Tre uomini dell'Aspromonte raccontano le loro vite segnate dalla 'Ndrangheta. Espandi ▽
Siamo in Aspromonte, a 1700 m di altezza sulla cresta che divide lo Ionio dal Tirreno, dove la società agropastorale parcellizzata in paesi minuti, alcuni ridotti a poche centinaia di abitanti, ne è figlia e custode.
Tre uomini, attraverso le proprie esperienze, raccontano come la loro realtà sia stata segnata da quella che è considerata l'organizzazione criminale più potente al mondo, la 'Ndrangheta.
Sistema oligarchico fatto di regole e prescrizioni, di vite segnate alla nascita, vittime ancor prima che carnefici, di rituali di affiliazione e assegnazione di cariche, retto dall'omertà che diventa vincolo sacro. Gradi, doti e livelli impenetrabili ne costituiscono la gerarchia. Un nucleo duro come un diamante e altrettanto sfaccettato. Chi si assimila alla Famiglia agisce con la convinzione di fare il male e di essere nel bene ma l'Onorata Società non regala niente a nessuno. Recensione ❯
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La famiglia di 10 giorni senza mamma alle prese con nuovi problemi. Espandi ▽
Carlo e Giulia Rovelli sono ai ferri corti: lui ha lasciato il lavoro e non ne può più di dedicarsi per quasi due anni ai tre figli Camilla, Tito e Bianca, lei sta facendo carriera e "a casa non c'è mai". Il Natale è in arrivo, e mentre Carlo spera nel buon esito di un colloquio per tornare a fare il suo mestiere, Giulia riceve un'offerta che sarà difficile rifiutare: l'incarico dei suoi sogni non a Roma, dove abitano i Rovelli, ma a Stoccolma. E l'incontro decisivo con la dirigenza è fissato per la vigilia di Natale. Considerato anche l'allontanamento progressivo dei loro figli - Camilla l'ecologista in crisi adolescenziale, Tito attratto dalla destra neonazista - Carlo decide di riesumare il camper con cui lui e Giulia hanno viaggiato da giovani per trasformare la trasferta della moglie a Stoccolma in una gita di famiglia. E lungo la via i Rovelli raccoglieranno anche l'ospite più inatteso: un tipo strano che sostiene di essere Babbo Natale. Recensione ❯
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Un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità, capace di sfidare anche la morte. Biografico, Drammatico - Italia2020. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Elisa Girotto aveva quarant'anni quando la sua vita è stata stroncata dalla malattia. Prima di morire, però, Elisa ha trovato un modo di restare accanto a sua figlia. Espandi ▽
Elisa, incinta, fa un'ecografia: è una bambina, e sta bene. A non stare bene è invece Elisa, che scopre di avere un tumore. La donna decide allora di pensare al futuro della figlia, arrivando a preparare per lei 18 regali, uno per ogni compleanno, fino alla maggior età. Ispirandosi alla vera storia di Elisa Girotto, Amato fa del suo meglio per evitare le trappole del pietismo e della lacrima gratuita, cercando strade meno convenzionali. E sceglie di imprimere alla sua storia il tono disincantato dell'adolescente che ne è protagonista, e Benedetta Porcaroli entra bene in quell'atteggiamento strafottente, come pure credibile risulta Vittoria Puccini. Ci sono sottolineature eccessive, come la musica spalmata ovunque, ma 18 regali fa la scelta coraggiosa di raccontare un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità. Recensione ❯
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Le storie intrecciate di vari personaggi feriti e sopravvissuti nell'Italia degli anni '70. Espandi ▽
Nell'Italia contemporanea, attraversata da una profonda crisi economica e morale, l'odore del sangue delle vittime del terrorismo ritorna.
Questa volta non è il sangue dei morti ma quello dei vivi. Tra Torino, Roma, Genova si intrecciano le storie di una galleria composita di personaggi che negli anni '70 sono stati feriti e sono sopravvissuti. Recensione ❯
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Un marito e una moglie sono separati da duecento metri che non possono oltrepassare. Quando il figlio starà male però, l'uomo farà di tutto per abbattere il muro. Espandi ▽
La famiglia di Mustafa e sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l'uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l'ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s'imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri… Un piccolo film dichiaratamente politico, che alla maniera delle commedie balcaniche trova nelle ferite di una terra la metafora del male che la affligge.
