thedust67
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mercoledì 12 novembre 2014
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un nolan fantastico!
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Interstellar è un capolavoro moderno, un film che ti colpisce da dentro, con molte emozioni,anche se dura 170 minuti sono passati in fretta neanche li ho sentiti, non ti stanca e ti appassiona molto. La storia è incentrata in un 21° secolo alternativo su una famiglia di agricoltori, il capofamiglia (Matthew McConaughey)ex pilota esperto Cooper, i suoi figli e il nonno. L'umanità è stravolta da una malattia che colpisce le coltivazioni, e la terra non è più l'ambiente adatto per vivere, e sono costretti, per evitare che la specie umana si estingua, di cambiare atmosfera esplorando lo spazio alla ricera di un pianeta vivibile, e il pilota di questo incarico sarà proprio Cooper, obbligato a lasciare la sua famiglia.
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Interstellar è un capolavoro moderno, un film che ti colpisce da dentro, con molte emozioni,anche se dura 170 minuti sono passati in fretta neanche li ho sentiti, non ti stanca e ti appassiona molto. La storia è incentrata in un 21° secolo alternativo su una famiglia di agricoltori, il capofamiglia (Matthew McConaughey)ex pilota esperto Cooper, i suoi figli e il nonno. L'umanità è stravolta da una malattia che colpisce le coltivazioni, e la terra non è più l'ambiente adatto per vivere, e sono costretti, per evitare che la specie umana si estingua, di cambiare atmosfera esplorando lo spazio alla ricera di un pianeta vivibile, e il pilota di questo incarico sarà proprio Cooper, obbligato a lasciare la sua famiglia. Nella trama ci sono molti intrecci che si uniscono tra di loro, infatti si nota che c'è la mano di Nolan. Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio TOP, per non parlare della colonna sonora, un Hans Zimmer che si supera ogni volta. Lo consiglio a tutti(appena uscirà il Blu-Ray lo comprerò senza pensarci due volte),fa parte della catena dei film "Unici". Che posso dire un CAPOLAVORO!
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[+] lavoro e a capo...........
(di pisiran)
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omero27
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mercoledì 12 novembre 2014
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nolan, ma chittese...
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Premetto che Nolan è il mio regista preferito, che la fantascienza è uno dei miei genrei preferiti, che i film americani mi piacciono molto.
Ecco questo film vale poco. Tecnicamente ineccepibile, ma dalla trama insulsa e presuntuosa.
Però questo film mi ha fatto capire molte cose.
Ho capito che Matthew Mcconaughey, oltre ad avere un nome decisamente troppo difficile da scrivere, recita bene solo quando è secco.
Ho capito che che veder piangere in 4 galassie diverse tutti gli attori a turno non è per nulla affascinante.
Ho capito che Matt Damon aveva bisogno di lavorare (se Clooney è astronauta, dopo un anno lo deve essere anche Matt).
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Premetto che Nolan è il mio regista preferito, che la fantascienza è uno dei miei genrei preferiti, che i film americani mi piacciono molto.
Ecco questo film vale poco. Tecnicamente ineccepibile, ma dalla trama insulsa e presuntuosa.
Però questo film mi ha fatto capire molte cose.
Ho capito che Matthew Mcconaughey, oltre ad avere un nome decisamente troppo difficile da scrivere, recita bene solo quando è secco.
Ho capito che che veder piangere in 4 galassie diverse tutti gli attori a turno non è per nulla affascinante.
Ho capito che Matt Damon aveva bisogno di lavorare (se Clooney è astronauta, dopo un anno lo deve essere anche Matt).
Ho capito che per spiegare come funzioni un buco nero non si puo fare a meno di bucare un foglietto con una penna.
Ho capito che le dimensioni sono tre, me è sbagliato; sono 4, ma è sbagliato...vabbè alla fine si arriva a 6 (o 7)...ma comunque è sbagliato.
Ho capito che Darwin ha torto e in fondo l'idea illuminista di confidare nelle infinite capacità dell'uomo può sfociare in un pericolosissimo creazionismo postmoderno .
Ho capito che dopo Aronofsky (con Noah e prima ancora con il fallimento del suo albero della vita), dopo Malik (con il fallimento del suo albero della vita), anche Nolan voleva provare l'ebrezza del fallimento del suo albero della vita.
Ho capito che anche se le dimensioni fossero 80, anche se l'umanità si stesse per spegnere e anche se la terra stessa ci stesse cacciando, non si può fare a meno di vedere la bandiera a stelle e strisce piantata su ogni pianeta,ogni accampamento, ogni jeeppetta o jeeppone.
Ho capito che Nolan sta esagerando. Aveva sfiorato un bel vaffa con Inception ,ma con interstellar si becca un bel chittese...
Ma si in effetti è un film che fa capire un sacco di cose!
p.s. scusate il livore ma ci sono rimasto proprio male!
