Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Daniele Luchetti |
Attori | Marco Giallini, Elio Germano, Eleonora Danco, Jo Sung, Francesco Gheghi Carlo Bigini, Marcello Fonte, Franco Boccuccia, Paola Da Grava, Federica Santoro, Pamela Brown III), Luciano Curreli, Jean Paul Buana, Stayko Yonkinsky, Mimmo Epifani, Simonetta Columbu, Klea Marku, Sara Deghdak, Elena Bouryka. |
Uscita | giovedì 12 aprile 2018 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,33 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 16 aprile 2018
La parabola di un magnate della finanza, condannato per frode fiscale, che passa un anno ai servizi sociali. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Io sono Tempesta ha incassato 1,7 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Il finanziere Numa Tempesta sta per avviare un grande progetto immobiliare in Kazakistan. Ma proprio al momento di chiudere le trattative con gli investitori internazionali i suoi avvocati lo informano che dovrà scontare una condanna per frode fiscale: non in carcere, che gli avvocati sono riusciti ad evitargli, ma prestando servizi sociali presso un centro di accoglienza. Passaporto e cellulare gli vengono ritirati da Angela, che gestisce il centro, e Numa è adibito a vari compiti di assistenza - compreso quello di tenere puliti i bagni comuni.
La parabola di Tempesta è dichiaratamente ispirata a quella di Silvio Berlusconi, ma lo sviluppo del personaggio ha più a vedere con la commedia all'italiana che con l'attualità politica (anche se nella realtà spesso le due si sovrappongono).
Nelle intenzioni di Daniele Luchetti pare esserci il ritratto di un Paese che sta cambiando pelle ma che rimane ben ancorato ai suoi peggiori difetti: il qualunquismo, la rincorsa della ricchezza facile, e quella corruttibilità secondo cui tutti, nessuno escluso, hanno un prezzo.
La commedia all'italiana classica però, pur raccontando un'amoralità diffusa, fustigava i suoi personaggi. Numa invece finisce per apparire migliore degli ospiti del centro di accoglienza, fra cui Bruno, un padre che ha perso tutto tranne il figlio, e Angela, il personaggio più incoerente della storia: è impossibile dettagliare la repentinità delle sue contraddizioni senza svelare le svolte della trama.
Il personaggio meglio riuscito è quello di Nicola, il figlio di Bruno, grazie anche alla bellissima interpretazione di Francesco Gheghi, cui per fortuna manca la piacioneria televisiva che caratterizza molti dei giovanissimi attori italiani. Nicola incarna credibilmente l'amara consapevolezza di una situazione pesantemente compromessa, e la capacità di fare ciò che si deve in un mondo in cui ognuno fa come gli pare. Il trio di studentesse di psicologia appartiene invece ad un altro film, potenzialmente molto divertente e politically incorrect.
La regia di Luchetti è come al solito professionale e in alcuni momenti illuminata, la recitazione di Giallini è adatta al ruolo del finanziere infantile e anaffettivo. Ma la scrittura (di Luchetti con Giulia Calenda e Sandro Petraglia) resta il punto debole di Io sono Tempesta, perché invece di raccontare un cambiamento (o l'impossibilità di un cambiamento) nei suoi personaggi, delinea una schizofrenia comportamentale del tutto priva di gradualità. E da più o meno metà della storia la narrazione, che nella prima parte costruiva premesse interessanti, deraglia frastagliandosi in una divergenza di binari tronchi. Io sono Tempesta descrive un'Italia superata dagli eventi, senza registrare l'entrata in scena delle nuove (non)ideologie, rimanendo un passo indietro rispetto all'attualità incalzante. E non sembra tanto riflettere un Paese allo sbando, quanto un'incertezza drammaturgica nella posizione da assumere al riguardo.
Numa Tempesta è un facoltoso imprenditore che possiede aerei privati, terreni, alberghi e un lussuoso yacht da sessanta metri. Ma a causa di una condanna per frode fiscale, che lui liquida come: "Stronzate, cose che in Italia non contano, fanno curriculum", dovrà scontare un anno ai servizi sociali, pulendo le latrine in un centro di accoglienza e adoperandosi per un gruppo di "poveracci" che faranno rapporto sul suo operato. Tempesta dovrà dimostrare verso di loro quell'empatia che non prova per nessuno - nemmeno per se stesso.
Otto anni dopo La nostra vita, Daniele Luchetti torna a raccontare l'Italia di oggi attraverso un personaggio che potrebbe fare riferimento non puramente occasionale ad un ex presidente del Consiglio.
