trasformato in Costner (le sue origini indiane saranno un chiodo fisso nella sua mente, infatti quando fonderà la sua casa di produzione, la chiamerà TIG, dal nome della tribù della bisnonna). Californiano, terzo figlio di un agricoltore, divenuto poi operaio elettrico per la Southern California Edison, e di un'assistente sociale, Kevin fin da piccolo fu costretto a spostarsi di città in città, cambiando scuola per via del lavoro paterno. Quando i genitori lo portano a Disneyland, fece un incontro straordinario: perdutosi, verrà infatti ritrovato da Walt Disney che lo riporterà a sua madre che lo cercava disperatamente. Da adolescente, frequenta il Mt. Whitney High School di Visalia, trasferendosi nel 1973 al Villa Park High School. Trova un posto nel coro della chiesa battista che frequentava, si dilettava in poesia ed era abilissimo nella scrittura. A 18 anni, avventuroso, costruisce una canoa e va a zonzo per i fiumi del suo paese, che lo poteranno fino all'Oceano Pacifico. Sportivo (basket, football, ma soprattutto baseball), si iscrive al corso di BA Business & Marketing della California State University Fullerton, dove si laurea. Ma nel contempo, prende parte a delle lezioni di recitazione 5 volte a settimana al Coast Actor's Co-op e si sposa con una sua compagna di studi, Cindy Silva, che all'epoca si guadagnava il pane interpretando Biancaneve a Disneyland. Tre figli da Cindy, tutti divenuti attori: Annie, Lily e Joe Costner. Sarà un altro nuovo incontro del tutto casuale, quello con l'attore Richard Burton, a fargli cambiare vita, spingendolo a lasciare il lavoro nel marketing che aveva trovato a Orange Country. Burton, conosciuto durante un volo verso il Messico, gli consiglia di dedicarsi completamente alla carriera di attore se è questo ciò che realmente vuole fare nella vita. Così, Costner si trasferisce a Los Angeles, incontrando le furie della moglie che sognava per lui un posto in banca. Comincia a sottoporsi ai primi provini e nel frattempo si guadagna da vivere facendo il camionista, il pescatore nelle chiatte e la guida dei tour alle ville dei divi, poi passa a primo attrezzista ai Raleigh Movie Studios.

Il debutto e i primi ruoli
Debutta ufficialmente, come comparsa, nel 1982 in Chasing Dreams di Therese Conte e Sean Roche, poi verrà scelto come protagonista di Wargames - Giochi di guerra (1983) di John Badham, ma Costner rifiuterà preferendo il ruolo del morto per Lawrence Kasdan ne Il grande freddo (1983). La parte nel film di Badham verrà presa poi da Matthew Broderick, ma disgraziatamente la scena in cui Costner compare nel film di Kasdan viene tagliata in sala di montaggio. Dopo il danno, anche la beffa. Diretto da Ron Howard, comparirà in Night Shift - Turno di notte (1984) e avrà finalmente l'occasione di essere protagonista di un film nel mediocre The Gunrunner (1984) di Nardo Castello, mentre Kasdan lo imporrà nel cast del western Silverado (1985). Spinto dal bisogno, accetterà anche il ruolo di protagonista in un porno soft dal titolo Sizzle Beach U.S.A., nel quale interpreta il padrone di un ranch abbastanza libertino nei confronti di tre ragazze (cercherà in ogni modo di far scomparire le tracce di questa pellicola, ma il film riuscirà comunque a trovare una distribuzione, arrivando in Italia nel 1989).

