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Trovo che sia un ottimo film, il regista conferma il suo straordinario "3 Manifesti ad Ebbing, Missouri".
Anche qui il tema è la piccola comunità, in questo caso più ridotta, confinata su un isola dai paesaggi maestosi, sconfinati e sordi, al largo dell'irlozia.
In questo ecosistema morfologicamente immenso ma psicologicamente angosciante, la piccola civiltà è legata a una concezione ancestrale del vivere, due amici litigano perchè uno di loro vuole separarsi, e sembra che in questa dinamica di lotta ottusa e ostinata ci sia la simbologia del carattere irragionevole della guerra, il mistero del processo irrazionale che innesca il cortocircuito inarrestabile della distruzione, come se fosse una spinta senza ragione in cui la scoperta e il cambiamento ricorrono al bisogno umano di compiere il proprio destino.
La capacità di sviluppare un film su una trama semplice e con così pochi elementi è un lavoro di sottrazione e di sintesi ammirevole.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
