Titolo originale | The Banshees of Inisherin |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Irlanda, USA, Gran Bretagna |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Martin McDonagh |
Attori | Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Pat Shortt Gary Lydon, Sheila Flitton, Bríd Ní Neachtain, Jon Kenny, Aaron Monaghan, David Pearse. |
Uscita | giovedì 2 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,79 su 47 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 gennaio 2023
Due amici di una vita si trovano in una situazione di stallo quando uno interrompe bruscamente la loro relazione, con conseguenze allarmanti per entrambi. Il film ha ottenuto 8 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 7 candidature e vinto 3 Golden Globes, 9 candidature e vinto 4 BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 8 candidature a Critics Choice Award, 4 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, 4 candidature e vinto 2 NSFC Awards, In Italia al Box Office Gli Spiriti dell'Isola ha incassato 2,2 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Irlanda, 1923. I migliori amici Pádraic e Colm s'incontrano da una vita alle due del pomeriggio per qualche pinta al pub e le solite chiacchiere. Un giorno, però, Colm non apre la porta di casa all'amico, e in seguito, costretto a fornire una spiegazione, afferma di averne abbastanza di lui e di non voler spendere un minuto di più in sua compagnia. Devastato e incapace di accettare la cosa, Pa'draic cerca l'aiuto della sorella e poi del parrocco perché parlino con Colm, ma quest'ultimo non solo non ritratta, ma minaccia il peggio se Pa'draic non lo lascerà in pace. Mentre sul continente infuria la guerra civile, sull'immaginaria isola di Inisherin, che si è sempre considerata al riparo dal conflitto, l'allontanamento di due amici fraterni innesca ugualmente una serie di conseguenze e un'escalation di atrocità.
Martin McDonagh riunisce la coppia protagonista del suo film d'esordio (In Bruges) e la blocca in un avamposto rurale e isolato, al largo della costa occidentale dell'Irlanda (le location reali sono le le isole di Inishmore e Achill), insieme ad una manciata di pochi altri abitanti incattiviti dalla solitudine, suggestionati dalle leggende, terrorizzati da una vita che spesso si traduce in quotidiana attesa della morte.
Con la stessa penna appuntita e lo stesso nero umorismo che aveva provato di saper maneggiare in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, il regista britannico scrive una parabola sul dialogo tra sordi nella quale commedia e tragedia si rincorrono e sovrappongono, in un microcosmo che è specchio ed effetto della storia d'Irlanda.
Chi sragiona di più, fra questi sentieri erbosi controllati da una statua della Madonna e da una vecchia con la pipa, dove i giovani sono contrari alla guerra e al sapone, non ci sono donne né cultura, e la solitudine è così imperante che persino gli animali tentano di entrare in casa in cerca di compagnia? È più ottuso Pádraic, che si comporta come un fidanzato scaricato, geloso e ferito, o Colm Sonny Larry, che teme di non aver più molto tempo da sprecare e si sveglia un giorno pieno di velleità artistiche e stufo delle chiacchiere inutili, fossero anche quelle del suo unico amico? Quel che è certo è che entrambi tengono radicalmente fede alla parola data, anche quando questa parola è maledettamente stupida.
Colin Farrell e Brendan Gleeson, ribaltamenti antieroici di Michael Collins e Eamon de Valera, sono gli strepitosi protagonisti di questa riflessione sui compromessi dell'amicizia e le diaboliche tentazioni dell'individualismo, annegata nello humour e investita di fascino e di libertà dall'ambientazione e dalla scelta dell'epoca. Una barca a vela di legno, che i venti del talento e gli spiriti dell'ispirazione fanno volare veloce e leggera dentro la tempesta.
La storia dell'involuzione di un rapporto d'amicizia lontana dal tempo, causata da una sorta di risveglio spirituale da parte del "Colm" di Gleeson, anteposto alla ricerca disperata (e insistente) di un ottimo Colin Farrell, determinato nel conservare lo status delle cose. Da questo banale pretesto, McDonagh munito di ago e filo, comincia a tessere una narrazione bucolica e priva di acuti, volutamente [...] Vai alla recensione »
Il cinema di oggi è esattamente questo. Grottesco, grottesco e ancora grottesco. Stranezze, misteri irrisolti e privi di senso e di significato. Humor nero che non fa mai, mai ridere. Bella cornice (quella non può mai mancare), qualche celebrità e battute serrate. Sembra che i registi vogliano fuggire da una realtà talmente arida e banale attraverso la rappresentazione [...] Vai alla recensione »
Benché le commedie raccontino storie leggere, non è inconsueto che abbiano ad oggetto fatti gravi e persino tragici, come nelle classiche commedie nere che costituisce uno dei filoni più apprezzati e praticati del genere. Questa pellicola del britannico Martin McDonagh, pur dovendosi classificare come commedia per la narrazione leggera e ironica, valica decisamente i limiti della [...] Vai alla recensione »
Aprile 1923. Appena conquistata l’indipendenza, l’Irlanda è caduta in una feroce guerra civile. Fratelli e amici che pochi mesi prima avevano combattuto fianco a fianco contro gl’inglesi, adesso si uccidono senza pietà, in un conflitto che non fa prigionieri. Inisherin è un’isola, non troppo immaginaria, al largo della costa occidentale.
