Titolo originale | In Bruges |
Anno | 2008 |
Genere | Azione, |
Produzione | Gran Bretagna, Belgio |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Martin McDonagh |
Attori | Brendan Gleeson, Colin Farrell, Ralph Fiennes, Jérémie Renier, Clémence Poésy Ciarán Hinds, Thekla Reuten, Jordan Prentice, Zeljko Ivanek, Elizabeth Berrington, Rudy Blomme, Olivier Bonjour, Mark Donovan, Eric Godon, Ann Elsley, Jean-Marc Favorin. |
Uscita | venerdì 16 maggio 2008 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 3,37 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 maggio 2020
Dopo uno dei tanti sporchi e pericolosi lavori a Londra, due sicari si nascondono per due settimane a Bruge. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, In Italia al Box Office In Bruges - La coscienza dell'assassino ha incassato 501 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Ray e Ken, due killer di professione, giungono a Bruges nel Belgio. Li ha inviati lì il loro boss Harry dopo che un omicidio non è andato nel modo programmato. Ora i due debbono attendere disposizioni in una città che loro, irlandesi, non avevano mai visitato e che Ray disprezza. Mentre Ken, non solo per ingannare il tempo dell'attesa, decide di girare per le sue strade e ammirare le opere d'arte che musei e chiese racchiudono, Ray si chiude in una sorta di resistenza passiva. Ma sarà Chloe, una ragazza incontrata per caso e che ha qualche angolo oscuro nella sua vita, che farà uscire il giovane irlandese dalla sua indifferenza mettendolo in contatto con un mondo sconosciuto che non può però far velo a un'attesa che implica comunque la morte di qualcuno.
Martin McDonagh, molto noto in Gran Bretagna e Irlanda per le sue opere teatrali, ha ottenuto nel 2006 l'Oscar per il miglior cortometraggio ed ora si presenta a un più vasto pubblico con questa sua opera prima che merita una particolare attenzione. La malinconia del killer, il suo spleen sono già stati raccontati innumerevoli volte al cinema e Scorsese ne ha magistralmente fatto uno dei suoi temi preferiti. Ma a McDonagh riesce un'impresa quasi impossibile: realizzare un film con pochissima azione senza perdere di tensione per un attimo e riuscendo a inserire attorno ai tre protagonisti numerosi personaggi secondari ma non per questo meno 'necessari' alla vicenda.
In questo ricorda il Melville di I senza nome. Riesce però a fare di più. Trasforma con grande abilità la città e l'arte di cui sono permeate le sue stesse vie in un elemento determinante nell'evoluzione dei personaggi. Quante volte al cinema ci troviamo dinanzi a città-cartolina utilizzate solo perché la film commission locale è abile nell'attrarre le produzioni offrendo loro particolari vantaggi. In questo caso invece, sin quasi dall'inizio quando Ken (magistralmente cesellato da Brendan Gleeson) propone di salire in cima alla torre più alta per vedere la piazza dall'alto e Ray (un Colin Farrell a cui lavorare con Woody Allen ha fatto un gran bene) gli replica con un diniego, la città passa dallo sfondo al primo piano della narrazione. Questi due 'turisti per forza' sono due uomini in ricerca. L'uno trova nei quadri e nelle sculture talvolta delle esplicite risposte e talaltra nuove e tormentate domande. L'altro finisce con il cercare tra la gente con l'irruenza che gli è connaturata un 'perché' al male che causa a se stesso così come agli altri.
Su di loro aleggia la solo apparentemente contenuta violenza di Harry quasi in agguato, in attesa di poter lacerare quel tessuto sottile fatto di umanità che si va ricostituendo nei due uomini e che non può essere ammesso da chi non è in grado di comprenderlo.
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Primo lungometraggio di McDonagh, rinomato commediografo, fratello di quel John Michael regista di The Guard (Un poliziotto da happy hour), In Bruges merita di essere inserito in un'ideale classifica dei migliori esordi cinematografici del decennio. Assolutamente irresistibile, fra dialoghi taglienti e umorismo nero graffiante, inseriti nell'affascinante cornice della città di Bruges, [...] Vai alla recensione »
Non sappiamo se esista un albo degli assassini professionisti ma guardando questo film appare certa l’esistenza di un codice deontologico in uso fra di essi. “In Bruges” è la storia di un frangente della vita di tre killer, un frangente a dire il vero assai importante per ognuno di essi. I tre (Farrell, Gleeson e Fiennes) ammazzano veramente ma la cosa non è il vero [...] Vai alla recensione »
Due sicari irlandesi sporcano un lavoro e così vengono spediti dal loro boss in Belgio in vacanza forzata. Una cittadina medioevale sull'acqua, questa la loro destinazione. Inizia così "in Bruges" film difficile da etichettare ma a cui sicuramente il sottotitolo italiano "la coscienza dell'assassino" non rende giustizia.
