Magnolia

Film 2000 | Drammatico 160 min.

Regia di Paul Thomas Anderson. Un film Da vedere 2000 con Jason Robards, Julianne Moore, Tom Cruise, Philip Baker Hall, John C. Reilly. Cast completo Genere Drammatico - Austria, 2000, durata 160 minuti. - MYmonetro 3,45 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 18 maggio 2018

San Ferdinando Walley, California. Tanti personaggi si intrecciano all'insegna dell'incomprensione, dell'odio, del rimorso e delle più o meno visibili "deviazioni". Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature a SAG Awards, In Italia al Box Office Magnolia ha incassato 2,4 milioni di euro .

Magnolia è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,45/5
MYMOVIES 3,25
CRITICA
PUBBLICO 3,64
CONSIGLIATO SÌ
Un affresco antropologico costruito sul modello altmaniano.
Recensione di Marianna Cappi
Recensione di Marianna Cappi

Due uomini anziani si preparano a lasciare questo mondo. Il primo in diretta, perché la tv è la sua casa e il pubblico la sua famiglia, il secondo in un enorme talamo, vigilato da una moglie giovane (Julianne Moore) coni nervi a pezzi e in vana attesa di un figlio (Tom Cruise) che l'ha rinnegato e si è riciclato come guru del machismo. Ma non è tutto. In giro per Los Angeles c'è anche un poliziotto alle prese con una ragazza cocainomane, un ex bambino prodigio dei quiz rovinato per sempre nell'animo e un altro ragazzino che sta per fare la stessa fine.
Sono i petali, separati ma uniti alla base, di questo fiore cinematografico chiamato Magnolia, che in realtà deve il suo nome ad un viale della San Fernando Valley. L'autore, Paul Thomas Anderson, è una delle promesse del cinema del nuovo millennio e vi si affaccia con coraggio e grandissima energia, ma anche con la consapevolezza di un passato importante, che non è facile da superare (America Oggi, di Altman, è il modello riconoscibilissimo che sta sotto quest'opera). Così è anche per i suoi personaggi, in fuga dalla realtà e dalla propria origine (in particolare dalla famiglia), attraverso il mondo parallelo della televisione o quello della droga (antidepressivi compresi), ma in verità più presenti, vivi e umani che mai.
Anderson dispiega un affresco molto vasto, spingendo al massimo il termometro emozionale di ogni linea narrativa, ma dimostra di saper governare benissimo il suo teatro, tanto da riuscire ad avvicinare ogni burattino come se fosse di carne ed ossa, contrastando il cinismo del Caso (esemplificato nel prologo) con l'arma della compassione.
Storie di solitudine e insieme di imprevedibile groviglio, narrate senza barriere di protezione, con la carica di un grido di dolore e la (dis)misura della dichiarazione d'amore. Con occhio antropologico, Il cinema si cala nei meandri della realtà più quotidiana e disintegrata e non può negarne la tristezza e la disperazione, ma non può nemmeno smettere di pensare che tutto può ancora accadere: persino un biblico, catartico, impensabile diluvio di rane.

Sei d'accordo con Marianna Cappi?
Un buon film corale alla Altman girato da un giovane virtuoso e padrone della macchina da presa.
Recensione di Pino Farinotti

San Ferdinando Walley, California. I personaggi sono: un vecchio malato di cancro che vuole rivedere il figlio (Robards), sua moglie giovane infedele e nevrotica (Moore), un divo porno, verboso e dal grande "pacco" sotto le mutande (Cruise), un conduttore televisivo disonesto (Baker Hall), un bambino prodigio dei quiz. I loro rapporti si intrecciano all'insegna dell'incomprensione, dell'odio, del rimorso e delle più o meno visibili "deviazioni". Alla fine, mentre i rapporti sono sospesi e le soluzioni ancora lontane ecco il grande evento, il grottesco miracolo del caso o di chissà chi: una tempesta di rane dal cielo. È il film di un trentenne che conosce benissimo la tecnica cinematografica e non resiste alla tentazione di mostrare tutta la sua padronanza e capacità di virtuosismi. Girando si diverte a stupire se stesso dimenticando un'equazione semplice e impietosa: più si diverte il regista, meno si diverte il pubblico. C'è anche un po' di lentezza e di terapeutica noia. Altman, per esempio, al quale il "talento" si ispira, queste cose le conosce. Questi giovani geni della camera serviranno, alla lunga, a determinare un riflusso che sentiamo sempre più necessario.

