Animazione di qualità per una donna in difesa della dignità femminile. Animazione, Francia, USA2007. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Marjane. Una bambina, un'adolescente, una giovane donna. Come tante ma con una differenza: è iraniana. Espandi ▽
Teheran, 1978: Marjane, otto anni, sogna di essere un profeta che salverà il mondo.
Educata da genitori molto moderni e particolarmente legata a sua nonna, segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno alla Rivoluzione e provocheranno la caduta dello Scià.
Con l'instaurazione della Repubblica islamica inizia il periodo dei "pasdaran" che controllano i comportamenti e i costumi dei cittadini. Marjane, che deve portare il velo, diventa rivoluzionaria. Recensione ❯
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Sofia Coppola riscrive la storia d'amore tra Elvis e Priscilla Presley dal punto di vista di lei, ma la verosimiglianza diventa un limite. Biografico, USA, Italia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il grande, e turbolento, amore tra Priscilla Beaulieu e Elvis Presley iniziato in una base dell'esercito tedesco e proseguita nella tenuta da sogno a Graceland. Espandi ▽
Sofia Coppola porta al cinema l’autobiografia della moglie di Presley per raccontare la versione di Priscilla, l’altro lato del disco d’oro, che comprende anche i capitoli della solitudine, della gelosia, della rinuncia all’autonomia minima che le sarebbe derivata dal fare un lavoro, della richiesta – affatto reciproca - di esserci sempre, per lui, abbigliata e acconciata come piace a lui, nel rispetto dei suoi tempi, delle sue passioni passeggere, del volere inappellabile del Colonello che gli fa da manager e demiurgo. La sua storia era rimasta in ombra, eclissata dall’icona abbagliante del marito, e la Coppola di quell’ombra fa la cifra stilistica del film: sempre un po’ oscurato dal punto di vista fotografico, perché Priscilla vive dietro le tende tirate, nel privato della camera da letto, lontana dai set, dentro l’automobile. Se la regista è bravissima nel riportare lo spettatore nel corpo e nello spirito inquieto di una ragazzina di quattordici anni (di qualsiasi epoca), e nel raccontare attraverso l’uso del dettaglio la sua trasformazione in donna, il film purtroppo non si libera a sufficienza dei suoi strati di trucco, manca dell’irriverenza storica di Marie Antoinette, e resta intrappolato nel verosimile, nel compito ben fatto ma senza sorprese. Recensione ❯
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Un buon prodotto da pubblico, con una regia che racconta bene il rombo dei motori. Drammatico, Sportivo - Italia, Gran Bretagna, Irlanda2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, in cui i coraggiosi sfavoriti del team Lancia, guidati dal carismatico Cesare Fiorio, affrontarono il potente team Audi in un'impresa che sembrava impossibile. Espandi ▽
1983. Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, vuole vincere il campionato del mondo di rally, ma la germanica Audi è dotata di un comparto finanziario e industriale superiore, e soprattutto ha dotato le sue nuove macchine da corsa di quattro ruote motrici, rendendole imbattibili. La risposta di Fiorio sarà creare la Lancia 037. Fiorio si lancia in un duello non solo contro l'Audi ma anche contro il direttore sportivo della casa tedesca, Roland Gumpert. Il pilota giusto per sconfiggerlo, secondo Fiorio è, paradossalmente, un tedesco, Walter Rohrl, che al contrario del direttore sportivo non vuole vincere a tutti i costi e si interessa all'apicultura quanto ai rally.
Race for Glory è un buon prodotto da pubblico, con i suoi eroi e antieroi, le sue sfide e le sue astuzie come quella (inventata) di spostare da un parcheggio all'altro le Lancia prodotte affinché sembrassero abbastaza numerose da passare il vaglio della Fédération Internationale de l'Automobile: uno stratagemma di mussoliniana memoria.
Il mondo dei rally viene rappresentato come un universo analogico minacciato dalle alte tecnologie, più schietto e sincero di ciò che l'avrebbe seguito. La regia di Mordini asseconda l'andamento di gara e racconta bene il rombo dei motori e l'incalzare della strada dal punto di vista dei piloti, ma si mantiene su un terreno di mezzo che non restituisce appieno la febbre della corsa. Recensione ❯
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Un film in cui non contano le motivazioni ma l'osservazione degli esseri umani. Con una forma che si avvicina al cinema di Wim Wenders. Drammatico, Gran Bretagna, Germania1979. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Robert compie un viaggio nell'Inghilterra di fine anni '70 per raggiungere Bristol dove è morto il fratello. Espandi ▽
Robert conduce una trasmissione radiofonica notturna nell'Inghilterra di fine anni '70. Quando gli arriva la notizia della morte del fratello per la quale si sospetta il suicidio decide di raggiungere Bristol per saperne di più. Lungo il percorso incontra alcune persone con cui interfacciarsi più o meno rapidamente. Il suo percorso è accompagnato da una colonna sonora musicale di rilievo.
