Anno | 1963 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 138 minuti |
Regia di | Federico Fellini |
Attori | Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Anouk Aimée, Sandra Milo, Barbara Steele Rossella Falk, Madeleine Lebeau, Caterina Boratto, Eddra Gale, Guido Alberti, Mario Conocchia, Bruno Agostini, Cesarino Miceli Picardi, Jean Rougeul, Annibale Ninchi, Giuditta Rissone, Mario Pisu, Gigetta Morano, Nadia Sanders, Polidor, Giuliana Calandra, Tito Masini, Yvonne Casadei, Ian Dallas, Mino Doro, Georgia Simmons, Edy Vessel, Rossella Como, Annie Gorassini, Eugene Walter, Giulio Paradisi, Marco Gemini, Francesco Rigamonti, Frazier Rippy, Mary Indovino, Mario Tarchetti, Gilda Dahlberg, Elisabetta Catalano, Neil Robinson, Marisa Colomber, Mark Herron, Hazel Rogers (II). |
Tag | Da vedere 1963 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,55 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 gennaio 2020
Guido è un regista, quarantenne, un po' stanco. Tutto ciò che lo riguarda è stanco: il rapporto con la moglie, col suo produttore, con gli amici, persino con l'amante. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 2 Premi Oscar, ha vinto 7 Nastri d'Argento, In Italia al Box Office 8 ½ ha incassato 45,5 mila euro .
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Guido è un regista, quarantenne, un po' stanco. Tutto ciò che lo riguarda è stanco: il rapporto con la moglie, col suo produttore, con gli amici, persino con l'amante. Naturalmente l'ispirazione si è fatta sottile, le idee sono rare e astratte, la pigrizia avanza. Ha fatto costruire un'immensa e costosa impalcatura che forse servirà per un film di fantasia, forse. Infatti lo stesso Guido non sa perché l'abbia fatta costruire. Intorno a lui si muovono tutti i "fenomeni" del cinema: tecnici che urlano, amanti di produttori, velleitari che propongono sceneggiature, anziane attrici che aspirano a un ultimo colpo di coda. Guido rincorre idea dopo idea, tutte scialbe e abbandonate. Un critico di cinema dal linguaggio inverosimilmente ermetico gli smonta una per una tutte le iniziative. Cerca un po' d'aiuto in un alto prelato, che in risposta alle sue angosce gli parla di cardellini. Per fortuna la sua fantasia può correre liberamente nel passato, nell'età dell'adolescenza, nella sua prima terra ai tempi della scuola e delle prime sensazioni. I timori, i misteri, le curiosità, le prime eccitanti trasgressioni.
Gli episodi reali e quelli della memoria si alternano in una vetrina di caratteri che davvero non si possono dimenticare: il papà nel sogno, l'amico con l'amante giovane, la maga che gli legge nel pensiero la formula "Asa nisi masa".
Infine ecco il grande girotondo da fiera, con tutti i personaggi che si tengono per mano, che gli girano intorno: tutto continua ed è vitale, ed è inutile drammatizzare sul grande palcoscenico della vita.
Otto e mezzo è da molti ritenuto la più alta espressione di Fellini, più ancora della Dolce vita. Qui tutto si compie, tutti i misteri vengono identificati. Il mondo del regista si evolve da (più o meno) reale che era, sale di dimensione per diventare tutto.
Tutto incredibilmente nella sua "prima persona", come una sorta di paradiso e inferno efficacissimi, onnicomprensivi: il cinema di Fellini è complice, misterioso e ruffiano, blasfemo e religioso, è puttaniere e crea disagio, è eroico e vigliacco, è uomo e donna, qualunquista, apolitico, periferico, olimpico e provinciale. Ma la soglia di fantasia, magia e sortilegio è altissima, raggiungibile solo da Fellini. Premio Oscar.
