yenapllissken
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mercoledì 12 novembre 2014
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un film da guardare con gli occhi aperti
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Avete visto INTERSTELLAR?Come vi siete sentiti a fine proiezione?Perchè è questa la domanda da fare agli spettatori
Quando sono venuto a sapere che il regista era lo stesso della trilogia di BATMAN mi sono preparato a guardare il film con occhi diversi..ed ecco che sin dall'inizio cominciano le affermazioni strane
Vi ricordate le vicende di sangue accadute negli statiuniti legate stranamente al film Il cavaliere oscuro? Ecco perchè mi ero preparato
Di INTERS. tanti sono rimasti colpiti dalla storia struggente, dai sentimenti tra padre e figli, dai robot (mai visti prima così efficenti in un film di fantascienza, al contrario dei protagonisti scentifici che hanno preso un sacco di decisioni sbagliate)
A molti il film è apparso anche confusionario difficile da seguire, sempliciotto in certi aspetti.
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Avete visto INTERSTELLAR?Come vi siete sentiti a fine proiezione?Perchè è questa la domanda da fare agli spettatori
Quando sono venuto a sapere che il regista era lo stesso della trilogia di BATMAN mi sono preparato a guardare il film con occhi diversi..ed ecco che sin dall'inizio cominciano le affermazioni strane
Vi ricordate le vicende di sangue accadute negli statiuniti legate stranamente al film Il cavaliere oscuro? Ecco perchè mi ero preparato
Di INTERS. tanti sono rimasti colpiti dalla storia struggente, dai sentimenti tra padre e figli, dai robot (mai visti prima così efficenti in un film di fantascienza, al contrario dei protagonisti scentifici che hanno preso un sacco di decisioni sbagliate)
A molti il film è apparso anche confusionario difficile da seguire, sempliciotto in certi aspetti..Vero dico io, perchè a mio avviso lo scopo di questo film non è l'intrattenimento ma l'indottrinamento
Ho l'impressione che nel film ogni dialogo sia appositamente studiato per trasmettere un'informazione,tutto il film mi sembra orchestrato intorno a tale scopo.Questo spiegerebbe anche il perchè del ruvido scorrimento della storia.(Qualcuno ci vede genialità da parte del regista, io invece ci vedo esigenza)
Il messaggio che mi è parso chiaro e chiave nel e del racconto è che l'uomo, inteso come essere umano, sia ancora poco evoluto per gestire la sua continuità di specie!Diciamo che l'uomo le doti le avrebbe in forma latente e ci sarebbe bisogno di un piccolo aiuto da parte di un non bene precisato chi, (si sente un paio di volte la parola "ESSERI" nel film) per fare emergere.
Le analogie con il nostro tempo sono di una evidenza sconcertante, l'aria malata,agricoltura compromessa,risorse economiche deviate segretamente al progamma spaziale tenuto segreto da decine di anni,mancanza di informazione alla popolazione per motivi di ordine pubblico... e poi vi tocca sentire il nono che dice:"Una volta inventavano qualche cosa di nuovo ogni giorno...ogni giorno era Natale!" riferendosi chiaramente ai giorni nostri, per fare leva su voi spettatori e rendevi coscenti che se non appoggiate le decisioni di quella Elitte preposta ,(nel film la NASA), le perderete e con esse il vostro stile di vita!
Se ricordate anche la moglie del protagonista è morta a causa di mancanza di strumentazione medica evoluta a causa della restrizione economica, e il figlio si trova costretto a studiare agraria e non ingengneria
Mi pare che nel film una regia occulta ci insegni ad approvare le impopolari decisioni prese da una ristretta cerchia di persone a conoscenza di fatti esconvolgenti
Abbastanza tremendo vero?
Se ripercorrete con la memoria tutti gli aneddoti del film troverete di sicuro un secondo filo logico della storia
Mi rimane un dubbio però.Non è del tutto chiaro chi abbia aiutato il protagonista verso la fine, nei pressi o dentro al buco nero.Il robot (che raccoglie i dati quantici import.) dice:"Ci hanno fatto dono della quarta dimensione" scena, la camera della figlia, per capirci.Chi sono loro?Si riferisce agli "Esseri"?Alieni?Ma poi il protagonista lo ferma e dice:"No!Non capisci siamo stai noi"
Bel dilemma!
