Sull'Adamant - Dove l'impossibile diventa possibile

Film 2023 | Documentario, +13 109 min.

Titolo originaleSur l'Adamant
Titolo internazionaleOn the Adamant
Anno2023
GenereDocumentario,
ProduzioneFrancia, Giappone
Durata109 minuti
Regia diNicolas Philibert
AttoriLinda De Zitter, Nicolas Philibert .
Uscitalunedì 11 marzo 2024
TagDa vedere 2023
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,87 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Nicolas Philibert. Un film Da vedere 2023 con Linda De Zitter, Nicolas Philibert. Titolo originale: Sur l'Adamant. Titolo internazionale: On the Adamant. Genere Documentario, - Francia, Giappone, 2023, durata 109 minuti. Uscita cinema lunedì 11 marzo 2024 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,87 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 11 marzo 2024

Un documentario che racconta il grande lavoro di un centro per malattie mentali che galleggia sulla Senna. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Sull'Adamant - Dove l'impossibile diventa possibile ha incassato 3,8 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,87/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,62
PUBBLICO 4,50
ASSOLUTAMENTE SÌ
Un film attento e delicato che si mette a disposizione delle persone più fragili, consentendo loro di raccontarsi.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 24 febbraio 2023
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 24 febbraio 2023

Parigi. Sulla Senna è ormeggiato un edificio galleggiante denominato l'Adamant. Si tratta di un centro diurno inaugurato nel 2010 e messo a disposizione dei primi quattro arrondissement della capitale francese. I pazienti con problematiche psichiatriche possono frequentarlo quotidianamente oppure andarci ogni tanto. Il lunedì mattina, dopo una colazione fatta insieme (i pazienti sono di tutte le età) si stabilisce l'agenda della settimana con l'equipe formata da infermiere, psicologi, psichiatri ed altri professionisti.

Un documentario che osserva con rispetto le persone fragili consentendo loro di esprimere disagi ed aspettative.

Chi conosce il cinema di Nicolas Philibert sa con quanta delicatezza e attenzione nei confronti dei soggetti ripresi si pone dietro alla telecamera. In questa occasione la sua coscienza gli imponeva un doppio esame. Perché era consapevole che basta pochissimo per passare dalla testimonianza alla violazione dell'intimità quando si ha di fronte un diversamente abile sul piano psichiatrico. Ha anche questa volta saputo trovare il modo per far sì che ciò che compare sullo schermo favorisca la conoscenza e quindi la disponibilità all'attenzione e all'integrazione e non il voyeurismo fine a se stesso.

Il fil rouge che guida il film è affidato in apertura ad uno dei frequentatori dell'Adamant che canta una canzone dei Téléphone. Alcuni dei suoi versi dicono: "Voglio parlarti di te, di me/Vedo dentro immagini e colori/Che non sono mie, che a volte mi fanno paura". Seguono poi le riunioni in cui si decide l'agenda settimanale e numerosi interventi di coloro che nell'Adamant trovano un luogo in cui potersi liberamente esprimere.

Philibert, con una camera che si mette a disposizione di chi parla senza mai cercare la bella inquadratura, consente loro di raccontarsi, di esprimere le proprie insicurezze ma anche il proprio bisogno non solo di essere aiutati ma anche, a volte, di aiutare.

Abbiamo così l'uomo che ritiene che gli psicofarmaci non siano una gabbia ma piuttosto il sostegno per permettergli di continuare una vita dignitosa. C'è chi afferma di aver detto al proprio padre di riconoscersi come l'unico fallimento della sua vita oppure una madre consapevole del fatto che a 5 anni il proprio figlio sia stato dato in affido perché lei non era più in grado di garantirgli uno sviluppo sereno. Come c'è chi, esperta di terapie che prevedono la danza, vorrebbe metterle a disposizione della comunità pur essendo consapevole che l'ostacolo è dato dal fatto di essere a sua volta una paziente.

