lino
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giovedì 27 marzo 2008
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su dietrologie e simili
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è il caso di ricordare che questo film ad animazione è una AUTOBIOGRAFIA di Marjane Satrapi.. è la sua storia.. l'evoluzione di una bambina che ha vissuto il passaggio da un regime ad un altro e che ha avuto 2 generazioni di persone (nonna e genitori) che hanno vissuto altri cambiamenti.. è la storia di una adolescenza e di una maturità, della sua presa di coscienza del suo passato, della sua vita, del suo ruolo nella società.. così come nell'adlescenza tocca a tutti.. magari a lei per la sua situazione di base è stato di sicuro più difficile ma invece di continuare a discutere sull'efficacia o meno di alcuni personaggi e delle loro scelte nel film (persino discutere sul giubbottino di jeans che veste da piccola) o addirittura parlare di "documentario" sull'Iran (ma sapete cos'è un documentario???), ricordate che è la STORIA VERA di una bambina che è diventata donna.
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è il caso di ricordare che questo film ad animazione è una AUTOBIOGRAFIA di Marjane Satrapi.. è la sua storia.. l'evoluzione di una bambina che ha vissuto il passaggio da un regime ad un altro e che ha avuto 2 generazioni di persone (nonna e genitori) che hanno vissuto altri cambiamenti.. è la storia di una adolescenza e di una maturità, della sua presa di coscienza del suo passato, della sua vita, del suo ruolo nella società.. così come nell'adlescenza tocca a tutti.. magari a lei per la sua situazione di base è stato di sicuro più difficile ma invece di continuare a discutere sull'efficacia o meno di alcuni personaggi e delle loro scelte nel film (persino discutere sul giubbottino di jeans che veste da piccola) o addirittura parlare di "documentario" sull'Iran (ma sapete cos'è un documentario???), ricordate che è la STORIA VERA di una bambina che è diventata donna.. una storia che ci fa pensare a tanto.. perchè è una vita speciale di una persona normale..
chi ha letto il meraviglioso fumetto forse capirà anche di più questi discorsi.. perchè naturalmente il libro è più particolareggiato (anche se il film è comunque bellissimo)
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lizard_king
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domenica 22 luglio 2007
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persepolis
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Fa la sua comparsa sul grande schermo il film di animazione: Persepolis di Marjiane Satrapi.
Un gran bel film che si presenta senza alcun difetto.
Regia, Montaggio,Fotografia, Animazioni perfette. Il film scorrevole e senza troppe pretese si prepara ad essere uno dei migliori di quest'anno.
Un film che riesce ad evocare la realtà drammatica della guerra in Iran, senza scadere nella violenza..ogni evento è trattato poeticamente con animazioni spettacolari e musiche che riescono a mescolarsi bene con quest'ultime.
La guerra, vista con gli occhi di una bambina e in seguito di una ragazza, costretta a sottostare alla volontà religiosa e politica del suo popolo (velo, proibizione di bevande alcoliche) fino a disconoscere, per poco, la sua vera identità per farsi largo a gomitate in una città, come Parigi, evoluta e trasgressiva soprattutto dal punto di vista musicale e artistico.
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Fa la sua comparsa sul grande schermo il film di animazione: Persepolis di Marjiane Satrapi.
Un gran bel film che si presenta senza alcun difetto.
Regia, Montaggio,Fotografia, Animazioni perfette. Il film scorrevole e senza troppe pretese si prepara ad essere uno dei migliori di quest'anno.
Un film che riesce ad evocare la realtà drammatica della guerra in Iran, senza scadere nella violenza..ogni evento è trattato poeticamente con animazioni spettacolari e musiche che riescono a mescolarsi bene con quest'ultime.
La guerra, vista con gli occhi di una bambina e in seguito di una ragazza, costretta a sottostare alla volontà religiosa e politica del suo popolo (velo, proibizione di bevande alcoliche) fino a disconoscere, per poco, la sua vera identità per farsi largo a gomitate in una città, come Parigi, evoluta e trasgressiva soprattutto dal punto di vista musicale e artistico. Presa in giro, offesa dai ragazzi della sua vita, Marjiane, nonostante le difficoltà, riesce a ritrovare se stessa tornando a casa e ad essere rassicurata dalle parole della nonna.La situazione in Iran peggiora e la ragazza è quasi costretta a sposarsi e, unita dal vincolo matrimoniale, a sottostare alla volontà del suo uomo.La ragazza capirà ben presto che non è adatta per la vita in quella città.