Christopher Petit realizza un film in cui non contano le motivazioni Ciò che conta è osservare gli esseri umani. Quello che ci viene proposto è un on the road che ha una meta dichiarata ma in cui di fatto ciò che più conta sono gli incontri e il panorama di un'Inghilterra waste land in cui ognuno trascina con sé il proprio dolore, le proprie ossessioni o, comunque, la propria solitudine.
La colonna sonora vede presenti brani di personalità del mondo della musica entrate nella storia di cui vengono annunciate sia la presenza che i brani nei titoli di testa. In apertura c'è David Bowie. Così come toccherà ai Kraftwerk, pionieri della musica elettronica, divenire l'ultimo contatto possibile tra i fratelli con le audiocassette inviate dall'uno all'altro. Recensione ❯
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Una pop song colorata e liberatoria, che racconta la pubertà con una metafora portentosa. Animazione, Avventura - USA2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Diretto da Domee Shi, vincitrice del Premio Oscar® per il cortometraggio del 2018 Bao. Espandi ▽
Ci voleva la genialità di Domee Shi, già autrice del provocatorio corto Bao, per sintetizzare tutto questo in un’immagine di rara forza e puro divertimento: il panda rosso. Simbolo di quella metamorfosi bestiale che è la pubertà, che ritocca la forma e la psiche, la metafora al centro di Red racconta brillantemente l’ingombro e l’inadeguatezza (ma anche la tenerezza e il calore) di quell’età ibrida, attraverso la dominante cromatica del sangue, dell’imbarazzo, degli scatti imprevisti di rabbia e della passione amorosa. Mentre normalizza con umorismo e intelligenza qualcosa che il cinema fingeva di non vedere (o affidava al genere horror), Red racconta una tra le più complicate relazioni umane, quella tra madre e figlia, guardando nello stile all’animazione giapponese di fine millennio scorso e alla sua capacità di tradurre le emozioni in esagerazioni grafiche, e nello spirito a quello di un’altra Ribelle della Pixar, di cui riprende non solo il tema della trasformazione magica ma anche quello, più specifico, dello strappo, nella variazione della cicatrice. Recensione ❯
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Un'occasione speciale per prendere parte alle celebrazioni Pucciniane a 100 anni dalla scomparsa del Maestro. Espandi ▽
Grazie alla sublime partitura di Puccini, questa produzione della Butterfly con la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, che trae ispirazione dalla visione del Giappone nell'Ottocento europeo, è commovente e straziante. Lo spettacolo vede il debutto della soprano Asmik Grigorian nel ruolo della protagonista Cio-Cio-San, dopo le sue acclamate interpretazioni di Rusalka (2023) e Jenufa (2021). Al suo fianco troveremo sul palco il tenore Joshua Guerrero, che riprende il ruolo del tenente Pinkerton, e i partecipanti al Jette Parker Artists Program Hongni Wu (Suzuki), Lauri Vasar (Sharpless) e Ya-Chung Huang (Goro). Il tedesco Kevin John Edusei, direttore d'orchestra principale dei Münchner Symphoniker, dirigerà l'Orchestra della Royal Opera House.
Con una partitura che include alcuni dei brani più toccanti che il compositore abbia mai scritto - dalla famosa aria di Butterfly, "Un bel dì, vedremo", al "Coro a bocca chiusa" - Madama Butterfly rimane ancora oggi una delle opere italiane più popolari al mondo. Recensione ❯
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Un incalzante doc di denuncia sul lavoro della dottoressa Cattaneo: restituire la dignità umana a tutti. Documentario, Italia, Svizzera, Svezia2023. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Storia di morti senza identità, corpi a cui nessuno sa dare un nome. Espandi ▽
La dottoressa Cristina Cattaneo dirige il LABANOF, Laboratorio ai Antropologia e Odontologia Forense dell'Università degli Studi di Milano. La sua missione è quella di restituire un'identità ai numerosi cadaveri o scheletri che vengono trovati senza documenti. Con il suo team inizia a rintracciare ogni volta dei segni utili che ne possono permettere l'identificazione. Ma non è mai facile. Tra i suoi obiettivi, c'è quello di fare in modo che a tutte le persone decedute dei quali non si conoscono le generalità venga riconosciuto il diritto al nome e creare così una banca dati europea.
