La Leda è una delle maggiori aziende agro-alimentari del Paese che però, a causa di una dirigenza inadeguata, finisce con il collassare. Espandi ▽
Ernesto Botta, uomo sgradevole e introverso, è ragioniere presso l'azienda agro-alimentare della famiglia Rastelli, un 'gioiellino' quotato in Borsa e lanciato con disinvoltura su nuovi mercati internazionali. Abile nelle battaglie finanziarie e nelle alchimie di bilancio, Botta fa quadrare il cerchio e fa il lavoro sporco, ritagliandosi poche ore per un bicchiere di vino pregiato, un amplesso verticale sbrigativo e una conversazione in inglese su musicassetta. Costruita la propria fortuna su latte, merendine e biscotti, i Rastelli frequentano casa, chiesa e azienda con la medesima devozione, circondandosi di politici ed ecclesiastici sostenitori e fanatici del made in Italy. Recensione ❯
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Step torna a Roma per vivere nuove grandi emozioni! Espandi ▽
Step (Riccardo Scamarcio) torna a Roma dopo aver trascorso due anni negli Stati Uniti per affrontare tutto quello che aveva cercato di gettarsi alle spalle. Il dolore per l'amico che non c'è più, il difficile rapporto con la madre, un futuro "da grande" tutto da inventare e l'ingombrante etichetta di "mito" con cui fare i conti. Molte cose sono cambiate e l'incontro con Gin catapulterà verso emozioni e sensazioni che aveva provato solo per Babi (Katy Louise Saunders), il suo primo grande amore. Recensione ❯
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Originale trasposizione del romanzo di Verga ambientata in un giorno di un anno qualsiasi agli albori del terzo millennio. Espandi ▽
I Malavoglia sono una famiglia di Pescatori. Il nonno, Padron 'Ntoni vive nella casa del Nespolo, con la figlia Maruzza e suo marito Bastianazzo e i loro 3 figli, il ventenne 'Ntoni e i più giovani Mena, Lia e Alessi. Presto Alef, detto Alfio, un tunisino immigrato clandestinamente, si unisce a loro, grazie alla generosità del giovane 'Ntoni, che lo raccoglie al momento dello sbarco dalla nave dei profughi e gli trova lavoro nelle serre. Ma un giorno, la barca dei Malavoglia, la Provvidenza, fa naufragio: Bastianazzo muore e Maruzza perde il senno. Un secondo naufragio porta loro via la casa, ammala il cuore del nonno e riduce 'Ntoni a bere per dimenticare, ma sarà sua l'idea di trascrivere la voce del nonno che recita i suoi proverbi su una traccia musicale che diverrà il brano dell'estate e gli permetterà di ricomprarsi la casa del Nespolo e rimettere in mare la Provvidenza. Recensione ❯
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Tre operai disperati si trovano a diventare veri e propri falsificatori di opere d'arte contemporanea. Espandi ▽
Salento. C'è aria di crisi. Il Premiato Pastificio Tammaro chiude la vecchia fabbrica, in realtà con l'idea di riaprirne presto una nuova, completamente meccanizzata. Tutta la squadra di operai addetta allo stoccaggio manuale si ritrova disoccupata. Tra questi c'è Enzo, sposato con Aurora e i loro due figli piccoli. Poi Carmine e infine Bandula, un immigrato indiano, ormai al verde e senza più un posto dove dormire. La situazione è drammatica. Proprio in quei giorni, la moglie di Tammaro eredita una collezione d'arte contemporanea che viene provvisoriamente sistemata nel vecchio pastificio. A Enzo e Carmine viene offerto, come lavoro temporaneo in nero, di custodire il magazzino che ospita le opere. Enzo e i suoi amici scoprono sbalorditi l'arte contemporanea. La prima reazione è di rifiuto, di ironia verso una forma d'arte che proprio non capiscono! Ma poi spinti dalla disperazione e dalla voglia di riscatto, decidono di provare a rifare alcune di quelle opere d'arte. Parte una truffa in grande stile. I nostri si ritroveranno a vivere la più incredibile ed esaltante avventura della loro vita, che li porterà ad avvicinare, con un misto di curiosità e primitiva irruenza, il linguaggio dell'arte e il mondo delle gallerie d'arte tra collezionisti e vernissage. Recensione ❯
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Attraverso la narrazione storica si affronta il mistero della vita e della morte del 'Santo-Demonio' Grigorij Efimovic Rasputin. Espandi ▽
Pietrogrado, 19 dicembre 1916. Il principe Feliks Jusupov scorta il monaco Rasputin nel suo palazzo, con la scusa di volergli presentare la moglie. Ad attendere il mistico, invece, ci sono dello sherry avvelenato e dei pasticcini al cianuro, preparati da alcuni tra i più influenti personaggi di corte, riuniti in complotto. Ci saranno anche dei colpi di pistola e il lancio del corpo, di notte, nelle acque ghiacciate del fiume Moika. Da queste Rasputin verrà recuperato ancora vivo, a testimonianza di una resistenza fuori dell'ordinario, che ha confermato e perpetrato oltre la morte una leggenda già nata e cresciuta durante la sua vita. Recensione ❯