Chi si aspetta di vedere un film tremendamente divertente, come promette la locandina e il trailer, rimarrà tremendamente deluso. Devo dire che pur essendomi documentata prima , finito il film sono rimasta un pò perplessa, non ero sicura di avere capito o di non avere capito, ci ho un pò rimuginato, perchè è un film che secondo me si deve interiorizzare e giudicare [...] Vai alla recensione »
In una remota e tipica isoletta irlandese, quelle da "più capre che anime" le vite dei pochi abitanti prosegue in una routine monotona e asfissiante. Tra loro qualcuno però si ribella. E' Colm, musicista compositore, che di punto e in bianco, decide di stroncare l'amicizia con il pastore Padraic, poiché lo ritiene mentalmente limitato e noioso. Arriva perfino ad amputarsi le dita ogni qualvolta lui [...] Vai alla recensione »
Come una vecchia ballata irlandese. L'equilibrio si spezza quando uno dei due amici decide inopinatamente, di eternarsi nella musica rinunciando ad una noiosa amicizia. Sotto gli occhi innocenti dei loro animali, è l'nizio di un conflitto senza fine tra i due. (Ricorda molto "The Dead of Winter" di Dominic Cooper) Interessante film che trova il suo limite nei "mustacchi [...] Vai alla recensione »
Un’isola , al largo della costa orientale dell’Irlanda, dove il lessico della natura, imponente con le sue montagne frastagliate a picco sull’immensità di un mare azzurro accecante, è parte integrante della vita dei suoi abitanti. Pàdraic abita quest’isola, con la sorella Siobhàn. C’è anche Colm, grande amico di Pàdriac. [...] Vai alla recensione »
Il contadino Padraic (C.Farrell) e il musicista Colm (B.Gleeson) vivono nella immaginaria isola di Inisherin al largo della costa occidentale irlandese e sono amici di vecchia data. Un giorno, tuttavia, Colm interrompe bruscamente e senza apparente motivo il loro sodalizio, sprofondando Padraic nello sconforto. A nulla serviranno gli sforzi del mugnaio, nè l'intervento della sorella nè [...] Vai alla recensione »
Un film di Martin McDonagh potente, evocativo e dal climax tragico. Il regista di Tre manifesti a Ebbing-. Missouri, di In Bruges- La coscienza dell’assassino, tratteggia in un luogo ancestrale e perduto dal tempo, un conflitto apparentemente insensato tra due amici, rendendone apodittica la conclusione nel lontano refolo di una guerra civile.
La vita su di una isola nel mezzo di un mare del nord irlandese non deve essere facile, la vita di tutti, degli esseri umani abitanti, ma anche degli animali che vi sostano e lavorano, come buoi ,capre e asinelli. Quando ,infatti, si narra ,come in questo film del rapporto di amicizia tra i due protagonisti, Padraic ,un semplice e gentile contadino, pastore [...] Vai alla recensione »
“Gli spiriti dell’isola” è un film di orizzonti paesaggistici, per i campi lunghi di tramonti e di colline smeraldo; ma è anche un film di orizzonti mentali, dibattuto tra l’accettazione di una quotidianità routinaria e claustrofobica e l’aspirazione ad una fama e ad un’immortalità difficili da raggiungere. Il luogo è esso stesso paradigmatico: un’isola periferia di un’altra isola, a sua volta insanguinata [...] Vai alla recensione »
Coloro che vivono nelle isole sono esseri umani come tutti gli altri? Questo film ci dice chiaramente di no: l'isola, luogo chiuso dove tutto si concentra e che il mare che la circonda tiene compresso, influisce profondamente sui suoi abitanti e li permea di sé, li ammala della propria malattia. L'ultimo film dell'inglese Martin McDonagh (al suo 4.
Il pastore Padraic (Colin Farrell) trascorre la sua vita pacifica e serena sull’Isola (immaginaria) di Inisherin negli anni ‘20, al largo delle coste irlandesi, proprio mentre nell’Isola principale infuria la Guerra Civile. Un bel (brutto) giorno il suo miglior amico, il violinista Colm (Brendan Gleeson) decide di non rivolgergli più la parola.
Una vita fatta di poco per un film apparentemente altrettanto basico, ma capace di muovere riflessioni profonde, destabilizzare in quanto non narra certezze, insinua dubbi. A cominciare da quello più immediato: cosa abbiamo visto? cosa vuole raccontare il regista ? Farrel e Gleeson (entrambi irlandesi) danno vita a due personaggi complessi, solo nei momenti più leggeri riducibili schematicamente ad [...] Vai alla recensione »
Un film lento e mediocre, adatto a un pubblico coraggioso che non teme una noia terribile, ma soprattutto adatto a critici supponenti e supposti sopraffini che cercano chissà quali significati criptati neanche troppo bene in una assurda e irreale vicenda. Preciso che ho invece molto apprezzato "Tre manifesti a Ebbing, Missouri" ma era tutta un'altra storia, non paragonabile.