A tutti Philibert offre la possibilità di lanciare non proclami ma messaggi dettati dalle singole esperienze di vita e di disagio. Le immagini che aprono questo suo lavoro diventano così emblematiche. Le serrande che al mattino si sollevano in seguito all'arrivo della prima degli operatori sanitari sono analoghe a quelle che le immagini, i corpi, le voci che ci propone si dovrebbero sollevare nelle nostre coscienze di cosiddetti 'normodotati' per permetterci di non appartenere alla schiera di 'quegli altri'. Quelli che in "Non al denaro non all'amore né al cielo" Fabrizio De André fotografava così: "Continuarono gli altri fino a leggermi: matto".

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FOCUS
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lunedì 11 marzo 2024
Simone Granata

Il cinema, in ogni sua forma e genere, ha affrontato tante volte il tema del disagio mentale, facendo luce su uno spicchio di umanità molto spesso emarginato, ed esercitando una funzione anche sociale — basti solo pensare alla spinta propulsiva che Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) di Miloš Forman diede ai movimenti per la chiusura dei manicomi.

Nei giorni in cui si celebra il centenario della nascita di Franco Basaglia (l’11 marzo 2024), il più grande rivoluzionario nel campo della disciplina psichiatrica in Italia (la Legge 180 del 1978, che abolì gli ospedali psichiatrici, porta il suo nome), esce nelle nostre sale grazie a I Wonder Pictures il documentario di Nicolas Philibert Sull'Adamant - Dove l'impossibile diventa possibile, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino nel 2023.

Il regista francese (classe 1951) offre il suo sguardo discreto alla quotidianità del centro diurno per la terapia dei disturbi psichiatrici L’Adamant, situato nel cuore di Parigi lungo la Senna, in una raffinata struttura galleggiante in legno realizzata nel 2010 su progetto dell’architetto Gérard Ronzatti. Si tratta di un modello virtuoso e innovativo, che coniuga sostenibilità ambientale e psicoterapia istituzionale, ovvero quel metodo sviluppato in Francia sin dagli anni ’60 secondo cui i pazienti possono diventare co-autori della propria cura, in un’ottica costruttiva di accettazione e consapevolezza.

Al centro ci sono le persone e le relazioni, in una dimensione più aperta e accogliente, favorita in questo caso dall’ambiente suggestivo e soleggiato, cullato dall’effetto calmante dell’acqua del fiume parigino. I medici non indossano camici bianchi e non si distinguono visivamente dai pazienti di cui si prendono cura.
 
Per Philibert, da sempre attento alle realtà isolate e marginali, come la scuola del paesino rurale del suo grande successo Essere e avere (2002), non si tratta di una tematica nuova. Aveva già girato La Moindre des choses (1996) all’interno di una clinica psichiatrica, e si era occupato delle condizioni dei non udenti in Nel paese dei sordi (1992). Inoltre, Sull'Adamant - Dove l'impossibile diventa possibile è il primo film di una trilogia sulla cura delle malattie mentali, di cui il regista ha presentato il secondo capitolo, Averroès & Rosa Parks, alla Berlinale di quest’anno.

L’approccio empatico e delicato di Philibert, che ha trascorso alcuni mesi insieme ai pazienti a partire dall’estate del 2021, è quello più giusto per restituire dignità a persone vulnerabili che cercano un nuovo equilibrio nella loro vita e in quell’isola sospesa possono sentirsi uguali agli altri, come spesso purtroppo non avviene nella società.