Il messaggio totale del film pare incompleto, forse non ci è dato sapere tutto, un pò come in generale la condizione della gente comune!
In conclusione pongo una domanda:visto che della terra, a fine film, non c'è ne più traccia o perlomeno non la si vede più, ci potremmo stare tutti in quella stazione spaziale tubiforme, dove tutti vivono placidamente?
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[+] esausto
(di brian77)
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trofio
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mercoledì 12 novembre 2014
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l'epopea del genere umano
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Ho poco da aggiungere ad altri commenti. Ci tenevo solo a mettere 5 stelle per un film che entra di diritto nel gotha della cinematografia fantascientifica e non. Siamo ai livelli dei grandi capolavori, difficile, lungo, un film sicuramente non per tutti ma assolutamente fantastico. Drammatico, profondo, coinvolgente. Non c'è una battuta, un personaggio una musica o un'inquadratura fuori posto.
Bravo Nolan.
Non ho nient'altro da dire se non giù il cappello per questo strepitoso regista.
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brian77
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martedì 11 novembre 2014
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solito nolan fasullo
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Soilito film fasullo alla Nolan. Imita qua e là i registi che hanno un vero talento visivo, stavolta rubacchia qualcosa anche a Malick, poi sparge su tutto un filosofeggiare pomposo e tira colpi bassi a base di facile sentimentalismo. Un prodotto costruito a tavolino, e andrebbe anche bene per carità, ma dove le immagini non hanno mai un solo attimo di vita. Mortalmente noioso, di una lentezza quasi insostenibile, e terribilmente pacchiano nella sua pretenziosità. Tra l'altro abbiamo visto registi veri dirigere magnificamente McConaughey, qui è un mortorio pure lui. Ah poi c'è pure la morale sull'amore... mammamia, quasi tre ore di ridicoli dialoghi scientifici messi in bocca a poveri attori catatonici per poi dirci W l'amore
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tonyruggiero
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martedì 11 novembre 2014
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la prova del 9 di nolan.
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Interstellar è il nono film di Nolan.. io ho un rapporto un pò particolare con questo regista e non posso non parlarne. Innanzitutto, è il più amato in assoluto degli ultimi anni e quando la massa glorifica qualcuno a me sta antipatico a prescindere, sò fatto così, non posso farci nulla. Soggettività a parte, l’ho sempre sopportato poco perchè credo sia un paraculo di quelli infiniti, anzi, interstellari. Il problema è che è sul serio un grandissimo regista, uno che ha un talento smisurato, che potrebbe davvero arrivare ad altissime forme artistiche ma che preferisce fare blockbuster e prendere soldi a palate.
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Interstellar è il nono film di Nolan.. io ho un rapporto un pò particolare con questo regista e non posso non parlarne. Innanzitutto, è il più amato in assoluto degli ultimi anni e quando la massa glorifica qualcuno a me sta antipatico a prescindere, sò fatto così, non posso farci nulla. Soggettività a parte, l’ho sempre sopportato poco perchè credo sia un paraculo di quelli infiniti, anzi, interstellari. Il problema è che è sul serio un grandissimo regista, uno che ha un talento smisurato, che potrebbe davvero arrivare ad altissime forme artistiche ma che preferisce fare blockbuster e prendere soldi a palate. Scemo? No ma il cinema è arte e finchè sei un cane (Snyder, Bay) ok, fatti i blockbuster per rincoglioniti e levati di torno ma se sei un potenziale padre eterno, fai cinema e mandali affanculo quando ti propongono il cavaliere al buio. Prima che mi linciate, apro una brevissima parentesi sui cinecomic dato che con Nolan è inevitabile e ci leviamo subito il pensiero: quando chiesero a Cronenberg cosa ne pensasse del successo del Cavaliere Oscuro, rispose, testuale:
La gente che dice che il Cavaliere Oscuro è una suprema forma d’arte cinematografica non sa davvero di che cazzo sta parlando.
Grazie, Maestro.. che piaccia o no, uno che va in giro col mantello a distruggere la mafia nella città più corrotta della storia va bene per un fumetto, non per il cinema. Bene, se dopo questa cosa di Batman è davvero rimasto qualcuno ad ascoltarmi, andrei pure avanti con la recensione.
