La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
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Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'Arte delle Riscopertadi Dark is whiteFeedback: 524 | altri commenti e recensioni di Dark is white |
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mercoledì 5 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando decidi di raccontare una storia, devi anche decidere come raccontarla e cosa vuoi comunicare a chi ti ascolta. Paolo Sorrentino in quanto a modalità narrative e messaggi da recapitare a suoi spettatori, lo si potrebbe paragonare ad un convinto scienziato in preda alla sua vena più creativa e sperimentale, in grado di restituire risultati dal carattere deciso, affascinante e al limite del surreale. E' il caso di "La grande bellezza", creazione di cui si è parlato tanto e che conferma lo stile eclettico e sperimentale dell'audace Sorrentino. Un film che punta sull'anti-narrazione, affidando a: monologhi, musiche e fotografia il suo tentativo di raccontare una Roma degli alti borghi colma di: voluttuosità, frivolezze, ambizioni mondane e un'attrazione letale per la mondanità e la mancanza di prese di posizione. Jep Gambardella, interpretato da un superbo Toni Servillo, è uno scrittore che non scrive più da molto tempo, si dedica ad un giornale che tratta di tendenze e costume; la sua vita è un continuo rifugiarsi in feste che organizza nel suo attico a due passi dal Colosseo circondato da personaggi benestanti, ma anch'essi travolti dalla noia e i piaceri asfissianti dell'agiatezza, privi di ardore per un ideale, per la semplicità o per l'eccezionale bellezza e fortuna che gli circonda. La narrazione, tra scenari e situazioni che sfiorano il surreale, si impunta sull'asetticità dei suoi personaggi alla Vera Bellezza della Vita, sembra quasi che essi abbiano dimenticato il significato dell'ingenuità, della Semplicità , un dramma che si consuma al di fuor della vita comune della Capitale, all'interno di palazzi e feste private in cui si manifesta tutta la "perversione" se l'ipocrisia dei suoi partecipanti. A manforte di tutto, ritroviamo un cast d'eccezione completamente italiano: Carlo Verdone nei panni di uno "scrittore" in cerca di successo non delude minimamente nella sua interpretazione, così come una Sabrina Ferilli nei panni di una spogliarellista, che incarna bene l'ideale della bellezza italiana senza tempo. Il tentativo-esperimento è quello di portare sullo schermo la crisi di valori, il falso moralismo che affligge i tempi nostri; sullo sfondo una Roma valorizzata in maniera artificiosa e forzata, tralasciando del tutto una visione più realistica e a tutto campo. Sorrentino ci lascia dinnanzi alla prova di un'esperimento travolgente e sottile allo stesso tempo, in cui ci si divide tra forti consensi e forti dissensi. Il messaggio che ne deriva in conclusione, è quello di un ritorno alle radici, un ritorno all'innocenza che nel personaggio di Jep Gambardella si concretizza con il ricordo forte e ricorrente del primo primo amore di quell'intimità pura e bellissima che oggi è ricoperta dalle parole, dai sentimenti da emozioni che svaniscono troppo presto facendo perdere il verso senso della Grande Bellezza in cui si è immersi.
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