Io sono Tempesta "è una farsa sociale, un'opera buffa, una commedia invernale sul potere del denaro", ha dichiarato Luchetti al quotidiano Repubblica. "Lontana, ma solo per essere più libera, dai fatti di cronaca e dal dovere di essere verosimile, vuole raccontare, sorridendo e con un tono di fiaba, una fetta di Italia che il nostro cinema affronta sempre col tono serio del cinema del dolore".
Nel ruolo di Tempesta c'è Marco Giallini, la cui presenza carismatica è perfetta per conferire ad un "pezzo di malacarne" una irresistibile qualità umana. Accanto a lui Elio Germano che, dopo la Palma d'oro per la sua interpretazione ne La nostra vita, si cimenta ora con l'ambiguo ruolo di Bruno, un padre travolto dalla crisi e costretto a rifugiarsi con il figlio nel centro di accoglienza cui è stato assegnato l'imprenditore.
Io sono Tempesta si presenta come una parabola sul potere di corruzione del denaro e sul valore dell'umana dignità, forse meno "non negoziabile" come si vorrebbe credere - "Povero re, e povero anche il cavallo", chiosa la canzone di Jannacci che fa parte della colonna sonora del film. E la pasta di cui sono fatti Numa e Bruno a ben guardare non è tanto diversa.
Accanto a Giallini e Germano, molti attori agli esordi o addirittura presi dalla strada (parte delle riprese sono state effettuate a Campo Imperatore, coinvolgendo alcuni abitanti di Castel Del Monte), più una forte presenza femminile: Eleonora Danco, attrice e regista prevalentemente teatrale ma pronta a lasciare il segno sul grande schermo nei panni di un'assistente sociale di grande carattere. Del resto il suo debutto alla regia cinematografica mostrava già ciò di cui Danco è (N-)capace. La sceneggiatura è firmata a sei mani da Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Giulia Calenda, la cui zia Paola Comencini firma la scenografia.
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Daniele Luchetti è un autore importante nel cinema italiano e pur con discontinua attitudine ci ha consegnato film di ottima fattura. Quest’ultima prova conferma la sua capacità di guardare alle vicende umane con ironica partecipazione, calandole in contesti sempre ben tratteggiati. Qui un finanziere senza scrupoli (un Giallini molto misurato) ed un disgraziato [...] Vai alla recensione »
Marco Giallini giganteggia in questo film e, se all’inizio poteva essere oggetto, per transfer, di antipatie di stampo anti-berlusconiano, alla fine risulta il personaggio forse più positivo. Finanziere cinico e sprezzante, immerso nel lusso più pacchiano, ma anche nella solitudine, Numa Tempesta cade in disgrazia, cioè viene assegnato ai servizi sociali (onde evitare il carcere per frode fiscali). [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film in ritardo rispetto alle sale del cinema (su bluray) ed esprimo quindi il mio parere solo ora. Se non ci si lascia influenzare dal fatto che il regista del film è Lucchetti e che i due attori principali sono Giallini (ottimo attore, forse uno dei migliori italiani in circolazione, sopratttutto se gli si cuce addosso un personaggio "su misura" come quello di questo [...] Vai alla recensione »
Questo film del regista Daniele Lucchetti racconta la storia di un imprenditore, Numa Tempesta, interpretato da un convincente Marco Giallini, il quale tenta qualsiasi stratagemma. anche illegale, pur di arricchirsi negli affari. E proprio mentre sta per concludere un progetto immobiliare in Kazakistan con degli imprenditori internazionali, viene a conoscenza dai suoi legali che la giustizia italiana [...] Vai alla recensione »
Mi sarei aspettato di più,da un regista come Luchetti sempre sensibile e accorto nel creare atmosfere di ricordi attraverso una sensibilità sul sociale,scavando sempre nel più profondo intimo,questa volta la superficialità,alcune pause di troppo e scarsamente pungente,nascondono purtroppo un idea senza dubbio valida,dove i personaggi nella fantasticheria del film potevano [...] Vai alla recensione »
Se vi piace Marco Giallini potete continuare a leggere il seguito. Film mediocre i cui 2 punti li attribuisco per il semplice fatto che preferisco la spensieratezza, impulsività e retorica romana di Marco Giallini. Un uomo di affari (per la serie “Conquisterò il mondo” o “Il mondo è mio”) si trova a dover fare i conti con la giustizia; [...] Vai alla recensione »
Marco Giallini e Elio Germano sono una garanzia di qualità; e Daniele Lucchetti ha gioco facile a trarre da una storia semplice, un bel film. Numa Tempesta è un self made man, è un finanziere ricco e spregiudicato; ma condannato per evasione fiscale deve scegliere tra la prigione ed i servizi sociali: sceglierà la seconda strada e consocerà un mondo diverso, colorato, [...] Vai alla recensione »
Girato con stile accattivante "Io sono tempesta" è un film divertente, più che per la storia che racconta e gli snodi narrativi, per il trasporto e la genuinità di un cast particolarmente azzeccato e affiatato. Marco Giallini si destreggia magnificamente in un ruolo, quello di Numa Tempesta, che pare essergli stato cucito su misura.