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[+] mi permetto di dire
(di gabryhope95)
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puppyluna
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mercoledì 12 novembre 2014
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bellissimo.
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clavius
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mercoledì 12 novembre 2014
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"qui è tutto nero"
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Ambizione e presunzione sono due cose differenti. La volontà di confrontarsi con le opere di fantascienza più adulta (alla quale per altro non siamo più abitutati da decenni) traspare in molti punti, ma il risultato è altamente deficitario. Questa pellicola risulta indistinguibile dalla magior parte della produzione hollywoodiana, quella per intenderci dei grandi blockbuster da una stagione, divorati e dimenticati in pochi mesi, incapaci di segnare la memoria. E' inutile continuare a fare di Nolan un feticcio del nuovo cinema, costruire attorno a lui la mitografia autorale che ammanta il nome di altri giganti. In sostanza è una bestemmia vera e propria argomentare critiche basate su analogie improbabili, quando non risibili, con pellicole come "2001: Odissea nello spazio".
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Ambizione e presunzione sono due cose differenti. La volontà di confrontarsi con le opere di fantascienza più adulta (alla quale per altro non siamo più abitutati da decenni) traspare in molti punti, ma il risultato è altamente deficitario. Questa pellicola risulta indistinguibile dalla magior parte della produzione hollywoodiana, quella per intenderci dei grandi blockbuster da una stagione, divorati e dimenticati in pochi mesi, incapaci di segnare la memoria. E' inutile continuare a fare di Nolan un feticcio del nuovo cinema, costruire attorno a lui la mitografia autorale che ammanta il nome di altri giganti. In sostanza è una bestemmia vera e propria argomentare critiche basate su analogie improbabili, quando non risibili, con pellicole come "2001: Odissea nello spazio". Due film che si collocano a distanze siderali. Tuttalpiù Nolan scimmiotta l'opera di Kubrick, ma il confronto è impietoso oltre che improponibile. E mi dispiace registrare il lento declino di un giovane autore che ha fatto cose molte interessanti all'inizio della carriera, ma che sta a mio avviso scegliendo di compiacere un certo gusto dozzinale molto comune a scapito di idee e storie. Vorrei sorvolare sulla scrittura banale, sul troppo detto che impesta tutto il film, su frasi del tipo "qui è tutto nero" esclamate dal protagonista una volta entrato nel buco nero. Disarmante. Involontariamente comico. Eppure sarebbero altre le premesse, altre le ambizioni. Invece il film scivola ed inciampa continuamente in una sceneggiatura vaneggiante, dove i due temi in croce che suggerisce non vengono nemmeno sviluppati. Un trattato di fisica da fumetto tra pentadimensioni e dati quantistici, tra teorie balzane sul tempo e alfabeto morse, echi eterni (?) e contraddizioni delle leggi della fisica. Un guazzabuglio per dirci cosa? Che l'amore salva? Si potrebbe scrivere molto anche sulla pochezza della storia intima, quella privata degli affetti che muovono le scelte, quella banale come la frase "i padri non dovrebbero mai vedere morire i propri figli". Di maturo qui non c'è più niente. La quinta dimensione collassa proprio nel carattere bidimensionale dei personaggi che reggono le fila della storia. Rassicuranti forse per il grande pubblico, insopportabili per me.
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[+] il vecchio nolan non torna più
(di mulholland)
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zonagloria
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mercoledì 12 novembre 2014
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l'umanità non è destinata a morire sulla terra
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Mr Cooper,un ingegnere che ha dovuto dedicarsi all'agricoltura per i tempi in cui ha vissuto,vive con il suocero e i due figli in un anno in cui il pianeta Terra è ormai destinato all'aridità,e sul quale la specie umana è destinata a morire di fame.
In questa disperazione, sarà lo stesso Cooper a venire ingaggiato dalla NASA come capo di una spedizione nello spazio, per tentare di trovare tra altre galassie e buchi neri, un nuovo posto dove l'umanità possa continuare a vivere.
La figlia dell'ingegnere, Murph, un genietto testardo come il padre, lo prega di restare, perchè anche il suo fantasmino, a cui solo lei crede e con cui solo lei riesce a comunicare, glie lo ha detto tramite codice Mors: stay!
Ma lui parte, e nello spazio le sue ore passate con il team della NASA (tra cui una bellissima Anne Hathaway nei panni del dottor Brand) sono decenni nella vita Terrena.
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Mr Cooper,un ingegnere che ha dovuto dedicarsi all'agricoltura per i tempi in cui ha vissuto,vive con il suocero e i due figli in un anno in cui il pianeta Terra è ormai destinato all'aridità,e sul quale la specie umana è destinata a morire di fame.