La storia procede senza grandi emozioni, il grottesco rende tutto poco credibile. deluso
Attirandomi ire e accuse,vere, di non capire una beata ceppa di cinema scrivo buon ultimo di questo sopravvalutatissimo pezzo di teatro prestato alla fotografia dell’isola irlandese dove la non storia é ambientata.Premiato a Venezia come miglior attore Colin Farrell che fa il tonto dará anche il meglio di sé ma é credibile come Gigi D’Alessio che canta l’opera.
Film "Gli spiriti dell'isola". Irlanda, anno 1923. Tra due vecchi amici si rompe l'amicizia. Se da una parte la decisione è irremovibile dall'altra parte c'è la non accettazione e l'apparente incomprensione. Tra dramma e commedia la vicenda si svolge su una graziosa ma desolante isola irlandese a pochi chilometri dalla guerra civile in corso.
Ma che schifezza !!!!! Il mio commento potrebbe finire qua. Attese alte per il genio che ci ha regalato capolavori come In Bruges e Tre Manifesti, attese disattese oltre ogni misura. Materiale per intellettualoidi falliti e critici fai-da-te, ma anche per critici di fama, tutti impegnati nell'arte sublime dell'arrampicata sugli specchi nel vacuo tentativo di trovare un qualche senso [...] Vai alla recensione »
Ogni regista ha la sua sintassi, la cifra stilistica e per tale presupposto sono andato subito a vederlo avendo amato lo splendido "Tre manifesti a Ebbing, Missouri". Qua non ci siamo. Pur trovandoci in contesti diversissimi siamo sempre nell'ambito preferito dal regista: esplorare profonde problematiche esistenziali. Qua tutto è asfissiante, lento, adatto ai soliti cinefili [...] Vai alla recensione »
Forse è vero che l'arte non è per tutti, e se questo film la rappresenta in una qualsiasi forma allora sicuramente non è per me. Un film asfissiante e paranoico che non decolla mai e diventa presto soporifero. Come abbia fatto ad avere così tante nomination e premi proprio non lo capisco.Come non capisco le strabilianti recensioni di famosi critici.
lento a volte incomprensibile malinconico , la vita di pochi esseri umani su una isoletta sperduta , per me abituata e amante della grande città un incubo , non lo rivedrei nè lo consiglerei
Cosa succede in una lontana isola battuta dalle onde dell'Oceano Atlantico? Scenari magnifici quanto stranianti, una vita nel quasi isolamento, l'unico collante e' il pomeriggio al pub a bere. E se quell'unica amicizia improvvisamente senza motivo ti volta le spalle? Da qui inizia un susseguirsi di eventi tra i due ex amici, sempre piu' gravi. La solitudine dilata i luoghi e i sentimenti, rasentando [...] Vai alla recensione »
Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) di Martin McDonagh con Colin Farell,Brendan Gleeson e Kerry Condon(non vi preoccupate non faccio spoiler - #nospoiler)La scena iniziale (ripresa dall’alto dei verdi appezzamenti di un isola irlandese che via viasi avvicinano e il panorama si ingrandisce sempre di più fino a che anche lo spettatoreatterra in quest’isola piccina in mezzo al mare e si [...] Vai alla recensione »
Trovo che sia un ottimo film, il regista conferma il suo straordinario "3 Manifesti ad Ebbing, Missouri". Anche qui il tema è la piccola comunità, in questo caso più ridotta, confinata su un isola dai paesaggi maestosi, sconfinati e sordi, al largo dell'irlozia. In questo ecosistema morfologicamente immenso ma psicologicamente angosciante, la piccola civiltà [...] Vai alla recensione »
Film superlativo che cerca a suo modo di interpretare un conflitto atavico e senza soluzione finale che esiste tra l'Irlanda e l'Inghilterra,ovviamente visto da un britannico che considera gli irlandesi fratelli ed amici unici,che solo il lungo autoisolamento in un isola può aver scatenato in loro il germe per insanabili conflitti.