A tratti commovente, Marjiane Satrapi ci presenta l'unione della sua famiglia e, grazie ad essa, riesce a ritrovare l'orgoglio di essere Iraniana.
Per essere brevi, correte a vedere questo bellissimo film al cinema e non fate l'errore di accomunare la realtà, all'immaginazione per un film che, in quasi due ore, purifica la nostra mente da ogni tipo di pregiudizio.
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giacomo
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lunedì 19 gennaio 2009
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io, "marjane" italiano e con la barba
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta.
Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali.
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta.
Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali.
Il film si apre con Marjane adulta, che ricorda la sua storia nel terminal di un aeroporto. Le vicende sono quindi tutte raccontate in flash-back e, ciò che più conta, in bianco e nero. Un bianco e nero molto contrastato, quasi bidimensionale, ma al contempo ricco di sfumature, che simboleggia la labilità del ricordo ed il rischio reale che esso sbiadisca e venga infine dimenticato. Un bianco e nero che, sul piano tecnico, è sfruttato egregiamente nei giochi e nell’utilizzo di luci e ombre (soprattutto di queste ultime) con potenzialità grafiche irraggiungibili nel cinema tradizionale, ad esempio nella scena dell’inseguimento sui tetti.
Il racconto di Marjane parte dalla sua infanzia, e un ruolo centrale è rivestito dai suoi familiari. In particolare la nonna risulta essere la principale educatrice della bambina, destinata a restare, anche in futuro, mentore e guida di Marjane. Dalla nonna Marjane impara valori come l’amicizia, l’amore, ma soprattutto la coerenza, e la frase “resta sempre coerente con te stessa” dal momento in cui viene pronunciata diventa un po’ il Leitmotiv di tutto il film. Soprattutto quando, dopo gli eventi rivoluzionari, durante i quali tra l’altro perde parenti e amici cari, Marjane è costretta a emigrare in Austria. Qui è inizialmente portata a negare la propria origine e a far proprie le idee di altri; in particolare mi riferisco al gruppo dei suoi nuovi amici, nichilisti e bassi estimatori della vita, ai quali Marjane impara a contrapporre il valore della vita che ha appreso dopo le morti dei suoi parenti per le loro idee durante la rivoluzione. O quando, tornata in Iran, accusa di molestie uno sconosciuto per evitare l’arresto. Da questo conflitto interiore Marjane esce davvero solo nel finale, emblematico nella sua concisione e anche estremamente attuale.
Inizialmente però il contrasto, fortissimo in Marjane, tra ciò che vede e vive in Austria e le sue esperienze di vita e la dura realtà iraniana, la porta alla depressione e alla perdita della fede, dalle quali decide di riprendersi verso la fine in seguito ad un sogno particolare: interessante in questo frangente l’utilizzo del pezzo Eye of the Tiger, tratto dalla colonna sonora di Rocky, che viene a costituire una vera e propria citazione ironica sia per l’improbabile paragone con il famoso personaggio, sia per il divertentissimo “videoclip” costruito sulle sue note (per non parlare dell’interpretazione da karaoke, a dir poco terribile!).
La forte contrapposizione tra elementi comici e tragici è comunque onnipresente. E’ proprio tale contrasto a rendere questo film così interessante, a fare di Persepolis una pellicola indimenticabile che, proprio raccontando la storia di una donna qualunque, riesce a raccontare la storia di tutti noi.
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giacomo j.k.
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venerdì 1 maggio 2009
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marjane: la nostra storia
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta. Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali.
