Titolo originale | The Lost Daughter |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Maggie Gyllenhaal |
Attori | Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard Paul Mescal, Dagmara Dominczyk, Alba Rohrwacher, Oliver Jackson-Cohen, Jack Farthing, Robyn Elwell, Ellie Mae Blake, Panos Koronis, Alexandros Mylonas (II), Nikos Poursanidis, Athena Martin Anderson, Konstantinos Samaa, Emmanouela Zacharopoulou, Alma Stansil, Daniela Babek, Ellie James, Isabel Della-Porta, Spyros Maragoudakis. |
Uscita | giovedì 7 aprile 2022 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,08 su 36 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 aprile 2022
Tratto da un romanzo di Elena Ferrante, il film è diretto da Maggie Gyllenhaal, per la prima volta dietro la macchina da presa. Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 2 candidature a Golden Globes, 2 candidature a BAFTA, 3 candidature a Satellite Awards, 2 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 4 candidature e vinto 3 Spirit Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, 1 candidatura a ADG Awards, 1 candidatura a NSFC Awards, In Italia al Box Office La figlia oscura ha incassato 288 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Leda Caruso è una docente universitaria americana di letteratura italiana, in vacanza presso una località di mare vicino a Corinto. Sulla spiaggia dove si reca ogni giorno arriva come un uragano una numerosa e rumorosa famiglia di Queens che ha origini greche e probabilmente qualche legame con la malavita organizzata. Dopo la reazione di fastidio iniziale, Leda comincia ad osservare con interesse Nina, la giovane madre che fa parte del gruppo degli "invasori", e il rapporto fra Nina e la sua bambina riporta alla memoria della docente la propria relazione con le due figlie, ormai ventenni, quando erano ancora piccole. Una relazione complessa e per certi versi conflittuale che è venuta inevitabilmente a cozzare con il legittimo desiderio di Leda, brillante linguista, di avere una carriera nel mondo dell'accademia.
"Sono una madre snaturata", dirà Leda, e questa confessione, pronunciata ad alta voce sul grande schermo, ha un effetto dirompente.
L'attrice Maggie Gyllenhaal, alla sua prima prova come sceneggiatrice e regista di un lungometraggio per il cinema, così come Elena Ferrante nel romanzo "La figlia oscura" su cui è basato questo film, tocca un tema tabù, soprattutto in Italia, correndo il rischio del rifiuto a parte del pubblico già affrontato, ad esempio, da un libro e un film come Quando la notte. Il racconto dei sentimenti conflittuali di una madre verso la propria progenie, e in particolare verso le proprie figlie femmine, è raramente affrontato dalla letteratura e dal cinema proprio perché suscita una reazione di rifiuto e di condanna senza appello.
Invece è fondamentale esplorare le contraddizioni della maternità, soprattutto quando c'è in gioco l'affermazione individuale di un'intellettuale e di un'artista, cui l'espressione di sé richiede quella concentrazione che un figlio piccolo inevitabilmente toglie, soprattutto alle madri. Ed è fondamentale esplorare l'attaccamento viscerale, e allo stesso tempo la conflittualità istintiva, di una madre verso una figlia femmina, che porta con sé un confronto sull'accettazione (o meno) della propria identità femminile.
Gyllenhaal affronta entrambi gli argomenti attraverso una regia sensuale che resta incollata ai corpi e fa parlare la grana della pelle, esplora il contatto umano più diretto e materico, entra nell'intensità di sguardi che si vorrebbero mantenere nascosti e la concretezza di incubi che si vorrebbero rimuovere. Leda compie scelte non sempre condivisibili, almeno dal punto della morale (mediterranea e cattolica) immediatamente giudicante, ma Gyllenhaal sospende ogni giudizio, concordando solo sugli assunti di base che "i figli sono una responsabilità schiacciante" e che "l'attenzione verso il prossimo è la forma più pura di generosità".
