Anno | 1961 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Pier Paolo Pasolini |
Attori | Franco Citti, Franca Pasut, Adriana Asti, Silvana Corsini, Paola Guidi, Sergio Citti Alfredo Leggi, Mario Cipriani, Umberto Bevilacqua, Edgardo Siroli, Polidor, Leonardo Muraglia, Franco Marucci, Giovanni Orgitano. |
Tag | Da vedere 1961 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,86 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 22 ottobre 2020
"Accattone" è un "ragazzo di vita": ladro, teppista, magnaccia (quando può) ma un giorno si invaghisce della ragazza che intendeva derubare. In Italia al Box Office Accattone ha incassato 23,3 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
"Accattone" è un "ragazzo di vita": ladro, teppista, magnaccia (quando può) ma un giorno si invaghisce della ragazza che intendeva derubare. Per lei si mette alla ricerca di un lavoro, ma la fatica lo stronca. Ritorna a rubare. Razzia un camion, ma la polizia gli è alle costole. Accattone fugge ma muore durante l'inseguimento. Prima prova registica di Pier Paolo Pasolini, lo scrittore, a quell'epoca, non aveva ancora quarant'anni ma era già molto noto, per i volumi di poesie, i racconti e le sceneggiature dei film di Fellini e Bolognini. Era anche tra i personaggi "pubblici" uno dei più vituperati d'Italia. Cosicché gli avversari politici liquidarono Accattone come una semplice rimasticatura delle sue cose precedenti. In realtà, al di là di uno stile ancora esitante, il film aveva una sua forza, una sofferenza che ne hanno fatto una delle opere più rappresentative degli anni Sessanta (non solo del cinema italiano).
Vittorio Cataldi, soprannominato Accattone, è un giovane sottoproletario che vive nelle borgate della periferia di Roma, dove trascorre le giornate con i suoi amici, facendosi mantenere dalla prostituta Maddalena. Dopo che Maddalena è stata arrestata e messa in prigione, Accattone incontra Stella; innamoratosi di lei, l'uomo decide di trovarsi un lavoro onesto con cui possa guadagnarsi da vivere.
Era il 1961, quando al Festival di Venezia il celebre scrittore Pier Paolo Pasolini presentava al pubblico il suo primo film da regista, Accattone. Girato con spese minime nei quartieri popolari di Roma, con un cast composto volutamente da attori non professionisti (scelti da Pasolini per la loro spontaneità), alla sua uscita Accattone fu contestato con durezza e dovette affrontare diversi problemi con la censura. Oggi, a quasi mezzo secolo di distanza, il folgorante esordio di Pasolini dietro la macchina da presa è considerato universalmente come una delle migliori opere prodotte dal cinema italiano negli anni '60, oltre che come il maggiore capolavoro nella carriera del regista bolognese.
La pellicola, sceneggiata dallo stesso Pasolini con la collaborazione di Sergio Citti, è ambientata interamente nelle strade storiche della periferia romana dell'epoca (via Casilina, l'Appia Antica, Ponte degli Angeli, Testaccio e il Pigneto) nel corso di un'estate. Personaggio principale del film è Vittorio Cataldi, detto Accattone, interpretato dall'esordiente Franco Citti (fratello minore di Sergio): un giovanotto come tanti, uno di quei "ragazzi di vita" partoriti dal sottoproletariato romano, che si trova a barcamenarsi in un'esistenza divisa fra le scorribande con gli amici del quartiere e l'immobilità dello squallore quotidiano, senza alcuna apparente prospettiva per il futuro. Neppure l'amore, inaspettato e sincero, che Accattone prova per Stella (Franca Paust) gli permetterà di sfuggire ad un destino inesorabilmente amaro: il tentativo di riscatto del protagonista, infatti, si concluderà in un inevitabile fallimento, suggellato dalla tragica sequenza finale.
Ad uno stile registico semplice, ma straordinariamente efficace nella sua rappresentazione del mondo delle borgate romane degli anni '50 e '60 (un argomento centrale anche nella produzione letteraria di Pasolini), si unisce la splendida fotografia in bianco e nero di Tonino Delli Colli ed una suggestiva colonna sonora costituita da musiche di Johann Sebastian Bach, che contribuiscono ad infondere un'evocativa tensione religiosa alla storia narrata. Breve cameo della poetessa Elsa Morante in una delle scene all'interno della prigione. L'attore Sergio Citti è doppiato da Paolo Ferrari.