Dietro ogni persona scomparsa c'è una storia e quella delle loro famiglie che li stanno cercando. Si parte sempre da un indizio, anche dagli stessi oggetti: scarpe, occhiali, telefono, crocifisso, portafoglio.
Sconosciuti puri è un incalzante documentario di denuncia sull'assenza delle istituzioni e la lentezza della burocrazia. Emerge la figura di una donna che combatte tra mille difficoltà, anche in piena pandemia, che ci accompagna nel corso del documentario ma che, nella sua discrezione, cerca anche di essere invisibile e mantiene solo la sua voce per restituire nome e cognome a tutte le persone scomparse come gesto di rispetto della dignità umana. Recensione ❯
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Una sensibile opera prima che offre uno spaccato della contradditoria società della Mongolia. Drammatico, Mongolia, Francia, Svizzera, Qatar2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
La vita difficile di un adolescente mongolo che mostra eccellenti doti per lo studio della Fisica. Espandi ▽
Uzii è un giovane studente che ha tutte le doti per partecipare a un concorso sulla Fisica che gli consentirebbe di ottenere una borsa di studio per frequentare l'università. La sua però è una famiglia che vive sotto la soglia di povertà alla periferia di Ulan Bator. C'è una madre che vorrebbe tornare nella campagna che ha lasciato e dei fratelli minori di cui prendersi cura.
Un'opera prima di una regista che offre uno spaccato della società della Mongolia che non manca di portarne in luce le contraddizioni.
Lo sguardo in macchina che Uzii riserva allo spettatore a un certo punto del film interroga i responsabili politici della Mongolia ma, fatte le dovute proporzioni e considerate le differenze, va oltre i confini nazionali per estendersi a tutte le società in cui di fatto gli ostacoli frapposti a chi avrebbe le carte in regola per emergere non sono trascurabili. Recensione ❯
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Una detection dai temi davvero perturbanti che racconta l'abito mentale della nostra società. Drammatico, Thriller - Francia2022. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto da un vero caso di cronaca giudiziaria, un film che tratta il tema della gravidanza e la possibile scissione tra la mente e il fisico delle donne. Espandi ▽
Claire è un'avvocatessa felicemente sposata a Thomas e madre affettuosa. Un giorno però il marito tornando a casa trova la moglie riversa in un lago di sangue. In ospedale c'è la polizia: un neonato è stato abbandonato su un cassonetto, e tutti gli indizi portano a lei. Ma Claire sostiene di non aver aspettato un terzo bambino. Da quel momento partirà un'indagine per scoprire la verità e Sophie, collega e amica di Claire, comincerà a costruire la sua difesa sulla base di un fenomeno psicofisico conosciuto dalla scienza medica ma poco clinicamente dimostrato: la negazione di gravidanza.
Basato su una storia vera Senza prove, scritto e diretto da Béatrice Pollet, racconta non tanto un caso di cronaca giudiziaria, quanto l'abito mentale della società in cui viviamo. La regista e sceneggiatrice fa emergere a poco a poco i dettagli della vicenda e del passato di Claire, che dietro una vita apparentemente perfetta nasconde un abbandono e una morte misteriosa, seguendo le regole della detection ma anche quelle del diniego psicologico.
"Accettare la negazione di gravidanza sarebbe accettare di non avere controllo", dice Sophie: e non parla solo di Claire, ma di un'intera società impostata sull'illusione di poter governare anche l'irrazionale. E se la confezione del racconto resta abbastanza convenzionale, i temi che solleva sono davvero perturbanti. Recensione ❯
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La materia - il ribaltamento del punto di vista sullo spogliarello femminile - è difficile da trattare e la regia scivola nella superficialità. Drammatico, Francia2022. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Non sei mai stato in un strip-club. Ma hai sempre avuto voglia di farlo... almeno una volta. Solo che non hai mai osato, tutto qui. Questo film racconta la storia di qualcuno che al contrario ha voluto osare. Espandi ▽
La dottoranda Manon ha un sogno: diventare una professionista dello striptease, spogliarsi di fronte agli altri, farsi guardare e desiderare. Coraggiosa e sicura di sé, si presenta in un locale di Parigi e si fa assumere come spogliarellista. Lo fa per passione, ma per gestire lei stessa il gioco dell'amore e della seduzione. Con il passare delle serate e degli spettacoli, tra i piaceri e i pericoli di una professione al limite tra arte e prostituzione, Manon si innamora della collega e amica Mia, con la quale inizia una intensa relazione. Manon sembra non volere un futuro per sé, mentre Mia sogna di diventare attrice e le loro strade, inevitabilmente, dovranno separarsi.