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L'astronauta Titov, il secondo uomo nello spazio, disse: “OTTO E MEZZO è più misterioso del cosmo”. Il film piacque molto in URSS tanto che vinse il primo premio al Festival di Mosca, all'unanimità. In America oltre alle 5 candidature e ai 2 Oscar vinse il primo premio al Festival di New York (il primo film della Storia a vincere i premi principali [...] Vai alla recensione »
Il film, cui ha collaborato anche lo scrittore Ennio Flaiano, è un grande e impietoso affresco d’epoca che con ironia prende di mira la volgarità dei nuovi ricchi, l’assurdità dell’aristocrazia e la mediocrità della borghesia. È un pugno nello stomaco per il pubblico milanese della “prima”, composto in gran parte dalla buona borghesia [...] Vai alla recensione »
E pensare che era un film che Fellini non voleva più fare! Ma da questo trovò con genialità assoluta lo spunto per la storia. La straordinaria novità del linguaggio (colle ardite sperimentazioni del direttore della fotografia Giovanni Di Venanzo) lo pose all'avanguardia tanto da essere ammirato dai circoli dell'underground e dello sperimentalismo, come dai letterati dell'epoca (Calvino).
Il film, che ha contribuito in maniera eccezionale al rinnovamento dell'espressione cinematografica, affronta il tema della creazione, della contraddittorietà della stessa, fatta di vezzi, astuzie, impegno, viltà, sincerità e mistificazione. Un film che Fellini non voleva più fare, quando ebbe, genialissimamente, l'intuizione: un film su un regista che voleva fare un film che non ricorda più.
TRAMA: Il film racconta la crisi professionale e esistenziale di un regista di nome Guido(un grande Marcello Mastroianni)e che durante la lavorazione di un nuovo film si trova a "fronteggiare" psicologicamente i ricordi del passato e la sua stessa figura inizia a dimenarsi tra sogno e realtà...RECENSIONE: Federico Fellini,con questo film,tocca(a tutti gli effetti)l'apice del suo [...] Vai alla recensione »
81/2 è un film che ha rappresentato una svolta epocale nella storia del cinema: mai nessuno prima di Fellini aveva saputo tramutare il ruolo di regista in quello di un pittore e il cinema in una tela, su cui dipingere tutte sfumature dell' enorme mistero della vita degli esseri umani. O meglio, forse solo Bergman aveva saputo farlo, ma in modo molto diverso, anche se non mi addentro qui [...] Vai alla recensione »
Primo film visionario di Fellini, dopo il neorealismo portato avanti fin dagli esordi con film straordinari. Fa conoscere al pubblico i retroscena del girare un film e lo fa per primo rispetto ai suoi colleghi. E, sempre per primo, mette cinematograficamente a nudo la figura del regista (il protagonista è Guido Anselmi, interpretato da Mastroianni), ponendo sotto i riflettori i suoi limiti, [...] Vai alla recensione »
Guido (Mastroianni), regista in crisi con un film da fare, mentre è a Roma per le riprese ha l’occasione di riflettere sul matrimonio con la moglie Luisa (Aimée), sul rapporto con l’amante Carla (Milo), ecc. Comprende il senso di vuoto e di disperazione della sua vita e il fallimento della sua esistenza. Ma forse c’è ancora una possibilità di rimediare [...] Vai alla recensione »
IL Maestro Fellini, nel 1963, giunga a realizzare uno dei suoi più controvesi ed attraenti capolavori.IL titolo deriva dal fatto che il film in questione, dopo i sei diretti da solo ed i tre , condiretti con altri autori, sarebbe giustappunto l'ottavo e mezzo. Il suo intento , come disse ai produttori, era quello di mettere in scena , i pensieri , i sogni , le paure di un uomo di mezz'et&agra [...] Vai alla recensione »
Otto e mezzo parla di te, del tuo lavoro, dei tuoi rapporti con le donne... almeno per una intera generazione questo é stato il film, che racconta una situazione esistenziale così come faceva "La dolce vita", questa volta concentrandosi sul privato, e maturando le intuizioni e le geniali soluzioni cinematografiche del film precedente, con il quale costituisce una cerniera [...] Vai alla recensione »
Il procede su due livelli, reale e fantastico. Fellini scopre la finzione, l'inganno di quello che viene proposto come reale attraverso la scena del bagno, facendo sentire il rumore delle luci di scena. In questo momento crollano i confini tra fantasia e realtà, che erano stati nettamente definiti dallo stacco tra la prima sequenza chiaramente onirica alla successiva chiaramente realistica.