Sei d'accordo con Pino Farinotti?

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 13 settembre 2011
Oblivion7is

Difficile amare questo film? Tanto difficile quanto facile. Difficile per la sua lunghezza davvero esagerata (ci sono almeno due scene che si potevano evitare, ma sono abbastanza corte: un esempio è quello del poliziotto - John C. Reilly - che perde la pistola), facile per il suo ritmo unico nel suo genere e per la sua originalità. Probabilmente è il film di tre ore che mi ha meno [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 agosto 2012
gabriella

 E' un urlo disperato il film di Anderson che racconta di solitudine, di esistenze al capolinea che devono fare i conti con un passato scomodo che si ripresenta puntuale a incassare ; nove storie apparentemente sfilacciate tra loro che finiscono per incrociarsi, a comporre un'unica corolla, nove come i petali del fiore di magnolia , nove vicende in cui i protagonisti sono costretti [...] Vai alla recensione »

martedì 5 marzo 2013
tdurden96

il bello delle pellicole di registi/sceneggiatori (semi)esordienti è il fatto che gli ideali maturati nei primi venti/trenta anni di età che non hanno trovato sbocco in alcuna opera commerciale o comunque soggetta ad una distribuzione in larga scala si sprigionino in film dall'ampio respiro,libere dalle pressanti esigenze speculativi dei produttori del cinema che conta.

venerdì 23 dicembre 2011
Le Arti Visive – Official

Abbandonato dal figlio (Tom Cruise) e aiutato da Phil (Philip Seymour Hoffmann), Earl (Jason Robards) produce da tempo uno show diretto da Jimmy (Philip Baker Hall), la cui figlia cocainomane (Melora Waters) s'innamora di un poliziotto (John C. Reilly). Tantissime sottotrame e tantissimi personaggi, quasi come in un tributo a Robert Altman, cosa che la pellicola è, rendono questo lunghissimo spaccato [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 luglio 2013
Nick Simon

Una voce fuori campo ci narra di tre assurdi, inspiegabili avvenimenti: piuttosto che su strane coincidenze, ci si trova a riflettere sull'esistenza di qualcosa di diverso, una sorta di ordine superiore. Questo il prologo a "Magnolia" di Paul Thomas Anderson, regista e sceneggiatore moderno e consapevole, appartenente a quella cerchia di autori che hanno conosciuto il cinema più [...] Vai alla recensione »

domenica 10 giugno 2018
Ennio

Il genere intreccio-di-storie, mutuato dalla letteratura, ha avuto talvolta ottimi risultati nel cinema, ma Anderson non è Altman e “Magnolia” non è “America oggi”, nonostante ottimi attori e caratteristi (Macy,Hoffman,Reilly). I personaggi sono più blandi, a volte ripetuti (perchè due anziani entrambi moribondi ed entrambi sessuomani?), a volte già [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 marzo 2016
Giorgio Postiglione Giorpost

Uno dei film che ha fatto parlare più di se a cavallo tra la fine degli anni '90 e l' inizio dei 2000 è stato il fortunato Magnolia (USA, 1999), scritto e diretto da Paul Thomas Anderson. Il terzo lavoro del regista californiano mescola in un' unica sceneggiatura, solo apparentemente complicata, 9 personaggi protagonisti di storie particolari collegate fra esse.

