Essere e avere

Film 2002 | Documentario, +16 104 min.

Titolo originaleÊtre et avoir
Anno2002
GenereDocumentario,
ProduzioneFrancia
Durata104 minuti
Regia diNicolas Philibert
Uscitalunedì 12 giugno 2023
TagDa vedere 2002
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 3,68 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Nicolas Philibert. Un film Da vedere 2002 Titolo originale: Être et avoir. Genere Documentario, - Francia, 2002, durata 104 minuti. Uscita cinema lunedì 12 giugno 2023 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,68 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 12 giugno 2023

Francia, Auvergne, dipartimento di Puy Le Dome. La zona è talmente isolata che sopravvive l'istituzione della "classe unica", dove si ritrovano bambi... In Italia al Box Office Essere e avere ha incassato 5 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,68/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 4,00
PUBBLICO 3,05
CONSIGLIATO SÌ
Un esemplare raro di documentario dal grande appeal che unisce felicemente la delicatezza dello sguardo e la semplicità del reale.
Recensione di Tommaso Tocci
sabato 10 giugno 2023
Recensione di Tommaso Tocci
sabato 10 giugno 2023

Un intero anno scolastico si dipana nell'osservazione di una singola classe. Nel villaggio di Saint-Étienne-sur-Usson, l'insegnante Georges Lopez ha la responsabilità di educare dai bambini in età elementare fino ai ragazzi della nostra scuola media. La coesistenza non sembra facile ma il maestro sa trovare il linguaggio giusto per ciascuno dei suoi allievi, fino alla chiusura di un capitolo speciale subito prima delle vacanze estive.

Il più grande successo del documentarista francese Nicolas Philibert, che nel felice incontro tra la delicatezza dello sguardo e la semplicità del reale indovina un esemplare raro di documentario dal grande appeal tanto per il pubblico quanto per la critica.

C'è qualcosa di universalmente balsamico nel racconto di una scuola e dei suoi alunni in un piccolo paesino della regione dell'Alvernia; la chiave è la moltitudine e la diversità delle tante micro-storie che affiorano in modo armonico, tutte dagli stessi banchi che ospitano, gomito a gomito, studenti dai 4 agli 11 anni.

Philibert è spesso accomunato a Frederick Wiseman, in parte per l'eccellenza del profilo autoriale e in parte per una visione del documentario come luogo sociale; ma l'interesse del regista francese non sembra mai tendere all'analisi dell'istituzione, rimanendo invece sul livello granulare dell'esperienza umana. Un'esperienza che Philibert non pianifica ma va cercando, alla scoperta di tante scuole in tante città fino a "sentire" l'incontro giusto.

Alla fine la sensibilità dell'autore sta tutta qui: nell'immaginare Essere e avere dopo aver conosciuto Georges Lopez, l'insegnante poliedrico e generoso che sa essere riferimento diverso in ciascun angolo della stanza, e per ognuna delle giovani personalità che si trova a guidare. Padre per alcuni, amico per altri; più vicino o più lontano. Nel rapporto con i ragazzi entrano in filigrana le storie allargate delle famiglie, forse anche con il momento storico tutto.

In Essere e avere regna quella fragile ambiguità che ha preso piede nell'arte documentaria della nostra epoca, in cui la presenza della macchina da presa cerca la verità nel medesimo istante in cui va a turbare il reale. In mano a maestri come Philibert però tutti i soggetti - gli alunni, il maestro, l'obiettivo e anche noi, gli spettatori - trovano una sintesi felice, anche nei momenti più costruiti come dei campi-controcampi serrati o nell'intenso piano sequenza finale. In quei frangenti non esiste più finzione o realtà, ma solo uno spazio dove si sublima lo scorrere del tempo: di una comunità, di un anno scolastico e delle tante individualità che lo hanno popolato.