ACCATTONE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
![]() |
€9,99 | – | ||
€9,99 | – |
Non è un caso se ACCATTONE viene catalogato come uno dei film più importanti del panorama italiano. E' un film che in un certo senso anticipa la morte di Pasolini, nella scena appunto, del cimitero. La profondità del film sta indubbiamente nel realismo della recitazione: sembra che la macchina da presa segua nascosta la vita dei protagonisti, nei borghi vecchi e sporchi di [...] Vai alla recensione »
Primo e grande esordio nel mondo del cinema per il nostro grande ed eterno poeta. Accattone film del 1961 e' un capolavoro autentico. Pier Paolo Pasolini ci mostra un rapido ma grandioso affresco di un quotidiano vivere del sottoproletariato romano inizio anni sessanta. Lo fa fotografando il loro sopravivere, la sofferenza, il pigrismo osceno.
ACCATTONE (IT, 1961) di PIER PAOLO PASOLINI. Con FRANCO CITTI, FRANCA PASUT, SILVANA CORSINI, PAOLA GUIDI, ADRIANA ASTI, ROMOLO ORAZI, MASSIMO CACCIAFESTE, FRANCESCO ORAZI, FRANCO MARUCCI, CARLO SARDONI, STEFANO D'ARRIGO, GIUSEPPE RISTAGNO, ROBERTO GIOVANNONI, ROBERTO SCARINGELLA, AMERIGO BEVILACQUA Caduta, riscossa e fine definitiva di Vittorio Cataldi, pappone romano che vivacchia nelle [...] Vai alla recensione »
E’ il debutto cinematografico di un poeta. Acquisita la lezione del neorealismo italiano (che appare evidente nella scelta degli ambienti, dei personaggi e in un certo uso della fotografia), Pasolini se ne distacca nella rappresentazione, in chiave epica, della misera quotidianità del sottoproletariato metropolitano. E il delicato segreto del film pare affidato, da Pasolini, alla [...] Vai alla recensione »
Recensione “Accattone” Il grido d’aiuto di un popolo senza voce, il poema di una comunità analfabeta, l’ultimo sguardo di un uomo cieco: questo è “Accattone”, cruda e crudele opera prima del maestro Pier Paolo Pasolini.
La fama di cui Pasolini godeva era di intellettuale scomodo. Anzi, c'è chi sostiene che sia morto proprio per questo. Ad esempio disse che, nel '68, i veri proletari erano i poliziotti, e non gli studenti. Inoltre fu un profeta sul ruolo che la televisione avrebbe esercitato nella nostra società. Questo è il suo primo film, su un uomo che non lavora, e quando prova a farlo arriva a stare male.
In una Roma in pieno "boom economico" c'è un gruppo di amici che non ha voglia di lavorare, anzi irride pure chi cerca di farsi una posizione seria. Tra questi spicca Vittorio, detto Accattone, nullafacente cronico che per le sue cattive abitudini è stato lasciato dalla moglie e i tre figlioletti, ed ha portato alla prostituzione la sua nuova compagna.
vediamo un sacco di persone a tempo alterno, dopo aver cancellato quel che (non) gli faceva più conodo, ricordarsi del (loro) pasolini, ossia il fantomatico pasolini... che v'è in loro..., e allora con pretese a dir poco surreali, non si sono dimenticati guardacaso di una architettura di massa chiamata... pasolini, lugubre e buffa questione, se i giornalisti e le loro coscienze [...] Vai alla recensione »
È la storia di un «ragazzo di vita», cioè di uno di quei sottoproletari romani che Pasolini, verso la fine degli anni cinquanta, fece protagonisti di alcune sue opere, da Ragazzi di vita a Una vita violenta. “Accattone” è un tipo derelitto dalla società, anzi, la società non sa neppure che cosa lui sia, perché ne è sempre vissuto fuori. li suo essere buono o cattivo, onesto o disonesto, calmo o nervoso [...] Vai alla recensione »
‘Accattone” è un tale che campa sfruttando una prostituta. Il giorno in cui costei finisce in prigione, lui resta all’asciutto e mette subito gli occhi addosso ad un’altra ragazza da avviare al marciapiede: la trova, ma l’ingenuità di questa riesce a far breccia nel suo animo e dopo un po’ eccolo rinunciare alle sue intenzioni. Per vivere tenta di lavorare, ma, inadatto, rinuncia subito; così ruba, [...] Vai alla recensione »