8½ (IT/FR, 1963) diretto da FEDERICO FELLINI. Interpretato da MARCELLO MASTROIANNI, ANOUK AIMéE, SANDRA MILO, CLAUDIA CARDINALE, ROSSELLA FALK, BARBARA STEELE, GUIDO ALBERTI, MARIO PISU, CATERINA BORATTO, ANNIBALE NINCHI, EDRA GALE, GIUDITTA RISSONE, POLIDOR In crisi esistenziale e professionale, alle prese con un film da girare, un regista cinematografico fa una mobilitazione generale [...] Vai alla recensione »
Sogno, realtà, ricordi, visioni si intrecciano e cercano di delineare la soggettività, i tormenti, l'indecisione e la visione del mondo di Guido alias Federico, artista confuso immerso nell'Italia del boom. Il regista, con un progetto che non riesce ad ultimare, è soffocato dalle continue richieste da parte della sua troupe (attrici, produttore, tecnici) e dalle pressioni dell'amante e della moglie [...] Vai alla recensione »
1963. La prigione di Alcatraz ritira finalmente i suoi artigli e viene chiusa per sempre. Martin Luther King tiene il discorso I have a dream dinanzi ad un’immensa folla, piccola parte di un’umanità che sta cambiando. In una sera di giugno, il mondo perde Giovanni XXIII. Mina canta Stessa spiaggia, stesso mare con un taglio di capelli a caschetto che ha fatto storia.
Fellini che trasforma la sua crisi creativa dopo i trionfi della "dolce vita" in un film epico tra i più copiati della storia del cinema. Introduce l'onirico e la psicoanalisi nel linguaggio cinematografico lui che dai tempi de "la strada" è in psicanalisi junghiana. Ma sono convinto che il suo enorme narcisimo da grande affabulatore si serviva di questa terapia [...] Vai alla recensione »
Il racconto di 8 e1/2, e la sua riflessione metacinematografica, potrebbe forse essere ascoltato ad uno dei capolavori di Pirandello, Trovarsi. Anche in questo caso sono di scena i soliloqui di una protagonista, un'attrice di successo, amareggiata e solitaria. Ma se in Pirandello la conclusione della piece lasciava tracce di sconforto nello spettatore, in questo caso il regista, al vertice della [...] Vai alla recensione »
Guido è un regista in crisi che non sa come portare avanti il suo film di fantascienza. Il produttore incalza, il rapporto con la moglie non è buono e quello con l’amante procede stancamente. Proprio la noia e la stanchezza caratterizzano questa fase di stallo del film e della sua vita. Fellini firma quello che è considerato il film d’autore per eccellenza, usando [...] Vai alla recensione »
Un regista è in procinto di girare un film manca però la sceneggiatura. Non so da dove cominciare, fin da subito salta all’occhio la bravura del regista con una sequenza onirica angosciante, così effettivamente è la vita di Guido Anselmi, regista all’apice del successo ora però in crisi, non una crisi artistica o esistenziale ma l’insieme di quelle [...] Vai alla recensione »
L'ottavo film e mezzo di Fellini è una tonificante esplosione di genialità, una messinscena ricca e barocca dove il linguaggio filmico si emulsiona in una suggestiva sospensione tra invenzione e realtà. Arrivato alla maturità piena, dopo il sorprendente sensazionale successo de "La dolce vita" il regista riminese, partendo da uno spunto tra i più geniali [...] Vai alla recensione »