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta. Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali. Il film si apre con Marjane adulta, che ricorda la sua storia nel terminal di un aeroporto. Le vicende sono quindi tutte raccontate in flash-back e, ciò che più conta, in bianco e nero. Un bianco e nero molto contrastato, quasi bidimensionale, ma al contempo ricco di sfumature, che simboleggia la labilità del ricordo ed il rischio reale che esso sbiadisca e venga infine dimenticato. Un bianco e nero che, sul piano tecnico, è sfruttato egregiamente nei giochi e nell’utilizzo di luci e ombre (soprattutto di queste ultime) con potenzialità grafiche irraggiungibili nel cinema tradizionale, ad esempio nella scena dell’inseguimento sui tetti. Il racconto di Marjane parte dalla sua infanzia, e un ruolo centrale è rivestito dai suoi familiari. In particolare la nonna risulta essere la principale educatrice della bambina, destinata a restare, anche in futuro, mentore e guida di Marjane. Dalla nonna Marjane impara valori come l’amicizia, l’amore, ma soprattutto la coerenza, e la frase “resta sempre coerente con te stessa” dal momento in cui viene pronunciata diventa un po’ il Leitmotiv di tutto il film. Soprattutto quando, dopo gli eventi rivoluzionari, durante i quali tra l’altro perde parenti e amici cari, Marjane è costretta a emigrare in Austria. Qui è inizialmente portata a negare la propria origine e a far proprie le idee di altri; in particolare mi riferisco al gruppo dei suoi nuovi amici, nichilisti e bassi estimatori della vita, ai quali Marjane impara a contrapporre il valore della vita che ha appreso dopo le morti dei suoi parenti per le loro idee durante la rivoluzione. O quando, tornata in Iran, accusa di molestie uno sconosciuto per evitare l’arresto. Da questo conflitto interiore Marjane esce davvero solo nel finale, emblematico nella sua concisione e anche estremamente attuale. Inizialmente però il contrasto, fortissimo in Marjane, tra ciò che vede e vive in Austria e le sue esperienze di vita e la dura realtà iraniana, la porta alla depressione e alla perdita della fede, dalle quali decide di riprendersi verso la fine in seguito ad un sogno particolare: interessante in questo frangente l’utilizzo del pezzo Eye of the Tiger, tratto dalla colonna sonora di Rocky, che viene a costituire una vera e propria citazione ironica sia per l’improbabile paragone con il famoso personaggio, sia per il divertentissimo “videoclip” costruito sulle sue note (per non parlare dell’interpretazione da karaoke, a dir poco terribile!). La forte contrapposizione tra elementi comici e tragici è comunque onnipresente. E’ proprio tale contrasto a rendere questo film così interessante, a fare di Persepolis una pellicola indimenticabile che, proprio raccontando la storia di una donna qualunque, riesce a raccontare la storia di tutti noi.
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g_andrini
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giovedì 1 luglio 2010
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piccolo capolavoro
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E' una animazione più che riuscita, adatta alla visione anche per gli adulti, che non si annoieranno. La protagonista è simpatica, come anche la nonna, che mettono in evidenza lo squallore della società iraniana, ma non solo. La scelta finale della protagonista è coraggiosa, chissà se quella più corretta. Dateci una occhiata, merita davvero.
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fbludani
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lunedì 22 novembre 2010
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biografia di una bambina che diventa donna in iran
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Film di animazione di ottima fattura ed efficacia, è la storia di Marijane la protagonista che bambina alla fine degli annni 70, vive le vicende storiche del suo paese, la caduta dello scià e l'avvento della repubblica iraniana di natura sempre più fondamentalista. Più che per le vicende storiche narrate indubbiamente importanti la vera efficacia del film è la sua natura autobiografica che le vede attraverso gli occhi di una bambina che piano piano diventa adolescente e poi adulta. Le contraddizioni dell'Iran che diventa sempre più fondamentaista limitando drasticamente e in poco tempo la libertà delle donne, sono mischiate sapientemente con le contraddizioni dell'adolescenza età sopesa tra sogno e realtà e lezioni di "vera educazione" date sapientemente dalla nonna e dai genitori che a fatica Marjane riesce poi a interiorizzare.
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Film di animazione di ottima fattura ed efficacia, è la storia di Marijane la protagonista che bambina alla fine degli annni 70, vive le vicende storiche del suo paese, la caduta dello scià e l'avvento della repubblica iraniana di natura sempre più fondamentalista. Più che per le vicende storiche narrate indubbiamente importanti la vera efficacia del film è la sua natura autobiografica che le vede attraverso gli occhi di una bambina che piano piano diventa adolescente e poi adulta. Le contraddizioni dell'Iran che diventa sempre più fondamentaista limitando drasticamente e in poco tempo la libertà delle donne, sono mischiate sapientemente con le contraddizioni dell'adolescenza età sopesa tra sogno e realtà e lezioni di "vera educazione" date sapientemente dalla nonna e dai genitori che a fatica Marjane riesce poi a interiorizzare. Proprio queste "lezioni pedagogiche" date con amore dai genitori e dalla nonna faranno diventare donna Marijane facendone una donna combattiva che alla fine tenterà di opporsi al fondamentalismo che in quanto tale non sarà capace di capirla e costringerà la stessa Mariajane a decidere di allontanarsi definitivamente dal paese.
Significativo anche, -secondo me-, è il fatto che la religione musulmana è sempre esistita nell'Iran ma non è quello che limita la libertà nel paese, come molti a torto sono portati credere ma solo una politica fondentalista che poco a che fare con la stessa religione islamica che infatti non viene mai menzionata.
