parisioclaudio88
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
uno dei pochissimi capolavori del cinema
|
|
|
|
Non si può che rimanere estasiati dalla tecnica di questo regista, in grado di creare trame ad incastro tanto complicate da confondere anche i più attenti ai dettagli. Sono molteplici i film che mi tornano alla mente pensando a Nolan...Memento, The prestige, Inception, il più commerciale Cavaliere Oscuro.Questa volta, però, non si tratta solo di aver dato alla luce un film ben fatto, ma bensì di aver valicato la difficile soglia del capolavoro. Forse sono un po' di parte perché da sempre amo i film di fantascienza, ma le sensazioni che questo film hanno impresso nella mia mente e nella mia anima sono di certo indelebili. Quasi tre ore di pura arte, oltre i limiti dell'atteso, a cavallo fra la natura umana e le cristalline teorie della fisica più complessa.
[+]
Non si può che rimanere estasiati dalla tecnica di questo regista, in grado di creare trame ad incastro tanto complicate da confondere anche i più attenti ai dettagli. Sono molteplici i film che mi tornano alla mente pensando a Nolan...Memento, The prestige, Inception, il più commerciale Cavaliere Oscuro.Questa volta, però, non si tratta solo di aver dato alla luce un film ben fatto, ma bensì di aver valicato la difficile soglia del capolavoro. Forse sono un po' di parte perché da sempre amo i film di fantascienza, ma le sensazioni che questo film hanno impresso nella mia mente e nella mia anima sono di certo indelebili. Quasi tre ore di pura arte, oltre i limiti dell'atteso, a cavallo fra la natura umana e le cristalline teorie della fisica più complessa. Tutto perfettamente diretto ed incastonato da una fotografia ed effetti speciali da Oscar. I messaggi racchiusi nella pellicola sono molteplici: l'autodistruzione a cui l'essere umano del nostro tempo sta andando incontro, l'inevitabilita' del collasso del nostro modo di vivere e sfruttare indiscriminatamente la terra e le sue risorse, la capacità' della mente umana di trovare soluzioni al limite del possibile secondo la fredda logica, ma anche la capacità dell'amore fra un padre e una figlia di vincere le ferree leggi della fisica, distorcendo il concetto di spazio e tempo e plasmano il futuro di tutta l'umanità. Perché proprio quando tutto sembra ormai perduto e l'estinzione inevitabile, solo l'amore è in grado di eludere il vuoto dello spazio profondo e collegare passato, presente e futuro in un unico eterno momento di rivincita per l' imperfezione e la limitatezza della natura umana. Qualcosa di è imponderabile e intangibile veglia su di noi, qualcosa di non misurabile guida le nostre scelte, ma anche nelle più grandi difficoltà è proprio ciò che non si comprende a fondo a fare la differenza.
[-]
[+] quale intreccio?!
(di jules verne)
[ - ] quale intreccio?!
|
|
[+] lascia un commento a parisioclaudio88 »
[ - ] lascia un commento a parisioclaudio88 »
|
|
d'accordo? |
|
sebastian13
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
legati ad un granello di sabbia
|
|
|
|
Timorosi e indifesi percorriamo questa nostra esistenza rintanati in questo granello di vita che è la nostra Terra, al quale rimaniamo legati per via delle discendenze, dei figli, dei padri, dei nonni. Il bisogno di calore umano contraddice il bisogno primordiale di conoscenza e le opportunità che ci vengono date stridono con gli affetti e con essi si confrontano uscendone regolarmente sconfitte. Questa è la sintesi di questo capolavoro del grande Nolan e non di fantascienza si tratta ma di vita quotidiana, di nascoste paure ed insicurezze, di fantasmi, di bisogno d'amore. Le citazioni via via riscontrate da altri capolavori altro non sono che il riflesso condizionato di cercare sempre nell'altro, nel mistero profondo dell'universo, la risposta alle nostre domande che invece, e questa è la grande lezione di Interstellar, deve essere cercata nei nostri quotidiani dolori, nelle nostre case, dietro le nostre librerie.