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Fastosa ricostruzione d'epoca e d'ambiente. Riccardo Broschi, modesto musicista, fa evirare il fratello Carlo secondo l'usanza settecentesca, per tras... Espandi ▽
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Ecco un altro regalo, e un altro tassello autobiografico, dal regista più prolifico, eclettico e distante dalle mode del nostro cinema. Pur richiamand... Espandi ▽
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Un film tratto dalla commedia in cinque atti e in versi La Betìa (1525), scritta dal drammaturgo Angelo Beolco, detto il Ruzzante. Espandi ▽
Un film tratto dalla commedia in cinque atti e in versi La Betìa (1525), scritta dal drammaturgo Angelo Beolco, detto il Ruzzante. Nel mondo contadino veneto del Cinquecento, la bella e sensuale Betìa non vuole sposare il goffo Zilio, ma Nale, suo amante segreto, la convince a farlo. La disputa si risolve in una relazione di gruppo a cinque. Recensione ❯
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Dopo l'ennesima storia d'amore con una donna molto più grande di lui, un adolescente si trova costretto a fare i conti con se stesso. Espandi ▽
Ludovico è un diciottenne di cupe speranze, bello, ricco e tenebroso. Ostile a concentrarsi sul futuro, preferisce occupare camere da letto di case lontane e sale da pranzo di amici. Orfano da più di dieci anni, vive ufficialmente con uno zio imbroglione ma è come se non avesse dimora, si trascina da un luogo all'altro senza stabilirsi da nessuna parte. Dopo aver sedotto la madre del suo migliore amico e la bella professoressa di latino, incontra la solitaria Giulia e se ne innamora. Ma lei, al contrario delle altre amanti mature, si ostina a nascondergli la sua identità, lo desidera intensamente ma poi puntualmente lo rifiuta. Quando Ludovico scopre chi è veramente Giulia, crolla in una disperata ricerca di senso che lo porta a riallacciare un legame con la pubertà perduta. Recensione ❯
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Il film è una specie di C'era una volta Hollywood ambientato a casa nostra. È una serie di spezzoni cinematografici Titanus dal 1946 al 1964 p... Espandi ▽
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Il Padrino, riletto e interpretato nella versione dei registi Ciprì e Maresco. Espandi ▽
Due nani mafiosi obbligano un quartetto di fratelli a dare ospitalità a un anziano padrino italoamericano in contrapposizione alla banda di don Masino, capofamiglia della zona. Una vicenda quasi ridotta a zero sostiene una catena di quadri, scenette, siparietti in un universo da incubo, situato in una Palermo periferica e desertificata, dove "sembra sia avvenuta la fine del mondo". Il 1° lungometraggio dei siciliani Ciprì e Maresco, reduci dalla provocatoria esperienza di Cinico TV su RAI3, è un film estremo e radicale, dove l'umanità è colta in condizioni di degrado marginale e regressione animalesca. Un universo di poverismo trasgressivo, impregnato di umori, succhi, secrezioni, escrementi in dialetto palermitano stretto, qua e là con sottotitoli italiani. Monocromo, monocorde, monotono, più estetizzante di quel che i suoi due autori sospettino nella loro volontà di distinguersi dalla carineria politicamente corretta del cinema italiano. Bianconero allucinato di Luca Bigazzi. Recensione ❯
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Convinto da uno strano personaggio (il diavolo?), un fotografo di paese si vendica di coloro che gli hanno fatto del male rifotografando una loro fotografia e provocandone la morte. Poi, però, convince il diavolo a far resuscitare le sue vittime. Girato a Maiori (Salerno) nel '48, tra difficoltà e interruzioni (uscì soltanto quattro anni dopo), difficilmente catalogabile, in bilico tra tragico e grottesco, serio e faceto, frammentario eppure coerente, fu il tentativo di Rossellini di avvicinarsi alla commedia dell'arte. La visione neorealistica si carica di elementi fantastici e surreali. Il soggetto è di Eduardo De Filippo e Filippo Sarazani. Recensione ❯
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La storia di Alan, tossicodipendente fragile che trova nell'amore per una donna la soluzione per uscire dalla schiavitù dell'eroina. Espandi ▽
Alan, è un tossicodipendente che vive la sua fragilità in balia di un'esistenza fatta di contraddizioni. La percezione di aver smarrito se stesso e il suo inconscio desiderio di ritrovarsi, lo portano a compiere un percorso di auto-psicanalisi fino a sentire pulsare dentro di sé, dopo tanto, quel "dio" che è in ciascuno di noi. È proprio quel "dio", "l'amore", che può permettere a chiunque di uscire da ogni forma di dipendenza, da ogni forma di schiavitù. "Il sesso aggiunto": un viaggio nel mondo interiore della tossicodipendenza, per parlare dell'amore. Recensione ❯
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