Gli Spiriti dell'Isola |
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Un film di Martin McDonagh.
Con Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan.
continua»
Titolo originale The Banshees of Inisherin.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 114 min.
- Irlanda, USA, Gran Bretagna 2022.
- Walt Disney
uscita giovedì 2 febbraio 2023.
MYMONETRO
Gli Spiriti dell'Isola
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bello ma non aspettatevi IN BRUGESdi johnny1988Feedback: 5532 | altri commenti e recensioni di johnny1988 |
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sabato 4 febbraio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il contadino Padraic (C.Farrell) e il musicista Colm (B.Gleeson) vivono nella immaginaria isola di Inisherin al largo della costa occidentale irlandese e sono amici di vecchia data. Un giorno, tuttavia, Colm interrompe bruscamente e senza apparente motivo il loro sodalizio, sprofondando Padraic nello sconforto. A nulla serviranno gli sforzi del mugnaio, nè l'intervento della sorella nè della comunità, per riconciliare la frattura perseguita con ostinazione dal vecchio violinista, che in seno alle sue ragioni, ricusa l'amico di essere "noioso", mentre lui desidera dedicarsi a comporre musica negli anni di vita che gli restano.
Martin McDonagh, a cinque anni dalla consacrazione di autore dopo la direzione di Tre Manifesti a Ebbing Missouri, torna nella natia Irlanda ed erige una favola cupa sullo sfondo della guerra civile degli anni Venti del '900.
Tendendo il filo semantico delle sue opere precedenti, McDonagh prende in prestito Beckett, la religione e il folklore mitologico per ritrarre una umanità divelta dalla sua intrinseca ottusità, che tenta di "tirare avanti", ora con il semplice candore fanciullesco, ora di "lasciare una traccia nella "Storia", come spiega il vecchio Colm che imita l'esempio dei grandi artisti che l'hanno preceduto, come alla rincorsa spasmodica di trovare un senso all'esistenza, da scolpire fisicamente, se non nella fede cattolica, in uno spartito.
La separazione, per non dire "abbandono", innesta una guerra degenerativa fra i due umili cristiani, e la "pace" che declama il velleitario suonatore ha lo stesso sapore di sproloquio dell'ingenuo Pedraic quando gli fa rapporto dettagliato sulle deiezioni dei suoi animali.
Non ci sarà armistizio fra i due e gli ultimi disperati tentativi di risanarsi regredirà la natura pia di Padraic in un istinto opposto di rabbia e violenza. Esattamente in una logica che ricorda quella bellica, a cui non sappiamo antropologicamente nè spiritualmente trovare una spiegazione. E a farne le spese, sono gli innocenti, come il toccante Dominic Kearney, un altro "semplice" che respinto anche lui, si troverà a fare una scelta esistenziale, o come il bestiame, che osserva passivamente, ma con dolcezza, lo scorrere inevitabile degli eventi, come la banshee chiamata come nel mito locale a predire la morte con la sua presenza.
Un film indubbiamente bello, ma sorprendentemente più contemplativo e privo dell'umorismo con cui McDonagh si è fatto notare e dal quale ci si aspettava un'opera irriverente e "anarchica" come In Bruges, che vede riuniti Farrell e Gleeson di nuovo insieme, in una prova dolente e rugosa, e più "adulta".
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