[+]
Timorosi e indifesi percorriamo questa nostra esistenza rintanati in questo granello di vita che è la nostra Terra, al quale rimaniamo legati per via delle discendenze, dei figli, dei padri, dei nonni. Il bisogno di calore umano contraddice il bisogno primordiale di conoscenza e le opportunità che ci vengono date stridono con gli affetti e con essi si confrontano uscendone regolarmente sconfitte. Questa è la sintesi di questo capolavoro del grande Nolan e non di fantascienza si tratta ma di vita quotidiana, di nascoste paure ed insicurezze, di fantasmi, di bisogno d'amore. Le citazioni via via riscontrate da altri capolavori altro non sono che il riflesso condizionato di cercare sempre nell'altro, nel mistero profondo dell'universo, la risposta alle nostre domande che invece, e questa è la grande lezione di Interstellar, deve essere cercata nei nostri quotidiani dolori, nelle nostre case, dietro le nostre librerie. Tutto il resto è splendido contorno di questa opera profondamente intimista. E poco importa che gli interpreti non sembrano all'altezza, che la sceneggiatura sembra un poco datata, tutto è contorno davanti a queste tre ore di puro Cinema. Opera unica nel suo genere, derivante da sogni propibiti di risposte definitive alle possibili alternative e definitive risposte, nel senso che Si, possono esserci alternative a queste case costruite sui torrenti, a questa incuria davanti a tanta offerta. Il senso che il punto di non ritorno è stato raggiunto ed è inutile arrovellarsi sulle possibili soluzioni, perché non ce ne sono, e la scienza ci offre la possiiblità di uscirne definitivamente, in pace e serenità senza stracciarsi le vesti, che il nostro tempo è finito e che dovremo fare le valigie insieme, padri e figli e lasciare in pace questo granello, alla sua naturale evoluzione, senza la vita dell'uomo che fu. Sciogliere questo legame nella consapevolezza che così si è e si è stati, violenti occupanti abusivi, che diversamente non avremmo potuto essere e, se ne usciamo sconfitti, ecco che ci rivolgiamo altrove per ripetere probabilmente gli stessi errori, nell'infinito roteare della splendida astronave di Kubrikiana memoria, alla ricerca della gravità, della stabilità, nella illusione di trovare finalmente quell'equilibrio che ci avrebbe potuto salvare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sebastian13 »
[ - ] lascia un commento a sebastian13 »
|
|
d'accordo? |
|
ombra17x
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
film fantastico
|
|
|
|
un film che ti lascia senza il respiro fin dal primo minuto di visione.
|
|
[+] lascia un commento a ombra17x »
[ - ] lascia un commento a ombra17x »
|
|
d'accordo? |
|
thedust67
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
2014 odissea nello spazio?
|
|
|
|
Con il suo nuovo film, Christopher Nolan gioca sul contrasto fra affetti familiari e sentimento collettivo della specie; mescola versi di Dylan Thomas e ipotesi scientifiche (probabilmente plausibili, visto che uno dei produttori esecutivi è il fisico Kick Thorpe); crea verdi distese di granoturco ed immense onde in mari sconfinati, gallerie gravitazionali e spazi mentali a cinque dimensioni ... nonostante l’innesto del registro epico/concettuale sulla sfera intimista resti poco convincente e gli interpreti (il vibrante McConaughey a parte) abbiano ruoli stinti, Interstellar fa dimenticare i suoi buchi drammaturgici infilando una serie di sequenze di rara e conturbante potenza: immagini di una bellezza che non è solo spettacolare, ma anche pregna di quegli aneliti metafisici, di quello spirito pionieristico che la società attuale ha sepolto sotto i dibattiti su Pil e Spread.