La geometria insegna che il modo più veloce per unire due punti è tracciare una retta. La vita e la Storia, però, hanno da sempre altre regole, altri piani, e le rette possono spezzarsi di fronte a un muro o diventare linee circonflesse e tortuose che uniscono i punti in maniera imprevedibili. Recensione ❯
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Gli uomini dietro la missione spaziale Beyond guidata dall'astronauta italiano Luca Parmitano. Espandi ▽
Il 20 luglio 2019, giorno del 50° anniversario dello sbarco sulla luna, avrà inizio una missione spaziale con un importante valore scientifico: riportare l'uomo sulla Luna e arrivare a Marte. La missione chiamata Beyond sarà guidata dall'astronauta italiano Luca Parmitano, anche comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Ma chi è Luca e chi sono gli altri astronauti che vivono nel cosmo all'interno della SSI? La squadra di esploratori spaziali è composta da diverse nazionalità: Italiana, Francese, Americana, Russa, Araba tra altre. Lavorano fianco a fianco per costruire il futuro dell'umanità. Nello spazio rischiano la vita ogni giorno, ma non vogliono essere chiamati eroi. Si considerano delle persone normali con un un lavoro fuori dal comune. L' Extraordinary, intrapresa da Parmitano, sarà l'attività extraveicolare più complessa mai svolta. Recensione ❯
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L'esperienza del laboratorio più creativo del teatro italiano, in un montaggio ragionato dei suoi archivi
. Documentario, Italia2020. Durata 76 Minuti.
La storia di un teatro e di un festival, patrimonio della nostra cultura. Espandi ▽
È il 1970 quando il sindaco Romeo Donati, lungimirante amministratore, coinvolge il regista Piero Patino perché organizzi nel piccolo comune di Santarcangelo di Romagna (quando ancora non esisteva la provincia della vicina Rimini), a una manciata di chilometri dalla riviera, un "Festival di teatro di piazza" che nella sua dicitura riporti anche l'aggettivo "internazionale". È un incontro di sensibilità politiche, in un'era caratterizzata dalla supremazia del PCI in ambito culturale. Il festival si apre così dall'anno successivo al mondo e porta sulle colline romagnole, anzi proprio tra le strade e le piazze della cittadina, le esperienze più d'avanguardia e sperimentali. Cinquant'anni dopo, nell'edizione della pandemia, Roberto Naccari, già direttore organizzativo del festival, invita Mellara e Rossi (God Save the Green, Vivere, che rischio), documentaristi di area bolognese e habituées del festival, a tracciare un consuntivo di quest'esperienza unica, mettendo a loro disposizione gli archivi video della manifestazione. Recensione ❯
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Un padre cerca disperatamente di indagare sulla morte del figlio nel tentativo di trovare pace. Espandi ▽
Jean, un poliziotto di 55 anni trova suo figlio, Maxime, impiccato in una stanza d'albergo insieme al suo fidanzato. L'autopsia rivela che è morto per overdose di GHB, solo sette minuti dopo il suo ragazzo. Cercando di saperne di più su quello che è successo, Jean scopre il Club Bisou, il luogo preferito di suo figlio, dove incontra Fabien a cui si affeziona. Il desiderio di scoprire il mondo del figlio lo porterà in terreni pericolosi e destabilizzanti. Recensione ❯
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Quanto tempo ci vuole per innamorarsi? E una volta conquistata la donna dei sogni, come fare per tenerla stretta? E potrebbe mai una strafiga spaziale cadere ai piedi di un timidone impacciato? Espandi ▽
Giulio Manfredi è un giornalista di economia fidanzato con Giorgia. Ma in prossimità delle nozze Giorgia lo lascia per Alfonso, il vicedirettore del giornale per cui Giulio lavora come caporedattore. In un sol colpo dunque perde fidanzata e lavoro, e fa presto a rendersi conto che il mercato giornalistico non è più quello di una volta: per la maggior parte dei potenziali datori di lavoro è troppo qualificato. Solo il direttore di una rivista maschile online, Machoman, gli offre un incarico: si occuperà di chirurgia estetica per uomini, motori, moda, gel per capelli, allungamenti del pene e regole per rimorchiare. Su quest'ultimo argomento l'esperta è Valeria, una ragazza volitiva convinta che le regole dell'attrazione siano questione di pura biologia, e che con la parlantina giusta qualsiasi uomo sia in grado di fare centro con le donne: anche uno "sfigatello" come Giulio, che prenderà da lei lezioni per riconquistare la sua ex Giorgia. Recensione ❯
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Lidia Maksymowicz, una bambina che a soli due anni fu rinchiusa nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Questo documentario racconta la sua storia. Espandi ▽
Il film racconta la storia della piccola Lidia Maksymowicz che nel 1942, a soli due anni, fu rinchiusa nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove il dottor Mengele effettuava i suoi folli esperimenti sui bambini ebrei. La madre, costretta a partecipare ad una marcia della morte, promise e giurò alla bambina che un giorno sarebbe tornata a prenderla. Lidia, come tutti i prigionieri di Auschwitz, fu liberata nel gennaio del 1945 dai soldati sovietici e fu data in adozione a una famiglia polacca. Visse la sua gioventù immaginando che la madre fosse scomparsa in una marcia della morte. Ma un giorno, nel 1962, qualcuno bussò alla sua porta... Recensione ❯
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Una coppia indiana è preoccupata del futuro che potrebbe dare al figlio in arrivo. Espandi ▽
Somi è incinta del suo secondo figlio. Insieme a suo marito si prepara per questa nuova fase della loro genitorialità. Significa che loro figlio deve andare a scuola, ma come nell'India contemporanea, dove persone come loro sono cittadini di terzo grado, è un obbiettivo difficile. E il processo burocratico non aiuta. Recensione ❯
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Un viaggio nel verde della Val Grande piemontese per riflettere sul dramma del cambiamento climatico. Drammatico, Italia2020. Durata 73 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un docu-film concepito come una vera e propria lettera al futuro dell'umanità Espandi ▽
A riveder le stelle è un documentario sul cambiamento climatico da cui avremmo voluto meno analogie e più cinema, per riflettere sulla magnificenza del nostro prezioso Pianeta Terra.
