È il primo grande e popolare clown del cinema italiano, comparso di quasi trecento pellicole, solo in parte recuperate e restaurate, ma sempre difficilmente reperibili. Discendente di una famiglia di noti artisti cercensi emigrati in Italia al tempo della rivoluzione francese, Ferdinand Guillaume divenne uno dei comici veterani del film muto italiano, conosciuto anche con il nome di Tontolini. Tontolini si fece subito apprezzare per i suoi funambolismi, la incredibile gommosità facciale, gli occhi vispi e una buffa fisicità. Nel 1911 fu protagonista del Pinocchio, il primo lungometraggio di Giulio Antamoro. Dal 1912 al 1914 Guillaume, con l'aiuto della famiglia, girò un centinaio di comiche per le quali mise in scena un nuovo personaggio chiamato Polidor. Dal 1918 Polidor si dedicò al lungometraggio fino al 1920 quando, a seguito di un incidente aereo durante le riprese di un film, perse il fratello Natale. Questo evento pose fine alla sua produzione cinematografica del periodo muto e determinò il ritorno di Polidor nei teatri di vaudeville nei quali propose una serie di spettacoli di varietà. Nel 1937 riapparve sullo schermo ne Il corsaro nero. Nel 1950 prese parte alla rivista di Nino Taranto. Federico Fellini, memore delle sue comiche giovanili, affidò a Polidor il ruolo del monaco ne Le notti di Cabiria(1957), quello del clown con la tromba ne La dolce vita. Polidor è ancora un clown nelle Tentazioni del dottor Antonio e in Otto e mezzo . In Toby Dammit il vecchio attore cieco la cui mimica ricorda Totò. Pier Paolo Pasolini lo volle come il becchino in Accattone.