36ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 25 filmitaliani. Torino - 23 novembre/1 dicembre 2018. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Vituccia, Raffaele e le altre persone attendono Dio, la Madonna e i Santi, conservando quella ritualità religiosa propria della gente comune in occasione delle feste patronali. Espandi ▽
Una banda da giro si sposta verso la prossima festa di paese a bordo di un pullman. Vituccia sfoglia rose, mette i petali in freezer e si siede ad aspettare la Madonna. Raffaele lotta contro pedoni e macchine, per difendere il suo san Rocco, e contro il tempo, per preservare il senso popolare della festa religiosa. Sbirciando oltre il sipario delle feste patronali il mistero del sacro si sbriciola nei preparativi febbrili e gioiosi della gente comune, nei silenzi e nelle chiacchiere che riempiono l'attesa di Dio, della Madonna e dei santi. Recensione ❯
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Leon Bix Beiderbecke è stato il primo grande musicista bianco a imporre uno stile personale e rivoluzionario nella musica jazz. Espandi ▽
Leon Bix Beiderbecke è stato il primo grande musicista bianco a imporre uno stile personale e rivoluzionario nella musica jazz. È il compositore prediletto di Pupi Avati assieme a Wolfgang Amadeus Mozart, sul quale aveva cesellato quel gioiellino intitolato Noi tre. Essendo stato a sua volta un musicista jazz l'approccio del regista è stato fondamentale per il risultato. A differenza di una banale agiografia o di una visione puramente vittimistica del genio sregolato è presente un certo ritmo musicale nel montaggio che rimane per tutto il film, non solo nei passaggi puramente concertistici. Da molti anni grande direttore di attori, Avati ha ottenuto anche un ottimo risultato sotto il profilo della recitazione, considerando poi il fatto che si trattava dell'esordio cinematografico dell'intero cast recitativo. Recensione ❯
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I racconti di un agronomo e due attivisti tracciano dei cammini in un paesaggio da scoprire e decifrare. Espandi ▽
Un fiume viene contaminato da una fabbrica e la popolazione si mette in marcia per non perdere la propria terra, la propria vita. Il fiume continua a scorrere ma i boschi sono ormai deserti. I racconti di due attivisti e di un agronomo disegnano mappe, tracciano sentieri e ci regalano strumenti capaci di orientarci in un paesaggio che facciamo sempre più fatica a decifrare. Recensione ❯
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Studio sulla transizione all'Italia postbellica, tramite gli archivi e la cultura pop anni Cinquanta. Documentario musicale, Sociologico - Italia2018. Durata 76 Minuti.
Biografia per immagini di un'Italia inedita in perenne trasformazione. Espandi ▽
Come sono cresciute le generazioni di italiani nate dopo la Seconda guerra? Che tipo di educazione, valoriale ed emotiva, e di approccio al mondo hanno ereditato e vissuto? I Cinquanta, decennio chiave della storia nazionale, sfilano in Bulli e pupe, studio complementare al precedente Nessuno ci può giudicare (sul fenomeno tutto anni Sessanta dei "musicarelli", i film cuciti addosso ai protagonisti della canzone pop melodica, in Festa Mobile al Torino Film Festival nel 2016). Recensione ❯
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Un documentario che sfugge a ogni ordine e pianificazione, che insegue il fantasma di una storia che rischia di rimanere un desiderio incompiuto. Espandi ▽
Goran arriva in Italia dalla Macedonia nel 1993. In poco tempo conquista la fiducia di molti produttori di barolo, cui fornisce la manodopera. Trasferitosi a Govone, dove affitta una modesta cascina, tutto comincia ad andare nel verso sbagliato. Quando sembra non esserci più via d'uscita, decide di intraprendere un viaggio a ritroso, verso est, verso casa. Ma anche la Macedonia sembra respingerlo. Recensione ❯
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Una performance, un video e un fotoromanzo, girato tra la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e la galleria spazio/arte dell'Auditorium di Roma. Espandi ▽
«La scomparsa dell'Uomo alla fine della Storia non è dunque una catastrofe cosmica: il Mondo naturale resta quello che è da tutta l'eternità. E non è nemmeno una catastrofe biologica: l'Uomo resta in vita come animale che è in accordo con la Natura o con l'Essere-dato. Ciò che scompare è l'Uomo propriamente detto...» Alexandre Kojève Recensione ❯
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Quattro donne che praticano l'accoglienza nell'Italia di oggi. Domande stringenti e ineludibili a questioni complesse. Documentario, Italia2018. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quattro donne diverse tra loro si confrontano con il tema dell'emigrazione. Espandi ▽
Quattro donne italiane, di provenienze diverse, sono impegnate, a titolo volontario, nell'accoglienza dei migranti: Lorena, pensionata di Pordenone, aiuta come può dei pakistani nascosti in rifugi provvisori; Elena, in un paese vicino della Val di Susa, ospita in casa un ragazzo che ha attraversato a piedi nudi sotto la neve la frontiera; Jessica è tra i responsabili del centro sociale Rialzo di Cosenza; a Como Elena cerca ospitalità e fornisce informazioni pratiche agli immigrati. Recensione ❯
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Road movie d'emigrazione, libero e sentimentale, con un'ottima dinamica tra i due coprotagonisti. Avventura, Italia, Germania2018. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due vecchi amici si ritrovano dopo tanti anni e decidono di partire per un viaggio insieme in Europa alla ricerca di nuove avventure. Espandi ▽
Amici fin da ragazzi, Antonio e Agostino detto Tino, sono nati nella campagna siciliana, che hanno abbandonato senza salutarsi. Li ritroviamo adulti, quando Antonio si mette sulle tracce di Agostino. La loro separazione è uno strappo ancora irrisolto ma le diffidenze tra loro cederanno il posto a un inaspettato riallineamento della loro sintonia. Primo lungometraggio di Simone Catania, Drive Me Home indaga, con approccio caldo e aperto, un tema sempre attuale: la necessità di lasciare il luogo in cui si è nati. E di conseguenza anche il desiderio del ritorno, senza che questo passi per un fallimento. Il film ha il coraggio di essere sentimentale e si distingue per un'ottima dinamica tra i co-protagonisti, qui in direzione antitetica e coraggiosa rispetto ai ruoli che li hanno resi noti al grande pubblico. Recensione ❯
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Ferri è un talento raro e in piena crescita, che trae spunto dal primo Ferreri e da Buñuel per costruire un discorso personale. Drammatico, Italia2018. Durata 64 Minuti.
