Essere un outsider è, spesso e volentieri, una veste che rimarrebbe stretta al maggior numero degli aspiranti divi che brulicano ad Hollywood ma, per Philip Seymour Hoffman, non è stato affatto cosi.
Eternamente confinato in ruoli scomodi e marginali, questo eccellente interprete ha fatto dei suoi personaggi negativi, spesso terribilmente antipatici, un vero e proprio biglietto da visita.
Sfoderando costantemente il meglio di se, ha saputo perseverare attendendo il momento giusto per lasciare il segno.
L'occasione arriva nel 2005, quando l'amico Bennett Miller lo scrittura nella parte da protagonista nella biografia rivelatoria Truman Capote: A sangue freddo, dove l'attore conquista l'Oscar incarnando in modo divino il cereo scrittore statunitense, entrando finalmente nelle grazie della Mecca del Cinema.
Origini e formazione
Nato a Fairport da Marilyn Connor, magistrato, e Gordon S. Hoffman, manager della Xerox, Philip ha tre fratelli: Jill, Gordon ed Emily.
Con l'ardore per la settima arte che fermenta nelle vene, l'ambizioso liceale inizia a calcare le scene newyorkesi nelle più svariate produzioni.
Laureatosi presso la Tisch School of the Arts University nel 1989, debutta nello spettacolo ventiquattro mesi dopo in un episodio della serie tv Law & Order - I due volti della giustizia.
Una carriera di successo
Nel 1991 ecco l'esordio sul grande schermo nella comedy Triple Bogey on a Par Five Hole.
Si farà notare l'anno seguente, affiancando un imbastardito Al Pacino nel capolavoro di Martin Brest: Scent of a Woman - Profumo di Donna. Qui, il giovanotto indossa i viscidi panni dell'odioso "figlio di papà", George Willis Jr.
Nel 1996 viene ingaggiato da Paul Thomas Anderson nel thriller Sydney. Il film segna l'inizio di una fruttuosa collaborazione con il filmaker californiano, per il quale Hoffman gira numerose pellicole: Boogie Nights - L'altra Hollywood, Magnolia, Ubriaco d'amore nonché il corto Mattress Man Commercial.
Grazie alle impeccabili performance, la star si è guadagnata, nel corso della carriera, molteplici riconoscimenti, parecchi dei quali ottenuti sui palcoscenici di Broadway.
Membro e co-direttore artistico della LAByrinth Theater Company, Philip ha curato la regia di molti spettacoli.
Gli ultimi progetti
Il 2007 lo trova ad accudire il papà anziano in La famiglia Savage, ad organizzare una rapina in Onora il padre e la madre e a cimentarsi in un agente della CIA in La guerra di Charlie Wilson, prova che gli frutta una nomination agli Academy Awards come Best Actor in a Supporting Role.
Direttore teatrale per Charlie Kaufman in "Synecdoche, New York", l'anti-divo sarà un sacerdote accusato di molestie e di pedofilia nel dramma Doubt.
Nel 2009 lo ritroviamo conte e capitano della nave più scatenata e scanzonata della storia del cinema nella commedia I Love Radio Rock. Nel 2011 affianca George Clooney nel drammatico Le idi di marzo, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, e l'anno successivo è sul grande schermo al fianco di Brad Pitt in L'arte di vincere. Nuovamente alla Mostra del Cinema nel 2012, presenta il suo nuovo film da co-protagonista, diretto dal regista che gli ha dato la celebrità, Paul Thomas Anderson: con The Master, ispirato alla storia del fondatore di Scientology Ron Hubbard, si aggiudica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, insieme con il collega Joaquin Phoenix.
La morte
Viene trovato morto nel suo appartamento di New York il 2 febbraio 2014. L'artista, quarantaseienne, lascia tre figli - Cooper Alexander, Tallulah e Willa - avuti dalla costumista Mimi O'Donnell.
Sono state parzialmente riscritte le sceneggiature degli ultimi episodi della saga di Suzanne Collins (Hunger Games), rimaneggiate per riempire il vuoto lasciato da Philip Seymour Hoffman, stroncato nel febbraio del 2014 da un'overdose. Francis Lawrence ha dichiarato di non avere mai avuto intenzione di inserire l'attore americano nei piani mancanti o addirittura di 'ricrearlo' digitalmente. Così regista e sceneggiatore si sono presi il tempo di riscrivere alcune scene senza barare sulla performance e chiudendo la trilogia distopica nel rispetto di un attore autoriale, dotato di un fisico passe-partout da americano medio che eccelleva in tutti registri
Meryl Streep vs. Philip Seymour Hoffman Presentato a New York Doubt, il nuovo film di John Patrick Shanley che vede nel cast, tra gli altri, Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman e Amy Adams. Ambientato in una scuola cattolica del Bronx nel 1964, Doubt è incentrato sui sospetti di una suora (Meryl Streep) nei confronti di un prete (Philip Seymour Hoffman), accusato di aver abusato di uno studente
Storie di un uomo semplice dal talento straordinario Sebbene abbia un volto piuttosto convenzionale e caratteristiche non proprio da Adone – biondiccio, grassoccio, miope - Philip Seymour Hoffman compensa con il talento quello che madre natura non gli ha dato. Quando appare sullo schermo, non solo lo riempie della sua personalità ma è capace di trasfigurare se stesso a seconda delle esigenze del personaggio, grazie a una plasticità di espressioni francamente unica