Gli Intoccabili e il successo di Balla coi lupi
L'amicizia con il regista Kevin Reynolds gli porterà finalmente un po' di fortuna: scelto come protagonista della commedia Fandango (1985), comincerà a essere richiesto da registi dello stampo di Oliver Stone (per Platoon, che lui rifiuterà per l'idea negativa che dava dei soldati in Vietnam, come suo fratello), Robert Zemeckis, Steven Spielberg, ma soprattutto Brian De Palma che ne Gli intoccabili (1987) lo metterà niente di meno che contro Robert De Niro. Inseritosi nello strano menage a trois fra Tim Robbins e Susan Sarandon in Bull Durham - Un gioco a tre mani (1988), continuerà la sua scalata al successo, ripercorrendo il sogno americano tanto lucente con i personaggi interpretati ne L'uomo dei sogni (1989), Revenge - Vendetta (1989) di Tony Scott, ma soprattutto tentando di resuscitare un genere ormai clinicamente dato per morto, il western, con Balla coi lupi (1990), tratto dall'omonimo romanzo di Michael Blake, che raccontava la storia del tenente John J. Dunbar, aggregatosi a una tribù Sioux durante la guerra di Secessione. Un esordio alla regia che gli portò l'Oscar per il miglior film, quello per la miglior regia, una nomination come miglior attore protagonista, l'Orso d'Argento a Berlino e una valanga di Golden Globe.
Ottenuto il divorzio dalla moglie, Kevin Costner si dà alla pazza gioia con le attrici Mira Sorvino e Courteney Cox, le modelle Elle Macpherson e Naomi Campbell, l'ereditiera Bridget Rooney (dalla quale avrà un figlio, Liam Rooney), mentre al cinema spopola con Robin Hood - Principe dei ladri (1991) diretto dall'amico Reynolds. Contrapposto a Harrison Ford, dopo il rifiuto di quest'ultimo per il ruolo di Jim Garrison in JFK - Un caso ancora aperto, Kevin Costner si fa avanti per impersonare il protagonista di questo film drammatico, guadagnandosi una candidatura ai Golden Golbe come miglior attore.
Accoppiato alla cantante Whitney Huston darà luogo a uno dei più grandi successi commerciali degli anni Novanta: Guardia del corpo (1992) di Mick Jackson, ma sarà scelto da Clint Eastwood come protagonista di Un mondo perfetto (1993) e da Kasdan che, per la terza volta, lo dirigerà nel western Wyatt Earp (1993).

La mania dei kolossal
Sarà la mania del kolossal e dei budget stratosferici a tradire la buona stella di Costner che, dopo il successo mondiale di Balla coi lupi, cercherà di spettacolarizzare ogni suo film, a partire da Waterworld (1995) costato, oltre che il ripudio di Kevin Reynolds come regista e amico, anche la bellezza di 3.000 miliardi di vecchie lire. Una cifra sconsiderata anche per le manie di grandezza dell'attore in un momento di egocentrismo assoluto. Non gli portarono altrettanta fortuna una serie di documentari geografici sugli indiani d'America intitolata 500 Nations e la pellicola Rapa Nui.
I debiti lo spingeranno ad accettare ruoli in pellicole pessime come The War (1995), ci sarà un momento di ripresa in Tin Cup (1996) di Ron Shelton, nel ruolo di giocatore di golf perdente che gli frutterà un'altra nomination ai Golden Globe. Considerato per il ruolo del presidente degli Stati Uniti in Air Force One (1997), ma poi scartato a favore di Ford. Torna alla regia dirigendo il fantastico L'uomo del giorno dopo (1998) che sarà un altro flop. Inutile accostarlo a Paul Newman ne Le parole che non ti ho detto (1999), l'unica fortuna che sembra avere Kevin Costner è nell'amore, sposando la modella Christine Baumgartner. Tagliata la scena di nudo integrale in Gioco d'amore (2000) di Sam Raimi, che avrebbe dovuto farlo tornare in auge, accetta il ruolo del protagonista di Dragonfly (2002), originariamente scritta per Harrison Ford, ma scarta quella del colonnello James Dolittle in Pearl Harbor (2001) e, ancora più scioccante, il ruolo di Bill nei due volumi di Kill Bill (2003-2004) di Quentin Tarantino. Regista di Open Range - Terra di confine (2003), recita conteso da Jennifer Aniston e Shirley MacLaine in Vizi di famiglia (2005) e offre il ritratto del solito maestro spirituale in The Guardian (2006), pellicola commerciale di Andrew Davis, dando forfait per il ruolo del protagonista di Lady in the Water (2006). Negli ultimi anni partecipa soprattutto a film d'azione, come L'uomo d'acciaio, Three Days To Kill e Criminal, ma anche nel drammatico Il diritto di contare, candidato a tre premi Oscar.
Tanti enormi sbagli nella carriera di Kevin Costner. È ancora visto come l'ultimo autentico erede dei "decent heroes" americani interpretati da Gary Cooper, James Stewart e John Wayne? No, la sua stella ha smesso di brillare. I pochi alti e i molti (troppi) bassi, hanno messo a rischio la sua brillante carriera. Peccato, ci piacerebbe rivedere brillare i suoi occhi azzurri, percepire la passione risorgere nella pelle di un personaggio. Ci piacerebbe vederlo con una carica diversa. Ma Costner sembra quasi allontanarsi dai ruoli stravaganti rispetto alla sua abituale immagine cinematografica. Nascondiamo una sconfinata ammirazione per questo attore che, oggigiorno, non riesce a lavorare ai massimi livelli, anche se efficienza e risorse non mancano di certo. Forse un ritorno alle origini, a quelle caratterizzazioni dotate di senso di umorismo e di quell'antiestetismo che oggi va di moda. Di quei personaggi loschi, criminali, cattivi e tormentati che buttano fango sui vecchi valori americani. Brinderemo per lui nel vederlo in queste sordide vesti?

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