yng river
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giovedì 29 settembre 2011
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infantilizzazione e stereotipi
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Come fa ad essere un film sull'adolescenza quando l'adolescenza è finita a 18 anni?
Questo film pecca di infantilismo, cercando di esorcizzare comportamenti che in realtà fanno parte
di persone gia grandi. Perchè non sta scritto da nessuna parte che il 18 enne sano è quello che guarda MTV
e segue una cultura infantilizzante (ma più pensate per i 13 enni e i 14 enni) ed esce con gli amici e va
alle feste. Non esiste il 18 enne e non esiste niente nel cervello che faccia comportare un 18 enne in un certo
modo omolagato, ognuno è un individuo a se. C'è chi a 18 anni gia lavora o è padre da almeno due, chi è gia
sposato e sta ristrutturando casa, chi vive di solo studio e chi si isola per andare a meditare negli eremi.
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Come fa ad essere un film sull'adolescenza quando l'adolescenza è finita a 18 anni?
Questo film pecca di infantilismo, cercando di esorcizzare comportamenti che in realtà fanno parte
di persone gia grandi. Perchè non sta scritto da nessuna parte che il 18 enne sano è quello che guarda MTV
e segue una cultura infantilizzante (ma più pensate per i 13 enni e i 14 enni) ed esce con gli amici e va
alle feste. Non esiste il 18 enne e non esiste niente nel cervello che faccia comportare un 18 enne in un certo
modo omolagato, ognuno è un individuo a se. C'è chi a 18 anni gia lavora o è padre da almeno due, chi è gia
sposato e sta ristrutturando casa, chi vive di solo studio e chi si isola per andare a meditare negli eremi.
Film inutile che promuove la dilagante infantilizzazione a cui stiamo assistendo negli ultimi anni
dove sembra che l'infanzia (non quella vera, fatta anche di cattiverie inconscie e piccole perversioni, ma
quella finta di Disney Channel e del bimbo borghese che pensa solo ad essere popolare, giocare e aver amici)
debba durare fino ai 40 anni invece che finire naturalmente a 11-12 come è sempre stato.
Per rifarsi gli occhi e la mente consiglio film come "Anche libero va bene", "Stand by me" e "The Dreamers"
Questo è solo un contenitori di stereotipi da piccola borghesia instupidita dalla TV e dai mass media.
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renato volpone
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martedì 3 maggio 2011
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il male di vivere
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Federico, un ragazzo diciottenne, passando con disinvolotura da un letto all'altro, ci mostra la sofferenza interiore, il male di vivere, il desiderio di amore irrealizzato, e man mano che si trova tra le braccia della madre del suo migliore amico, della professoressa, dell'amante di suo zio, si scopre il profondo vuoto che lui ha dentro, la mancanza di un affetto sicuro, la grande sofferenza che è dentro il suo cuore. Uno spaccato della società di oggi dove si insegue il sesso facile, ci si nasconde dietro ad un paio di occhiali da solo, e si è profondamente soli. Ottimo soggetto e regia, qualche piccola pecca degli attori, ma sono giovani e si perdona,
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accredito stampa: sguardi al femminile
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lunedì 2 maggio 2011
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per quelli che ne parlano male!!!!!
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So bene che la maggior parte di noi è abituato ai cinepanettoni o a quei film ricchi di effetti speciali....ma dobbiamo apprezzare la volontà ed il coraggio di giovani attori e registi che non hanno paura di confrontarsi con la massa... anche se il budget di questo film (da quello che abbiamo visto) non è elevato come quello di tanti altri film(che alle loro spalle hanno case di distribuzione ricchissime)questo film vale la pena di essere visto....bravi e complimenti a tutti i partecipanti di "Diciottanni", che hanno toccato le tematiche sociali "purtroppo" dei nostri adolescenti italiani!!!
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superslot
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venerdì 29 aprile 2011
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l'amore ai tempi della crisi
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Forse per comprendere pienamente Diciottanni il mondo ai miei piedi è necessario allargare lo sguardo verso il contesto sociale attuale. Ludovico, ricco nei mezzi ma povero di riferimenti, colma il suo vuoto esistenziale passando da una storia all'altra rapportandosi principalmente con donne che a parte l'età hanno in comune con lui la stessa voragine interiore.
Il sesso diventa così l'unico linguaggio possibile per comunicare il proprio bisogno di amore e con cui colmare la propria solitudine.