[+]
Con il suo nuovo film, Christopher Nolan gioca sul contrasto fra affetti familiari e sentimento collettivo della specie; mescola versi di Dylan Thomas e ipotesi scientifiche (probabilmente plausibili, visto che uno dei produttori esecutivi è il fisico Kick Thorpe); crea verdi distese di granoturco ed immense onde in mari sconfinati, gallerie gravitazionali e spazi mentali a cinque dimensioni ... nonostante l’innesto del registro epico/concettuale sulla sfera intimista resti poco convincente e gli interpreti (il vibrante McConaughey a parte) abbiano ruoli stinti, Interstellar fa dimenticare i suoi buchi drammaturgici infilando una serie di sequenze di rara e conturbante potenza: immagini di una bellezza che non è solo spettacolare, ma anche pregna di quegli aneliti metafisici, di quello spirito pionieristico che la società attuale ha sepolto sotto i dibattiti su Pil e Spread. Suggestiva la partitura di Hans Zimmer su uno sfondo sonoro che alterna fracasso assordante ad attimi di silenzio assoluto; i tanti soldi spesi si vedono tutti e, visto che parliamo di un’arte industriale, non è l’ultimo dei meriti. Un' Odissea nell'ignoto, (anche se ha parecchi "buchi neri" nelle trovate scientifiche, errori tipo: Per compiere il viaggio interstellare, Cooper deve attraversare un tunnel spazio-temporale che lo proietta in un sistema parallelo coi tre pianeti che orbita attorno a un buco nero. Ma da dove prendono luce e calore questi pianeti? Come fanno ad essere abitabili?), ma non valuto il film per questo, finale decisamente a sorpresa, che ruota intorno ai concetti di famiglia, sacrificio, cooperazione, speranza. Con l'amore si possono abbattere le barriere del tempo e dello spazio. E con la maestria di Nolan si girano film così emozionanti cavolo è come se avessi vissuto io personalmente quest'esperienza INTERSTELLARE! Consigliatissimo
[-]
[+] complimenti
(di ilpoponzimo)
[ - ] complimenti
|
|
[+] lascia un commento a thedust67 »
[ - ] lascia un commento a thedust67 »
|
|
d'accordo? |
|
ceresfelipe
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
"tutto ciò che può accadere, accadrà..."
|
|
|
|
E' un film per pochi, pochissimi; d'altronde anche "The Prestige" e "Inception" lo erano. Deve piacere la scienza, e bisogna essere anche piuttosto intelligenti e informati per comprenderlo appieno. Bisogna essere dotati di concentrazione, intuizione e fantasia, tanta fantasia. Il rischio di non possedere queste qualità, è di andare a vedere un film e non capirlo, o peggio ancora PENSARE DI CAPIRLO e giudicarlo per quello che non è. Ho letto infatti molte recensioni che analizzavano tutti i presunti "paradossi scientifici" e i presunti difetti, additando a questi la colpa della "mediocrità" del film (una tra queste, è a dir poco scandalosa "I problemi di Interstellar - Il Post" la trovate online").
[+]
E' un film per pochi, pochissimi; d'altronde anche "The Prestige" e "Inception" lo erano. Deve piacere la scienza, e bisogna essere anche piuttosto intelligenti e informati per comprenderlo appieno. Bisogna essere dotati di concentrazione, intuizione e fantasia, tanta fantasia. Il rischio di non possedere queste qualità, è di andare a vedere un film e non capirlo, o peggio ancora PENSARE DI CAPIRLO e giudicarlo per quello che non è. Ho letto infatti molte recensioni che analizzavano tutti i presunti "paradossi scientifici" e i presunti difetti, additando a questi la colpa della "mediocrità" del film (una tra queste, è a dir poco scandalosa "I problemi di Interstellar - Il Post" la trovate online"). NULLA DI PIù SBAGLIATO!
Ripeto, per capire il finale, anzi, per capire tutto il film, dovete rifletterci su parecchio, magari andandolo a vedere una seconda volta. Dovete INTUIRE, IMMAGINARE, insomma... che è un capolavoro è fuori discussione: trama, scenografia, colonna sonora ecc...io personalmente ho pianto 2 volte, e svariate volte mi sono "irrigidito" dall'emozione: Il film ti porta letteralmente nello spazio e all'interno dell'oggetto -a mio parere- più misterioso della nostra realtà: UN BUCO NERO. Ci sono alcune scene nello spazio completamente silenziose, e nella sala, nonostante la presenza massiccia di persone, non vola una mosca, nemmeno un colpo di tosse o un popcorn sgranocchiato! La bocca è impegnata a fare altro, ad aprirsi per lo stupore...è qualcosa di incredibile, indescrivibile.
Ma capirlo, è un'altra cosa...questa volta PER RIMETTERE I PEZZI DEL PUZZLE A POSTO, farete molta più fatica di Inception. Sarà un film che vi entrerà nella testa per ore, giorni...forse vi costringerà a tornare di nuovo al cinema. Fatto sta che quando arriverete alla soluzione, rimarrete esterrefatti e soddisfatti :)
Nolan è un genio, ma questa volta si è superato ....