Non si può dire di amare il Cinema se non si ama questo autentico capolavoro del maestro di Rimini che mettendo in scena questo film ha scritto una delle più importanti pagine della settima arte...Mentre ne "La dolce vita" si intravede l'inquietudine e la desolazione di un uomo che impotente vive il cambiamento della PROPRIA società,con "8 1/2" Fellini scava dentro di se,mettendo in scena quella stessa [...] Vai alla recensione »
un film decisamente pazzesco che gioca su cosa è l'artista,dopo la dolce vita fellini affronta un tema non facile rifacendosi attraverso il personaggio di guido a se stesso ed a quello che il mitico 4 VOLTE PREMIO OSCAR stava passando. Mastroianni è senza ombra di dubbio il migliore attore italiano mai esistito ed lo dimostra ancor più qui che in la dolce vita ma il film resta [...] Vai alla recensione »
secondo me 8 1/2 e in assoluto il film più bello della storia e rappresenta nè più nè meno IL CINEMA. L'ultima scena è bellissima grazie anche a nino rota.
otto e mezzo è il titolo del film.10 e mezzo è il voto che dò a questa stroardinaria ed irripetibile pellicola..Fellini assieme a kubrick,lynch,spielberg,zemeckis,bergman,minelli,fritz lang è una bussola per tutti i registi e per tutti gli artisti.Federico fellini mai,e ripeto mai analizza in modo superficiale i suoi personaggi,sono sempre profondi,realistici e ovviamente [...] Vai alla recensione »
Fellini tenta di imitare il grandissimo Bunuel ma fallisce miseramente: solo perché non fai capire un cavolo di quello che hai fatto non significa che hai fatto un capolavoro, è troppo facile essere ermetici e criptici, quello difficile è farsi capire... Nel surrealismo e nelle sequenze oniriche il senso c'è, è nell'inconscio, nel simbolismo invece [...] Vai alla recensione »
Più di questo in Italia non possiamo fare, e probabilmente è meglio che Brizzi la pianti di provarci a suon di Femmine contro Maschi...
L'ho visto per la prima volta al cinema, esattamente un cineforum come usava un tempo, nel lontano 1965, avevo 15 anni, ma mi colpì moltissimo, anche se non compresi esattamente tutto il meccanismo onirico-psicoanalitico che pervadeva e pervade tutto il film. Di seguito l'immancabile dibattito esasperante ed anche un tantino lugubre, Dobbiamo comprendere che era un film di rottura, una [...] Vai alla recensione »
Un uomo nell’auto bloccata dal traffico ha un accesso di tosse: l’abitacolo si riempie di fumo e i finestrini non si aprono; dalle auto accanto nei due sensi di marcia ci sono solo sguardi enigmatici di chi assiste al dramma. Una silhouette nera, una specie di crocifisso con la sciarpa che sventola, si allontana dall’auto e dal sottopassaggio, con un vento che soffia forte.
“8½” di Fellini è l'apice della sua arte, dei suoi sogni, dei suoi ricordi, dei suoi desideri, delle sue ossessioni. Mastroianni è il suo alter-ego perfetto. La pellicola è geniale nella sua realizzazione e nella sua forma narrativa soprattutto. Il titolo deriva dal fatto che questo film è l'ottava opera e mezzo del regista.
Non solamente un Film, ma un'opera d'arte a 360°. E' un Capolavoro Immortale ed una pietra miliare della storia del Cinema. Senza alcun dubbio è tra i miei 15 film preferiti in assoluto.
Al suo confronto la "Corazzata Potiomkin" è un capolavoro
Un sogno che dura 138 minuti ma che non finisce così ma persiste nella memoria! Un innarrivabile Fellini insieme ad uno strepitoso Mastroianni e una Claudia Cardinale che incanta come fosse un angelo! Chapeau a Nino Rota per le musiche, un mix fra il mistico e il circense!