Gli spiriti dell’isola travalica la sua dimensione apparentemente minuscola, riuscendo però a non perdere mai la misura, scoprendo le carte della Storia senza mai abbandonare l’isola. Gli spiriti dell’isola è un atto poetico e sottilmente politico, è la coerente prosecuzione del racconto mcdonaghiano di un’umanità ferita, indifesa di fronte [...] Vai alla recensione »
Certi film ti stregano per le atmosfere, specie se suscitano echi di un vissuto. Sono stata a Irishmore, in anni felici. Qui, in parte, è stato ambientato il film Gli spiriti dell’isola (nome di fantasia), stesso regista di Tre manifesti a Ebbing. L’emozione di ritrovare quei paesaggi, piatti per linee, ma mossi dal vento, dalle nuvole, dai chiaroscuri, dagli orizzonti marini, [...] Vai alla recensione »
Se Tre manifesti a Ebbing era un film a suo modo scoppiettante e colorato, Gli spiriti dell'isola è cupo, misterioso, esoterico, ambientato in un luogo dove la disperazione, nei suoi molteplici volti, è di casa. Poco alla volta i personaggi rivelano il loro vero volto e ognuno seguirà il suo destino, inversamente proporzionale al proprio grado d'innocenza. Vai alla recensione »
Gli spiriti dell’isola travalica la sua dimensione apparentemente minuscola, riuscendo però a non perdere mai la misura, scoprendo le carte della Storia senza mai abbandonare l’isola. Gli spiriti dell’isola è un atto poetico e sottilmente politico, è la coerente prosecuzione del racconto mcdonaghiano di un’umanità ferita, indifesa di fronte [...] Vai alla recensione »
Il film sfata il mito del valore della ricerca di silenzio e solitudine come condizione ideale che ci permette di vivere in armonia con l 'insieme di quei valori ritenuti fondanti e immutabili della nostra esistenza, Ma non è cosi. La solitudine può portarci alla follia e rivelarci un momdo vuoto [...] Vai alla recensione »
cos'è la normalità e cos'è la follia? in questo film dalla sceneggiatura magnifica e per questo tragicomico, ci sono tutti gli ingredienti per l'ambita statuetta (se la vedrà con spielberg probabilmente,) si discosta dagli altri per originalità,bravi gli attori tutti e quattro piacevole visione,sconsigliato a chi per dovizia è abituato ai vari marvel, [...] Vai alla recensione »
Dieci attori, tre bovini, un cane, una pony e soprattutto un'asinella. Il mare come sottofondo silenzioso, le scogliere ed il mare plumbeo i confin fisici e spirituali che escludono questi pochi isolani dalla "terraferma", che poi altro non è che un'altra isola, sconvolta ed occupata da ulteriori isolani conquistatori del mondo.
Mi sono recato in sala incautamente impreparato, da assiduo ma frettoloso cinefilo spesso mi capita. La potenza di questa tragicommedia si è palesata lentamente portandomi a riflessioni tardive e spero profonde. Mi trovo in disaccordo con le recensioni che vedono nel rapporto burrascoso tra i due amici la metafora della guerra civile irlandese.
Martin McDonagh riesce un’altra volta a sorprendere con un film dolce come solo l’amicizia sa essere. Anche se nel film il senso è quello della fine di un’amicizia, di un amore per ragioni incomprensibili. E lo stupore man mano si trasforma in timore, in dolore, in ansia, in odio, in vendetta. Padraic il protagonista, uomo semplice e gentile, è interpretato da uno strepitoso [...] Vai alla recensione »
Mi sono recato in sala incautamente impreparato, da assiduo ma frettoloso cinefilo spesso mi capita. La potenza di questa tragicommedia si è palesata lentamente portandomi a riflessioni tardive e spero profonde. Mi trovo in disaccordo con le recensioni che vedono nel rapporto burrascoso tra i due amici la metafora della guerra civile irlandese.
Lo sguardo spazia orizzonti e montagne, alla quiete di un mare calmo e di colline dolci e verdi si oppone la violenza delle emozioni,gli uomini si cercano e si amano, spesso non avendo le parole per dirlo. La birra scorre a fiumi come le infinitite camminate su giù per l'isola, perché alla solitudine non ci si rassegna e il rifiuto scatena odio e morte.
Non c'è nemmeno la lotta per la sopravvivenza che il regista americano Robert Flaherty immortalò nel capolavoro L'uomo di Aran (1934), etno-documentario ambientato nell'arcipelago omonimo: no, nel villaggio in cui risiedono Pádraic e Colm, il primo allevatore e l'altro suonatore di violino, si vive discretamente, di pesca e pastorizia. E si trovano anche tempo e risorse per andare ogni giorno al pub [...] Vai alla recensione »
Scrive Patrick Lonergan in un volume del 2012, purtroppo inedito qui da noi, dal titolo The Theatre and Films of Martin McDonagh: «We don't yet know what The Banshees of Inisheer is about. McDonagh has stated that he doesn't consider the play to be very good, but he hopes to rewrite it for production at some stage. Yet the various rumours that circulate about the play suggest that it too is focused [...] Vai alla recensione »
Apologo assurdo e tragicomico, come la vita, sulle dinamiche di ogni guerra, sul contrasto tra la gentilezza, virtù dei semplici, e l'ansia di non sprecare il tempo, tipica degli artisti, ma anche sulla solitudine di esistere. Impaginato magnificamente nei paesaggi di un'isola irlandese e all'interno di un pub dove si rompe, all'improvviso e senza motivo, una lunga amicizia.