"Io Sono Tempesta" , la nuova commedia di Daniele Lucchetti, è la frase che un imprenditore pronuncia sempre con le persone con cui si trova a che fare, per presentarsi e conseguentemente anche per sottolineare il proprio potere economico superiore, nella maggioranza dei casi, a quello degli altri. Di origini oscure o, per lo meno, creatosi dal nulla, Nemo Tempesta, il [...] Vai alla recensione »
Avendo in mente il Luchetti del "Portaborse" e "Mio fratello è figlio unico", mi sarei aspettato un ritratto molto più efficace e ficcante dei vizi del Belpaese versione terzo millennio. Invece il film (che mi pare ispirarsi più al modus operandi dei "furbetti del quartierino" che non alle tragicomiche vicende berlusconiane) si regge tutto sulla prova [...] Vai alla recensione »
Nessuna originalità in questo film di Luchetti. Nessuna. Una sceneggiatura con grosse lacune, passaggi forzati e che non risulta mai fluida. Giallini e Germano, che sono ottimi attori, qui risultano a servizio di un film che proprio non funziona. Sconsigliato.
Film decisamente minore nella filmografia di Daniele Luchetti. Un'operazione che sembra nata già un po' "datata" e fuori tempo massimo.
Purtroppo l'immenso Giallini non basta per tutti... Idea potenzialmente buona, dialoghi efficaci, ma personaggi a tratti al limite del sopportabile, improbabile rimando a "Shining" con il giovincello della situazione che anziché sul triciclo, gira l'Overlook su un automobilino da trentamila euro... Si riprende verso il finale, ma per un tema così attuale ,ci si aspettava [...] Vai alla recensione »
...dell'ennesima commediola satirica con il berlusconiano senza scrupoli: abbandonato dopo 15 minuti, non perdete tempo.
Un'idea divertente con ovvi riferimenti di attualità ,un giallini sempre nel ruolo Ma!!!!!!!:una trama non sempre ritmata,a tratti piacevole a tratti simpatica,si perde nell'ovvio si riprende nella storia nostalgica fra padri e figli e un triste lieto fine con le alici marinate.
Film che s’ inserisce a pieno titolo nel solco della commedia all' italiana di matrice romana, al timone Luchetti, che tra alti “Il Portaborse" e bassi “ Momenti di Trascurabile Felicità”, non riesce a trovare una sua cifra stilistica, e con questo “Io Sono Tempesta" si trova proprio in mezzo al guado dei due film richiamati.
Un film che non diverte, ma che non ha neanche una sua minima profondità. Giallini esattamente come te lo aspetti, nel senso che fa stesso.
Film modesto. Avevo letto recensioni negative che la visione in sala mi ha confermato. Da Luchetti mi aspettavo di più.
L'ho visto ieri e francamente mi ha deluso. Giallini generalmente mi piace, ma qui è il film intorno a lui che non funziona.
No, impressione decisamente negativa. Devo dire che anche il trailer non mi aveva molto convinto, ma gli ho dato una chance...mi ero sbagliata, film poco divertente e anche piuttosto banalotto.
Sintetizzando la trama: i soldi del ricco sono buoni per ingraziarsi i poveri che accolgono favorevolmente gli oboli. Si crea così un certo feeling tra le parti.Se poi i poveri vengono assoldati dal ricco per portare a termine un' operazione commerciale fraudolenta,allora non va bene e viene denunciato. Cio' e' moralmente inaccettabile.
sono d'accordo solo parzialmente: nonn vedo 'frastagliarsi di binari tronchi' ecc.
Francamente da giallini mi aspettavo molto di meglio. Lui tutto sommato recita bene, non come altri del cast che si vede palesemente che hanno un livello di recitazione molto scarso. Il film non decolla, rimane piatto e lento, noioso e considerando che dovrebbe essere anche una commedia...da ridere non ci sta molto, apparte qualche battuta. Ma se si considera che un film del 2018 si trova già su Amazon [...] Vai alla recensione »
Molto carino... però improbabile. Marcello Fonte di dogman, e dolcissima Eleonora Danco.
