L'uomo nel bosco

Film 2024 | Drammatico, 102 min.

Regia di Alain Guiraudie. Un film Da vedere 2024 con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jean-Baptiste Durand, Jacques Develay, David Ayala. Cast completo Titolo originale: Miséricorde. Genere Drammatico, - Francia, 2024, durata 102 minuti. Uscita cinema giovedì 16 gennaio 2025 distribuito da Movies Inspired. Oggi tra i film al cinema in 16 sale cinematografiche - MYmonetro 3,66 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 14 gennaio 2025

Un uomo torna alla sua città natale ma il viaggio non si rivelerà come aveva programmato. L'uomo nel bosco è 39° in classifica al Box Office. lunedì 20 gennaio ha incassato € 1.237,00 e registrato 3.842 presenze.

Consigliato assolutamente sì!
3,66/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,81
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un po' giallo alla Chabrol, un po' fiaba nera. Un'opera libera e impossibile da incasellare.
Recensione di Paola Casella
giovedì 19 dicembre 2024
Recensione di Paola Casella
giovedì 19 dicembre 2024

Jérémie torna da Tolosa alla cittadina della provincia francese in cui è cresciuto per partecipare al funerale del panettiere locale, che è stato suo datore di lavoro negli anni della giovinezza. Martine, la vedova ancora piacente, lo accoglie a braccia aperte ma Vincent, il figlio del defunto, è meno entusiasta, e ingaggia quasi subito un corpo a corpo, reminiscente delle zuffe che i due condividevano da bambini, con quel giovane uomo che ora gli appare come un pericolo per la sua quotidianità domestica.

Anche il parroco del paese e un amico di vecchia data di Jérémie e Vincent entrano a far parte di quel gioco di equilibri (e di potere) che si sposta continuamente, ma mantiene il nuovo arrivato al centro dell'attenzione (e dei desideri) di tutti. Saranno le passeggiate nel bosco, apparentemente in cerca di funghi, il terreno su cui si giocherà la battaglia finale per la supremazia.

L'uomo nel bosco può essere accostato a Teorema e a Il talento di Mr. Ripley.

Il film sembra un po' un giallo alla Chabrol e un po' una fiaba nera (non a caso i personaggi si avventurano ripetutamente in un bosco misterioso), ma in realtà è tutto Alain Guiraudie, il regista e sceneggiatore francese che con una decina di titoli (il più memorabile è Lo sconosciuto del lago, ma è notevole anche il recente L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice) ha definito la sua poetica libera e impossibile da incasellare in un genere, o in una narrazione codificabile.

Fin dall'incipit, la lunga sequenza in cui Jérémie arriva in automobile al paese intrufolandosi intimamente fra le case come un virus, "corpo estraneo" nel "corpo familiare", sappiamo di non avere a che fare con una messinscena classica. Anche i personaggi - la vedova, il prete, il vicino scontroso - sembrano archetipi drammaturgici e poi si comportano in modo imprevedibile, inizialmente assecondando le nostre aspettative e poi tradendole, in una vicenda in cui il tradimento è la regola, ma lo è anche l'accettazione di quel tradimento.

Allo stesso modo Guiraudie sceglie di accostare due temi apparentemente incongruenti come il desiderio privo di freni inibitori e la misericordia intesa in senso profondamente cattolico (il titolo originale del film è appunto Miséricorde). Il regista segue un registro "umano troppo umano", rifiutandosi di giudicare il suo protagonista che ha la forma dell'acqua nell'adattarsi alle circostanze manipolandole a suo piacimento, ma che è privo di premeditazione e di intenzionale malizia (perché quella sta sempre e solo negli occhi di chi guarda, secondo Guiraudie).

Jérémie è un oggetto del desiderio irresistibile per chiunque lo avvicini, e c'è non poca ironia nel modo in cui l'autore mette in scena le reazioni degli altri a questa capacità di seduzione involontaria, così come c'è un profondo senso di accettazione del rifiuto (la cui mancanza sta all'origine della maggior parte dei delitti passionali): qui c'è chi ama senza essere corrisposto, chi si dona senza amare, e tutto è lecito, tutto è accolto (tranne che da chi diventerà dunque dispensabile), perché nulla è al di fuori del perdono "misericordioso".