Hélène Louvart, direttrice della fotografia di Alice Rohrwacher (anche per i due episodi de L'amica geniale da lei diretti), porta il suo decisivo contributo professionale ed emotivo creando un'aderenza tattile alla storia, e Olivia Colman, con la sua carica umana immediatamente percepibile, nei panni di Leda impedisce il totale distacco critico. Il commento musicale, a volte un po' troppo presente, di Dickon Hinchliffe alterna i toni caldi del jazz ad atmosfere più rarefatte e distoniche, riflettendo il contrasto interiore che anima questa storia di amore totalizzante e desiderio di indipendenza faticosamente rivendicato.
LA FIGLIA OSCURA disponibile in DVD o BluRay |
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“The Lost Daughter” è l’ambizioso esordio alla regia dell’attrice Maggie Gyllenhaal, che ha adattato il romanzo del 2006, “La figlia oscura”, di Elena Ferrante. Leda, professoressa di Letteratura italiana a Cambridge, ha deciso di passare le vacanze in un’isoletta greca. Prestando attenzione e curiosità ad alcune persone e [...] Vai alla recensione »
La figlia oscura è uno dei rarissimi film che interpellano lo spettatore su un soggetto tabu: il bisogno di una donna di allontanarsi dai suoi bambini, figli piccoli che richiedono una permanente domanda di attenzione. Chi lo prova è davvero una cattiva madre? Leda capisce che anche Nina sta vivendo il suo stesso senso di asfissia; e, descrivendo la sensazione di quando se ne andò, [...] Vai alla recensione »
Premesso che non ho letto il libro, il film mi è piaciuto poco. Olivia Colman sempre meravigliosa, ma tutto questo dramma che uno si chiede, ma cosa sarà mai successo nel suo passato, e poi va beh, si sgonfia tutto perché, capirai. Oltre alla storia secondo me deboluccia (devo ancora capire tutta questa fascinazione per la Ferrante), ho trovato la regia estremamente fastidiosa [...] Vai alla recensione »
Il film è tratto dal romanzo omonimo della Ferrante che, devo essere sincero, non mi è piaciuto. Trovo tra l'altro che sia un soggetto difficilmente traducibile e adattabile alla narrazione cinematografica perchè e questo lo si evince faticosamente dal film, il romanzo è impostato sulle memorie, sulle reminescenze che fanno da contorno a una scelta radicale della donna. [...] Vai alla recensione »
Film interessante sulla voglia di non essere solo materiale riproduttivo ma di anelare ed aspirare ad altro nella vita che non sia accudimento
Lena Caruso è una insegnante americana di letteratura italiana, in vacanza solitaria in una località vicino Corinto. La pace che cerca viene subito disturbata da una famiglia chiassosa e maleducata, le cui dinamiche però le riportano alla mente il suo passato da madre. Non proprio irreprensibile. Tanti gli errori commessi, tra cui l'abbandono per tre anni di marito e figlie per seguire un affascinante [...] Vai alla recensione »
Che Elena Ferrante sia una scrittrice di enorme successo nessuno lo nega, sulla sua originalita' sono molto perplesso, ad ogni modo L'amore molesto di Mario Martone resta un grande film e quel romanzo resta il migliore dell'autrice. La figlia oscura invece che e' stato realizzato dalla attrice e regista americana Maggie Gyllenhaal (sorella e figlia d'arte di Jake e Stephen)e' a parer mio un'occasione [...] Vai alla recensione »
sembra una tragedia greca,in realtà finisce a tarallucci e vino.....tema scottante e da sempre relegato sul fondo di un bidone senza chiusura,archetipo d'insegnamenti atavici che oggi sono senza valore soggettivo,una madre dei tempi andati non somiglia più alle giovani madri odierne,giusto recriminare sui ruoli descritti (gli uomini non c'entrano), la fine un pò pasticciata [...] Vai alla recensione »