Interstellar è arrivato in un momento particolare per Nolan perchè è il primo dopo Batman ed è il primo senza Wally Pfister, suo storico braccio destro e direttore della fotografia. Anche la critica a questo punto si aspettava una prova di maturità, uno scatto qualitativo che lo consacrasse autore a tutti gli effetti. Del tipo: ok, hai fatto i soldi, adesso però fai il cinema. Ebbene, Nolan, da paraculo figlio di buona donna qual è, tira fuori dal cilindro Interstellar strappandolo nientepopodimeno che a Steven Spielberg e andando a sfidare sua maestà il genio dei geni Kubrick ed il suo 2001: Odissea nello spazio. Infatti Interstellar è un film di fantascenza classica che parte da un futuro indefinito per arrivare a spingersi al di là del possibile, al di là dei confini più reconditi ed inimmaginabili dell’universo.
Partiamo dal contesto: siamo in un futuro che sa di passato, la Terra è stata colpita da una piaga che sta per portare l’umanità alla fine dei suoi giorni. Un ex astronauta scopre che la NASA sta lavorando in gran segreto per portare l’umanità su un pianeta gemello. Bisognerà attraversare un wormhole, accedere ad un’altra galassia e trovare un pianeta ospitale. A questo punto, si dovrà scegliere tra il piano A (portare materialmente l’umanità terrestre sul nuovo pianeta) o il piano B (installare una colonia genetica che svilupperà ex novo una nuova umanità). Mi fermo perchè il film è da poco uscito e non voglio spoilerare nulla.
Allora, che Nolan fosse un regista spettacolare si sapeva ma, credetemi, ho visto questo film da solo in una sala semivuota ed è stata un’esperienza visiva ed intellettuale straordinaria. Basti pensare che con un budget di 165 milioni di dollari è il film con maggior minutaggio in IMAX nativo, pellicola a 70 millimetri, una roba incredibile. Nolan trova nell’universo l’habitat naturale per sviluppare il suo cinema all’ennesima potenza. E’ Nolan, è riconoscibile, è autore ed è al massimo possibile. La sceneggiatura, scritta a quattromani col fratello, è di ferro e permette all’immancabile montaggio alternato di essere tanto intricato quanto spettacolare e perfettamente coerente. Ma il film non è solo tecnica, attenzione, i personaggi sono costruiti in maniera divina e in un oceano sconfinato di scienza riescono a comunicare sentimenti, paure.. in una sola parola: umanità. Il cast parla da solo, l’ormai indiscutibile McConaughey, il sempre adorabile Caine, la deliziosa e straordinariamente brava Mackenzie Foy. Bravo anche Matt Damon che non è propriamente il mio attore preferito mentre Anne Hathaway e l’attrice che interpreta Murph da grande non mi hanno convinto troppo. La fotografia è affidata all’olandese Van Hoytema che pur non avendo mai avuto a che fare col genere se la cava alla grandissima. Ho letteralmente adorato la scelta di utilizzare modellini e limitare la CGI a dimostrazione che quando vuole, Nolan, sa fare il regista e sa fare film degni di tale nome. Anche la scelta del supporto è da evidenziare. Nolan fa parte insieme ad altri come Tarantino ed Abrams di una lega a favore della salvaguardia della pellicola, sempre più minata dall’ascesa del digitale. Quindi si, stavolta bravo, bravo, bravo Nolan.