L'unica obiezione che potremmo muovere a questa "ronde" di attrazioni e (potenziali) accoppiamenti sta nell'inconclusività della storia, che dopo aver apparecchiato una serie di relazioni (potenziali) e un delitto insoluto ci lascia appesi, a domandarci dove andrà a parare la vicenda. Ma probabilmente quello è il punto che vuole fare Guiraudie: il vento della seduzione continuerà a fare il suo giro, e non ci sarà modo (né motivo) per fermarlo, men che meno in osservanza del "comune senso del pudore".

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RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 18 gennaio 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Alain Guiraudie è bravo e originale, un boccone piccante nella dieta da collegio (i film fatti con lo stampino, uno dopo l'altro, sono più di quelli che servirebbero). "Lo sconosciuto del lago" provocò fughe e reazioni disgustate nella saletta dove era stato proiettato a Cannes. Seconda occasione, si era sparsa la voce "film imperdibile" (chi non era a Cannes voleva sapere se davvero erano tutti maschi, [...] Vai alla recensione »

sabato 18 gennaio 2025
Silvana Silvestri
Il Manifesto

Dall'unione di due generi ecco un inedito e magnifico tipo di thriller: da una parte il film sostenuto da una provincia (qui Alvernia Rhone-Alpes)ad evidenziare le particolarità agricole del territorio, genere che ha fruttato un numero notevole di opere prime, dall'altra il classico poliziesco, ma senza che nessuno dei due generi si esprima nelle forme consuete, assumendo piuttosto un clima da brivido [...] Vai alla recensione »

sabato 18 gennaio 2025
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

In un villaggio occitano arriva un giovane per partecipare al funerale di un fornaio. Nulla se ne sa, benché tutti lo riconoscano; dunque, si tratta di un ritorno. Solo più tardi si viene informati che costui ha nome Jérémie, viene da Tolosa, è da tre mesi disoccupato e in passato aveva lavorato nel forno del defunto. Dovrebbe stare solo un giorno, invece si trattiene a lungo, ospitato dall'accogliente [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 gennaio 2025
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Dalla città dove ha lasciato il lavoro, l'ex apprendista fornaio Jérémie (Félix Kysyl) torna nella frazione dove è cresciuto per un funerale. Da scoprire chi è, che cosa trova, come rompe ogni equilibrio apparente mettendo in discussione la visione borghese di colpa, perdono, amore, aspirazioni. Succede al cinema, come in letteratura, di trovarsi in una storia in miniatura con personaggi senza qualità, [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 gennaio 2025
Roberto Manassero
Cineforum

I film di Alain Guiraudie prendono sempre vita in un mondo chiuso - nel senso originario della parola latina conclusus, cioè chiuso, delimitato da confini precisi - aperto all'esterno, sia perché violato da una presenza estranea (come succedeva nel precedente L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice, dove la vita di Clermont-Ferrand era sconvolta dall'arrivo di un sospetto terrorista islamico), sia [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 gennaio 2025
Fabrizio Croce
Close-up

L'uomo nel bosco, l'ultimo film di Alain Guiraudie - titolo prosaico, forse scelto in accordanza/risonanza con Lo sconosciuto del lago, del più suggestivo ed enigmatico originale Miséricorde - si manifesta fin da subito come un crocevia di doppi perturbanti e di alterazioni percettive. L'ambientazione in una cittadina della provincia francese è pervasa da un cupo e funesto silenzio che contraddice [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 gennaio 2025
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Jérémie fa ritorno nel piccolo villaggio dell'Ardèche (regione meridionale della Francia incastonata tra il Mediterraneo e i Pirenei) per il funerale del maestro panettiere che gli insegnò il mestiere. Il suo arrivo risveglia pulsioni, rancori e desideri che agitano la vedova Martine e suo figlio Vincent, il corpulento amico d'infanzia Walter e il parroco del paese.