In un mondo che ti vuole sempre al massimo e che ti dice continuamente che per valere qualcosa devi avere soldi e sesso forse l'unica cosa che veramente può salvarti è cercare una normalità, proprio quella normalità che oggi viene percepita come un male da cui salvarsi.
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Forse per comprendere pienamente Diciottanni il mondo ai miei piedi è necessario allargare lo sguardo verso il contesto sociale attuale. Ludovico, ricco nei mezzi ma povero di riferimenti, colma il suo vuoto esistenziale passando da una storia all'altra rapportandosi principalmente con donne che a parte l'età hanno in comune con lui la stessa voragine interiore.
Il sesso diventa così l'unico linguaggio possibile per comunicare il proprio bisogno di amore e con cui colmare la propria solitudine.
In un mondo che ti vuole sempre al massimo e che ti dice continuamente che per valere qualcosa devi avere soldi e sesso forse l'unica cosa che veramente può salvarti è cercare una normalità, proprio quella normalità che oggi viene percepita come un male da cui salvarsi.
Ed è in questo ritorno alla semplicità ed al quotidiano che Ludovico trova il suo vero riscatto sociale.
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agatha
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mercoledì 27 aprile 2011
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assolutamente da vedere!
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Giorni fa ho potuto vedere il film in anteprima web su MyMoviesLive e mi è piaciuto.
Il titolo è ingannevole, per quanto pertinente. "Diciottanni" è sì la storia di un diciottenne tormentato, smarrito e solo, alle soglie dell'"adultità", ma sono i personaggi di contorno, figurine di un circo tetro e decadente, a descrivere meglio il mondo di cui fa parte, di cui ormai tutti, forse, facciamo parte. E' un film sulla presunta emancipazione delle nuove donne over 30 che si sentono abbandonate, insoddisfatte o annoiate se non hanno (non hanno mai avuto o non hanno più) marito e figli, una famiglia insomma che le rassicuri.
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Giorni fa ho potuto vedere il film in anteprima web su MyMoviesLive e mi è piaciuto.
Il titolo è ingannevole, per quanto pertinente. "Diciottanni" è sì la storia di un diciottenne tormentato, smarrito e solo, alle soglie dell'"adultità", ma sono i personaggi di contorno, figurine di un circo tetro e decadente, a descrivere meglio il mondo di cui fa parte, di cui ormai tutti, forse, facciamo parte. E' un film sulla presunta emancipazione delle nuove donne over 30 che si sentono abbandonate, insoddisfatte o annoiate se non hanno (non hanno mai avuto o non hanno più) marito e figli, una famiglia insomma che le rassicuri. Sul senso di vuoto e sulla paura di crescere. Sulla ripetitività di gesti ed emozioni in nome di una vita votata all'inerzia.
A maggior ragione se tutt'attorno non c'è che autodistruzione e miseria umana.
Finalmente un film di adolescenti vs adulti che non pretende di parlare a nome di una generazione intera (vedasi Muccino), ma che suggerisce, senza mai dire, la sensazione di una viziosa inquietudine diffusa. "Diciottanni" è un bel film, con un ottimo cast (soprattutto femminile), una buon approfondimento psicologico dei personaggi e un messaggio di speranza finale che non fa mai male. Azzecatissima anche la colonna sonora. Un film che offre molti spunti di riflessione, assolutamente da vedere!
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angelo umana
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mercoledì 20 aprile 2011
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conosco i tipi come te, grave è che non li evito
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18 anni - Il mondo ai miei piedi, così il titolo: in realtà Ludovico è ai piedi del mondo dei grandi, serve a loro.
La prima “amante” che vediamo è la madre 50enne del miglior amico, Luca, da lei cerca il calore materno che non ha mentre questa si attende le conferme e la considerazione che non riesce a ottenere in famiglia. Altra amante - ma è meglio definirle compagne passeggere di letto - è la sua insegnante di lettere sempre pronta - “casa mia è sempre aperta per te” - che non ama il suo lavoro e nella sua solitudine ha molti bisogni. Nei temi che assegna ai ragazzi cerca le risposte di Ludovico (bello pensare che altre insegnanti al mondo facciano così); merita anche lei un tre, come dice Ludovico al professore di matematica.
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18 anni - Il mondo ai miei piedi, così il titolo: in realtà Ludovico è ai piedi del mondo dei grandi, serve a loro.