Un disegno semplice, senza fronzoli, mai banale e una regia capace di sottolineare i singoli episodi e sceglierli bene contribuiscono a fare del film un prodotto adatto a tutti che merita una promozione a pieni voti.
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ultimoboyscout
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martedì 5 aprile 2011
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la rivoluzione di marjane.
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Uno spaccato dell'Iran a cavallo tra gli anni '70 e '80, visto con gli occhi di una bambina fuori luogo e fuori tempo per l'epoca che correva. L'aspetto, molto suggestivo, è quello di una graphic novel in bianco e nero (con piccolissimi e dosatissimi squarci di colore) nemmeno particolarmente moderna ma incisiva e gradevole. Il colore e lo stile danno l'idea di semplicità, proprio quella della bambina che racconta, come sono credibili ma molto elementari i dialoghi. E' una trasposizione di un fumetto (tra l'altro è molto molto simile al fumetto stesso) ma è anche una trasposizione autobiografica della vita della scrittrice e co-regista Marjane Satrapi, bambina in Iran poi esule adolescente in Europa.
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Uno spaccato dell'Iran a cavallo tra gli anni '70 e '80, visto con gli occhi di una bambina fuori luogo e fuori tempo per l'epoca che correva. L'aspetto, molto suggestivo, è quello di una graphic novel in bianco e nero (con piccolissimi e dosatissimi squarci di colore) nemmeno particolarmente moderna ma incisiva e gradevole. Il colore e lo stile danno l'idea di semplicità, proprio quella della bambina che racconta, come sono credibili ma molto elementari i dialoghi. E' una trasposizione di un fumetto (tra l'altro è molto molto simile al fumetto stesso) ma è anche una trasposizione autobiografica della vita della scrittrice e co-regista Marjane Satrapi, bambina in Iran poi esule adolescente in Europa. Carino, d'impatto visivo nonostante sia privo di ghirigori, è un cartoon non da ragazzini intelligente e ben congegnato con una fantastica Paola Cortellesi nei panni di doppiatrice della protagonista e voce guida di questo lungo viaggio lungo un ventennio. Il grande merito? Quello dell'autoironia e della leggerezza, senza appesantirlo di esplicite citazioni o cenni di protesta sociali, politici e religiosi, comunque presenti. C'è un (sovra)utilizzo di un linguaggio molto colorito, a tratti vero e proprio torpiloquio, che alleggerisce alcune situazioni: io l'ho trovato adorabile e divertentissimo, nonostante a tratti si percepisca dolore, sofferenza e paura. Un buonissimo prodotto capace di mescolare serietà e ironia.
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maryluu
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giovedì 27 marzo 2008
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una documentario sulla storia dell'iran
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Ho trovato questo film interessante perché racconta la storia dell’Iran che spesso, nonostante la guerra sia viva attualmente e ci riguardi in prima persona, non è conosciuta. La storia di Marjane è usata dal regista per poter spiegare i motivi reali che hanno portato gli eventi allo stato attuale.
E per darci la possibilità di comprendere.
Ho molto amato il gioco di chiaro-scuro che è presente nella maggiorparte del film, anche se mi ha un po’ deluso il tipo di animazione semplice e poco elaborato. Un po’ arretrato rispetto ai film d’animazione attuali. Mettendolo in relazione al premio Oscar Ratatouille si nota subito l’abisso di stile nella realizzazione tecnica. Anche se al contrario si nota l’abisso opposto relativo ai contenuti.
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Ho trovato questo film interessante perché racconta la storia dell’Iran che spesso, nonostante la guerra sia viva attualmente e ci riguardi in prima persona, non è conosciuta. La storia di Marjane è usata dal regista per poter spiegare i motivi reali che hanno portato gli eventi allo stato attuale.
E per darci la possibilità di comprendere.
Ho molto amato il gioco di chiaro-scuro che è presente nella maggiorparte del film, anche se mi ha un po’ deluso il tipo di animazione semplice e poco elaborato. Un po’ arretrato rispetto ai film d’animazione attuali. Mettendolo in relazione al premio Oscar Ratatouille si nota subito l’abisso di stile nella realizzazione tecnica. Anche se al contrario si nota l’abisso opposto relativo ai contenuti.