The Banshees of Inisherin, Gli spiriti dell'isola, il molto acclamato film di Martin McDonagh (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, 2017), che è ripartito dal Lido con la Coppa Volpi al suo protagonista, Colin Farrell, l'Osella alla sceneggiatura, dello stesso McDonagh, ha vinto tre Golden Globes e ha nove nomination ai prossimi Oscar, tra cui regia, film, attore e attrice, è stato presentato come una [...] Vai alla recensione »
Ossessionato dalle simmetrie e dai concetti che vengono frammentati e affidati a singoli personaggi, McDonagh torna nella sua Irlanda teatralizzata e compone un raccontino dell'assurdo amato da tutti. Purtroppo, però, non basta un protagonista che si mozza le dita per ferirci veramente. E nemmeno le mossette di attori che scambiano l'ironia beckettiana per umorismo dark commestibile.
"Non mi vai più a genio!". Risponde così il burbero Colm (Brendan Gleeson) all'amico Pàdraic (Colin Farrell) che gli chiede incredulo perché non voglia più andare con lui, come fanno da sempre, a bere una pinta al pub alle due del pomeriggio. "Ti ho fatto qualcosa?", gli domanda insistente Pàdraic. E Colm, glaciale, imperturbabile, gli risponde che non gli ha fatto nulla, solo che non ha più voglia [...] Vai alla recensione »
Anni Venti, al largo della costa d'Irlanda. Tra abbondanti pinte di Guinness e sentori di bacon e porridge, "Gli spiriti dell'isola" da teatro dell'assurdo si trasforma in tragedia. I volti degli abitanti di Inisherin assomigliano a totem ancestrali, le loro espressioni alle brume del cielo e i loro sentimenti ai fuochi di torba mentre i marosi s'infrangono sulle falesie e gli strapiombi delle montagne [...] Vai alla recensione »
Premiato a Venezia e ora candidato a ben nove Oscar (film, regia, sceneggiatura, quattro attori, musica, montaggio), The Banshees of Inisherin" una specie di summa dell'arte di McDonagh, il drammaturgo e regista inglese di origini irlandesi noto per "In Bruges" e Tre manifesti a Ebbing, Missouri". Una commedia nero pece sull'orgoglio (e l'amore) ferito.
In una delle prime sequenze di Gli spiriti dell'isola (The Banshees of Inisherin, Irlanda, Gran Bretagna, Stati Uniti, 2022, 114'), Dominic (Barry Keoghan) solleva da terra un lungo bastone con un gancio a una estremità. Nell'isola irlandese di Inisherin - siamo nel 1923 - è considerato lo scemo del villaggio. A lui il regista Martin McDonagh fa dire qualcosa che in platea non ci dovrebbe sfuggire. [...] Vai alla recensione »
«Il dolore genera dolore. La rabbia genera rabbia. La violenza genera violenza»: forse sta davvero tutto dentro qui il senso (o il non senso), di questo «Gli spiriti dell'isola», il film di Martin McDonagh, che in originale si intitola «The Banshees ofInisherin». Padraic (Colin Farrel) e Colm (Brendan Gleeson) sono amici da una vita. Vivono su un'isola remota al largo della costa orientale dell'Irlanda [...] Vai alla recensione »
Sembra fuori dal tempo, non dallo spazio. Il paesaggio, le case, gli arredi, i nomi collocano la vicenda entro precise coordinate - un'isola al largo delle coste d'Irlanda. Un giorno Pàdraic scopre d'improvviso che il suo amico di sempre, il più anziano Colm, non vuole più saperne di lui. Incredulo, chiede spiegazioni, inutilmente. Gli altri attorno suppongono che i due abbiano litigato; non è così: [...] Vai alla recensione »
E' un «oggetto» irrituale, di quelli che non trovi nelle «grandi catene», qualcosa che sfugge alle facili etichette, un film buffo e insieme tragico che nasce piccolo e diventa (già premiato a Venezia, è candidato 9 Oscar e ha già vinto 3 Golden Globes, uno per la miglior commedia dell'anno e gli altri due per l'interpretazione di Colin Farrell e per la sceneggiatura) mainstream.
Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh, presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia e candidato a nove Oscar, è in sala. Il regista irlandese già autore del bellissimo "Tre manifesti a Ebbing, Missouri", torna a dirigere i suoi connazionali Colin Farrell e Brendan Gleeson, già protagonisti nel 2008 del suo esordio cinematografico, "In Bruges - La coscienza dell'assassino".
Colin Farrell bussa alla porta del suo migliore amico Brendan Gleeson per fare assieme la strada verso il pub e la solita pinta di birra. L'altro è in casa ma non apre. «No, non mi hai fatto nessun torto. Solo, ho scoperto che non mi vai a genio: sei noioso. D'ora in poi stammi lontano. Voglio trascorrere quanto mi resta da vivere componendo musica e suonando il violino».