Confesso che non l'avevo mai visto. Il lavoro è notevole, davvero a livelli altissimi (non lo scopro certo io). A tratti mi ha lasciato decisamente a bocca aperta. A volte è risultato un po' pesante, mi è arrivato un po' troppo "trottolante su se stesso". Ma, del resto, anche il miglior latte ha qualche grumo, e c'è a chi piace proprio per questo. Un [...] Vai alla recensione »
Fellini si racconta attraverso il suo alter ego snaporaz. E mette dentro di tutto: i ricordi da bambino e da giovane. Chiama a raccolta tutto il mondo che lo circonda: produttori, scrittori, giornalisti e via dicendo. Ma soprattutto richiama a se tutte le donne della sua vita. Vera ossessione sono queste donne per lui, l'uomo/bambino che fantastica, ne ha paura, sente l'angoscia ma anche l'irre [...] Vai alla recensione »
Trovo Fellini totalmente sopravvalutato e non capisco il senso di questo film. Senza una precisa trama, frammentato, descrive in modo visionario le inquietudini e lo stile di vita di Guido, regista senza ispirazione. Come nella Dolce Vita, l'elite culturale e economica appare stanca, sfaticata, viziata e vuota: priva di alcun fascino.
Otto e mezzo è l’omaggio di Fellini al cinema, un lungo, intenso canto interiore dedicato all’universo incantato della cellulosa. Il protagonista è Marcello Mastroianni, chiaramente, in piena crisi creativa ed umana alle prese con il prossimo film che ha come oggetto un interminabile pout pourri di sensazioni, affetti, bugie, contraddizioni, mogli, amanti, produttori, nani [...] Vai alla recensione »
Sarà che Fellini, o meglio, il suo modo di fare cinema non mi piace. Non posso che associarmi quindi che, a chi come me lo giudica esageratamente onirico, sfasato, persino pesante e noioso. L'unica peculiarità, credo la si possa riscontrare 'e non è poco', nella somma poeticizzazione dell'opera. Assolutamente da fuoriclasse. Ma purtroppo anche ristretta a una cerchia di soli amatori del genere, ovvero [...] Vai alla recensione »
“È una festa, la vita. Viviamola insieme». Questa la conclusione ottimistica cui giunge Federico Fellini nel suo ultimo film Otto e mezzo, dopo aver temuto, nella Dolce vita, di non poter più separarsi dai mostri di morte che gravano sulla società contemporanea e, nelle Notti di Cabiria, nel Bidone e persino nella Strada, di non poter arrivare a vincere il peso negativo degli egoismi, degli odi, delle [...] Vai alla recensione »
A un certo punto di8 1/2 di Fellini, amici e parenti vedono insieme con il regista protagonista il materiale dei provini girati per il nuovo film. Una giovane donna magra che è la cognata del regista (la interpreta Elisabetta Catalano, fotografa bionda e chic) si china e con astio viperino sussurra a chi le sta davanti:”Tutte cose della sua vita....
Autoanalisi di un regista cinematografico affermato ma logoro, e giunto a un punto morto nel lavoro e nella vita. La sua realtà è in crisi non meno della sua fantasia, tra passato e presente, infanzia e maturità, moglie e amante, religione e ragione. Egli narra tutto questo, per associazioni libere. Il miglior film di Fellini: insieme il più liberatorio e formalmente prezioso.
Is it possible? Can "8 1/2" be close to 50 years old? The calendar may say yes, but to see this classic of personal cinema one more time is to be in the presence of a kind of picture-making that defiantly remains forever young. First released in 1963, Italian director Federico Fellini's landmark examination of self-portraiture and the creative process opens a run at Laemmle's Music Hall in Beverly [...] Vai alla recensione »