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Ornella Vanoni

Ornella Vanoni è un'attrice italiana, musicista, è nata il 22 settembre 1934 a Milano (Italia). Ornella Vanoni ha oggi 89 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

Senza fine

A cura di Fabio Secchi Frau

Lucio Dalla la definì: «musica, quando parla, quando canta e anche quando dorme. Non so se russa, ma se lo fa, sicuramente "russa soul"». Uno dei suoi pigmalioni, Gino Paoli, scrisse per lei la stupenda canzone d'amore "Senza fine" che diceva «Tu sei un attimo senza fine, non hai ieri, non hai domani, tutto è ormai nelle tue mani, mani grandi, mani senza fine». In molti, infatti, sono rimasti affascinati da quest'attrice teatrale (sporadicamente anche cinematografica) e cantante italiana che è considerata una delle migliori e più importanti interpreti della musica leggera italiana. Spiritosa e intelligente (anche nel rispondere alle critiche), gentile e disponibile, senza mai perdere la sua naturale schiettezza e l'autoironia, se l'è cavata benissimo nella sua carriera artistica, dividendosi principalmente fra concerti e teatro, e ha saputo imporsi in tutta la nazione per il suo inequivocabile timbro vocale, passando dai testi di Pirandello a quelli del "Rugantino", dalle canzoni della mala, al jazz, alla bossa nova, fino alle canzoni d'autore.

Studi
Ornella Vanoni nasce il 22 settembre 1934 a Milano, in una famiglia altoborghese (suo padre era un industriale farmaceutico). Dopo aver studiato dalle Orsoline, frequenta diversi collegi svizzeri, francesi e britannici, imparando di nazione in nazione, varie lingue (tedesco, francese e inglese).

La presenza teatrale
Tornata a Milano, segue dei corsi per diventare estetista, ma nel 1953 tenta la strada dell'attrice e si iscrive all'Accademia d'Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler, il quale sarà fin da subito colpito dalle doti di questa giovane milanese, tanto da farne prima la sua allieva prediletta e, poi, da instaurare con lei una relazione amorosa. Sarà proprio il grande e storico regista a imporla sul palcoscenico, facendola cantare delle ballate della Rivoluzione francese ("Les rois s'en voint" e "La Seine est rouge"), durante le pause fra un atto e un altro delle sue rappresentazioni teatrali. Ma solo nel 1956, debutta finalmente come attrice in "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello e, successivamente, comincia a recitare anche per altri grandi registi del teatro italiano (Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi, Dario Fo, Gino Negri, etc.) che poi diventeranno suoi autori musicali, firmando canzoni principalmente tratte da vicende di cronaca nera, che andranno a formare il repertorio per uno spettacolo da lei presentato al Festival di Spoleto nel 1959. Premiata come rivelazione del teatro italiano dopo la sua performance in "L'idiota" di Marcel Achard, recita anche in "La fidanzata del bersagliere" di Anton e, nel 1963, in "Rugantino" di Garinei e Giovannini, che otterrà talmente tanto successo da spingersi fino a Broadway. Negli anni a venire, continuerà a calcare il palcoscenico recitando con tantissimi attori e registi. Fra questi, è doveroso citare Gigi Proietti, con il quale lavorerà in "Fatti e fattacci" negli Anni Ottanta, Giorgio Albertazzi che la vorrà in "Commedia d'amore" negli Anni Novanta e, nel Duemila, Peppe Servillo, con il quale ritornerà al suo genere iniziale: le canzoni della mala.