martedì 28 luglio 2015
sam asso

struggente appunto credo che sia questo il termine che riesce a spiegare meglio l'essenza del film poichè ognuna di queste storie perfettamente elaborate all'apparenza sembrano così lontane da noi ma in realtà ognuno di noi ogni giorno magari anche senza accorgersene vive quelle esperienze,struggente perchè nel giro di tre ore queste vicende ci fanno provare ogni genere di emozione,si ride,si piange,ci [...] Vai alla recensione »

domenica 18 maggio 2014
Valetag

Magnolia: 9 petali, 9 protagonisti. Tutti costretti a fronteggiare quello che il fato ha destinato alle loro vite. Malati terminali che devono trovare pace con sé stessi prima di lasciare il loro posto nel mondo; figli abbandonati, derubati, abusati, sfruttati; mogli costrette ad accettare le condizioni dei mariti; uomini che hanno un disperato bisogno di dare amore.

venerdì 7 gennaio 2011
lunetta

...mi sembrano i fili conduttori di un film bellissimo, difficile, che descrive le vite di alcuni esseri umani che, come petali di un fiore, sono anche vicini, ma destinati a vite proprie e proprie solitudini. Tante storie di disperazione, umanità e peccati che si incrociano, che sembrano imperdonabili, che portano uonini e donne in tunnell senza apparente vie d'uscita, fino ad un quadro catartico [...] Vai alla recensione »

domenica 28 dicembre 2014
stefano capasso

Due uomini malati di cancro vicini alla morte, e tutto il mondo delle storie che ruota loro attorno. Storie che si intrecciano, a volte per trame sottili e che si modificano tra loro.  Un grande tessuto di persone e fatti che racconta il disagio di queste vite. Un lavoro di grande respiro questo di Paul Thomas Anderson, con una sceneggiatura di altissimo livello che tocca diverse corde emotive, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 luglio 2014
enzo70

Magnolia è a metà tra l’America Oggi di Altman e Babel di Gonzalez Inarritu, tante storie che si sovrappongono, per poi, cercare di trovare una via di sintesi. Un santone del sesso (Tom Cruse), un infermiere al capezzale di un uomo in fin di vita (Philip Seymour Hoffmann), una donna alla ricerca di una dimensione, sono solo alcuni dei protagonisti di questo film cui non serve cercare [...] Vai alla recensione »

mercoledì 2 luglio 2014
Radamanto

Molti si saranno accorti che fin dalle prime scene e per tutto il film compare sempre lo stesso numero : 82 nascosto in forme diverse (sulla maglia dell'impiccato, sul fianco del velivolo, nelle carte da gioco, sul terrazzo, sulla porta dell'appartamento, su orologi, etc...). Solo verso la metà del film, all'inizio del quiz televisivo, analizzando fotogramma per fotogramma, [...] Vai alla recensione »

sabato 5 dicembre 2009
taniamarina

L'oppressione dei nostri giorni, la frenesia, l'osannatissimo e dannoso carpe diem, il cinismo, l'insensibilità, i disastri intergenerazionali si mescolano in un quadro dalle tinte meravigliose, un film che non si può non vedere. I ritmi impietosi di una vita, quella attuale, sembrano non dare anlcun senso alle nostre esistenze se non nell'assurda pioggia dei rospi dalle nuvole.

giovedì 22 settembre 2011
tiamaster

un aspetto sui cui intendo soffermarmi particolarmente,sono le frasi dette in questo film ,una più bella dell'altra."noi possiamo chiudere con il passato ma il passato non chiude con noi"probabilmente una delle frasi più vere e universali del cinema.un film molto commovente,con un cast super!!!un film che mostra l'umanita,non un film con il solito copione inizio,svolgimento [...] Vai alla recensione »

martedì 21 settembre 2010
luca r.

mamma che filmone da paura!!questo si che e cinema.....sulla falsa riga di altman il regista ci regala una serie di storie bellissime!!cast fantastico grandi attori e indimenticabile il personaggio di cruise!!ottimo film corale che oggi giorno nn si fa  piu .tutte le star vogliono far la parte dei protagonisti ed e bello vedere invece ogni tanto un bel film corale.

venerdì 5 novembre 2010
paride86

Denso e lungo intreccio di storie, "Magnolia" si propone eplicitamente come un affresco sociale dell'America di oggi. C'è, appunto, chi vive il sogno americano, chi lo insegue, chi lo ha già perduto... I temi ricorrenti sono il cancro e gli abusi tra persone, anche se a diversi livelli. Sicuramente un film intelligente, pur se non mio ha appassionato più di [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 gennaio 2010
Roberta Gilmore

la tempesta di rane finale... spettacolare... e angosciante... mi ha commossa...

lunedì 29 ottobre 2012
..santo..