Ottimo esordio cinematografico per questo regista irlandese. Bruges è il dipinto fiammingo dove si spengono le esistenze di un killer esperto giunto alla fine del suo apprendistato, brendan gleeson, e del suo boss, un sempre più "folle" ralph fiennes; è un film come non se ne vedevano da tempo, forse unico: McDonagh rende alla città belga un servizio da tenebrosa [...] Vai alla recensione »
E' un film molto duro ma riesce a creare atmosfere delicate e suggestive: Molto dipende dal luogo, Bruges, una città "da favola" che persino al killer più spietato evoca immagini di un'infanzia forse negata, L'arte domina la scena: le chiese gotiche, i quadri dei pittori fiamminghi, le piazze,la torre. Non sembra un posto adatto a due assassini di professione,in un periodo,oltretutto natalizio.
Dopo aver ucciso per errore un bambino in chiesa il killer Ray (Colin Farrell) viene mandato nel piccolo borgo medievale di Brugge in Belgio assieme al suo complice Ken (Brendan Gleeson). I due devono attendere istruzioni da Harry, il loro capo, interpretato da Ralph Finnies. La città non è gradita a Ray che continua a lamentarsi con Ken, il quale al contrario apprezza molto le bellezze [...] Vai alla recensione »
Ciò che era interessante, valutando quest'opera, era se la scelta"Europea" volesse essere un richiamo o se invece manifestasse l'intenzione di andare oltre il semplice thriller. Nonostante i personaggi, in questo presunto) film anticonformista, risultino(Solo) alle volte prevedibili nele loro reazioni, il film riesce spesso a mettere inrilievo le loro incongruenze.
McDonagh fa un cinema concettuale, alla Bergman, prende in prestito per il plot gli stilemi filmici di Tarantino e per i dialoghi l’umorismo nero dei Cohen. Il risultato è un film stratificato, che si offre ad una duplice fruizione, introspettiva o estetica, per un pubblico superficiale e non. Di primo acchito una divertente black comedy, genere scelto stilisticamente per [...] Vai alla recensione »
L'idea forse era buona; il thriller in un'ambientazione inusuale, Bruges che diventa la metafora del purgatorio Il risultato però è mediocre La recitazione e i personaggi non convincono (assolutamente poco credibile colin farrel che in una scena sembra un deficiente che fa battute di cattivo gusto, nell'altra dovrebbe essere profondamente afflitto per aver ucciso un bambino); [...] Vai alla recensione »
Due sicari (Farrell e Gleeson) si rifugiano a Bruges (Belgio), la “Venezia del Nord”, perché uno dei due oltre a uccidere la vittima stabilita ha fatto fuori anche un bambino innocente. Il grande capo dell’organizzazione (Fiennes) ordinerà a uno dei due di togliere di mezzo l’altro ma questo non avrà il coraggio di farlo e sarà un massacro. Vai alla recensione »
Molto difficile da giudicare, questo film insolito, ma anche un po' ovvio. La storia ti prende e ti molla, ti intriga e ti annoia. La normalità del crimine e dell'omicidio si cala perfettamente nell'assurdità del quotidiano, proprio come in molti film di Tarantino o in Fargo dei fratelli Cohen. Gli attori sono tutti molto bravi e intensi, fra l'altro la maggior parte vengono [...] Vai alla recensione »
Martin McDonagh ci regala con questa pellicola la risposta inglese alle opere di Tarantino ed dei fratelli Coen. Con cinismo e taglio fumettistico In Bruges è un film decisamente strano...O si ama o si odia...Ma di sicuro è un soggetto molto bizzarro ed originale con una trama che da spazio a risate,colpi di scena ed a "nani xenofobi". Si passa da un inizio lento e volutamente oppressivo,grazie anche [...] Vai alla recensione »
Ho trovato questo film acuto, grottesco, introspettivo, sorpendente, irreale. In una parola geniale!
