|
Date le recensioni più che positive e visto che non ero ancora riuscita a farmi piacere un'opera di Kubrick, mi sono procurata questo film. Non sono appassionata di fantascienza, credo di aver capito il senso della pellicola e posso anche condividerne le teorie, ma ho trovato la trasposizione inutilmente lenta e sensazionalistica. Ho letto in molte recensioni che qui la trama non è importante, che non si dovrebbe capire nulla per apprezzare davvero il film. La trovo un'assurdità, prima di tutto perchè se tratto da un libro una trama dev'esserci per forza e quella stessa trama deve aver affascinato l'autore se poi ha deciso di girarci un film. E poi perchè se un film non è da capire a che scopo guardarlo? Per essere sottoposti a immagini in serie stile "arancia meccanica"?
[+] lascia un commento a l.o. »
[ - ] lascia un commento a l.o. »
|
|
paioco89
|
martedì 2 dicembre 2008
|
|
tutto da capire
|
|
|
|
non lo devi capire nel senso di "trama" intesa puramente come cinema classico americano degli anni '50, per darti un'idea più chiara lo stile di Eastwood, il quale gira film tutti in stile narrativo, dove la centralità risiede nel corpus narrativo, nella storia. Qua di fondamentale non c'è la storia in sè per sè, la missione per capirci: ciò che Kubrick anticipa è semplicemente mozzafiato. Quella che te chiami lentezza, in verità, è la velocità che ogni film di fantascienza ha inziato ad applicare dopo "2001 Odissea nello Spazio". Quella è la dinamicità nello spazio, ovvero nessuna dato che non vi è forza di gravità ma è presente solo vuoto. Il film è pieno di elementi fondamentali (il Monolite, la stazione orbitante, il feto) e se dici di aver capito certamente non potrai dire che non c'è niente da capire.
[+]
non lo devi capire nel senso di "trama" intesa puramente come cinema classico americano degli anni '50, per darti un'idea più chiara lo stile di Eastwood, il quale gira film tutti in stile narrativo, dove la centralità risiede nel corpus narrativo, nella storia. Qua di fondamentale non c'è la storia in sè per sè, la missione per capirci: ciò che Kubrick anticipa è semplicemente mozzafiato. Quella che te chiami lentezza, in verità, è la velocità che ogni film di fantascienza ha inziato ad applicare dopo "2001 Odissea nello Spazio". Quella è la dinamicità nello spazio, ovvero nessuna dato che non vi è forza di gravità ma è presente solo vuoto. Il film è pieno di elementi fondamentali (il Monolite, la stazione orbitante, il feto) e se dici di aver capito certamente non potrai dire che non c'è niente da capire...è tutto da capire!!
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a paioco89 »
[ - ] lascia un commento a paioco89 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
andrea
|
lunedì 22 dicembre 2008
|
|
lo scopo è porsi domande
|
|
|
|
Come ha detto giustamente Paioco89, il senso non risiede nella trama. Ricordiamoci che il cinema è un'arte figurativa innanzitutto, quindi può anche esprimersi in modi non narrativi, attraverso musica e immagini, come fa questo film. Le scene non sono fatte di "immagini in serie", ma sono una serie di domande poste allo spettatore, domande sul tema più importante di tutti, cioè il senso della nostra esistenza terrena. Ti pare poco? L'intreccio narrativo è di secondo piano rispetto al senso, che passa attraverso forme di comunicazione di tipo essenzialmente visivo e musicale. E' per questo che è rivoluzionario. PS. Il film non è tratto da un libro, ma è stato sviluppato contemporaneamente al libro, e in ogni caso, anche se lo fosse, stiamo sempre parlando di un passaggio da un linguaggio narrativo ad un linguaggio visuale.
|
|
|
[+] lascia un commento a andrea »
[ - ] lascia un commento a andrea »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
tenente colombo
|
venerdì 16 gennaio 2009
|
obiezione sulla necessità di una trama
|
|
|
|
Il film e il racconto di Arthur C. Clark furono scritti contemporaneamente, cosicché non si può dire che il primo è tratto dal secondo (accadde più o meno lo stesso con Il Terzo Uomo di Carol Reed - Graham Green); quindi non si può dire che una trama deve esserci per forza. Inoltre si dimentica sempre che Kubrick non era un intellettuale; era un individuo dagli interessi onnivori, lettore voracissimo, ma non un filosofo con complessi ragionamenti da comunicare. Kubrick era come quei grandi maestri del Rinascimento, abilissimi pittori scultori etc ma quasi analfabeti. Cercare significati nei suoi film mi pare sbagliato. Per lui aveva somma importanza l'impatto visivo, la fotografia, la luce.
[+]
Il film e il racconto di Arthur C. Clark furono scritti contemporaneamente, cosicché non si può dire che il primo è tratto dal secondo (accadde più o meno lo stesso con Il Terzo Uomo di Carol Reed - Graham Green); quindi non si può dire che una trama deve esserci per forza. Inoltre si dimentica sempre che Kubrick non era un intellettuale; era un individuo dagli interessi onnivori, lettore voracissimo, ma non un filosofo con complessi ragionamenti da comunicare. Kubrick era come quei grandi maestri del Rinascimento, abilissimi pittori scultori etc ma quasi analfabeti. Cercare significati nei suoi film mi pare sbagliato. Per lui aveva somma importanza l'impatto visivo, la fotografia, la luce. Del resto lo confermano il suo passato di fotografo e la testimonianza della sua terza moglie.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a tenente colombo »
[ - ] lascia un commento a tenente colombo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|