Torniamo a quel ragazzo da solo in sala, lo spettatore non può nulla di fronte alla grandezza di questo film, ogni cosa comunica che ci troviamo al cospetto di un opera magna da tutti i punti di vista. Intanto la durata, tre ore e non un momento di noia. Mi sono sentito letteralmente rapito da questa storia incredibile e non era facile fare un film che parlasse di galassie, buchi neri, pentadimensionalità e renderlo perfettamente comprensibile. Tutto torna, stavolta il finale c’è e anche questo era un punto che aspettavo di vedere dato che l’autorialità di Nolan sta anche nei finali tagliati e lasciati alla sensibilità dello spettatore. La trottola che gira però funziona per un film, forse due ma come potrebbe far ancora presa un finale di questo tipo se la gente già sa che ci sarà? Invece qui Nolan va all’eccesso opposto e scrive un finale che più chiuso di così è dura. Anzi, a me sarebbe addirittura piaciuto lasciarla qualcosina alla libera interpretazione. Stavolta il film spiega tutto, tutto e di più. I protagonisti cercheranno per tutto il film il segreto della gravità mentre il centro di gravità permanente dell’impianto narrativo è l’uomo, puro e semplice, l’uomo e tutto ciò che lo rende tale. Tra lo spazio infinito c’è posto per la fede, l’amore, la fede nell’amore, la casa, il senso di appartenenza, il bene superiore, il destino.. che meraviglia! C’è il melodramma, la scena dell’addio tra Cooper e la piccola Murph è potentissima e riesce a commuovere nonostante sia chiaro l’intento del regista di non calcare troppo la mano. Il rapporto padre figlia è comunque una se non la cosa più bella dell’intero film. Un’altra scena piccola, messa lì silenziosa, riuscirà ad avere una potenza disarmante. Quando i nostri quattro esploratori entreranno con la loro astronave nello spazio aperto, Cooper staccherà lentamente le mani dai comandi perchè da lì in poi l’essere umano si ferma, sta entrando in un mondo nuovo, ancora inesplorato e da lì non può che andare a vista. Come chi vede per la prima volta, come un neonato che gattona. Solo un grande regista sarebbe riuscito a comunicare qualcosa di tanto immenso con un’inquadratura di due secondi messa lì per i sensibili, per i romantici. Wow. Pensate la grandezza di mettere come protagonista di un film che parla dello spazio più sterminato l’interiorità di un essere umano. L’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo che si alternano in un tourbillon di emozioni. Finalmente, Nolan, finalmente! Il tempo, lo spazio, financhè Dio, Interstellar riesce a mettere tutto perfettamente in ordine trovando un equilibrio che è qualcosa di sconvolgente.
Avrei voluto avere più tempo per fare questa recensione perchè certi film vanno assimilati bene, vederlo più volte per cogliere a pieno tutte le sfumature. In definitiva ciò che posso dirvi è che mi ha arricchito e fatto stare proprio bene anche una volta fuori della sala quindi ve lo consiglio assolutamente. Mi sono interrogato a lungo anche sul messaggio ultimo e credo sia l’amor che muove il sole e le altre stelle, stelle appunto, come quelle di questo film che galleggiano eterne in un universo reso fialmente del tutto muto da Nolan. Ora la grande domanda: è un capolavoro? Non lo so, non credo. E’ uno di quei film che vanno fatti maturare, dare etichette ora sarebbe stupido anche se comunque non credo siamo ai livelli altri di Kubrick. Nolan però non punta all’indice ma alla luna e va benissimo così.
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fabrizio costa
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martedì 11 novembre 2014
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nolan
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Perdonatemi ma continuo a ritenere il film di Nolan suscettibile di una sforbiciata. Sono alcuni particolari che fanno grande un fim di fantascienza sempre che sia possibile un commento. Ad esempio come diceva qualcuno la scena della camminata sulle acque su un pianeta alieno Nolan ce la poteva risparmiare; così come il viaggio interstellare riproduceva gli interni della astronave quasi fosse una formula 1.Poi il viaggio all'interno del cunicolo spazio-temporale sembrava ambientato in un caleidoscopio di luci ed altro. Sono i dettagli che aiutano a produrre un film di qualità di fantascienza beninteso. Nolan si sofferma troppo poi , a mio avviso, su aspetti di fisica teorica, in questo non convincendo del tutto perchè appesantisce la materia invece di sviluppare l'aspetto più commerciale del film che è, sul modello di Alien e Odissea dello spazio, la progressiva colonizzazione dello spazio (Barrow-Tipler) da parte dell'uomo.
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Perdonatemi ma continuo a ritenere il film di Nolan suscettibile di una sforbiciata. Sono alcuni particolari che fanno grande un fim di fantascienza sempre che sia possibile un commento. Ad esempio come diceva qualcuno la scena della camminata sulle acque su un pianeta alieno Nolan ce la poteva risparmiare; così come il viaggio interstellare riproduceva gli interni della astronave quasi fosse una formula 1.Poi il viaggio all'interno del cunicolo spazio-temporale sembrava ambientato in un caleidoscopio di luci ed altro. Sono i dettagli che aiutano a produrre un film di qualità di fantascienza beninteso. Nolan si sofferma troppo poi , a mio avviso, su aspetti di fisica teorica, in questo non convincendo del tutto perchè appesantisce la materia invece di sviluppare l'aspetto più commerciale del film che è, sul modello di Alien e Odissea dello spazio, la progressiva colonizzazione dello spazio (Barrow-Tipler) da parte dell'uomo. O ci si crede oppure .......