Film abbastanza lento che esplode nei minuti finali. Molto interessante e intelligente. I protagonisti (nonostante per la loro professione sarebbero da odiare) risultano simpatici in certi frangenti e molto profondi (da qui il titolo: la coscienza dell'assassino). Geniale il finale. Voto: 7.5 (per me sarebbe da VM14 Uno perchè non lo capirebbero, due perchè è davvero [...] Vai alla recensione »
L'omicidio accidentale di un bambino da parte di un killer genera una serie di inevitabili reazioni a catena che lo coinvolgeranno in prima persona. "In Briges" è un noir atipico con tre protagonisti davvero ottimi che sanno dar vita a dei personaggi precisamente delineati; Bruge, lugubre e magnifica, non è solo il set naturale di questo film sulla morale e sull'onore, [...] Vai alla recensione »
Piccolo gioiello passato inosservato, magistrale sotto tutti i punti di vista: dalla regia agli interpreti ai personaggi. E' un film originale, insolito, weird, a metà tra il dramma e il grottesco. E' un piccolo capolavoro del cinema moderno, un dipinto surreale e allucinato della vita del serial killer. Stupendo.
In Bruges è un bellissimo film ambientato nella città di Bruges la quale è talmente bella, affascinante e adatta al set da sembrare, appunto, un set costruito a misura per questo film. un cast ricco e importante con il solito Colin Farrell, sempre a suo agio in ruoli schizzofrenici, un bravissimo B.Gleeson e un insolito R.Fiennes.
C'è qualche incongruenza (il solito inseguimento pistole alla mano in piena città, per esempio) ma la direzione è ottima e gli attori sono quanto di meglio si possa avere per una storia del genere. Sublime nella sua psicopatia Ralph Fiennes, straordinario il lunatico Colin Farrell, eccezionale Brendan Gleeson nella sua dolente umanità).
Stilisticamente impeccabile, l'esordio alla regia di McDonagh è convincente e sorprende. Colpisce per come confeziona dialoghi assolutamente paradossali e per come caratterizza la coppia Farrell-Gleeson, calandoli in un contesto più che suggestivo, una cittadina fredda e opaca, tranquilla e in disparte che farà maturare in loro forti sensi di colpa portandoli a profonde riflessioni, [...] Vai alla recensione »
Dopo i discreti successi come autore teatrale in Irlanda e Gran Bretagna, Martin McDonagh esordisce alla regia con un film che già anticipa diversi temi che si rivedranno nelle sue pellicole successive. Ray e Ken sono due sicari spediti nella ridente Bruges dopo che il primo ha ucciso erroneamente un bambino nell'omicidio di un prete. Ray non ama assolutamente quel posto, mentre Ken ne apprezza il [...] Vai alla recensione »
Bello lo scenario di Bruges. Ma oltre a questo il film risulta un tentativo non riuscito: una storia debole con dialogi banali, molti momenti di stanca e un finale con varie crudeltà.
Il film è ricco di humour nero, per intenderci quello che noi italiani non abbiamo, perciò vedo che pochi hanno notato questo che per me che amo questo tipo di humour è il pregio principale del film. All'humour si abbina a volte il grottesco, o il "non sense" che è tipicamente anglosassone. Insomma, nel suo campo un film da vedere e da gustare fino in fondo...
è una via di mezzo tra la commedia e "azione"....film piuttosto lento...dove mi è piaciuto sl la parte del parco....e qualke battuta .....per il resto è da dimenticare...sopravvalutato
COLIN FARREL INTERPRETA UN ASSASSINO CHE INVOLONTARIAMENTE UCCIDE UN RAGAZZINO , E DEL SUO SOCIO KEN CHE LO CONSOLA . TURISTI PER FORZA I DUE DEVONO ASPETTARE CHE LE ACQUE SI CALMINO MANDATI IN BRUGES DAL LORO CAPO HARRY. TUTTO SEMBRA ANDARE LISCIO , BEH CERTO QUALCHE SENSO DI COLPA DA PARTE DI RAY , MA IL PEGGIO ARRIVA QUANDO IL LORO [...] Vai alla recensione »
Ecco uno di quei film che certamente non può non essere visto. Apparentemente e inizialmente potrebbe sembrare lento e vacuo, e per questo motivo stavo per metterlo da parte e relegarlo tra i film mediocri, ma pian piano l'interesse aumentava sempre di più fino a venir fuori una forte carica emozionale. Continuate a vederlo imperterriti fino alla fine e non ve ne pentirete.
noioso,orribile e lento.Ho sprecato 101 minuti della mia vita.Mi sono quasi addormentato!!!! :( :(
***** stelle film imperdibile e indimenticabile che vede farrel e gleeson entrambi strepitosi e splendide immagini della cittadina di bruges! da nn perdere !!