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Francesco Rufo

Primavera. Il maestro sistema il giardino della scuola e narra la sua storia: è figlio di madre francese e di padre d’origine spagnola, operaio agricolo; i genitori hanno fatto grandi sacrifici per farlo studiare e la sua professione è stata per la famiglia una sorta di promozione sociale. Grazie al maestro, Jojo scopre che i numeri sono infiniti come la realtà che misurano. Olivier confida al maestro la propria preoccupazione per la salute del padre. Estate. Si fa lezione all’aperto e si organizza una gita in campagna. Ultimi giorni di scuola. L’anno seguente, Julien, Olivier e Nathalie inizieranno la scuola media. Il maestro parla con Julien e Olivier, li invita a impegnarsi per migliorare preparazione e comportamento. Poi parla con Nathalie e la sprona a superare le sue difficoltà. È la fine dell’anno scolastico. I bambini salutano il maestro, che resta solo e commosso sulla porta.

“Essere e avere” è un film sul senso dell'educazione, sulla scuola come centro della comunicazione e della trasmissione di conoscenza, luogo di esperienza e crescita individuale e sociale, preparazione dell'individuo alla vita in società, matrice della condivisione e della convivenza, base della formazione culturale, sociale, affettiva, morale. La dimensione realistica si apre a spiragli simbolici: le mucche che avanzano lentamente lungo gli irti sentieri di montagna (come gli alunni avanzano lentamente lungo gli irti sentieri dell'apprendimento), tendono a sperdersi (come gli alunni quando si distraggono), e i mandriani cercano di indirizzarle (come il maestro fa con gli alunni); le due tartarughe, che arrancano e misurano lo spazio dell'aula vuota, simboleggiano la lentezza del processo educativo, e il mappamondo lasciato sul pavimento si presenta come strumento e simbolo di conoscenza e controllo del mondo; sul treno che porta in campagna, le mani (come le menti) dei bambini cercano di afferrare il mondo che scorre fuori dai finestrini. Fuori abbiamo la realtà da conoscere e conquistare; dentro abbiamo la cultura, il processo attraverso cui poter conoscere e conquistare la realtà. Nel film, l'educazione è fondata sugli interessi e sui bisogni degli alunni, sul dialogo con l'altro, sull'accettazione del punto di vista altrui. Tra i cardini della vita scolastica ci sono la socializzazione, la conquista delle regole della convivenza civile. L'alunno deve imparare a identificare il proprio bene con quello degli altri, a vivere la condivisione di esperienze, tempi, spazi. Lo sviluppo della conoscenza e della coscienza si ottiene tramite l'interazione del soggetto con gli altri. L'insegnante deve dedicare attenzione al singolo alunno e nel contempo all'insieme degli alunni, creando un giusto equilibrio tra individuo e gruppo. Il maestro del film è per i bambini modello e figura paterna. Partecipa alla loro vita quotidiana, li ascolta, li orienta, li forma; stimola la curiosità, l'indagine, il dialogo; fissa limiti e regole; sostiene l'insegnamento come impegno etico di fronte alla comunità. Si fa carico del dolore dei bambini, li aiuta a superare paure e ansie, a trovare la propria personalità. Il processo educativo si dà come mutuo scambio, come donarsi reciproco tra chi insegna e chi impara. Il tema del rapporto tra maestro e allievo si estende al tema del rapporto tra giovane e vecchio, nuovo e antico, nell'ottica del succedersi ciclico delle età. Il tempo del processo educativo si fonde con il tempo del succedersi delle stagioni: ecco gli arrivi e le partenze, gli incontri e le separazioni, il distacco dei bambini dai genitori per andare a scuola, degli alunni più grandi dalla scuola unica per andare alla scuola media, degli allievi dal maestro per andare in vacanza, del maestro dalla sua professione per andare in pensione. Ad accompagnare l'educazione c'è il gioco, visto come mezzo privilegiato di espressione, comunicazione, esplorazione del mondo, apprendimento delle regole per controllarlo: nel gioco, la vita intellettuale, la vita emotiva, i processi di educazione e socializzazione trovano le loro prime manifestazioni. È importante spiegare il titolo del film: essere e avere sono – nella lingua francese come in quella italiana – l'infinito presente dei verbi ausiliari, che costituiscono i perni del linguaggio, le basi per apprendere i modi (Essere) e conquistare gli strumenti (Avere) per vivere nella società. Non si ha contrapposizione tra Avere o Essere, ma relazione: Avere la conoscenza è il fondamento del nostro Essere. I verbi ausiliari sono quelli che permettono di coniugare gli altri verbi al passato e al futuro: così il film ci dice che passato, presente e futuro sono strettamente legati tra loro: conoscendo il passato si può comprendere il presente, che dal passato è generato, in funzione dell'azione, che orienta al futuro. Il metodo del maestro del film ricorda quello di Don Lorenzo Milani, e quello dell'attivismo pedagogico, movimento educativo fondato tra fine '800 e inizio '900, soprattutto ad opera del filosofo John Dewey. Come Don Milani, il maestro del film è una sorta di missionario la cui vera famiglia è formata dai suoi alunni; come quella del film, la scuola di Don Milani si fondava sull'ideale comunitario, sull'educazione civile, sul linguaggio come strumento di comunicazione e relazione sociale. La pedagogia di Dewey è funzionale e sociale: è funzionale in quanto vede i processi educativi non come fini a se stessi, astratti, meccanici, ma come strumenti funzionali alla vita concreta; è sociale in quanto vede i processi educativi come miranti a far divenire l'individuo elemento attivo della società, e in quanto vede la scuola come embrione della comunità, come avvio al senso di unità sociale. L'attivismo pedagogico punta alla creazione di una scuola che sia luogo di vita, socialità e democrazia, che non si incentri sull'ascolto passivo da parte del discente, bensì sullo sviluppo della partecipazione attiva, delle facoltà critiche e creative.