In questa disperazione, sarà lo stesso Cooper a venire ingaggiato dalla NASA come capo di una spedizione nello spazio, per tentare di trovare tra altre galassie e buchi neri, un nuovo posto dove l'umanità possa continuare a vivere.
La figlia dell'ingegnere, Murph, un genietto testardo come il padre, lo prega di restare, perchè anche il suo fantasmino, a cui solo lei crede e con cui solo lei riesce a comunicare, glie lo ha detto tramite codice Mors: stay!
Ma lui parte, e nello spazio le sue ore passate con il team della NASA (tra cui una bellissima Anne Hathaway nei panni del dottor Brand) sono decenni nella vita Terrena.
Chissà se Cooper rivedrà mai la sua amata figlia, chissà se la rivedrà ancora viva o in una bara già morta di vecchiaia.
Ma davvero vale la pena di non viverci la vita, la cosa più bella che la natura ci ha regalato,per provare a sfuggire alla morte? Dopotutto, è dello scorrere del tempo che si ha davvero paura.
Con il suo capolavoro Christopher Nolan ci pone implicitamente questo quesito, in un'opera che è resa un capolavoro: tecnico ,grazie agli effetti speciali, e altrettanto artistico perchè ci dimostra che alla fine, sono i sentimenti l'ultima arma, quella vincente ed esclusiva degli umani, che portano alla salvezza.
L'istinto di sopravvivenza, che un robot TARS non può provare, e che aiuterà Cooper a trattenere il fiato.
E infine l'amore e la fede, che porteranno Murph ormai quarantenne, a non arrendersi proprio quando tutto sembra finito, e ad ascoltare il padre che da una realtà pentadimensionale, le manda la risposta.
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francy8722
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mercoledì 12 novembre 2014
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capolavoro!
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Dopo 3 ore di film speri ancora di sognare e viaggiare tra le stelle li,seduto sulla tua poltrona e questo vale piu di tutto! Capolavoro! il migliore film di Nolan!
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folgore94
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mercoledì 12 novembre 2014
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epico
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Parte in sordina per poi finire in un crescendo emotivo in cui lo spettatore rimane abbagliato ed estasiato nella visione e concentrato nel seguire l evolversi degli eventi e la trama del film.
Ok sicuramente dentro abbiamo un po' di tutto , kubrick in primis, e se uno da un occhiata ad alcuni commenti critici nn puo' esserne che d' accordo. Ma in questo periodo storico cinematografico dove escono decine di film alla settimana di piu' o meno (sicuramente meno) interesse e livello artistico,questo e' da considerarsi un capolavoro paragonandolo alle ultime pellicole uscite , ed ancor di piu' nei confronti del filone fantascientifico.
Assolutamente da vedere e rivedere!
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catcarlo
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mercoledì 12 novembre 2014
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interstellar
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Vestita con i sontuosi panni di una space-opera in cui ogni dollaro speso si fa notare, il nuovo lavoro di Cristopher Nolan va ben al dilà del banale film di fantascienza, intrecciando una serie di temi e interrogativi in una struttura complessa che non può non riportare alla memoria il monumento del genere, ovvero '2001: odissea nello spazio' (omaggiato a partire dalla forma a 'monolite' di TARS e dei suoi gemelli robot senzienti): dove però il film di Kubrick si occupava più che altro di massimi sistemi, qui l'attenzione è invece centrata sul rapporto tra generazioni con quelle attuali che devono sforzarsi di garantire la sopravvivenza di quelle che verranno.