Maschi irlandesi in patria. Piccolissima patria, un'isoletta per pochi umani e i capi di bestiame per la sopravvivenza. Di là dal mare, siamo negli anni 20, si combatte la guerra civile irlandese. Nel nostro caso, la lasciamo volentieri da parte. In odio alle metafore: come sono belli i film, i romanzi. le poesie dove le cose sono chiamate con il loro nome, e in scena rappresentano solo sé stesse. Vai alla recensione »
Se la paragoniamo a frasi che hanno scatenato guerre e causato spargimenti di sangue, questa è piuttosto banale. Non è così assertiva come "Il mondo deve essere reso sicuro per la democrazia", né tanto ispirata come "Combatteremo sulle spiagge, combatteremo nei luoghi di sbarco, combatteremo nei campi e nelle strade...", e nemmeno così passivo-aggressiva come "Non esistono conflitti senza che voi stessi [...] Vai alla recensione »
Abbinando alla perfezione tragedia e commedia, Martin McDonagh riunisce le star del suo film d'esordio, In Bruges, per raccontare la rottura di un'amicizia che oscilla magnificamente tra l'esilarante, lo spaventoso e lo straziante. Nel 1923, Sull'isola (inventata) di Inisherin, gli echi delle bombe della guerra civile irlandese che attraversano il mare forniscono il sottofondo ideale per le difficoltà [...] Vai alla recensione »
Un'isola allargo della costa occidentale dell'Irlanda è il microcosmo in cui si intrecciano relazioni umane elementari ed estreme. L'umanità riflette l'ambiente battuto dal vento e dalle onde. L'sola del film di Martin McDonagh "Gli spiriti dell'isola" si chiama Inisherin nel titolo in inglese, nella geografia è Inishmore, arcipelago delle Aran. E' lo stesso regista ad aver scritto soggetto e sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
È il primo aprile 1923 su una piccola isola delle Aran davanti alle coste occidentali dell'Irlanda. Padraic (Colin Farrell) è un uomo mite, genti- le che ha un appuntamento regolare al pub, tutti i giorni alle 14, con l'amico di vecchia data Colm (Brendan Gleeson). Quest'ultimo, che si diletta a suonare il violino e comporre canzoni, all'improvviso gli dice di non voler più perdere tempo e non desidera [...] Vai alla recensione »
Cosa è accaduto tra due amici di lunga data che dalla sera alla mattina non vogliono più parlarsi. O meglio uno vorrebbe, ma l'altro no. Tutto giocato sul registro dell'assurdo e del grottesco, il film di Martin Mc Donagh (già autore del tosto "Tre manifesti a Ebbing, Missouri) si avvia a un grosso successo planetario, dopo la presentazione a Venezia 79, grazie alle nove candidature agli Oscar e ai [...] Vai alla recensione »
Drammaturgo prima che sceneggiatore e regista, Martin McDonagh ha ambientato in Irlanda, terra d'origine dei genitori, gran parte della sua opera teatrale inclusa The Aran Islands Trilogy, il cui ultimo capitolo, Banshees of Inisherin, doveva essere il ritratto di uno scrittore in declino. Di questa pièce mai andata in scena, McDonagh ha ripreso il titolo intrecciando tutt'altro tema: quello di un [...] Vai alla recensione »
Un'isola accanto a un'isola più grande: il nuovo film di Martin Mc Donagh è stato girato a Inishmore, una delle isole Aran al largo di Galway, Irlanda. E racconta, perdonate il bisticcio, l'isolamento di una piccola comunità in un'epoca gli anni 20 del XX secolo -in cui l'Irlanda era scossa dalla guerra Civile. Ma li, nell'isoletta che nel film si chiama Inisherin, tutto è lontano e ovattato.