Il film non è male, esce un po' dalle solite storie hollywoddiane con killer spietati e geniali che non commettono mai (o quasi) errori, purtroppo però chi (come me) da un film d'azione si aspetta azione rimarrà deluso, il film è infatti più una commedia nera, le scene di azione si contano sulle dita di una mano; tutto ruota attorno alla psiche del protagonista, [...] Vai alla recensione »
ma come si fa a dire che questo film è bello???? è brutto ,battute scontate ,interpretazioni orribili a parte quella di ralph fiennes che è sei grattacieli,432 ponti,22 world trade center ,e 11000 chilometri sopra le interpretazioni di brendan gleeson e colin farrell.............. e a proposito di farrell, qualcuno mi spieghi come cavolo abbia fatto a vincere il golden globe!!!!!????????????????!!?!?? [...] Vai alla recensione »
Film del genere azione/drammatico lento dall'inizio alla fine.Non capisco le recenzioni del furum positive.Ma che film avete visto? A mio parere il film e' inutile,inconcludente e nel complesso discreto.Voto 6
Di gran lunga uno dei film più sopravvalutati degli ultimi tempi. Bolso, pretenzioso, ostenta in modo greve temi "alti" senza avere una messinscena e una regia minimamente all'altezza - al contrario di quanto fa il grande cinema di genere, che dice cose profonde senza ostentarle. Sono pronto a scommettere che questo regista combinerà ben poco.
Se questo è un film, oppure, se questo è un regista, allora io sono Scorsese! Pellicola piatta che non ricorderemo mai: questo è un film d'azione?? Noia soporifera mortale, dialoghi che conciliano rapidamente con il sonno più profondo, trama scarsissima e inconcludente... i benpensanti cosa vorranno ribattere? che si scava nella psiche di un killer pentito? due ore gettate al vento! SCONSIGLIATISSIMO! [...] Vai alla recensione »
Due killer inglesi in esilio a Bruges. La ragione è che, per errore, uno dei due ha ucciso un bambino e il codice morale del boss mandante — che raggiunge poi la coppia nella cittadina belga — non prevede la morte degli innocenti, ma la giusta punizione sì. Che Martin McDonagh sia prima di tutto uno scrittore e drammaturgo lo si vede dalla bella sceneggiatura di questo intrigante e intenso film, attraversat [...] Vai alla recensione »
Due killer e il loro committente muoiono male (colpi di pistola, caduta dalla torre, sparo in bocca) nella bellissima città di Bruges nelle Fiandre, con i suoi canali, le piazze, le chiese e gli edifici gotico-rinascimentali, i giardini. Il più giovane dei killer ha ucciso su commissione un prete e, per errore, un bambino; l'altro lo ha accompagnato a Bruges per ammazzarlo (il committente non tollera [...] Vai alla recensione »
Bruges con i suoi canali e le sue guglie gotiche si è prestata di rado a fare da sfondo a un film. Io credo di ricordarla soltanto nella prima parte di "Storia di una monaca", protagonista Audrey Hepbùrn. Oggi, invece, a cominciare dai titolo, è al centro dal principio alla fine di questo film inglese del quasi esordiente Martin McDonagh interpretato da due irlandesi già piuttosto noti, Colin Farrell [...] Vai alla recensione »
Ci sono quattro parole che non avrei mai pensato di scrivere. Non dopo che la sua carriera sembrava affondata sotto i capelli biondi e il gonnellino di Alexander di Oliver Stone: "Colin Farrell è tornato". Nonostante film con autori di un certo calibro (Malick, Allen, Mann) il destino di Farrell sembrava segnato, come quello di Napoleone al ritorno dalla Russia.
I don't care how you pronounce the Belgian city in the title. And I don't care how many prissy film critics complain that playwright-turned-filmmaker Martin McDonagh, 37, doesn't yet know his way around a camera. In Bruges is literate, lively cinema—a bit of all right in a sea of tongue-tied tinseltown garbage. Those who know McDonagh's great Irish plays, such as The Pillowman, The Beauty Queen of [...] Vai alla recensione »
A Bruges, gioiello medioevale perfettamente conservato: suggestive geometrie architettoniche in cui piombano quelle del maledetto Fato. E scalini da affrontare per avere una nitida visione d'insieme, siano torri panoramiche o coscienze tentennanti. Due killer irlandesi, reduci da un colpo a vuoto, vengono spediti in momentaneo esilio nella cittadina belga.
Non c'è nulla di meglio di un piccolo film che inaspettatamente ti colpisce come una stilettata, entrandoti dentro. In Bruges è questo, tarantiniano nei dialoghi e nell'umorismo, quasi pythoniano nella struttura narrativa, con una regia e una fotografia alla Rodriguez, ma meno carnevalesco e caricaturale, e con spunti (vedi il killer malinconico e sentimentale) alla Scorsese.
