Nato a Parigi nel 1930, cresce nel piccolo villaggio di Sardent (quella provincia che così spesso entrerà nei suoi film) dove il padre è farmacista e dove, a 13 anni, fonda il primo cineclub del paese, appassionandosi alla letteratura poliziesca. Laureatosi in Lettere a Parigi, frequenta gli ambienti del cinema e incontra i registi Godard, Truffaut e Rohmer, insieme al quale scrive nel 1957 un libro su Hitchcock, autore destinato a influenzare profondamente la sua opera. Inizia quindi a collaborare con le riviste specializzate di cinema Arts e Cahiers du cinéma.
Gli esordi
Chabrol lavora anche nell'ufficio stampa della Fox e nel 1957 dirige il suo primo film, Le beau Serge (Pardo d'argento al festival di Locarno per la miglior regia) che inaugura di fatto la Nouvelle Vague, di cui Chabrol sarà uno degli artefici. Il film anticipa già quelli che diventeranno i tratti distintivi del cinema di Chabrol: l'introspezione psicologica dei personaggi e dei loro rapporti, una trama spesso poliziesca e la descrizione accurata di un ambiente sociale.
Da quel momento inizia per Chabrol una lunga e prolifica carriera, segnata quasi per intero dalla fedeltà al genere poliziesco, che il regista reinterpreta in modo personale, privilegiando con costanza alcuni aspetti: l'analisi psicologica dei personaggi, l'attenzione per ambiti spesso ristretti alla dimensione del piccolo paese, la condizione borghese come condanna all'insoddisfazione, l'ambiguità morale che sta alla base dei comportamenti delittuosi. Si può dire che Chabrol abbia ribaltato dall'interno la logica del giallo classico (genere deputato a rassicurare il pubblico confortandolo con la finale punizione del colpevole e con il ristabilimento dell'ordine turbato), immettendovi elementi di inquietudine e problematicità tali da lasciare piuttosto turbati. Tra drammi psicologici e polizieschi, Chabrol mette al centro della propria riflessione le ossessioni e le contraddizioni della classe borghese.
La lunga e prolifica carriera
Il regista francese ha diretto oltre cinquanta film fra i quali vanno sicuramente segnalati I cugini (1959, Orso d'oro al festival di Berlino), Donne facili (1960), Un affare di donne (1988), Madame Bovary (1991), Il buio nella mente (1995), Rien ne va plus (1997) e Grazie per la cioccolata (2000).
Claude Chabrol è morto a Parigi a ottant'anni il 12 settembre 2010.
Tutto è iniziato da una caduta in acqua Nell'inverno del 1955 Alfred Hitchcock si trova in Francia per la post-produzione di Caccia al ladro. Claude Chabrol e François Truffaut (che all'epoca non avevano ancora esordito al cinema come registi) vanno allo studio Saint-Maurice per intervistarlo per i Cahiers du Cinéma. Mentre stanno attraversando una vasca gelata, il ghiaccio cede sotto al peso dei loro passi e i due si ritrovano immersi nell'acqua
La non possedibilità dell'amore Chabrol perde il pelo ma non il vizio. Da abile e paziente pasticciere confeziona un'altra torta da lanciare in faccia alla borghesia, "l'ultima classe sociale, il polo attorno a cui tutte le altre si determinano". L'autore francese, che vanta una filmografia immensa e un itinerario che va dall'apprendistato critico dei "Cahiers du cinéma" alla grande stagione della Nouvelle Vague, ha presentato a Venezia L'innocenza del peccato, didascalica traduzione del titolo per l'originale francese La fille coupée en deux