La prima “amante” che vediamo è la madre 50enne del miglior amico, Luca, da lei cerca il calore materno che non ha mentre questa si attende le conferme e la considerazione che non riesce a ottenere in famiglia. Altra amante - ma è meglio definirle compagne passeggere di letto - è la sua insegnante di lettere sempre pronta - “casa mia è sempre aperta per te” - che non ama il suo lavoro e nella sua solitudine ha molti bisogni. Nei temi che assegna ai ragazzi cerca le risposte di Ludovico (bello pensare che altre insegnanti al mondo facciano così); merita anche lei un tre, come dice Ludovico al professore di matematica. Altra compagna è la 34enne fidanzata dello zio suo tutore, cocainomane che gli ha dilapidato una bella fetta di patrimonio (“tanto te fidi de tuo zio!?” “e come no!?”). Questa appare come la più libera e spregiudicata, “senti stronzetto è l’ultima volta, ti senti solo?, per questo passi da un letto all’altro, quelli come te li conosco ma la cosa grave è che non li evito!”. Un’altra avventura accade con la ragazzina del miglior amico; alle accuse di Luca, “ma allora sei un animale, vai con tutte”, risponde che si sente solo, che vuole cambiare, “l’amore non so cos’è”.
Ludovico è stato un sorbetto da gustare per le più diverse ragioni, perfino lo zio tutore cerca rifugio, ma nelle sue sostanze. Tutta questa “ginnastica” non è più divertimento, è un passatempo caso mai, come le partite di calcetto, cosa più normale per un ragazzo senza genitori, piuttosto che accudire i grandi per i quali non ha risposte, accudimento che del resto si traduce in un metterne in mostra le storture. Con soli 18 anni sembra avere d’istinto tutte le chiavi per penetrare il mondo femminile, in tutti i sensi, ma non ha proprio l’aria di avere il mondo ai suoi piedi, fa innamorare invece la sua fragilità. Bastava poco infine per farlo sorridere: l’ammissione agli esami delle superiori, il suo mondo di ragazzi attorno e le partite di calcetto.
Mi pare che la regista Elisabetta Rocchetti, e Mymovies, ci abbiano offerto un’altra piccola perla. Anche se a volte con qualche tono da romanzo popolare sono ben interpretate tutte le parti, in particolare quella piccola della moglie tradita dello zio, la creatura più umana forse, che non avendo niente deve pure lei sniffare. Non tutti facilmente comprensibili i colloqui - le parole contano in questo film - ma questo sembra accrescerne la naturalezza.
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rongiu
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martedì 19 aprile 2011
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la pioggia nel pineto.
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Il film di Elisabetta Rocchetti regista ed anche sceneggiatrice, coadiuvata in tale ruolo da Chiara Cavallari, va attentamente riascoltato, prima di essere rivisto. La comunicazione visuale prevarica quella verbale; si scatena, una involontaria dissociazione temporale, una “lotta intestina” che provoca nello spettatore non molto mite, momentanea irrequietezza ed intolleranza, uniti ad atteggiamenti distaccati e di disprezzo. Nel veder le foto \Raoul Torresi/ il pensiero ha subito un up to date repentino, fulmineo, a tutto vantaggio della dinamicità. Il perbenismo affettivo, poi, mi sconvolge. Lo sviluppo armonico di una persona deprivata dell’Amore è molto più difficile.
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Il film di Elisabetta Rocchetti regista ed anche sceneggiatrice, coadiuvata in tale ruolo da Chiara Cavallari, va attentamente riascoltato, prima di essere rivisto. La comunicazione visuale prevarica quella verbale; si scatena, una involontaria dissociazione temporale, una “lotta intestina” che provoca nello spettatore non molto mite, momentanea irrequietezza ed intolleranza, uniti ad atteggiamenti distaccati e di disprezzo. Nel veder le foto \Raoul Torresi/ il pensiero ha subito un up to date repentino, fulmineo, a tutto vantaggio della dinamicità. Il perbenismo affettivo, poi, mi sconvolge. Lo sviluppo armonico di una persona deprivata dell’Amore è molto più difficile. Corpo e mente non sono più sincroni. Il personaggio di Ludovico \Marco Rulli/ orfano, ricco, cresciuto in una famiglia affettivamente sterile, è disarmonico, manca ancora del “saper essere”. Alla continua ricerca di riferimenti incrociati seri, che non trova, finisce per smarrirsi. Luca \Marco Iannitello/ pur avendo momentanei ascendenti emozionali su Ludovico, manca del requisito essenziale, non è un adulto; è un coetaneo.