Due gangster irlandesi aspettano Godot a Bruges. Un colpo è andato male. Così male che il giovane Ray (Colin Farrell) e l'esperto Ken (Brendan Gleeson) vengono spediti dal loro capo nevrotico Harry (Ralph Fiennes) nella Venezia delle Fiandre ad aspettare che le acque si calmino. Ken è affascinato dall'arte e dalla tranquillità del luogo. Ray si sente in gabbia e rischia l'esaurimento quando non il [...] Vai alla recensione »
Due consumati gangster irlandesi in fuga nella graziosa cittadina delle Fiandre: il grezzo Ray (Colin Farrell) la odia, Ken (Brendan Gleeson) invece si mette a studiarla sulla guida turistica e se ne innamora. E infatti trascina il collega in tour artistici per canali d'acqua, musei, piazzette. Sono imboscati in un alberghetto a conduzione familiare in attesa di indicazioni telefoniche da Harry, il [...] Vai alla recensione »
Ci sono i turisti intruppati (sono sempre gli altri). Ci sono i colti viaggiatori (sono i più antipatici, Chatwin sottobraccio e fumetto "cosa ci faccio io qui?"). Ci sono i cultori dello slow travel (scrivono libri per spiegare con molte e confuse parole il basilare concetto nonnesco: "Partire è meglio che arrivare"). Il nostro tipo preferito somiglia a Colin Farrell in questo film.
"After I killed 'em, I dropped the gun into the Thames, washed the residue off my hands at Burger King and walked home to wait for instructions," says a voice at the start of "In Bruges," the first feature by the Irish playwright Martin McDonagh. The voice belongs to Colin Farrell, who plays Ray, a hit man fresh off his first assignment, which he has botched in the worst way.
Not long after the start of “In Bruges,” an amusing trifle from the potty-mouthed playwright Martin McDonagh, two hit men pause before a painting, awe and puzzlement and perhaps something else shading their faces. The painting — a 15th-century Netherlandish diptych — shows a prisoner wearing a loincloth and a strangely calm expression given that he’s being flayed alive.
MARTIN McDONAGH’S cellphone is not long for the world after the Sundance Film Festival ends on Jan. 26. He hates the thing, he says. He acquired it last winter at the insistence of producers who were, after all, letting him direct his first feature film, “In Bruges.” He carried it around that Belgian city as the film, starring Colin Farrell, Brendan Gleeson and Ralph Fiennes, was being shot.
Gangster spietati ma anche di buon cuore quelli di In Bruges, la coscienza dell'assassino. Affidato, come capita con gli inglesi, alla sottile qualità degli attori. Più che alla coerenza della sceneggiatura, al polso della regia. Un rapido flashback informa delle ragioni che hanno indotto un boss londinese (Ralph Fiennes) a spedire i due killer Ray (Colin Farrell) e Ken (Brendan Gleeson) in vacanza [...] Vai alla recensione »
Anche i killer hanno un'anima? Forse,ma è sepolta sotto le regole di un "mestiere" che non lascia molto spazio ai pensieri positivi. Brutti ceffi, insomma, anche quando si presentano con i volti simpatici di Ray e Ken, i due protagonisti di In Bruges. La coscienza dell'assassino. Un'opera prima,quella di Martin McDonagh, che ha il pregio di spiazzare lo spettatore.
"Bons baisers de Bruges" : vacances forcées pour deux tueurs à gages en attente d'un contrat Martin McDonagh est un jeune dramaturge irlandais qui a grandi à Londres. Pour son premier long métrage, il fait le grand écart, un pied sur chaque rive de l'Irish Channel et imagine une rencontre entre Beckett et Michael Caine, entre En attendant Godot et Get Carter, un cocktail de théâtre de l'absurde [...] Vai alla recensione »
La città nel titolo di un film è sempre una buona pubblicità per la medesima, dall'Ultima volta che vidi Parigi a Lisbona, da Vacanze romane a New York, New York. Mentre Michael Winterbottom sta girando Genova, esce In Bruges, scritto e diretto da Martin McDonagh, con Colin Farrell, Brendan Gleeson e Ralph Fiennes. E per il suo lancio si è fatta l'anteprima italiana proprio nella cittadina fiamminga, [...] Vai alla recensione »
"In Bruges" non è un elogio della città, è la partecipazione della stessa all'azione, al fallimento di due killer in possesso di umanità e umorismo. Il lato oscuro in questo caso è l'irascibile depressione di Ray (un Colin Farrell sempre più sorprendente) e la sua fuga verso una donna, che fa da contraltare alla calma di Ken, il suo compagno di sventura, che si dedica all'arte.