Tra uno spoglierello, uno spettacolo privato per clienti facoltosi, una scena d'intimità fra amiche, una scena d'amore fra amanti e le audizioni di Mia come attrice teatrale, in Solo per me si parla di consapevolezza femminile, di rispetto, di coscienza femminile, ma tutto è sconfessato da una regia laccata e incapace di gestire una materia (visiva e narrativa) difficile da trattare.
Dove sta il limite tra esibizione e sfruttamento, o tra piacere e guadagno, o tra sicurezza e aggressione? Di questo il film parla solo in modo superficiale, preferendo scegliere nella seconda parte la via del dramma sentimentale (per di più interminabile), chiudendo con un elogio della sorellanza che suona quantomeno casuale, se non posticcio. Recensione ❯
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Una denuncia, dai toni thriller, per parlare - con una buona dose di realismo - di un'umanità che fugge dalle persecuzioni. Drammatico, Francia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La Via Crucis di un uomo e una donna, mentre si fanno strada tra neve farinosa, notti gelide e sottobosco. Espandi ▽
Samuel è sopravvissuto ad un incidente stradale in cui è morta sua moglie. Torna per la prima volta nello chalet di montagna in territorio italiano dove hanno trascorso dei bei momenti insieme. Qui ha trovato rifugio Chereh, una profuga afgana sfuggita ad una retata della polizia. Dopo un'iniziale intenzione di disinteressarsi della sua sorte decide di esserle d'aiuto. I due dovranno lottare non solo con la Natura avversa ma anche con dei cacciatori di migranti.
Il film è una denuncia che utilizza il thriller, anche sul piano della colonna sonora, per parlare di un'umanità che fugge dalle persecuzioni.
Un altro merito di un film che alterna i silenzi con le esplosioni di tensione esplicita è quello di non voler essere manicheo. Come lo spettatore potrà rilevare l'umanità che Renusson ci descrive non sta solo dalla parte dei persecutori accecati da un odio ideologico che fa vedere nel migrante esclusivamente un nemico a cui impedire l'accesso nella propria terra d'origine. C'è anche chi pensa in modo diverso ed agisce di conseguenza. Recensione ❯
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Un film attento e delicato che si mette a disposizione delle persone più fragili, consentendo loro di raccontarsi. Documentario, Francia, Giappone2023. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un documentario che racconta il grande lavoro di un centro per malattie mentali che galleggia sulla Senna. Espandi ▽
Un documentario che osserva con rispetto le persone fragili consentendo loro di esprimere disagi ed aspettative. Il regista, con una camera che si mette a disposizione di chi parla senza mai cercare la bella inquadratura, consente loro di raccontarsi, di esprimere le proprie insicurezze ma anche il proprio bisogno non solo di essere aiutati ma anche, a volte, di aiutare. A tutti Philibert offre la possibilità di lanciare non proclami ma messaggi dettati dalle singole esperienze di vita e di disagio. Le immagini che aprono questo suo lavoro diventano così emblematiche. Le serrande che al mattino si sollevano in seguito all'arrivo della prima degli operatori sanitari sono analoghe a quelle che le immagini, i corpi, le voci che ci propone si dovrebbero sollevare nelle nostre coscienze di cosiddetti 'normodotati' per permetterci di non appartenere alla schiera di 'quegli altri'. Quelli che in "Non al denaro non all'amore né al cielo" Fabrizio De André fotografava così: "Continuarono gli altri fino a leggermi: matto”. Recensione ❯
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Un documentario sensibile sul potere del tango come ballo passionale e terapeutico. Documentario, Italia, Lettonia2024. Durata 76 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Claudio e Ivana. Due coniugi che convivono da vent'anni con la diagnosi di morbo di Parkinson che ha colpito lui. Il tango non cura ma aiuta. Espandi ▽
Da vent'anni Claudio convive con il morbo di Parkinson. Gli era stata annunciata un'impossibilità di deambulazione nell'arco di due anni ma ancora oggi si muove e lavora nei campi di sua proprietà. Ad aiutarlo, oltre alle cure, è stata la passione per il tango.