Nel vento gelido d'un inverno isolano irlandese, anni Venti, guerra civile in corso tra i bagliori sulla terra ferma, Padraic va avanti e indietro senza pace sui sentieri tra casa e pub cercando di capire perché il migliore amico Colm ha deciso di scaricarlo. L'opposizione di Colm a qualsiasi spiegazione, se non un diritto a dire basta a ciò che ritiene superfluo mentre vuole dedicarsi a se stesso, [...] Vai alla recensione »
L'amicizia è un po' come l'amore e, quando finisce semina rabbia. Ira. Si cercano spiegazioni talvolta impossibili. Si meditano vendette che regolarmente tracimano. Esasperano. E complicano ogni ricucitura. Talvolta lacerano anche chi le architetta e Colm, gran bevitore con la passione del violino, ne è simbolo ed emblema. Padraic - interpretato da Colin Farrell che si è messo in tasca la candidatura [...] Vai alla recensione »
Su una remota isola al largo della costa orientale dell'Irlanda, Pádraic e Colm sono amici da una vita e si incontrano tutti i pomeriggi per andare a bere nell'unico pub del luogo. Ma un giorno Colm, senza un apparente motivo, mette inaspettatamente fine al loro rapporto. Pádraic non si rassegna e tenta di ricucire il loro legame, ma i suoi ripetuti sforzi non fanno altro che rafforzare la determinazione [...] Vai alla recensione »
È l'immaginaria isola di Inisherin a fare da sfondo al nuovo film di Martin McDonagh, Gli spiriti dell'isola (nove candidature agli Oscar e tre Golden Globe già vinti). Un'isola verdissima, una comunità minuscola e pacifica, un piccolo mondo antico che sembra bastare a sé stesso, fra una pinta di birra scura e una chiacchiera svagata. Ma il seme della discordia è pronto a insinuarsi nelle crepe della [...] Vai alla recensione »
Un esercizio di stile. Tanto vale anticipare la conclusione. McDonagh un cineasta estremamente interessante che. pur senza mai brillare, ha sempre saputo confezionare opere di grande interesse, in grado di creare anche un dialogo continuativo con quel pubblico che non molti anni fa attendeva con curiosità ogni nuovo film di Neil Jordan. Mike Newell o Michael Radford (per restare al cosiddetto Regno [...] Vai alla recensione »
Tra i titoli sicuramente più attesi in concorso alla 79a Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia v'è indubbiamente Gli spiriti dell'isola (in originale The Banshees of Inisherin), ultima fatica dell'ormai acclamato cineasta di origini irlandesi Martin McDonagh. Pur essendo, questo, soltanto il suo quarto lungometraggio, il regista ha infatti avuto modo di lasciare decisamente il segno all'interno [...] Vai alla recensione »
«La tua canzone? Come si chiama?» chiede Pádraic. «The Banshees of Inisherin» risponde il ruvido violinista Colm. «Ma non ci sono banshee a Inisherin». «Lo so, ma amo il suono della doppia "sh"... C'è la doppia "sh" anche in "Inisherin"». Pádraic. Colm. Inisherin. Per certi versi è racchiuso tutto qui il nuovo film di Martin McDonagh, l'ex wonder boy del teatro anglo-irlandese (c'è chi lo conta tra [...] Vai alla recensione »
Un'isola remota al largo della costa orientale dell'Irlanda. In questa zona desolata, Padraic e Colm, amici da sempre, improvvisamente troncano il loro rapporto... Da una inspiegabile interruzione prende il via Gli spiriti dell'isola, film di produzione inglese in uscita dal 2 febbraio. Il titolo originale è The Banshees of Inisherin, riferimento all'immaginaria isola nella quale si sviluppa il conflitto [...] Vai alla recensione »
Inisher è la più piccola delle tre Isole Aran, poste all'imbocco della baia di Galway, sulla costa occidentale dell'Irlanda. Qui ne scopriamo il paesaggio bucolico e i suoi placidi ritmi, scanditi dal pascolo degli animali e dall'appuntamento al pub alle due del pomeriggio. Tutto comincia il 10 aprile del 1923, quando Padraic (Farrell), amico da una vita di Colm (Gleeson), di cui è inseparabile compagno [...] Vai alla recensione »
Già al suo debutto nel lungometraggio il commediografo, sceneggiatore e regista londinese Martin McDonagh aveva collaborato con Colin Farrell e il suo film di debutto In Bruges - La coscienza dell'assassino (2008), aveva riscosso un notevole successo di critica. In quel primo caso il regista aveva costruito una commedia nera a due nella quale i sicari Colin Farrell e Brendan Gleeson venivano spediti [...] Vai alla recensione »
È davvero strano che una paranoia molto contemporanea -subire il ghosting - sia resa in modo perfetto da un film ambientato in un'isoletta irlandese negli anni venti. Oltre alla brillante sceneggiatura di McDonagh, che mette momenti memorabili a disposizione di ogni componente del piccolo cast, quello che fa funzionare così bene questa commedia assurda sulla rottura di un'amicizia è il ricongiungimento [...] Vai alla recensione »
21 anni dopo Il tenente di Inishmore, ecco la chiusura (inedita) della "Trilogia delle isole Aran". Non uno spettacolo teatrale, ma un film. Succede solo da McDonagh: cioè Irlanda rurale, valli verdi e scogliere, comunità piccole, legami oppressivi a riempire una solitudine troppo facile, la guerra civile sullo sfondo, oltre il mare, sulla terraferma.
Quasi sospesa nel tempo, tagliata fuori dal mondo esterno, Inisherin è una sorta di Brigadoon alla rovescia, destinata a una lenta agonia. La vita, come la morte, scorre placidamente, immersa in una dimensione che via via sembra quasi sovrannaturale, ancestrale. Non a caso, nonostante i rumori delle esplosioni dalla Terraferma, la Storia è altrove, percepibile ma irraggiungibile.