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Vestita con i sontuosi panni di una space-opera in cui ogni dollaro speso si fa notare, il nuovo lavoro di Cristopher Nolan va ben al dilà del banale film di fantascienza, intrecciando una serie di temi e interrogativi in una struttura complessa che non può non riportare alla memoria il monumento del genere, ovvero '2001: odissea nello spazio' (omaggiato a partire dalla forma a 'monolite' di TARS e dei suoi gemelli robot senzienti): dove però il film di Kubrick si occupava più che altro di massimi sistemi, qui l'attenzione è invece centrata sul rapporto tra generazioni con quelle attuali che devono sforzarsi di garantire la sopravvivenza di quelle che verranno. Un rapporto che viene riecheggiato dalle molte relazioni tra padri e figli che caratterizzano una vicenda che, accompagnata dai versi di Dylan Thomas, ha l'amore come uno dei temi più rilevanti: il protagonista Cooper e la figlia Murph fanno la parte del leone, ma non meno importanti sono il legame, meno cristallino di quanto appaia all'inizio, tra il professor Brand e la rampolla astronauta oppure quello cocciuto di Tom che pur di non perdere (il contatto con) la terra è pronto a sacrificare il sangue del suo sangue. Curiosamente, le madri invece latitano, essendo premorte o incapaci di decidere, con la sola, laterale eccezione della cura con cui Brand figlia bada agli embrioni congelati che potrebbero far rinascere la vita su un nuovo pianeta. Con tali premesse, la storia non può essere lineare, ma la regia di Nolan è capace di tener desta l'attenzione dello spettatore per le quasi tre ore di durata, alternando con abilità i momenti più intimi e toccanti (sottolineati dalla colonna sonora nella quale Hans Zimmer mette il consueto eccesso di enfasi) a quelli in cui è l'azione a prevalere su pianeti inospitali e insidiosi oppure nello spazio profondo dove la bella fotografia di Hoyte Van Hoytema ha modo di giocare libera con i contrsti di luce e di buio. Costruito attorno alle teorie di Kip Thorne su wormholes e buchi neri, il soggetto vede una Terra ormai moribonda in cui l'ex astronauta Cooper si è dato all'agricoltura, ma viene ripescato per una missione alla ricerca di un pianeta abitabile grazie a un passaggio spazio-temporale (il buon vecchio iperspazio, insomma) che conduce in un'altra galassia. L'unico problema è che lo scorrere del suo tempo e di quello dei suoi compagni risulta assai più lento di quello terrestre, il che causa una serie di paradossi che conducono - oltre a forzature del corso passato degli eventi le cui conseguenze non vengono approfondite - a un finale non inatteso ma comunque costruito con efficacia tale da coinvolgere nel profondo anche chi si è magari un po' perso nelle verbose spiegazioni scientifiche (o pseudotali) che segnano gli unici momenti di stanca del racconto. Si tratta di un difetto in fondo di poco conto - anche se uno dei punti di forza della pellicola di Kubrick di cui sopra è che nessuno spiega nulla - al quale si aggiunge la strana impressione esercitata da un cast che, se non fosse per l'eccezione di David Gyasi (Romilly), sarebbe completamente composto di bianchi. In ogni caso, i nomi coinvolti sono di assoluto spessore e le loro interpretazioni vanno di conseguenza, guidate da un McConaughey oramai del tutto maturato e capace di regalare a Cooper tutte le sottigliezze necessarie a narrarne l'animo lacerato. Accanto a lui, la dolce Hathaway e la monolitica Chastain offrono due modelli diversi di femminilità, mentre Michael Caine mette ancora una volta la sua classe al servizio di Nolan. L'attore inglese è la punta di una vecchia guardia che annovera anche l'appena più giovane John Lithgow, molto bravo nel ruolo del suocero di Cooper, e la coetanea (di Caine) Ellen Burstyn che ritrovo sullo schermo dopo talmente tanto tempo da riconoscerla solo dopo averne letto il nome sui titoli di coda, dove, a meno di distrazioni, non compare invece quello di Matt Damon impegnato nello sgradevole ruolo del dottor Mann.
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eusts
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mercoledì 12 novembre 2014
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nulla di nuovo e trama prevedibile
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Nolan con i suoi badget così importanti, a parer mio, non è riuscito a dire nulla di nuovo in merito alla ricerca di una nuova casa per il genere umano. Trama molto simile a Europa Report e con sequenze identiche a Contact (vibrazioni astronave nel whormhole e Matthew McConaughey che sgancia la cintura )più vari spunti di genere presi qua e la. Questo film lascia una strana sensazione di vuoto, come un languorino dopo un paranzo buono ma non luculliano. Secondo me quando la produzione è così spinta ci si adagia sugli allori, dove non arriva "l'idea" subentra la fotografia e gli effetti speciali a "cercare" di colmare quella sensazione di smarrimento. Tutto troppo prevedibile almeno per chi ha visto almeno una dozzina di film su questo filone.
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Nolan con i suoi badget così importanti, a parer mio, non è riuscito a dire nulla di nuovo in merito alla ricerca di una nuova casa per il genere umano. Trama molto simile a Europa Report e con sequenze identiche a Contact (vibrazioni astronave nel whormhole e Matthew McConaughey che sgancia la cintura )più vari spunti di genere presi qua e la. Questo film lascia una strana sensazione di vuoto, come un languorino dopo un paranzo buono ma non luculliano. Secondo me quando la produzione è così spinta ci si adagia sugli allori, dove non arriva "l'idea" subentra la fotografia e gli effetti speciali a "cercare" di colmare quella sensazione di smarrimento. Tutto troppo prevedibile almeno per chi ha visto almeno una dozzina di film su questo filone... nulla di nuovo.
Comunque consiglio la visione ovviamente al cinema sul piccolo schermo non renderebbe.
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tania74
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mercoledì 12 novembre 2014
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troppo lungo
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Film troppo lungo... Alcuni momenti troppo lenti.. Avrebbero potuto tagliarne un po' che il risultato finale del film non sarebbe cambiato.. Film carino... Sinceramente non so se lo consiglierei da andare a vedere al cinema o aspettare DVD per guardarlo a casa...
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