[-]
[+] silenzio
(di brian77)
[ - ] silenzio
[+] mmm...
(di jules verne)
[ - ] mmm...
[+] a volte.............
(di pisiran)
[ - ] a volte.............
|
|
[+] lascia un commento a ceresfelipe »
[ - ] lascia un commento a ceresfelipe »
|
|
d'accordo? |
|
veronica c
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
la scoperta scientifica: amore e motore della vita
|
|
|
|
Scienza è amore. Semplice, chiaro e immediato è il messaggio che viene prepotentemente alla luce dal nuovo film di Christopher Nolan. Al di là del budget stellare, è proprio il caso di dirlo, grazie al quale lo spettatore non dimenticherà tanto facilmente gli incantevoli, nel senso etimologico del termine, effetti speciali; al di là dei tecnicismi del mestiere che, pur potendo risultare indigesti ai non addetti ai lavori, sono del tutto intriganti; al di là, in linea definitiva, dell’impianto monumentale dell’opera, dall’intreccio a incastro come è tipico del Nolan che conosciamo, Interstellar è un film che parla di amore, motore dell’umanità.
[+]
Scienza è amore. Semplice, chiaro e immediato è il messaggio che viene prepotentemente alla luce dal nuovo film di Christopher Nolan. Al di là del budget stellare, è proprio il caso di dirlo, grazie al quale lo spettatore non dimenticherà tanto facilmente gli incantevoli, nel senso etimologico del termine, effetti speciali; al di là dei tecnicismi del mestiere che, pur potendo risultare indigesti ai non addetti ai lavori, sono del tutto intriganti; al di là, in linea definitiva, dell’impianto monumentale dell’opera, dall’intreccio a incastro come è tipico del Nolan che conosciamo, Interstellar è un film che parla di amore, motore dell’umanità. E, perché no, dell’universo, sembra ammiccare il regista. La scienza è veicolo di amore, è infinito potenziale che l’uomo ha a disposizione per esprimere se stesso come essere che ama, per salvare, per salvarsi. Da una terra impietosa o, più semplicemente, da una terra che non è pensata per lui e che, lentamente, si riprende quello che le è stato tolto: terreno, aria e vegetazione.
Una suggestiva fotografia dai colori caldi, quasi soffocanti (a opera di Hoyte Van Horitema, recentemente molto apprezzato per il lavoro svolto in Lei), ispirata ai dipinti del pittore realista Andrew Wyeth, caratterizza la parte terrestre del film, in apertura e nelle scene successive. Lo scenario è desolante, una vera e propria waste land del corpo e dello spirito: il pianeta che ci ha dato la vita ora ci sta infliggendo la morte. Carestie, tempeste di sabbia, infertilità; niente raccolto, niente cibo. Anche il granoturco, unica coltura sopravvissuta, è destinato alla secca, all’esaurimento.
Cooper (Matthew McConaughey), una volta talentuoso ingegnere aereospaziale animato dal nobile anelito al progresso, è ora umile agricoltore, custode e guardiano di un lembo di terra dal quale nasce ancora, ma solo momentaneamente, la vita. Ma un guardiano, prima esploratore delle infinite possibilità dateci dalla ricerca scientifica, non sa arrendersi all’ apparente realtà dei fatti, non sa accettare la sopravvivenza stentata che condurrà comunque l’umanità a un destino di morte, non può cedere all’inerzia, non può sottrarsi alla ricerca della sola, pur piccola speranza di dare un futuro alla sua specie, e, più di ogni altro, alla sua famiglia. Proprio per salvare i propri figli Cooper compie la scelta più dolorosa e sofferta della propria vita: lasciarli crescere lontani da lui, per dare loro un futuro. Inizia il viaggio più coraggioso che mai sia stato fatto: nello spazio, attraverso wormholes, sulla soglia di buchi neri, in una nuova galassia, in cerca delle condizioni che redano possibile la vita.