Emanuele Caruso gira il suo documentario con due iPhone e un drone, entrambi alimentati ad energia eco-sostenibile, e non è ovviamente un caso che questo venga sottolineato, perché A riveder le stelle è pensato per essere una lettera al futuro dell'umanità, un ulteriore grido di allarme per porre l'attenzione sul drastico cambiamento climatico in atto negli ultimi anni. Ma occorre dirlo, a fronte di un'idea notevole che sceglie il perdersi nella bellezza di una natura immensa e lì a nostra disposizione, sul piano del linguaggio cinematografico invece, il documentario di Emanuele Caruso risulta debole in certe scelte narrative. Recensione ❯
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La pellicola, prodotta da Index Production e Cineteca Milano, racconta vivide esperienze che tracceranno per sempre un solco nella storia contemporanea. Espandi ▽
Il docufilm parte dalla Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e Campania, ma è soprattutto il racconto di un viaggio all'interno di un territorio devastato dalla pandemia ma che grazie al coraggio dei dirigenti sanitari, dei medici e degli infermieri, delle forze dell'ordine, degli imprenditori e dei suoi cittadini, ha saputo reagire e arginare il devastante espandersi del virus. Recensione ❯
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Un atto di coraggio che però non trova mai il registro adatto, soprattutto per il nostro Paese. Commedia, Italia, Austria2020. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un cast corale per una commedia dolceamara, che riflette sulla necessita tutta umana di conservare sempre e comunque la speranza. Espandi ▽
Adamo, energumeno con tanto di croce celtica tatuata sul cranio rasato, viene inviato forzatamente verso una parrocchia sperduta nel cuore delle montagne altoatesine. Presso la parrocchia sono "ospiti" anche Khali, ex terrorista islamico, Gustav, ex campione di sci austriaco condannato per violenza carnale, e Sara, single incinta. A sovrintendere il quartetto c'è Don Ivan, un prete con un passato tragico deciso a negare l'evidenza delle mille sventure a lui capitate, come un moderno Giobbe, e a tramutare in positivo anche la realtà dei suoi "protetti", convinto che il Bene abbia sempre la meglio sul Male. Un atteggiamento che suscita l'irritazione di Adamo, criminale incallito che della vita vede solo l'aspetto negativo. Quale dei due avrà la meglio sull'altro?
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Una panoramica all'interno dellì'affascinante museo archeologico di Napoli. Espandi ▽
Le attività di ordinaria manutenzione del MANN (il Museo Archeologico Nazionale di Napoli), catturate nel loro svolgersi da una serie elegante e asciutta di piani fissi. La macchina da presa si addentra, con discrezione e rispetto, in un edificio che è sede di conservazione di reperti fragili, da preservare e trattare con delicatezza; e al tempo stesso un'entità pulsante, un corpo vivo che si rinnova di valori ad ogni nuovo sguardo. È la stessa idea sottesa alla direzione artistica del museo: un luogo che non sia elitario, ad uso esclusivo di studiosi e ricercatori, ma una realtà aperta non solo a ciò che si definisce genericamente come pubblico, ma in senso più ampio è la comunità umana. Che porti a riconoscersi, attraverso l'arte, parte di una famiglia più ampia e infinitamente ricca di significati. Recensione ❯
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