Saltburn |
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Un film di Emerald Fennell.
Con Barry Keoghan, Jacob Elordi, Rosamund Pike, Richard E. Grant.
continua»
Drammatico,
durata 132 min.
- USA 2023.
MYMONETRO
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Intramontabile Ripley
di johnny1988Feedback: 6048 | altri commenti e recensioni di johnny1988 |
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lunedì 25 dicembre 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Parasite”, “Blue Jasmine”, “Barry Lyndon”, “Sick of Myself”, “Ingrid Goes West”, “Snowpiercer”, “Us”, “La Favorita”, “Il Cigno Nero”, “Match Point”. E la filmografia potrebbe espandersi. La letteratura del Prometeo ambizioso e assassino permea la Storia dell'uomo da che se ne ha memoria. Il Caino che si macchia del più grave dei delitti per gelosia e rivalsa si potrebbe meritatamente conferire il titolo di antesignano. Il cinema declina per ultimo nella cronologia delle arti la natura vampiresca dell'uomo che vede solo nel suo narcisismo unica fonte di vitalità.
“Saltburn” si aggiunge felicemente alla lista, presentando un giovane studente, all'apparenza un'incarnazione contemporanea di Oliver Twist, ma che in realtà condivide ben poco con la natura benevola del suo modello vittoriano. L'Oliver Quick ha molto più a che spartire con il Delitto e (senza) Castigo interpretato dal Woody Allen di Crimini e Misfatti e Match Point, ossia in un'aracnea scalata sociale, e con la doppia faccia vampiresca e tormentata del Mr Ripley della Highsmith.
Emerald Fennell, autrice acclamata di Killing Eve e La Ragazza Promettente, si diverte con i suoi personaggi. E si vede. Ma lo fa lasciando molto campo libero agli attori e a una fotografia seducente, senza troppi compiacimenti. Azzarda sequenze “nude” al limite del “Camp”, ricordando di abbottonare i suoi personaggi sempre un momento prima di superare le barriere dello scandalo. Qualcuno più affine al genere le potrà criticare una sottile vigliaccheria e un ritardo imperdonabile rispetto a “Sick of MySelf”, distribuito questa primavera, che tocca le stesse corde, ma con un coraggio preceduto solo da pochi autori amanti del grottesco come Solodtz e John Waters.
Tuttavia, il film ha il merito di avvicinare le masse a un genere di nicchia e potrebbe godere di un merito non così scontato: solleticare nuove curiosità e rinnovare la riflessione, oggi urgentissima, sulla solitudine e la psicosi deformante di una società che sprofonda gradualmente in una guerra fra Narcisi.
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