Mai vista tanta lentezza in un film.Un inizio frenetico e incalzante per un film noioso.Forse svantaggiato dal fatto di averlo guardato dopo la ri-visione di un film come memento....Un vero e propio strazio...un contenuto interessante svalutato in pieno da una sceneggiatura faticosa e agonizzante.Il coraggio di riguardarlo per apprezzarne i particolari non cè!!!

giovedì 30 luglio 2015
dario

La sceneggiatura non brilla, poche idee e alquanto consumate, mentre la regia se la cava di puro mestiere. Le storie alla Altman hanno il difetto della invenzione di comodo, pigiando sull'acceleratore della crtitica di costume a basso prezzo. Meglio gli attori, fra cui il sorprendente Cruise.  

domenica 28 dicembre 2014
stefano capasso

Due uomini malati di cancro vicini alla morte, e tutto il mondo delle storie che ruota loro attorno. Storie che si intrecciano, a volte per trame sottili e che si modificano tra loro.  Un grande tessuto di persone e fatti che racconta il disagio di queste vite. Un lavoro di grande respiro questo di Paul Thomas Anderson, con una sceneggiatura di altissimo livello che tocca diverse corde emotive, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 maggio 2012
ALEXLABY

Film godibile, ma la colonna sonora non lascia respirare. Qualche secondo di tregua ogni tanto sarebbe stato molto opportuno.

lunedì 10 marzo 2014
toty bottalla

E' un film ben fatto con bravi attori, una buona regia e un difficile e buon montaggio, tuttavia ha le sembianze non poco velate di "america oggi" di robert altman, come quello estremamente lungo e per certi versi angosciante, la vita in scena con i suoi orrori, e forse il peggio non lo abbiamo ancora visto! Saluti.

martedì 28 agosto 2012
opidum

Magnolia vince il premio del film più porta sfiga del secolo(ma io non ho visto love story ) per carità il film qualche guizzo ce l'ha e una visione la merita ma davvero ad un certo punto mi sono messo a ridere: l'incesto ce l'abbiamo , il cancro ce l'abbiamo , la tossicodipendenza ce l'abbiamo E CHE CAVOLO!!!!!

martedì 20 marzo 2012
Erostrato

tradita dalle stelline ho deciso di guardarlo quando l'hanno fatto in tv. non ho mai sentito tante parolacce in un solo film! e in bocca ad una donna poi! davvero non ne comprendo la necessità di doppiare i film in tale modo. talmente difficoltoso da seguire con salti qui e lì tra le diverse storie che non ho avuto il fisico per finirlo.

Frasi
Adesso che ci siamo incontrati hai nulla in contrario se non ci vediamo più?
Dialogo tra Claudia Wilson Gator (Melora Walters) - Jimmy Gator (Philip Baker Hall)
dal film Magnolia - a cura di jessica
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Irene Bignardi
La Repubblica

Tutto quello che avete letto o sentito in positivo o in negativo su Magnolia - Orso d'oro a Berlino, candidato a tre Oscar, grande successo americano - è vero. Che è un film barocco, lungo, ridondante. Che fa un uso violento della musica. Che è una specie di soap opera pantografata, dilatata, portata a dimensioni bibliche. Che si parla troppo, nelle sue storie intrecciate, di cancro e di televisione. [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

A parte il letto di morte di Earl Partridge (Jason Robards), niente sta fermo, in Magnolia. Personaggi, fatti, storie individuali: tutto percorre cerchi immaginari, che incessantemente s'incontrano, si sovrappongono, si sfuggono, si sommano. Signore della necessità, il dio caso ne governa il movimento: lo stesso dio che, all'inizio del film, si mostra sceneggiatore fantasioso e crudele, oltre che regista [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