La ripetizione di un rito di celibato e di solitudine tra la trasposizione anni 90 di Don Quijote e Dulcinea. Espandi ▽
Milano, anni Novanta. In un appartamento disadorno una ragazza riceve un uomo per una prestazione sessuale, ma tra di loro non c'è alcun contatto fisico. Solo un assurdo gioco delle parti: lui pulisce ossessivamente, lei si spoglia e si cambia d'abito. Recensione ❯
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Una visione onirica che non concede nulla allo 'spettacolo' e scava dentro nodi e contrasti profondi di un passato prossimo . Drammatico, Italia2018. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Espandi ▽
Ivana, giovane ricercatrice dell'università di Ferrara, raccoglie informazioni su Sara Rojc, morta nel 1992 e depositaria di un segreto di cui ha lasciato testimonianza al vecchio custode del cimitero ebraico. Ivana indaga per conto di Irena Ruppel, una donna slovena che risale il tempo per ricostruire il suo passato e sanare le ferite di un abbandono. Tra Trieste, Lubiana e Tolmin, troverà finalmente pace e risposte. Come un sogno lucido, il film si muove coscientemente all'interno di una visione onirica che scava dentro nodi e contrasti profondi di un passato prossimo che ci riguarda intimamente. Al cuore la Storia e la storia di un uomo che stava dalla parte sbagliata I nomi del Signor Sulčič; arriva come un memento, lavorando tra due universi memoriali: quello individuale e quello collettivo. Recensione ❯
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De Bernardi rende nuova vita alle pagine dell'omonina tragedia di Euripide. Espandi ▽
Il regista Tonino De Bernardi (Piccoli orrori, Appassionate, Rosatigre) nell'estate del 2017 trascorre le sue vacanze estive ad Amarynthos, sull'isola greca di Eubea (Evia). Si dà l'occasione per riscoprire la tragedia "Ifigenia in Aulide", regione che fronteggia, sulla terraferma, quel luogo di villeggiatura. Come? Con un meccanismo scoperto, amici e ospiti del regista, calati nei ruoli di Ifigenia, Achille, Agamennone e Clitemnestra, nonché del coro, si prestano a leggere, rigorosamente in greco e a favore di macchina, alcuni estratti dal testo euripideo. Recensione ❯
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E' la storia di un giovane pastore saccense, Gaspare Vitabile, che tenta di evadere dalla dura e piatta quotidianità che lo attanaglia, affrontando la vita con ironia e mettendosi in gioco in tutti i modi possibili. Recensione ❯
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La ricostruzione di un'atmosfera e uno slancio che passa anche dalle parole di testimoni eccellenti. Espandi ▽
Come stava il cinema nel 68? Come "sentivano" e agivano gli autori? E cosa succedeva al Festival di Cannes e alla Mostra di Venezia. Attraverso materiali di repertorio dai due festival (ma anche da Parigi nel maggio e da Roma a Valle Giulia) e brani di film dell'epoca, la ricostruzione di un'atmosfera e uno slancio che passa anche dalle parole di testimoni eccellenti (tra i quali Marco Bellocchio e Olivier Assayas). La Cina era vicina. Recensione ❯
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Un interessante ibrido tra cinema di genere e attitudine documentaristica. Drammatico, Italia2018. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo cerca vendetta a tutti i costi ma deve fare i conti con la nascita di un forte sentimento. Espandi ▽
Cesare è un passeur, uno dei più bravi in circolazione. Per la conoscenza dell'antica arte di chi attraversa le impervie vallate alpine è cercato da criminali, che ne richiedono le prestazioni, ed è ricercato dalla legge, sempre sulle sue tracce. Quando esce di galera, dopo essersi rifiutato di parlare, trova il cadavere dell'amico e rivale Fausto ed è fermamente intenzionato a scoprire cosa sia successo. Recensione ❯
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Il regista indaga su un misterioso antenato: Giacinto Scelsi, un compositore che affermava di non essere l'autore della propria musica, ma di riceverla dalle divinità. Espandi ▽
Il ricordo d'infanzia del momento in cui suo padre gli fece ascoltare una musica terrificante spinge il regista a mettersi sulle tracce del suo misterioso antenato: il compositore Giacinto Scelsi (1905-1988). Mentre l'autore tenta di superare una paura ancestrale, attraverso un'immersione profonda nel paesaggio sonoro e spirituale di un artista visionario e invisibile, lo spirito di Scelsi trova una nuova e disincarnata espressione nella sua forma ideale: l'onda sonora. Recensione ❯
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