martedì 14 gennaio 2025
Giulio Sangiorgio
Film TV

Saint-Martial, Occitania. Un paesino di 197 abitanti. Come in un western c'è un uomo che torna a casa. Lo fa per rendere omaggio al fornaio defunto del villaggio. Una persona a cui era legato (certo, ma da cosa?). E per la famiglia di lui, che lo ospita: la madre («che ti vuole bene», continuano a ripetergli: sì, ma quanto? E come?) e il figlio rude, aggressivo, spartano che manifesta sentimenti contrastant [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 gennaio 2025
Natalia Aspesi
La Repubblica

Ai Golden Globe non ci pensavano nemmeno, lo dicono i bookmaker, di premiare Demi Moore ( The substance), una indiavolata bellezza di 62 anni e tre figlie, e invece poi lei si è guadagnata il riconoscimento facendo se stessa: una signora un pochino terrorizzata all'idea di invecchiare. Qua da noi invece potremmo scegliere un film delicato, quasi gentile, con molta foresta rustica, anche se parla di [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 gennaio 2025
Mathieu Macheret
Le Monde

Il giovane Jérémie (Kysyl) torna dopo una lunga assenza nel villaggio di Saint-Martial in occasione dei funerali del fornaio locale di cui era l'apprendista, nonché miglior amico del figlio Vincent (Jean-Baptiste Durand). Lo ospita la vedova del fornaio (Frot), scatenando la rabbia di Vincent, convinto che l'amico voglia sedurre la madre. Un altro evento tragico mette Jérémie sui carboni ardenti.

sabato 4 gennaio 2025
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Si fa fatica a non dare ai francesi quel che è dei francesi, ovvero un cinema migliore. Del nostro, sicuramente. Abbiamo lodato l'oriundo, giacché parlato in spagnolo, Emilia Peréz di Jacques Audiard, dal 9 gennaio sullo schermo e candidato a molto se non tutto nell'award season; abbiamo cantato Le occasioni dell'amore di Stéphan Brizé, che è in sala ed è con Past Lives il più interessante film sentimentale [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 gennaio 2025
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Per fortuna che Alain Guiraudie c'è. Non sempre è riuscitissimo quel che porta sullo schermo, ma mai è men che intelligente: potremmo chiederci se il cinematografico tout court sia il suo specifico, ché da narratore sarebbe uguale o più, però pochi altri storyteller hanno fatto dell'ironia costruzione, del paradosso architettura, del sesso liberazione (conflitto) come lui.

martedì 28 maggio 2024
Giona A. Nazzaro
Film TV

Jérémie (Félix Kysyl) torna a Saint-Martial per il funerale del panettiere presso il quale lavorava. Si ferma a casa della vedova di questi (Catherine Frot), ma il figlio della donna (Jean-Baptiste Durand) non vede di buon occhio il suo ritorno. Il parroco (Jacques Develay) osserva lo sviluppo della rivalità fra i due. Guiraudie torna alla sua amata provincia profonda, lavora la (sua) religione profonda [...] Vai alla recensione »

martedì 21 maggio 2024
Raffaele Meale
Quinlan

Stando al censimento del 2021 a Saint-Martial, il paesotto dell'Ardèche in cui è ambientato Miséricorde, abitano solo 270 persone. Impensabile almeno sulla carta poter tenere degli scheletri nell'armadio, o dei segreti. Partendo dall'universale per giungere al particolare Alain Guiraudie fa principiare il suo nuovo film da regista, il settimo in venti anni di carriera, con il più classico dei ritorni [...] Vai alla recensione »

martedì 21 maggio 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Tra i boschi dell'Ardèche, Jérémie ritorna al suo villaggio, dopo la morte del panettiere. Intorno gravitano la moglie del fornaio, il figlio, un uomo maturo panciuto, un prete singolare, tutti in qualche modo attratti da Jérémie. Un delitto compiuto sconvolge (ma non troppo) la vita di tutti, compresa la gendarmeria che deve indagare. L'intelligenza di Guiraudie è quella di trattare un dramma, con [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
venerdì 3 gennaio 2025
 

Regia di Alain Guiraudie. Un film con Catherine Frot, Jean-Baptiste Durand, Félix Kysyl, Jacques Develay. Da giovedì 16 gennaio al cinema. Guarda il trailer »

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