La trama non lasci che si pensi all’ennesimo film fantascientifico; Interstellar fantascientifico lo è, e lo è egregiamente, ma è anche molto di più. Christopher Nolan è attento, quasi maniacale, nel dare al suo prodotto una solida base scientifica, servendosi del supporto di note teorie fisiche (basti pensare che il soggetto è di Kip Thorne), ma non si limita a questo. L’impronta dell’autore traspare tra gli astri, e i livelli di lettura sono molteplici. Più superficialmente si noti uno dei temi preponderanti nel film: il conflitto tra interesse personale e bene comune. Non è mai facile, per nessuno dei protagonisti coinvolti nel viaggio spaziale, come anche per chi è rimasto sulla Terra in declino, andare oltre la paura della morte, propria e di chi si ama, a favore della missione umanitaria. Non è meno difficile capire quando le due istanze possano coincidere. Si può sopprimere il proprio istinto alla sopravvivenza a favore del sacrificio per il genere umano? Non se manca un sentimento di amore. Per questo l’amore proietta l’uomo verso il futuro, gli consente di superare limiti non solo spaziali, ma anche temporali.
Proprio il tempo è l’altro, ma non scisso dal primo, nucleo tematico. Il tempo è relativo, i paradossi temporali animano il film e ne rendono la struttura a scatole cinesi (in questo risuona l’eco di Inception, seppure in Interstellar suddetta struttura emerge solo nel finale). L’uomo non è in grado di comprendere ancora la vera entità del tempo, ma potrà farlo un giorno, sarà in grado di materializzarlo nella sua dimensione fisica. Questa sorta di epifania si rivela inaspettata al protagonista; proprio quando l’orlo del baratro è vicino, essa si mostra in tutta la sua potenza visiva e lo rende consapevole di quale enorme strumento sia la scoperta. La scoperta scientifica è motore della vita. Come l’amore. La scoperta è il manifestarsi dell’amore.
Un grande omaggio all’umanità della scienza, un’esortazione a non dimenticarne mai la natura, per non rassegnarsi alla fine; questo è Interstellar.Scienza è amore. Semplice, chiaro e immediato è il messaggio che viene prepotentemente alla luce dal nuovo film di Christopher Nolan. Al di là del budget stellare, è proprio il caso di dirlo, grazie al quale lo spettatore non dimenticherà tanto facilmente gli incantevoli, nel senso etimologico del termine, effetti speciali; al di là dei tecnicismi del mestiere che, pur potendo risultare indigesti ai non addetti ai lavori, sono del tutto intriganti; al di là, in linea definitiva, dell’impianto monumentale dell’opera, dall’intreccio a incastro come è tipico del Nolan che conosciamo, Interstellar è un film che parla di amore, motore dell’umanità. E, perché no, dell’universo, sembra ammiccare il regista. La scienza è veicolo di amore, è infinito potenziale che l’uomo ha a disposizione per esprimere se stesso come essere che ama, per salvare, per salvarsi. Da una terra impietosa o, più semplicemente, da una terra che non è pensata per lui e che, lentamente, si riprende quello che le è stato tolto: terreno, aria e vegetazione.
Una suggestiva fotografia dai colori caldi, quasi soffocanti (a opera di Hoyte Van Horitema, recentemente molto apprezzato per il lavoro svolto in Lei), ispirata ai dipinti del pittore realista Andrew Wyeth, caratterizza la parte terrestre del film, in apertura e nelle scene successive. Lo scenario è desolante, una vera e propria waste land del corpo e dello spirito: il pianeta che ci ha dato la vita ora ci sta infliggendo la morte. Carestie, tempeste di sabbia, infertilità; niente raccolto, niente cibo. Anche il granoturco, unica coltura sopravvissuta, è destinato alla secca, all’esaurimento.
Cooper (Matthew McConaughey), una volta talentuoso ingegnere aereospaziale animato dal nobile anelito al progresso, è ora umile agricoltore, custode e guardiano di un lembo di terra dal quale nasce ancora, ma solo momentaneamente, la vita. Ma un guardiano, prima esploratore delle infinite possibilità dateci dalla ricerca scientifica, non sa arrendersi all’ apparente realtà dei fatti, non sa accettare la sopravvivenza stentata che condurrà comunque l’umanità a un destino di morte, non può cedere all’inerzia, non può sottrarsi alla ricerca della sola, pur piccola speranza di dare un futuro alla sua specie, e, più di ogni altro, alla sua famiglia. Proprio per salvare i propri figli Cooper compie la scelta più dolorosa e sofferta della propria vita: lasciarli crescere lontani da lui, per dare loro un futuro. Inizia il viaggio più coraggioso che mai sia stato fatto: nello spazio, attraverso wormholes, sulla soglia di buchi neri, in una nuova galassia, in cerca delle condizioni che redano possibile la vita.