Ben ancorato alla realtà del nostro paese, la rappresenta in forme efficacemente comiche, senza moralismi e con la necessaria dose di cinismo. Rinverdisce le glorie della migliore commedia all'italiana, anche e soprattutto grazie agli interpreti, protagonisti e caratteristi. (Vale a dire: ci si guarda allo specchio, non ci si annoia, e, non stupidamente, si ride, ma la versatilità [...] Vai alla recensione »
Consigliatissimo a chi ama passare un po' di tempo con leggerezza al cinema. Forse la commedia italiana più divertente del 2018.
Nel nuovo film di Daniele Luchetti, Io sono Tempesta, Marco Giallini è Numa Tempesta, imprenditore senza scrupoli che si ritrova a lavorare in un centro di accoglienza per sfuggire al carcere. Un ruolo che rimanda ad Alberto Sordi e Vittorio Gassman (quello de Il sorpasso, cui il film fa omaggio con una scampanellata di clacson) e che non ha nulla in comune uno degli attori più benvoluti del panorama cinematografico italiano.
Non ho niente in comune con Tempesta, a parte l'altezza e il fisico. Io non commetterei neanche la metà della metà delle sue nefandezze, non ne sarei proprio capace. Ma sono io che l'ho portato in scena, e dunque durante le riprese ho dovuto sospendere qualsiasi giudizio morale sul suo conto.
Secondo lei Numa è un coglione, come gli ripete suo padre nel film?
È un figlio di puttana, ma non un coglione. Un coglione è uno che crede a tutto, o che fa lo sbruffone con le donne. Numa invece è intelligente e poco interessato al sesso: anaffettivo e mascalzone.
Dica la verità, un po' le sta simpatico.
Diciamo che mi diverte. È una personalità forte, carismatica, uno di quelli che muovono il mondo, e si ritrova allo stesso livello dei frequentatori del centro di accoglienza, anzi peggio, perché gli tocca pulire i cessi del centro.
Una bella sfida per un attore.
Numa resta uno dei personaggi più belli che abbia avuto l'occasione di interpretare. Daniele Luchetti mi ha costretto a liberarmi di molti miei difetti per renderlo al meglio.
Le ha permesso di improvvisare?
Un po', ma Daniele è sempre molto preciso, sa quello che vuole e se la tua improvvisazione non coincide con i suoi obiettivi se ne disfa.
Secondo lei Io sono Tempesta racconta l'Italia di oggi?
No, racconta il mondo di sempre, la natura umana, come i film dovrebbero fare. Quelli belli, si intende.
Non credevamo sarebbe mai successo. Marco Giallini è talmente gigione, nella parte del miliardario truffatore che sconta un anno di pena ai servizi sociali, che gli abbiamo preferito Elio Germano (che aveva gigioneggiato da par suo con la gobba di Giacomo Leopardi, unico poeta d'Italia entrato nella cultura pop, balsamo per l'infelicità adolescenziale).
Dopo Poveri ma ricchi, un'altra contrapposizione tra ricchezza e povertà. Tempesta (Giallini) è un finanziere senza scrupoli che si ritrova, a causa di una vecchia condanna, a scontare un anno ai servizi sociali, in un centro accoglienza. Qui, sono assistiti anche Bruno (Germano) e suo figlio. La vicenda di Berlusconi (tanto per cambiare) è stata solo il pretesto di partenza.
Ricchi e poveri. Vengono da lontano idea, ironia ed equivoci, se non da Aristofane, almeno da Fabrizi e Totò. L'aggiornamento? La corruzione e il raggiro nel liberismo finanziario di trucchi nostro contemporaneo. Costretto ai servizi sociali in un ospizio di sostegno a indigenti, il ricchissimo faccendiere Tempesta (Giallini) coinvolge gli "angeli dalla faccia sporca" (suggestione dal film di Curtiz, [...] Vai alla recensione »
I tentativi di aggiornare la nostra commedia all'attualità si fanno sempre più vari e frequenti negli ultimi tempi, e in questo caso lo schema è quello della favola o dell'opera buffa, lontani dal cinismo spesso fecondo della commedia all'italiana. Un imprenditore spregiudicato e dalle ricchezze favolose (Giallini) viene condannato per reati fiscali e deve fare un periodo ai servizi sociali.
Il passo deciso, il piglio fattivo, l'adrenalina al top e il baratro della solitudine sempre in agguato, tra un incontro d'affari e una promessa bugiarda. Nel film di Daniele Luchetti «lo sono tempesta» Marco Giallini trova il personaggio che lo aspettava da sempre, il malfattore cialtrone, sprezzante delle regole, il cattivo vitale che, come accade spesso ai personaggi negativi, suscita, allo stesso [...] Vai alla recensione »