La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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pessima ricerca di una bellezza purtroppo umiliatadi Mickey97Feedback: 13630 | altri commenti e recensioni di Mickey97 |
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martedì 4 giugno 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Paolo Sorrentino va alla ricerca della vera bellezza che alberga nella vita di tutti i giorni, ma in vero, non si rende conto di quanto l'impresa che si concretizza nel scovare ciò che rende bella la vita sia difficoltosa, infatti ciò che ne deriva da questa ricerca è una terribile confusione narrativa, con protagonista Toni Servillo, la cui stupida ambizione è divenire il re dei mondani. Qual'è la vera bellezza della vita? Per me, la famiglia che di per sè incarna il bene più prezioso, chi ti fa stare bene come ad esempio un amico, e non il denaro che chi lo possiede è del tutto inconsapevole del degrado della propria vita. Con questo film non si sa a cosa Sorrentino alludesse, ma appare più che palese una mancanza di idee tale che non si riesce a comprendere la vera bellezza della vita secondo Sorrentino. Quest'ultimo così, si rivela incapace al momento della comunicazione mentre lo spettatore cerca disperatamente di trovare nel bel mezzo del drammatico disordine non solo narrativo ma persino ideologico, la risposta a questo difficile enigma, reso ancora più complicato dalle feste a tutto volume a ritmo di " a far l'amore comincia tu " che appunto contribuiscono a rendere più difficili le cose, quindi: Qual'è la grande bellezza? In cosa è presente? Nelle feste, nei familiari o in ben altro? Sorrentino non riesce proprio a farmelo capire. Inoltre, la comprensione di questo importante messaggio non può realizzarsi per via di una inverosimile noia, che ha portato me medesimo a tenere gli occhi semi chiusi ( mi stavo letteralmente per addormentare, e per provare io questo effetto... ce ne vuole... questo significa che il film è mediocre in tutti i sensi. Un'altra cosa che non sono riuscito a capire è stata la funzionalità dei personaggi, a partire dalla stessa Ferilli, il cui ruolo è completamente inutile e sacrificato, però fa sì che nella narrazzione figuri una gravissima elissi che viene espressa con la sua morte improvvisa nonostante lei abbia dichiarato il bisogno di farsi curare. Dopo una ferilli decisamente inutile e sottotono, è il turno dell'amico Carlo Verdone, la cui passione, da sempre rappresentata dal teatro, finisce per renderlo insoddisfatto e lascia amaramente Roma secondo una delusione che la città gli ha preserbato.... ????!!! Altra elissi ingiustificata che non trova alcuna risposta. Dulcis in fundo, suor Maria si nutre delle radici delle piante e alla domanda di un Servillo curioso inerente a questo tipo di alimentazione, risponde: le mangio perchè le radici sono importanti ( ma che c...o significa ??!?!? ). Il film è solo una serie di interrogativi, non chiarisce niente e lascia tutto in sospeso oltre lo spettatore che esce dalla sala pervaso da domande per le quali non si è trovata una risposta. Peccato, Sorrentino si è lasciato scappare un'importante occasione e ciò che ne rimane di questo prodotto con grande rammarico, è la mediocrità che dall'inizio alla fine lo ha dominato.
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