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Un documentario d'autore diventato un inaspettato blockbuster.
Recensione di Marco Cavalleri

Francia, Auvergne, dipartimento di Puy Le Dome. La zona è talmente isolata che sopravvive l'istituzione della "classe unica", dove si ritrovano bambini la cui età copre l'intero ciclo scolastico delle elementari. Un maestro prossimo alla pensione segue tutti i suoi alunni cercando di trasmettere, oltre a un po' di sapere generale, anche qualche insegnamento etico e civico, dal rispetto reciproco all'inutilità della violenza. Nel frattempo la montagna segue, dall'inverno all'estate, i suoi ritmi.
Essere e avere (il titolo deriva direttamente dai primi due verbi che si insegnano a scuola) rappresenta l'insolito caso di un documentario diventato un inaspettato blockbuster. Con più di un merito. Il regista Dilibert, già autore dell'ottimo Il paese dei sordi, conferma di essere qualcosa di più di un mero documentarista. La macchina da presa restituisce un mondo realistico e al contempo esemplare riuscendo a non cadere mai nella retorica. E costruisce ipotesi narrative che vanno dal comico al thrilling non perdendo mai di vista il proprio obiettivo didattico. Nel genere, un piccolo e prezioso capolavoro.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 26 giugno 2012
dounia

La classe unica, tipica delle scuole di montagna, viene descritta dal regista che attua un film-documentario, dove protagonisti sono il maestro vero e i suoi allievi. Il docente insegna ai suoi alunni i vari argomenti che devono sapere, li porta a visitare, utile per gli scolari che si trovano nell'ultima fase, la I media che dovranno frequentare. Riesce dare a tutti una risposta di vita, oltre che [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 dicembre 2013
paoloscremin

di un'emozionante semplicità .I volti dei bambini indimenticabili. Questa è la magia del cinema.

mercoledì 27 giugno 2012
dounia

Il mondo della montagna-collina è ripreso dal regista quando il maestro cerca un bambino perso in mezzo ad un campo di grano.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Mauro Gervasini
Film TV

Ci sono due motivi per amare, difendere e consigliare Essere e avere. Il primo è squisitamente artistico: parliamo di un'opera importante e bellissima. Il secondo riguarda la distribuzione italiana: il film esce infatti in sessanta copie (sono tante, coi tempi che corrono) tutte in lingua originale con i sottotitoli. Qualche santo in paradiso ha dunque deciso di preservare l'integrità del lavoro di [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Essere, avere, sono diventati nel linguaggio comune due verbi (e concetti) alternativi, una scelta inconciliabile: si tiene alla propria essenza e personalità, oppure si possiedono cose, poteri, persone. Essere e avere indica invece la possibilità di conciliare i due elementi in una armoniosa esistenza non mutilata: è molto ben scelto il titolo del film del documentarista francese Nicolas Philibert, [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Esistono molti pregiudizi sul documentario: che sia sinonimo di oggettività, ad esempio, o di noia. Per ricredersi (se non fosse bastato il recente Bowling for Columbine) non c'è che da andare a vedere questo delizioso Essere e avere, presentato fuori-concorso a Cannes. Come Ricomincia da oggi di Tavernier, il film mette in scena le giornate di un gruppo di scolaretti e del loro maestro, in un paesino [...] Vai alla recensione »