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nino pell.
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martedì 11 novembre 2014
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tra scienza, sentimento e fantascienza
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Il film di Nolan che trae naturalmente spunto dal famoso capolavoro degli anni '60 firmato dal regista Kubrick, è sicuramente una pellicola che trasmette un certo fascino, grazie ad una solida regia e a degli ottimi effetti speciali che mai rasentano la mediocrità mielosa, come purtroppo avviene in tanti, inutili polpettoni hollywoodiani degli ultimi decenni. La pellicola di Nolan ha senza dubbio una trama interessante (la crisi delle coltivazioni sulla Terra e la speranza di poter far sopravvivere gli esseri umani trasferendoli su altri Pianeti, se non addirittura in altre Galassie). La prima parte del film è eccellente in quanto è caratterizzata da una chiara componente scientifica: le differenze temporali tra la vita terrestre e quella invece vissuta nello spazio del cosmo; il senso di solitudine degli astronauti e il costante stato psicologico di tensione per il presunto pericolo scaturito nell'andare incontro verso l'ignoto e, in genere, verso ciò che non si conosce.
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Il film di Nolan che trae naturalmente spunto dal famoso capolavoro degli anni '60 firmato dal regista Kubrick, è sicuramente una pellicola che trasmette un certo fascino, grazie ad una solida regia e a degli ottimi effetti speciali che mai rasentano la mediocrità mielosa, come purtroppo avviene in tanti, inutili polpettoni hollywoodiani degli ultimi decenni. La pellicola di Nolan ha senza dubbio una trama interessante (la crisi delle coltivazioni sulla Terra e la speranza di poter far sopravvivere gli esseri umani trasferendoli su altri Pianeti, se non addirittura in altre Galassie). La prima parte del film è eccellente in quanto è caratterizzata da una chiara componente scientifica: le differenze temporali tra la vita terrestre e quella invece vissuta nello spazio del cosmo; il senso di solitudine degli astronauti e il costante stato psicologico di tensione per il presunto pericolo scaturito nell'andare incontro verso l'ignoto e, in genere, verso ciò che non si conosce. E se a questo aggiungiamo un tipo di regia in grado di tradurre tali situazioni in un grandioso impatto realistico, il film, nel corso del suo prosieguo, si avvia tranquillamente al concetto di essere un capolavoro. Tutto sommato, ciò che ho notato in maniera leggermente dissonante è l'eccessiva componente del sentimento umano che predomina praticamente in tutta la pellicola e che anche se da un lato ne rappresenta il motore vitale per la scorrevolezza della sceneggiatura, per un altro verso ne limita e ne circoscrive il racconto, rendendolo limitante tanto da fare risultare quest'opera di Nolan sicuramente di una spanna al di sotto dell'ineguagliabile capolavoro storico "2001-Odissea nello spazio", quest'ultimo straordinariamente "asettico" nei sentimenti ed intellettualmente insuperabile. Addirittura nelle scene finali del film il protagonista di questa storia si viene a trovare in una sorta di buco nero nello spazio caratterizzato da un libero arbitrio della legge tempo-spazio e gravità. Se ciò, come sopra evidenziato, da un lato favorisce il pathos e la fluidità del senso della narrazione, per un altro verso, mi ha lasciato forti dubbi sull'attendibilità dei fatti, pur naturalmente tenendo presente che, in fondo, stiamo parlando di un film di Fantascienza. Questo film in conclusione mi ha lasciato una sensazione controversa e non ben definita, pur dovendo ammetterne la grandiosità della regia e la classe di una sceneggiatura di grande livello.
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lnfinitolo
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martedì 11 novembre 2014
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aiuto
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Salve a tutti, mi sono appena iscritta perchè vorrei chiedere aiuto a voi per capire il film... L'ho visto due giorni fa e ho molti dubbi a riguardo.
Prima domanda perchè la gravità è in grado di attraversare lo spazio-tempo e può essere usata per mandare messaggi? Cooper come torna a 'casa'?
Inoltre qualcuno ricorda la frase sull'amore?