La trama non lasci che si pensi all’ennesimo film fantascientifico; Interstellar fantascientifico lo è, e lo è egregiamente, ma è anche molto di più. Christopher Nolan è attento, quasi maniacale, nel dare al suo prodotto una solida base scientifica, servendosi del supporto di note teorie fisiche (basti pensare che il soggetto è di Kip Thorne), ma non si limita a questo. L’impronta dell’autore traspare tra gli astri, e i livelli di lettura sono molteplici. Più superficialmente si noti uno dei temi preponderanti nel film: il conflitto tra interesse personale e bene comune. Non è mai facile, per nessuno dei protagonisti coinvolti nel viaggio spaziale, come anche per chi è rimasto sulla Terra in declino, andare oltre la paura della morte, propria e di chi si ama, a favore della missione umanitaria. Non è meno difficile capire quando le due istanze possano coincidere. Si può sopprimere il proprio istinto alla sopravvivenza a favore del sacrificio per il genere umano? Non se manca un sentimento di amore. Per questo l’amore proietta l’uomo verso il futuro, gli consente di superare limiti non solo spaziali, ma anche temporali.
Proprio il tempo è l’altro, ma non scisso dal primo, nucleo tematico. Il tempo è relativo, i paradossi temporali animano il film e ne rendono la struttura a scatole cinesi (in questo risuona l’eco di Inception, seppure in Interstellar suddetta struttura emerge solo nel finale). L’uomo non è in grado di comprendere ancora la vera entità del tempo, ma potrà farlo un giorno, sarà in grado di materializzarlo nella sua dimensione fisica. Questa sorta di epifania si rivela inaspettata al protagonista; proprio quando l’orlo del baratro è vicino, essa si mostra in tutta la sua potenza visiva e lo rende consapevole di quale enorme strumento sia la scoperta. La scoperta scientifica è motore della vita. Come l’amore. La scoperta è il manifestarsi dell’amore.
Un grande omaggio all’umanità della scienza, un’esortazione a non dimenticarne mai la natura, per non rassegnarsi alla fine; questo è Interstellar.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a veronica c »
[ - ] lascia un commento a veronica c »
|
|
d'accordo? |
|
watchdat
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
nolan da 10+
|
|
|
|
Non lo giudico un capolavoro, sarò sincero, e nemmeno uno dei migliori film visti ultimamente, ma le scelte registiche, l'idea dalla quale trae ispirazione (un'esplorazione dello spazio per esigenze dalle quali dipendono le sorti del genere umano e la presa di coscienza da parte dell'intera umanità che siamo solamente parte di una galassia molto più grande di noi, che non possiamo controllare) e sicuramente un buon cast lo rendonono un'opera degna di essere quantomeno vista, sia dagli amanti del genere che dagli appassionati di cinema in generale.
Il punto forse più "debole" (se cosiì si puoò chiamare) è sicuramente la durata; 169 minuti dei quali almeno la prima mezz'ora fatica a seguire un filo logico e risulta pesante e disordinata.
[+]
Non lo giudico un capolavoro, sarò sincero, e nemmeno uno dei migliori film visti ultimamente, ma le scelte registiche, l'idea dalla quale trae ispirazione (un'esplorazione dello spazio per esigenze dalle quali dipendono le sorti del genere umano e la presa di coscienza da parte dell'intera umanità che siamo solamente parte di una galassia molto più grande di noi, che non possiamo controllare) e sicuramente un buon cast lo rendonono un'opera degna di essere quantomeno vista, sia dagli amanti del genere che dagli appassionati di cinema in generale.
Il punto forse più "debole" (se cosiì si puoò chiamare) è sicuramente la durata; 169 minuti dei quali almeno la prima mezz'ora fatica a seguire un filo logico e risulta pesante e disordinata. Molti elementi sembrano inizialmenete lasciati al caso durante la parte inziaile del film, ma tutto viene magistralmente spiegato, con l'aggiunta di qualche bel colpo di scena, nelle battute finali. I riferimenti ci sono, e risultano anche abbastanza marcati, le ambientazioni in alcuni punti ricordano sicuramente "2001: Odissea nello spazio" di Kubrick, mentre dal punto di vista più "filosofico" della pellicola mi è sembrato di rivedere alcuni punti di "Matrix".
