The cathedral

Regia: Ricky D'Ambrose

Anno: 2021

Prima Mondiale

Scoperta l'esistenza della morte, un bambino si chiude in uno stato di confusione e tristezza che coinvolge (e sconvolge) inevitabilmente tutta la famiglia.

Disponibile fino al 7 settembre 2021, ore 17.00
 

RICKY D’AMBROSE è uno sceneggiatore e regista americano. Il suo esordio dietro la cinepresa, Notes on an Appearance, è stato presentato alla 68. edizione della Berlinale. I suoi cortometraggi hanno partecipato a numerosi festival americani ed europei. Nel 2017 è stato indicato fra i venticinque nuovi volti del cinema indipendente dalla rivista Filmmaker Magazine.

Tipologia: Film

Dettagli

La consapevolezza della morte sconvolge totalmente la vita di un bambino: resosi conto che, un giorno, i suoi genitori spireranno, il piccolo si rinchiude in uno stato di confusione e tristezza. La terribile conoscenza della natura del mondo si rifrange in una rielaborazione impressionistica dell’ascesa e decadenza di una famiglia americana nell’arco di due decadi.

Commenti

Donatella

Aria fritta. Ma di cosa parla!?!?!

Giuseppe

Regia interessante ed originale

no_data

Un film riuscito, ricordi personali e storico/politici ben amalgamati, anche gli inserti pubblicitari servono a ricostruire un’epoca vicina e allo stesso tempo già lontana. plot convincente, vissuti drammatici raccontati senza retorica.

Rita

non coinvolgente

CARLO DEGANI

Non coinvolgente...

no_data

Frammentario ma suggestivo

Roberto Casoni

Noioso

ingberg

Frammentario e noioso. Un collage di situazioni tediose, prive di un centro credibile

marco.lorusso

La storia di famiglia che pur nella normalità più assoluta cova drammi e conflitti…fotografia e interpretazioni ottime

susanna cremonesi

Bello, molto, le storie di tante famiglie e il fardello di avere dei genitori.

Cristian Cicero

L’aspetto psicologico , emotivo , economico di una famiglia unito al concetto di vita e di morte. Sullo sfondo di 20 anni di Storia Americana . Il terrorismo, i disastri economici e naturali che si rispecchiano nell’animo di una famiglia statunitense.

Leila Tavi

Scelte di regia e fotografia molto interessanti e originali. Il ritratto di una società statunitense cinica e basata sul Do ut des.

digaforanea

triste (ma un po’ schematica e ingiustificata questa vita con rapporti solo con adulti) e sì, un po’ noioso.

Paola Baroni

L’universo introspettivo di un figlio (non tanto) unico del nostro tempo ego-centrico. Grazie a Ricky D’Ambrose per averci regalato questo meticoloso ed amaro ritratto famigliare. E grazie agli interpreti delle varie età di Jesse per la magistrale resa della sua ineluttabile introversione.

Paola Baroni

L’universo introspettivo di un figlio (non tanto) unico del nostro tempo ego-centrico. Grazie a Ricky D’Ambrose per averci regalato questo meticoloso ed amaro ritratto famigliare. E grazie agli interpreti delle varie età di Jesse per la magistrale resa della sua ineluttabile introversione.

Piero MiRa

Storie parallele della società americana, di Jessie e del suo complicato parentado, che non possono che lasciare perplessi, sia lui che noi...

Luisito

lascia perdere

Nicoletta Eligio

Peccato per la troppo presente voce fuori campo

rambaldomelandri

Un lungo segmento di vita di una famiglia, che sarebbe generoso definire allargata. Momento scanditi da tragedie nazionali, lutti, uragani, attentati, di cui anche noi dall’altra parte dell’oceano sappiamo tutto. E relazioni basate su soldi e potere, incapacità di perdonare, accogliere, comprendere. Una foto impietosa del sogno americano.

53mado

Erano tre le stelle non una. Il commento rimane lo stesso.

53mado

Interessante, ma anche un poco noioso!!!

anamorfo

ineccepibile e di grande originalità, un respiro letterario dentro una struttura fotografica, perché ogni album di famiglia è una cattedrale

elena rampini

Interssante la scelta delle inquadrature,la verità dello sguardo negli occhi di bambino,la complessità della vita adulta e della relazioni famigliari raccontate in modo autentico e solprendente.Mi ha toccato profondamente.

Antonio Fullone

A me è piaciuto. Imperfetto, ma che ti scava dentro. Mi piace il gioco del tempo. Le speranze e le illusioni viste in retrospettiva. Il protagonista mi sembra quasi uno spettatore dello spettacolo della vita

pesadilla

E sono generoso….

Liliana

essenziale e originale

no_data

Esperimento interessante ed originale...chiaramente non del tutto riuscito.

Massimo_M

Non mi pare che il protagonista si sia particolarmente chiuso....è il padre che ha scazzato alla grande. Opera prima abbastanza penosa. 150.000 euro di finanziamento mal spesi.

GIULIO CIMINO

Non ho capito cosa c’entra il titolo con quello che ho visto. Anche la trama, mi sembra che non abbia nulla a che vedere con il film...dove sarebbe la confusione e la tristezza del bambino che sconvolge la famiglia? Se magari poteste spiegarmelo sarei contento---

Sergio

Esistenziale. Una sorta di Boyhood dove un bambino seduto davanti ad una finestra riflette sull’esistenza come un piccione. Voce off insistente.

Rosanna Mandile

Boh..da una parte mi ha inchiodato dall altra mi ha reso nevrastenica..però un vivido spaccato esistenziale

mari66

noioso

no_data

Incomprensibile...

Margherita B.

Opera tecnicamente matura, stilisticamente molto accurata ed originale, ma un po’ troppo piatta nello sviluppo narrativo. Il contenuto è chiuso in un’autoreferenzialità che non riesce a coinvolgere lo spettatore. La tensione iniziale sfuma rapidamente per fare spazio ad una crescente noia.

Claudio Sasso

Noiosissimo e falsamente rappresentativo della storia statunitense

The cathedral

Ricky D'Ambrose

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