Riguardo la storia è ben dipanata. In maniera lineare, per blocchi di vita. E i caratteri dei personaggi sono ben delineati. Marjane, piccola bambina in balia degli eventi, figlia di una rivoluzione e triste vittima del suo tempo. Sua madre, donna che cerca di adeguarsi alla cultura iraniana ma sotto sotto si concede una rivoluzione personale immensa. Altruista. Sognatrice. Riversa nella figlia i desideri di fuga che sente dentro in maniera sempre più forte, ma consapevole di non poter mai realizzare.
E la nonna. Saggia promulgatrice di valori universali e non banali. Amica e consigliera della nipote, ne scalfirà animo e comportamenti in modo più che degno.
Non approvo però alcuni punti della storia: innanzitutto che si parli di temi toccanti e forti di fronte a una Marjane troppo piccola. Che non è ancora in grado di capire e che perciò è facilmente influenzabile. Che aderisce ad ideali che non conosce e che segue prima perché sentiti dalla maestra e poi opposti perché proclamati dai parenti. Un trauma così grande può essere pericoloso per una persona, segnata nel momento della crescita. Nell’età dei giochi, la guerra può devastare ogni animo.
Poi non concordo, anche se sono lievemente accennati, i tipi di rivoluzione di Marjane. Si butta sul rock e sul punk perché sembrano l’unica via d’uscita da un mondo soffocante e troppo stretto. Da un mondo ingiusto ma che è l’unico dove alla fine vorrebbe stare.
Credo che non sia un modo corretto di agire. I problemi si affrontano, non ci si rifugia in qualcosa che sembra alleviare un dolore ma che finisce per ampliarlo ancora di più. E qui è la madre di Marjane a fare la vera rivoluzione. Con le azioni. Aiutando il figlio dell’amica a non andare in guerra. Aiutando i vicini, gli amici, i parenti. Mandando via la figlia stessa, troppo in vista per le idee rivoluzionarie sputate in maniera brutale in faccia di persone troppo squallide e ambigue per poter accettare i suoi pensieri.
Nel complesso ritengo Persepolis un ottimo film d’animazione, che si avvicina al documentario sulla vita che si conduce recentemente in Iran. Lo ritengo un manifesto per svegliarci dagli antichi pregiudizi sullo straniero. E’ vergognoso come sia stata trattata Marjane nell’Europa “civile”. Ritenuta ingiustamente ladra, poco di buono, persona da emarginare. Mi vergogno di essere occidentale. Noi europei ci proclamiamo popolo di enorme cultura ma ci dimostriamo ignoranti di fronte ai pregiudizi della nostra mente. Non conta il colore della pelle, o la città di origine. Conta chi siamo e il nostro cammino nella vita. La bontà e la cattiveria sono facce del genere umano di qualsiasi razza. Due facce di una medaglia che decide la vita e l’orientamento di ognuno di noi. Sta a noi scegliere e non al colore della nostra pelle.
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ilaskywalker
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venerdì 29 luglio 2011
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da considerare solo il fumetto
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Meglio chiarirlo da subito: il fumetto è decisamente migliore del film. E non solo per una questione di tempi ed elementi narrativi. L'atmosfera è diversa, raggiungiamo un livello di intimità con la protagonista Marjane Satrapi molto più forte e riusciamo anche ad immedesimarci. Le condizioni dell'Iran ci sembrano più vicine e meno surreali.
Certo l'animazione è elegante e suggestiva con quel nero-bianco opposto al 'colorato' dei tempi odierni, ma mi sento di considerare l'opera solo nel suo formato scritto.
Ho letto Persepolis prima di 'guardarlo' e non immaginavo che buona parte della storia poggiasse sul fallimento esistenzial-lavorativo della protagonista.
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Meglio chiarirlo da subito: il fumetto è decisamente migliore del film. E non solo per una questione di tempi ed elementi narrativi. L'atmosfera è diversa, raggiungiamo un livello di intimità con la protagonista Marjane Satrapi molto più forte e riusciamo anche ad immedesimarci. Le condizioni dell'Iran ci sembrano più vicine e meno surreali.
Certo l'animazione è elegante e suggestiva con quel nero-bianco opposto al 'colorato' dei tempi odierni, ma mi sento di considerare l'opera solo nel suo formato scritto.
Ho letto Persepolis prima di 'guardarlo' e non immaginavo che buona parte della storia poggiasse sul fallimento esistenzial-lavorativo della protagonista. Commovente a tratti, avvincente e curioso: se dovessi fare un fumetto sulla mia vita non ci sarebbe niente di così interessante, anche perché non ho mai fallito davvero in modo soddisfacente.
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