Il progetto è indubbiamente ambizioso ed è diretto con magistrale bravura da Christopher Nolan,i temi trattati sono una ventata di aria fresca dopo "Gravity" (che personalmente reputo meno meritevole rispetto a questo) e vengono affrontati nella dovuta maniera. Gli aspetti negativi sono pochi e vengono compensati bene da quelli estremamente positivi, 4 stelle su 5 ampiamente meritate.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a watchdat »
[ - ] lascia un commento a watchdat »
|
|
d'accordo? |
|
meryjoearmstrong
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
alte aspettative, assolutamente non deluse!
|
|
|
|
I fratelli Nolan, tengo a sottolineare che non è sono merito di Christopher, ma anche di Jonathan, si sono lanciati in qualcosa di azzardato, quasi inesplorato ed estremamente rischioso. A mio parere ne sono usciti alla grande, con il film che più mi ha dato da pensare negli ultimi tempi. Un'avventura senza confini, più che all'interno dello spazio, all'interno dell'animo umano, condita con un'esperianza visiva incredibile, musiche mozzafiato e silenzio nei momenti giusti, che ti fa capire quanto diavolo ci si possa sentire soffocare in qualcosa di grande come l'universo.
Non considero questo film senza difetti, ci sono alcune cose che cambierei, dunque perchè 5 stelle? Perchè non credo si possa aspirare ad una sperimentazione migliore, i Nolan si sono buttati in qualcosa d'incredibile e mi hanno fatto adorare questo film, nonostante non sia un'amante del genere.
[+]
I fratelli Nolan, tengo a sottolineare che non è sono merito di Christopher, ma anche di Jonathan, si sono lanciati in qualcosa di azzardato, quasi inesplorato ed estremamente rischioso. A mio parere ne sono usciti alla grande, con il film che più mi ha dato da pensare negli ultimi tempi. Un'avventura senza confini, più che all'interno dello spazio, all'interno dell'animo umano, condita con un'esperianza visiva incredibile, musiche mozzafiato e silenzio nei momenti giusti, che ti fa capire quanto diavolo ci si possa sentire soffocare in qualcosa di grande come l'universo.
Non considero questo film senza difetti, ci sono alcune cose che cambierei, dunque perchè 5 stelle? Perchè non credo si possa aspirare ad una sperimentazione migliore, i Nolan si sono buttati in qualcosa d'incredibile e mi hanno fatto adorare questo film, nonostante non sia un'amante del genere. 5 stelle per quello che ti lascia dentro, 5 stelle per l'angoscia, 5 stelle per l'amore, 5 stelle per l'ambizione, 5 stelle per le rivelazioni che ti lasciano a bocca aperta, 5 stelle per le potenzialità dell'uomo espresse. 5 stelle perchè quando ripenso a questo film, mi vengono i brividi nel solo ricordo di alcune scene, alcune frasi, alcune immagini.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a meryjoearmstrong »
[ - ] lascia un commento a meryjoearmstrong »
|
|
d'accordo? |
|
saponico
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
fantascientastico!!!
|
|
|
|
Film per cui vale la pena andare al cinema. Straordinario mix di scenografia ed effetti speciali in uno straordinario film che alterna scene di pura fantascienza a situazioni reali, suoni ed effetti a silenzi assordanti. Nonostante la durata di quasi 3 ora non ci sono mai fasi lente, ritmo ottimo e storia appassionante. Da non perdere.
|
|
[+] lascia un commento a saponico »
[ - ] lascia un commento a saponico »
|
|
d'accordo? |
|
francesco ionadi
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
ma gli animali???
|
|
|
|
Avete notato che dall'inizio alla fine del film non compare nessun genere di animale, nè domestico, nè non domestico? Mah!?!?!? Comunque, INTERSTELLAR è un ottimo film, accompagnato dalle stupende musiche di Zimmer. Penso anch'io che una sforbiciata di 15/20 minuti ne avrebbe agevolato la visione, ma Nolan è pur sempre Nolan. Voto: 8,5.
|
|
[+] lascia un commento a francesco ionadi »
[ - ] lascia un commento a francesco ionadi »
|
|
d'accordo? |
|
|