Privo di retorica e senza mai sfociare nel patetismo, il docufilm ci fa salire a bordo e percepire il dramma umano legato alla condizione di disagio dei pazienti, ai traumi vissuti e ai rapporti familiari difficili, ma lasciando spazio anche a momenti di allegria e speranza. E sottolinea, oltre all’importanza della terapia psicofarmacologica, il valore della condivisione e la funzione curativa dell’arte: dalla pittura alla musica (il film si apre con la cover di un paziente della canzone "La bombe humaine" del gruppo Téléphone), dalla danza al cinema (nel loro cineclub compaiono le locandine di 8 ½ ed Effetto notte). E, a proposito di citazioni cinematografiche e di inclusività, Philibert ci ricorda che, come recita il ritornello di un brano cantato da una paziente, “personne n'est parfait”, “nessuno è perfetto”.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 24 marzo 2024
Cristina Battocletti
Il Sole-24 Ore

Sull'Adamant. Orso d'oro a Berlino, il documentario di Philibert è ambientato nel centro diurno per la salute mentale di Parigi sulla Senna, dove i pazienti si esercitano nelle arti. Un ritratto delicato, ironico e acuto della nostra società La sensazione è quella di vedere e sentir parlare profeti senza filtri, un po' come accadeva quando incontravi Letizia Battaglia, che pure aveva attraversato [...] Vai alla recensione »

lunedì 11 marzo 2024
Alessandro Uccelli
Cineforum

In principio fu Géricault, con il suo ciclo degli "alienati", in un momento in cui si cominciava a suggerire la necessità di una cura per le malattie psichiche e non l'internamento. Erano gli anni '20 dell'Ottocento, la fotografia sarebbe arrivata di lì a poco, il cinema alla fine del secolo: la pittura era ancora lo strumento più efficace per raccogliere e comprendere l'interiorità, i moti dell'animo [...] Vai alla recensione »

martedì 5 marzo 2024
Matteo Marelli
Film TV

«Un nuovo oggetto fa la sua apparizione nel paesaggio immaginario del Rinascimento; ben presto occuperà in esso un posto privilegiato: è la Nave dei folli, strano battello ubriaco che fila lungo i fiumi». Era il 1961 quando Michel Foucault, nelle pagine di Storia della follia nell'età classica, rendeva popolare la Narrenschiff, prima nota soprattutto agli studiosi o agli storici dell'arte per le xilografie [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2024
Alessandra De Luca
Ciak

In un mondo ad alta competizione, in cui pensare è spesso sinonimo di incasellare e le fragilità sono marginalizzate, ci sono luoghi che tentano di mantenere viva la funzione poetica dell'uomo. L'Adamant è uno di questi: situata sulle acque della Senna, nel cuore di Parigi, questa struttura galleggiante, realizzata secondo concezioni architettoniche all'avanguardia, accoglie quoti- dianamente adulti [...] Vai alla recensione »

mercoledì 14 giugno 2023
Ossydiana Speri
OndaCinema

"Un documentario diventa cinema quando supera il suo soggetto", taglia corto Nicolas Philibert all'anteprima italiana di "Sur L'Adamant" al Biografilm di Bologna. Dilemma che, a dire il vero, il Maestro non si è mai posto più di tanto: capolavori di equilibrismo docufinzionale come "Nel paese dei sordi" o "Essere e avere" in quale delle due categorie dovrebbero ricadere? Solo Franco Piavoli ha ottenuto [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 marzo 2023
Giovanni Spagnoletti
Close-up

Premessa: classe 1951, nato a Nancy, regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore, figlio di un docente di cinema, Nicolas Philibert è forse il documentarista francese più celebre, con alle spalle una lunga filmografia che conta più di trenta documentari. Una carriera iniziata nel lontano nel 1978 quando ha co-diretto insieme a Gérard Mordillat il suo primo lungo documentario, La [...] Vai alla recensione »

martedì 28 febbraio 2023
Massimo Causo
Duels.it

Galleggia sulla Senna, ma non è l'Atalante. È l'Adamant, che dal 2010 è ormeggiata sul Quai de la Rapée, 12me arrondissement di Parigi, non lontano dalla Gare de Lyon. L'Adamant è un "centre de jour," ovvero in italiano un centro diurno, per utenti psichiatrici. Uno di quegli spazi più o meno aperti che la psichiatria democratica basagliana ha pensato e realizzato come luoghi in cui l'azione terapeutica [...] Vai alla recensione »

domenica 26 febbraio 2023
Paola Assom
NonSoloCinema

Solo un documentarista coraggioso come Nicolas Philibert (Nancy, Francia,1951) poteva presentare in concorso alla Berlinale un documentario sul disagio sociale. E solo un festival coraggioso come la Berlinale poteva assegnargli il massimo premio, l'Orso d'Oro dell'edizione 2023. L'Adamant è un battello parcheggiato sulla Senna a Parigi, bellissimo e prezioso come il suo nome.