La vita di Ludovico si incrocia con quella di tre donne. Luisa \Rosa Pianeta/ mamma di Luca; Silvia \Alessia Barela/ sua insegnante presso il liceo classico; Giulia \Elisabetta Rocchetti/amante dello zio Sandro; Tutte donne che sono alla continua ricerca del “ben-essere”, per poter sopravvivere. Ribadisco, sopravvivere non Vivere. Il rapporto con loro non è di tipo empatico, non le comprende perché non può, le “usa”, brutto questo termine ma così mi par di capire. Infine, chi è o meglio, chi sono gli artefici di questo disastro educativo? Senza dubbio … . Bene, nel film sono stati menzionati 3 personaggi a noi molto noti: Saffo, Leopardi, D’Annunzio. Un caso? Non credo. Di certo la poetessa Saffo a parer degli esperti, ha saputo con la sua lirica Illuminare il già splendente Amore mettendo in risalto anche il suo antagonista; la Gelosia. Leopardi e D’annunzio. Nel primo l’Amore è sogno ed illusione \“A Silvia”/, si trasforma in Amore non corrisposto \“La sera del dì di festa”/; diventa qualche cosa di irraggiungibile \“A se stesso”/. Nel secondo la donna è vista come dispensatrice di emozioni \“La pioggia nel pineto”/; come idea, ossessione carnale\“La figlia di Jorio”/. Il film consente spunti e riflessioni serie. Le figure di riferimento principali per i figli, sono i genitori. Quando purtroppo vengono a mancare il binomio piacere/dolore vede il primo soccombere sotto l’infausto peso del secondo.
I premi vinti, sono tutti meritati.
Good Click!
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luisa poulain
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martedì 19 aprile 2011
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film dilettantesco
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Il film fa parte di quella categoria di film per giovani e con tematiche che riguardano l'età dell'adolescenza, gli ormoni alle stelle e il modo di vedere il mondo del tutto diverso. Sinceramente, mi aspettavo un grande film, e invece mi sono ritrovata il solito film per adolescenti. Per circa un'ora e mezza ho cercato continuamente il punto di svolta o almeno un significato a quello che vedevo. La narrazione è lentissima, i dialoghi del tutto inesistenti o comunque privi di significato, la fotografia assente e la regia improvvisata. Questi che ho descritto sono i primi punti che si possono cogliere vedendolo dopo un'ora, ma continuerà così fino alla fine.
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Il film fa parte di quella categoria di film per giovani e con tematiche che riguardano l'età dell'adolescenza, gli ormoni alle stelle e il modo di vedere il mondo del tutto diverso. Sinceramente, mi aspettavo un grande film, e invece mi sono ritrovata il solito film per adolescenti. Per circa un'ora e mezza ho cercato continuamente il punto di svolta o almeno un significato a quello che vedevo. La narrazione è lentissima, i dialoghi del tutto inesistenti o comunque privi di significato, la fotografia assente e la regia improvvisata. Questi che ho descritto sono i primi punti che si possono cogliere vedendolo dopo un'ora, ma continuerà così fino alla fine. Tecnicamente parlando sembra molto un film amatoriale, con scene senza senso, tagli improvvisi, riprese con la macchina da presa a mano, a volte inutili. I dialoghi sono privi di significato, frasi che non fanno capire un granchè sulla sceneggiatura del film. Il prodotto consiste in un insieme di scene messe una dopo l'altra, nemmeno il montaggio ci da l'immagine di quello che sta avvenendo o che avverrà. In conclusione, il film è molto dilettantesco e senza alcuna sceneggiatura.
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astromelia
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martedì 19 aprile 2011
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proprio no
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...PURTROPPO QUESTA è la nostra società attuale,sesso sportivo,droga,valori zero............non mi riconosco e non ne faccio parte,il film è bruttissimo diseducativo,gli aspetti trattati non fanno emergere una pur valida motivazione al tema,orribile la madre che se la fa col 18enne in presenza del figlio,ma non ho parole...disgustoso!
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(di angelo umana)
[ - ] diseducativo ...
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algernon
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martedì 19 aprile 2011
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non è un gran ché
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la storia è un po' squallida: la prof che va a letto con lo studente (e gli passa i compiti), la madre dell'amico che va a letto con lo studente (lo stesso di prima) e l'amico non dice niente, lo zio tutore che si appropria dei soldi del nipote, mogli cornificate, cocaina a gogo. insomma, un panorama poco edificante ad anche poco verosimile. la recitazione dei ragazzi protagonisti è discreta, credibile. nell'insieme però è un film che non consiglio
[+] poco edificante ma molto verosimile ...
(di angelo umana)
[ - ] poco edificante ma molto verosimile ...
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