È un ritorno a casa, quello di Martin McDonagh, nell'Irlanda da cui provenivano i genitori, dopo le parentesi americane di 7 psicopatici e Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Ma è anche un ritrovarsi con Colin Farrell e Brendan Gleeson dopo l'esordio cinematografico di In Bruges del 2008. Sarà anche per questo che il legame di lungo corso è proprio il punto di partenza di The Banshees of Inisherin, o [...] Vai alla recensione »
Non fatevi trarre in inganno dal titolo: The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh non è un horror. Non ci sono fantasmi di signore urlanti che si presentano fuori dalla porta per trascinare con sé nella tomba i propri congiunti; ma se mai solo signore inquietanti che ti sorridono malevole da lontano e ti chiamano con un cenno. Sono queste le nuove banshees spiega all'altro uno dei due protagonisti, [...] Vai alla recensione »
Martin McDonagh è nato in Inghilterra, ma ha mantenuto un profondo legame artistico con la terra d'origine dei genitori, l'Irlanda, dove ha ambientato gran parte della sua opera teatrale, inclusa The Aran Islands Trilogy, il cui ultimo capitolo doveva essere Banshees of Inisherin, ritratto di un anziano scrittore in declino. Di questa piéce mai andata in scena, né pubblicata, il film di McDonagh in [...] Vai alla recensione »
In primis ricordare che Martin McDonagh è uno straordinario commediografo. Subito dopo dimenticare "Tre manifesti a Ebbing", che l'ha reso celebre. "Gli spiriti dell'isola" (ieri in Concorso), scritto e diretto dall'autore irlandese, devia verso altri lidi ma conserva la natura grottesca dei personaggi e lo spirito ironico che gli sono congeniali. Anni Venti, un'isola sperduta, qualche casa, poche [...] Vai alla recensione »
Ben più scoppiettante la surreale faida The Banshees of Inisherin di quel Martin McDonagh che infiammò Venezia con Tre Manifesti a Ebbing, Missouri (2017) arrivando poi a due Oscar. Siamo in un'isola a largo dell'Irlanda nel 1923. Mentre sulla terraferma c'è la guerra civile, sull'atollo il violinista Colm (Brendan Gleeson) non vuole più parlare con l'amico d'infanzia vaccaro Padraic (Colin Farrell). [...] Vai alla recensione »
Anno 1923, sull'isola di Inisherin, al largo della costa occidentale irlandese: il tempo sembra essersi fermato e il resto del mondo (guerra civile compresa) un'eco lontana. «The Banshees of Inisherin» si apre con la fine dell'amicizia di vecchia data tra il pastore Padraic (Colin Farrell) e il violinista Colm (Brendan Gleeson). Nessun litigio ha dererminato la frattura: semplicemente Colm, di punto [...] Vai alla recensione »
"The banshees of Inisherin" ci porta nell'atmosfera malinconicamente ostile di un'isola irlandese, con la vita che scorre noiosamente e apparentemente semplice, dove per non sentire la solitudine si va al pub o si accudiscono gli animali. Padraic e Colm sono due vecchi amici che ogni giorno alle 2 del pomeriggio iniziano a farsi le pinte di birra. Ma un giorno Colm decide che non ha più voglia di avere [...] Vai alla recensione »
Confesso: quando c'è di mezzo l'irlandese Brendan Gleeson sono poco attendibile. Mi piace tutto, o quasi, ciò che fa. Lo trovo un attore titanico, duttile e carismatico, e se per anni, specie nei film hollywoodiani, gli hanno fatto recitare personaggi di contorno, da qualche tempo ha saputo imporsi come intenso protagonista: penso a "Un poliziotto da happy hour" (quel titolo italiano grida vendetta), [...] Vai alla recensione »
Martin McDonagh: buon regista non mente. Dopo l'epifania di In Bruges (2008), di cui mutua la coppia protagonista Colin Farrell e Brendan Gleeson, l'ambizioso e perfettibile 7 psicopatici (2012) e il successo Tre manifesti a Ebbing, Missouri (due Oscar nel 2018), il britannico di origini irlandesi sbarca nella sua terra madre, ovvero un'isola al largo della costa occidentale, e distilla un dramedy [...] Vai alla recensione »
Sulla più piccola delle isole Aran, a qualche miglio dal golfo di Galway, la vita scorre sempre uguale a se stessa. Sferzati dal vento e immersi nelle nebbie, i pochi abitanti seguono un copione ereditato di generazione in generazione, riproponendo relazioni burbere e dinamiche autodistruttive scolpite nella notte dei tempi. Perciò nessuno si turba più di tanto quando, all'improvviso, il riflessivo [...] Vai alla recensione »
Un'isola irlandese in mezzo all'Oceano. Non c'è luce elettrica né mezzi di trasporto che non siano carri trainati da animali. Un uomo cammina lungo un sentiero per andare a prendere un amico e scendere al pub del paese per una birra. L'amico non gli risponde, non vuole più vederlo. L'uomo rimane perplesso, non se ne fa una ragione. Insiste per vedere l'altro, che invece è concentrato nella sua musica. [...] Vai alla recensione »