sabato 25 febbraio 2023
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Il noto documentarista entra nel centro per persone dal disagio mentale, che prende forma su un bateau sulla Senna. Una ricognizione ancora nello stile di Philibert, che ci porta a conoscere una quotidianità spesso ignorata, dove viviamo i momenti di aggregazione, tra musica e creatività, che aiutano a superare tale deficit, lontano dalle strutture ufficiali. Da Il Gazzettino, 25 febbraio 2023

venerdì 24 febbraio 2023
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

L'Adamant è un centro diurno per l'accoglienza e il trattamento di persone con disagio mentale, nel pieno centro di Parigi. Si tratta di una struttura galleggiante, un bateau ormeggiato sulla Senna, realizzato pochi anni fa secondo concezioni architettoniche all'avanguardia. E non è una particolarità di poco conto. Perché la posizione dell'Adamant, la concezione degli spazi, già sono il segno di un [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 febbraio 2023
Marina Pavido
Cineclandestino

C'è una piccola, preziosa realtà, nel cuore di Parigi, che in pochi conoscono. Una realtà che si occupa di rendere migliori le vite dei "più deboli". Una realtà che non ha paura di sperimentare e di guardare al futuro con curiosità e umanità. Stiamo parlando della clinica psichiatrica Adamant, la cui sede si trova proprio sulla Senna. Di questa singolare struttura, dunque, ci ha parlato il documentarista [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 febbraio 2023
Giampiero Raganelli
Quinlan

Alcuni anziani protagonisti ricordano le trasmissioni di candid camera o di camera invisibile, come la chiamano, ossia quel format creato negli Stati Uniti nel 1948, consistente nel riprendere persone con telecamere nascoste, messe in situazioni buffe o in scherzi, rivelando loro il trucco solo alla fine. Si tratta di un momento teorico importante in Sur l'Adamant, ultimo lavoro del documentarista [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 settembre 1993
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Forse è impreciso definirla una consacrazione internazionale, ma è indubbio che la vittoria dell'Orso d'Oro alla Berlinale del 2023 abbia (ri)dato una doverosa visibilità a Nicolas Philibert, settantatré anni a gennaio e da quasi mezzo secolo colonna del cinema del reale. Lo è dai tempi di La Voix de son maître (1978), ritratto collettivo della classe dirigente francese così feroce da assicurarsi la [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
giovedì 1 febbraio 2024
 

Orso d’Oro alla 73esima Berlinale, il racconto del grande lavoro che si svolge in un centro diurno per malattie mentali ormeggiato sulla Senna. Dall'11 al 13 marzo al cinema. Guarda il trailer »

[LINK] FESTIVAL
venerdì 5 maggio 2023
 

Tra i focus dell’evento anche uno dedicato al tema del lavoro. Parte della selezione sarà disponibile anche in streaming su MYmovies ONE. Vai all’articolo »

BERLINALE
sabato 25 febbraio 2023
 

Premiata la fotografia della co-produzione italiana Disco BoyVai all’articolo »

BERLINALE
venerdì 24 febbraio 2023
Giancarlo Zappoli

Il regista offre con delicatezza la possibilità ai pazienti di un centro diurno di raccontarsi. Orso d'Oro alla Berlinale e al cinema l'11, 12 e 13 marzo. Vai all'articolo »

winner
orso d'oro
Festival di Berlino
2023
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