C’è un posto, niente affatto ai confini del mondo, dove possono piovere le rane dal cielo. È un posto, quello raccontato in Magnolia da Paul Thomas Anderson, che assomiglia in modo impressionante ai luoghi in cui tutti noi trascorriamo la nostra vita. Si, è vero, le varie vicende si svolgono nella San Fernando Valley, ai bordi dell'immensa Los Angeles, nel cuore (sofferente) dell'impero americano. Vai alla recensione »

Emanuela Martini
Film TV

Ci sono casi e coincidenze e intersezioni che regolano e intrecciano le nostre vite. Nel 1958, un ragazzo si getta dall'ultimo piano di un grattacielo e, durante il volo, incrocia la fucilata che sua madre sta sparando a suo padre nell'appartamento due piani più sotto. È uno degli episodi che aprono, come una cornice ripresa da cinegiornali d'epoca, il labirinto in cui si articola la struttura narrativa [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Antologia americana straziante e ridicola, mosaico di storie e personaggi, raccolta di "episodi grotteschi con aspetti di destino", film contenitore di dolori e speranze pluricandidato all'Oscar e Orso d'Oro a Berlino, Magnolia è intitolato al nome d'un Boulevard dalle parti di Burbank a North Hollywood e al bel fiore bianco carnoso facile a imputridire.

Alberto Crespi
L'Unità

Siamo nella San Fernando Valley, una città nella città nel Nord di Los Angeles. Non ve lo diciamo per sfizio topografico, ma per spiegarvi il titolo: Magnolia Boulevard è una delle vie principali del quartiere. A Paul Thomas Anderson il nome piaceva, e l'ha scelto, senza altri motivi: è come se un regista italiano facesse un film corale su Roma e lo battezzasse "Tiburtina" (in realtà speriamo che a [...] Vai alla recensione »

Alfredo Boccioletti
Quotidiano.net

Piovono rane. Per la serie Eppure è successo: titolo di un programma televisivo o, se preferite, trittico di tragedie ai confini dell'incredibilità accadute nella San Fernando Valley dal 1911 agli anni 80, e che fungono da prologo a Magnolia. Con la biblica grandinata di anfibi, l'opera terza del trentenne Paul Thomas Anderson, Orso d'oro a Berlino e in lizza per quattro Oscar, sconfina all'improvviso [...] Vai alla recensione »

Paolo Boschi
Scanner

Il regista dello spiazzante Boogie Nights ha decisamente voglia di rilanciare, almeno stando a Magnolia, il suo ultimo film. Rispetto alla sua seconda prova, ambientata nel milieu pornografico di fine anni Settanta, la prospettiva di riferimento si apre a varie storie di ordinaria quotidianità, raccontate ancora in un film corale che richiama apertamente uno dei modelli di riferimento privilegiati [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Prodotto, scritto e diretto da Paul Thomas Anderson, Magnolia ha vinto l'ultimo Festival di Berlino durando tanto quanto La sottile linea rossa di Terrence Malick, vincitore dello stesso Festival l'anno prima. Sono dunque tre ore e un quarto, che sembrano quattro, e se ciò giustifica il costo del biglietto, per alcuni, per altri significa la claustrofobia.

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sabato 24 gennaio 2015
Gabriele Niola

Quante nomination ci vogliono perchè Julianne Moore riceva il riconoscimento che la proietti, come merita, nell'empireo delle grandi attrici moderne? Quest'anno grazie a Still Alice, appena uscito nelle sale italiane, corre per un Oscar per la quarta [...]

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martedì 11 marzo 2008
Stefano Cocci

Storie di un uomo semplice dal talento straordinario Sebbene abbia un volto piuttosto convenzionale e caratteristiche non proprio da Adone – biondiccio, grassoccio, miope - Philip Seymour Hoffman compensa con il talento quello che madre natura non [...]

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martedì 11 dicembre 2007
Stefano Cocci

In Leoni per agnelli il ragazzo di New York torna alla recitazione Quello di Tom Cruise è un marchio globale al pari di Calvin Klein, Microsoft o Toyota. Un risultato ottenuto grazie a una carriera più che ventennale, in cui il ragazzo di Syracuse [...]

winner
orso d'oro
Festival di Berlino
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winner
miglior attore non protag.
Golden Globes
2000
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