Sullo sfondo c'è una meta che va raggiunta prima che gli arti inferiori non rispondano più ai comandi, che non siano più in grado di seguire quelle figurazioni che il tango richiede. La meta è Buenos Aires, una città simbolo di una nazione in cui questa danza fa parte del patrimonio culturale comune, in cui ci sono locali dove non ci si esibisce per i turisti ma maschi e femmine di ogni generazione ballano per il puro piacere.
Oggi questa danza, che i perbenisti consideravano peccaminosa, può essere anche un coadiuvante nella terapia del morbo. James Parkinson non poteva neppure ipotizzarlo (quando pubblicò il suo studio nel 1817 il tango non era ancora stato inventato). Claudio ed Ivana lo hanno sperimentato e vissuto. Recensione ❯
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Un film divertentissimo che danza tra gangster, noir e cartoon e, a distanza di trent'anni, acquista una nuova luminosità. Azione, Commedia - USA1994. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Stanley, un impiegato di banca sfortunato, trova per caso un oggetto di legno che galleggia sull'acqua. Si tratta di un'antica maschera voodoo che trasforma completamente il possessore e gli permette di essere ciò che vuole. Espandi ▽
Stanley Ipkiss è un impiegato di banca timido e solitario che vive in un appartamento in affitto. L'unico a fargli compagnia è il suo cane Milo. Dopo una serata pessima in cui gli è stato impedito di entrare al Coco Bongo Club, dal ponte vede in acqua una maschera che raccoglie e porta a casa. Quando la mette sul suo viso, avviene la trasformazione. Stanley si trasforma così in The Mask. Ha una faccia verde ed è dotato di incredibili superpoteri che gli permettono di affrontare a viso aperto la criminalità locale. Però anche la polizia gli sta addosso.
Carrey diventa, con i suoi movimenti e una faccia che sembra di gomma, l'incrocio tra un comico del muto e un intrattenitore che si prende la scena tutta per sé. Salta dentro e fuori il film ma lascia ampio spazio allo sviluppo di una storia che guarda il cinema classico e il cinema dei supereroi prima dell'esplosione su grande schermo della Marvel.
Il film incrocia i generi con una contagiosa allegria e, a distanza di trent'anni, regge benissimo e acquista una nuova luminosità. Al box office è stato un grandissimo successo con un incasso di oltre 350 milioni di dollari. Recensione ❯
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Un documento della storia dell'hard rock e un'esperienza psichedelica a cui abbandonarsi: i Led Zeppelin al Madison Square Garden. Documentario musicale, USA1976. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il rivoluzionario e ipnotico film-concerto che raccoglie le riprese delle elettrizzanti esibizioni dei Led Zeppelin al Madison Square Garden di New York nel 1973. Espandi ▽
Il 27, 28 e 29 luglio del 1973 la band britannica Led Zeppelin, all'apice del suo successo planetario, suona al Madison Square Garden di New York. Dopo una serie di quattro dischi rock incendiari che portano il loro nome, i tre concerti promuovono il loro quinto album, Houses of the Holy, pubblicato a marzo, di cui "The Song Remains the Same" è la traccia iniziale. Per volontà della band e del manager Peter Grant, che pensa a un film concerto da distribuire nei cinema, le tre esibizioni vengono filmate da Peter Clifton. La post produzione però si rivela più complicata del previsto.
The Song Remains the Same si potrebbe definire un documento della storia dell'hard rock e insieme un'esperienza psichedelica: 137 minuti di inconfondibile tiro rock/blues, distribuiti su solamente undici lunghe, ipnotiche tracce.
Rimasterizzato in occasione della riedizione 2024, The Song Remains the Same partiva già da una qualità video e soprattutto audio molto alta, con riprese in pellicola 35mm e una registrazione audio quadrifonica a ventiquattro tracce, che esalta gli effetti di distorsione e la precisione dell'interplay. E il mix era stato supervisionato dallo stesso Page all'epoca. Siamo di fronte a un capitolo di storia del documentario musicale e un esperimento psicotropo, a cui abbandonarsi, nel ricordo di un mondo leggendario, irripetibile, scomparso. Recensione ❯
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