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Tutto pronto per la 78. Mostra di Venezia. Tante star, tantissimi film e una Sala web più ricca che mai

Dalla A di Albania alla Y dello Yemen, con tantissima Italia in mezzo: al via oggi con una proposta eterogenea che spazia tra i generi e si estende in streaming su Biennale Cinema Channel con ben 38 prime mondiali.
di Pedro Armocida

mercoledì 1 settembre 2021 - Mostra di Venezia

Cosa aspettarsi?
Un grande festival con una proposta eterogenea, anche di nazionalità, dall’A dell’Albania alla Y dello Yemen. 72 i film della selezione ufficiale, al netto delle proposte delle sezioni autonome e parallele come la Settimana Internazionale della Critica e Le Giornate degli Autori sempre più espanse.

Cosa non perdere.
In concorso il film d’apertura Madres Paralelas di Pedro Almodóvar con Penélope Cruz, il classico “almodramma” del regista spagnolo più amato al mondo. Occhi puntati anche sul ritorno dietro la macchina da presa di Jane Campion nel romanzesco The Power Of The Dog ambientato nel Montana del 1920 con Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst. L’attrice Maggie Gyllenhaal esordisce alla regia con The Lost Daughter tratto dal romanzo di Elena Ferrante "La figlia oscura" mentre Kristen Stewart, in Spencer del cileno Pablo Larraín, si trasforma letteralmente in Lady D. Da uno dei registi più rigorosi del cinema statunitense, Paul Schrader, arriva il film, prodotto da Martin Scorsese, che farà più discutere alla Mostra, Il collezionista di carte sulle violenze di alcuni militari statunitensi sui detenuti della prigione di Abu Ghraib in Iraq.

Ci sono poi le grandissime anteprime mondiali come il fantascientifico Dune di Denis Villeneuve, lo storico The Last Duel di Ridley Scott, il musical noir Last Night In Soho di Edgar Wright e l’horror doc Halloween Kills di David Gordon Green con Jamie Lee Curtis premiata con il Leone d’Oro alla Carriera.

Ma attenzione ad alcune chicche sparse qua e là e visibili anche in streaming su Biennale Cinema Channel ospitato su MYmovies (si inizia il 2 settembre con l’intimista The Cathedral dello statunitense Ricky D’Ambrose e Cùntami di Giovanna Taviani, viaggio nelle storie popolari di un’altra Sicilia. Ecco l’esordio alla regia della francese Antoinette Boulat con Ma Nuit, coprodotto dai fratelli Dardenne, pedinamento notturno a Parigi di una diciottenne che ha perso la sorella. Un altro esordio è quello del lituano Laurynas Bareisa che in Pellegrini indaga su un efferato omicidio. Di tutt’altro genere, un western d’azione, Old Henry dello statunitense Potsy Ponciroli mentre c’è spazio anche per l’autoriflessione critica di un criminale in Rinoceronte del regista e attivista ucraino antiputiano, Oleh Sentsov.

Gli italiani
Quasi sterminata la presenza tricolore – abbiamo contato addirittura 63 film italiani – con un interessante ‘focus’ nel concorso, ben 5 film, che spazia dagli autori affermati come Paolo Sorrentino con È stata la mano di Dio, Mario Martone con Qui rido io, entrambi condividono Toni Servillo, e Michelangelo Frammartino con Il buco a giovani più che promesse come i fratelli D’Innocenzo con il misterioso America Latina con Elio Germano e Gabriele Mainetti con l’esplosivo Freaks Out.

Chi non può andare al festival, dove in anteprima ci sono altre opere importanti come La scuola cattolica di Stefano Mordini in cui viene messo in scena il massacro del Circeo (curiosamente, nel corto di Chiara Valerio L’incanto, presentato alla Sic, c’è proprio la drammatica voce di Donatella Colasanti scampata al massacro), Il bambino nascosto di Roberto Andò, Mondocane dell’esordiente Alessandro Celli con Alessandro Borghi, Atlantide di Yuri Ancarani, Senza fine di Elisa Fuksas che ingaggia un vero e proprio corpo a corpo con un mito vivente come Ornella Vanoni, lo spiazzante Lovely Boy di Francesco Lettieri, sempre nella Sala web può recuperare l’interessante Ariaferma di Leonardo Di Costanzo sul mondo del carcere, La ragazza ha volato di Wilma Labate, da una sceneggiatura dei gemelli D’Innocenzo, e Giulia di Ciro De Caro. SCOPRI IL PROGRAMMA DELLA SALA WEB »

Le piattaforme
Sempre forte la presenza del colosso Netflix che a Cannes è “piattaforma non grata” e al Lido cala i suoi assi d’autore, Paolo Sorrentino e Jane Campion, ma presenta anche opere impegnate come 7 Prisioneiros di Alexandre Moratto sul Brasile più povero (visibile in anteprima anche nella Sala web su MYmovies). Più defilata Amazon Prime Video, presente con Una relazione, esordio alla regia dello sceneggiatore Stefano Sardo, e Il silenzio grande di Alessandro Gassmann, anch'esso in Sala Web.

Trova l’intruso.
Sembra che Alberto Barbera, il direttore del festival, lo faccia apposta per “épater les cinéphiles”, due anni fa con Chiara Ferragni - Unposted, ora con Simona Ventura che esordisce nel festival più antico del mondo come regista con Le 7 giornate di Bergamo in cui racconta la costruzione dell’ospedale alla Fiera di Bergamo in una delle zone più colpite dalla Covid-19.


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