La grande carriera musicale
Con questi inizi, Ornella Vanoni si imporrà così come una cantante "intellettuale, da salotti letterari", che però andrà proprio a scontrarsi con gli ambienti altoborghesi dai quali proveniva, incappando nelle maglie della censura, quando sceglierà di interpretare le cosiddette "canzoni della mala", brani musicali legati alla piccola e grande criminalità italiana oppure a dilemmi sociali che avevano come protagonisti le classi più povere. Contattata dalla Ricordi, comincerà a registrare singoli ed EP, inizialmente confermando il genere "della mala" ("Senti come la vosa la sirena", "Hanno ammazzato il Mario"), ma terminato il sodalizio artistico e amoroso con Strehler, cambierà registro musicale, lasciandosi influenzare dall'incontro (anche sentimentale) con Gino Paoli, che la spingerà affinché si tramuti in un'interprete di canzoni romantiche. Per lei, Paoli firma "Me in tutto il mondo", ma soprattutto "Senza fine" (che diventerà parte della colonna sonora del film Il volo della fenice di Robert Aldrich). Per ricambiare, Ornella Vanoni inciderà "Cercami", dedicandogliela, fra le lacrime, durante "Canzonissima". Nel frattempo, continua a incidere brani di Paoli ("Anche se", "Che cosa c'è"), ma anche di Luigi Tenco e Mogol. Nel 1964, vince il Festival di Napoli con "Tu sì 'na cosa grande", cantata con Domenico Modugno e partecipa anche a varie edizioni del Festival di Sanremo, grazie alle quali collabora con artisti del calibro di Franco Califano, Umberto Bindi, Don Backy e Marisa Sannia. Scaduto il contratto con la Ricordi, passa alla Ariston, pubblicando con successo il singolo dal sound brasiliano "Tristezza", ma anche "Un'ora sola ti vorrei" (1967) e "L'appuntamento" (1970), che diventerà uno dei suoi brani più celebri, tanto da essere inserito come colonna sonora del film Tony Arzenta di Duccio Tessari e, molti anni dopo, in Ocean's Twelve di Steven Soderbergh. Successo che poi verrà replicato con "Domani è un altro giorno", che però verrà inserito nella colonna sonora di La prima notte di quiete di Valerio Zurlini. Continuano i grandi incontri e le grandi collaborazioni: Lucio Battisti, Walter Chiari, Lucio Fulci (che vuole "Quei giorni insieme a te" come colonna sonora del film Non si sevizia un paperino), Bruno Lauzi, Sergio Bardotti, Vinicius de Moraes, Toquinho, i New Trolls e Giorgio Gaber. Nel 1974, fonda una sua etichetta discografica, la Vanilla e, nel 1977, posa invece nuda per l'edizione italiana di PLAYBOY, per la quale chiede come compenso, invece del denaro, una sfera dell'artista Arnaldo Pomodoro, con il quale stringerà una lunga amicizia. Proseguirà da cantautrice il decennio degli Anni Ottanta, collaborando con Fabrizio De André, Lucio Dalla, Giorgio Conte, Roberto Vecchioni, Pierangelo Bertoli, George Benson, Gil Evans, Herbie Hancock, Ron Carter, Ivano Fossati e ancora l'inseparabile Paoli. Con spettacoli che riprendono un po' il genere teatro-canzone di Gaber, negli Anni Novanta, conferma la sua grandezza artistica, rinfrescando la sua linfa con nuovi e interessanti incontri professionali (Mariella Nava, Stefano De Sando, Mario Lavezzi, Grazia Di Michele, Paolo Fresu, Enzo Gragnaniello, Samuele Bersani, i Delta V, Pacifico, Renato Zero, Ron, Mario Biondi). Omaggiata del Premio alla Carriera al Festival di Sanremo nel 1999, alterna nuovi singoli all'uscita di cover e alla registrazioni di duetti illustri (Mina, Eros Ramazzotti, i Pooh, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Carmen Consoli, Giusy Ferreri, Simona Molinari).

In tv
Televisivamente, la sua voce arriva ben prima del suo volto. Canta infatti uno dei primissimi jingle pubblicitari del dentifricio Colgate, ai tempi di Carosello (esperienza replicata con un jingle per la Martini). Promossa negli Anni Settanta a conduttrice dopo il suo grande successo musicale, presenta "Studio Uno" e "E tu che fai? Io questa sera vado a casa di Ornella". Affiancata al comico siciliano Pino Caruso sarà poi la star di "Due come noi" e, più recentemente, si cimenterà persino nei talent show come giudice del flop "Star Academy".

Il cinema
Come attrice cinematografica, debutta sul grande schermo (doppiata però da Rita Savagnone) in Romolo e Remo di Sergio Corbucci. Era il 1961. L'anno seguente, recita in Col ferro e col fuoco di Fernando Cerchio, passando per Carlo Lizzani in Amori pericolosi (1964). Nel 1979, è il grandissimo Ugo Tognazzi a dirigerla in I viaggiatori della sera, forse uno dei suoi ruoli più vicini a se stessa. Definita dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino "uno dei volti più interessanti del cinema italiano" (inserirà difatti la sua "Rossetto e cioccolato" all'interno del suo film Le conseguenze dell'amore), ritorna al cinema dopo anni e anni di assenza, in Il cielo sotto la polvere (2008) di Sergio Mascheroni e in Ma che bella sorpresa (2015) di Alessandro Genovesi. Alla sua vita, sono dedicati i docu-filmOrnella Vanoni. Ricetta di donna di Alexandra della Porta Rodiani e Senza fine di Elisa Fuksas.

Vita privata
Dopo le lunghe relazioni con il regista Giorgio Strehler e il cantautore Gino Paoli, Ornella Vanoni sposa, nel 1960, l'impresario e cantante Lucio Ardenzi, che la renderà madre di Cristiano. Dopo la fine del matrimonio con Ardenzi, si legherà all'avvocato e manager Vittorio Usigli. Affetta da depressione cronica, riuscirà a tenere a freno la sua malattia. In tempi recenti, si è convertita al Cristianesimo evangelico pentacostale.

Ultimi film

Documentario, (Italia - 2022), 80 min.

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