Piera Detassis
Ciak

Straordinario film-documento del francese Nicolas Philibert, Essere e avere esplora la classe unica di una scuola elementare di un paesino di montagna dell'Auvergne (Saint-Etienne sur Usson, 232 anime), dall'asilo alla quinta. Tallonando la vita di ogni giorno dei suoi tredici bimbi, seguendo con attenzione, intuito e discrezione la fatica di crescere, di imparare, di vivere in comune.

Silvio Danese
Quotidiano.net

Documento profondo e divertente sull'educazione scolastica e la sensibilità di un insegnante. Per dieci settimane, in varie stagioni dell'anno, una minuscola troupe ha partecipato all'attività della classe elementare unica (dall'asilo alla quinta) di una frazione di montagna vicino a Aurvegne, una comunità di 232 persone, vecchi, donne e bambini, registrando le scoperte, le difficoltà, la crescita, [...] Vai alla recensione »

Paolo Boschi
Scanner

Dopo aver riscosso a sorpresa un grande successo di pubblico e critica in patria, Essere e avere, intenso documentario scolastico diretto da Nicolas Philibert, è approdato in edizione originale con sottotitoli anche nelle sale italiane. Per realizzare questo film il regista francese ha trascorso un intero anno scolastico con una piccola troupe al seguito in un villaggio dell'Auvergne, nel Massiccio [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 giugno 2023
Cristina Piccino
Il Manifesto

Chissà dove saranno oggi i bimbi che più di vent'anni fa Nicolas Philibert aveva filmato nella scuola del villaggio francese di Saint-Etienne -sur-Usson (Puy-de-Dôme) insieme al loro maestro, Geroges Lopez, che oltre a leggere scrivere cercava di insegnargli ciò che è importante e fonda una reciprocità nella convivenza. Quella classe unica raccoglieva un gruppo di bambine e di bambini di età fra i [...] Vai alla recensione »

martedì 13 giugno 2023
Giampiero Raganelli
Quinlan

I mandriani conducono le loro vacche, con difficoltà, durante una copiosa nevicata. Si vedrà durante il film che la neve non manca in quei luoghi, anche in primavera. Passiamo a un interno, la classe della scuola elementare, al momento vuota: le sedie sono sui banchi. Due tartarughe camminano indisturbate sul pavimento. Una delle due sembra guardare un mappamondo per terra, rovesciato.

lunedì 12 giugno 2023
Sonia Giardina
Sentieri Selvaggi

Presentato fuori concorso al Festival di Cannes del 2002, Essere e avere rinnova il sodalizio, caro a Nicolas Philibert, fra documentario e fiction. Come La Ville Louvre, Un animal, des animaux, Nel paese dei sordi e La moindre des choses, Essere e avere si pone in una condizione liminare fra imprevisto e necessità drammaturgica, fra ricerca documentaristica e costruzione narrativa.

lunedì 12 giugno 2023
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Grande documentarista, Nicolas Philibert ha vinto l'Orso d'oro 2023 con il film "On the Adamant" che non ha ancora una data d'uscita italiana. Intanto però I Wonder Pictures riporta sul grande schermo quello che a oggi è il suo maggior successo (oltre un milione e mezzo di spettatori in Francia, qui viceversa passò inosservato), e forse il suo capolavoro.

NEWS
TRAILER
mercoledì 31 maggio 2023
 

Torna al cinema il primo grande successo di Nicolas Philibert, il regista vincitore a Berlino con Sur l’Adamant. Da lunedì 12 giugno al cinema. Guarda il trailer »

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