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michele
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martedì 11 novembre 2014
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alla ricerca del tempo perduto
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Il film più atteso dell’anno. La fantascienza ha sempre creato grandi aspettative, ha sfornato uno dei film più belli della storia del cinema come ‘2001 Odissea nello spazio’, ha creato saghe che hanno segnato generazioni e generazioni e che ancora oggi vivono di vita propria e qualora ciò non bastasse sono costantemente aggiornate con prequel, sequel, remake di ogni sorta vedi ‘Stars Wars’ e ‘Star Trek’. Nolan si trovava quindi, volente o nolente, davanti ad una grande sfida, riuscire a piazzare all’interno di questo genere una grande opera che potesse competere per qualità e intensità con i film che hanno già scritto in passato la storia della fantascienza.
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Il film più atteso dell’anno. La fantascienza ha sempre creato grandi aspettative, ha sfornato uno dei film più belli della storia del cinema come ‘2001 Odissea nello spazio’, ha creato saghe che hanno segnato generazioni e generazioni e che ancora oggi vivono di vita propria e qualora ciò non bastasse sono costantemente aggiornate con prequel, sequel, remake di ogni sorta vedi ‘Stars Wars’ e ‘Star Trek’. Nolan si trovava quindi, volente o nolente, davanti ad una grande sfida, riuscire a piazzare all’interno di questo genere una grande opera che potesse competere per qualità e intensità con i film che hanno già scritto in passato la storia della fantascienza. Beh…non ci è riuscito. ‘Interstellar’ è un film ambizioso, il che non è per forza di cose un difetto, ma solamente un rischio a priori. Dopo 170 minuti di pellicola possiamo però sentenziare che Nolan non è stato all’altezza di suddette aspettative. E’ chiaro e anche giustificabile che un film così lungo che affronta temi tanto affascinanti e dibattuti quanto complessi e delicati allo stesso tempo, possa avere dei difetti al suo interno, delle increspature che rendono l’opera nel suo complesso di non facile fruizione, ma qui c’è forse un problema più grande. Il film manca completamente di poesia. Ne è privo soprattutto in quelle parti dove ci si attende uno slancio emotivo della storia, ne è privo a livello visivo là dove le immagini per quanto ben fatte del viaggio interstellare non hanno lo stesso fascino che si poteva riscontrare nel già citato ‘2001’, ma anche senza andare così lontano, nel recente ‘Gravity’ di Cuaron e ne è scarno soprattutto a livello di caratterizzazione dei personaggi. I molti colpi di scena finiscono per rendere debole una sceneggiatura che all’inizio ci aveva preparto ad una visione molto ben diversa e più altisonante di quella che poi ci propina nella seconda parte, addirittura si scade in una banale rissa con le tute spaziali su un pianeta sconosciuto, come se fossimo davanti ad un fanta-thriller qualunque, la storia si fa eccessivamente lunga, anche un po’ ripetitiva e non si può affidare alla forza solo e soltanto della parola la spinta empatica di una vicenda che a tratti diventa quasi un trattato di fisica. Il rapporto tra padre e figlia e l’amore come strumento di comunicazione tra le due parti in causa non può essere sufficiente per emozionarci e seppur qualche trovata geniale c’è, come quella della libreria, ad essa il regista ci conduce male e troppo tardi, oramai già svuotati e stanchi. Interstellar non possiede molto fascino, ha spunti tematici interessanti si, ma che Nolan riesce a sviluppare solo a livello dialogico, mancando di costruire una parte visiva altrettanto forte e intensa che è poi l’essenza stessa del cinema.
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inesperto
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martedì 11 novembre 2014
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grazie nolan
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Filmone! Mantiene tutto quel che prometteva il trailer. Uno strepitoso McConaughey. Alcune parti della trama ricordano atmosfere asimoviane (la razza umana in avanscoperta verso altri pianeti abitabili, il viaggio spaziale fra i tre già scoperti nella dimensione aperta dal wormhole...), il che è una cosa molto positiva. Nolan le azzecca tutte: da Inception alla trilogìa del Cavaliere oscuro a questo... Sa fare il suo lavoro molto bene, questo è fuori discussione.
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kleber
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martedì 11 novembre 2014
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una bella odissea
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Una lunga e impeccabile "odissea nello spazio", ancor più ODISSEA di "2001..." dato che il tema portante è proprio il "ritorno a casa" anzi credo che dopo quella di Omero sia la più mirabile riflessione sull'argomento. per me vale la regola aurea del cine di science-fiction: "Che bel film di fantascenza! NON CI HO CAPITO NIENTE!!!
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