La scrittura di Elena Ferrante, l'autrice più enigmatica e onnipresente dell'Italia attuale, è impastata col melodramma: ma non è qualcosa di negativo. Come ha notato Raffaele Donnarumma su "Allegoria", già dando uno sguardo approfondito alla tetralogia dell'"Amica geniale" il debito è palese: le strutture della serialità, i meccanismi di suspance a ogni capitolo, le dinamiche collaudatissime di opposizioni [...] Vai alla recensione »
Quando Maggie Gyllenhaal ha letto il libro La figlia oscura (Edizioni e/o) di Elena Ferrante, ci ha ritrovato molto di sé, delle sue esperienze di donna, madre e moglie. E ha deciso che avrebbe voluto scriverne una trasposizione per il grande schermo. A tutti i costi. Presentato in anteprima a Venezia lo scorso settembre e ora nelle sale, The Lost Daughter segna il debutto alla regia dell'attrice - [...] Vai alla recensione »
Speravamo fosse riuscito meglio del libro, visto che non amiamo Elena Ferrante e le sue girls. Amiamo invece Maggie Gyllenhaal fin da "Secretary": era il 2002, un'attrice poteva senza scocciatori intorno recitare la parte di una segretaria che faceva apposta errori di ortografia per farsi punire dal capo. Niente: "La figlia oscura" ha tutti i difetti che rimproveriamo ai libri della scrittrice (o chi [...] Vai alla recensione »
Alla cinquantenne Leda, docente universitaria di Boston, non basta una vacanza solitaria su un'isola greca per tenere lontani i fantasmi del passato. Le capita infatti di identificarsi con una giovane madre che teme di aver perso la sua bambina in spiaggia. Sarà proprio Leda a ritrovarla; subito dopo però a sparire è, simbolicamente, una bambola. A partire dal romanzo omo- nimo di Elena Ferrante, l'attrice [...] Vai alla recensione »
Vacanze in Grecia per una donna sola e di mezza età: ci sarebbe (ancora) da guardare avanti, e invece si fanno (e si chiudono) i conti con il passato. Maggie Gyllenhaal, attrice mai banale (sublime nella serie «The deuce: la via del porno»), fa il suo debutto dietro la macchina da presa con «La figlia oscura». Ed il cast è impressionante. Poi c'è la derivazione letteraria: ci si basa sul romanzo di [...] Vai alla recensione »
Una straordinaria Olivia Colman è protagonista de "La figlia oscura" regia di Maggie Gyllenhaal. Film che tocca un lato centrale della psicologia femminile, il legame con i figli (in questo caso nona caso femmine) e le crisi di una mamma giovane attratta da altri bisogni: l'affermazione professionale, la realizzazione sentimentale (non sempre in linea con la famiglia) e il necessario dal nodo degli [...] Vai alla recensione »
All'esordio in regia, un'attrice colta come Maggie Gyllenhaal trova ispirazione nella letteratura italiana contemporanea, adattando per il cinema (sua anche la sceneggiatura) «La figlia oscura» di Elena Ferrante. Il film omonimo richiede pazienza, soprattutto in principio, perché la trama è costruita per piccoli accumuli, in un fluido passaggio di testimone tra presente e passato, che può disorientare [...] Vai alla recensione »
La figlia oscura, esordio alla regia di Maggie Gyllenhaal, (già attrice e sorella del più celebre Jake), arriva nei cinema dopo essere stato bene accolto alla scorsa edizione del Festival di Venezia. Tratto dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante, di cui conserva quasi tutto ma non l'ambientazione nel sud Italia, il film è una lunga meditazione visiva sul lato oscuro della maternità.
In un'isola greca arriva Leda Caruso, professoressa universitaria americana di mezza età, per una vacanza solitaria. Ma il contatto con una famiglia numerosa e dozzinale innesca in lei un meccanismo di affioramento della propria maternità. È, in sintesi, la storia de "La figlia oscura", tratto dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante, opera d'esordio di Maggie Gyllenhaal, sorella di Jake e attrice di [...] Vai alla recensione »
Leda (Olivia Colman), protagonista di La figlia oscura, esordio dietro la macchina da presa dell'attrice Maggie Gyllenhaal, è una donna non più giovanissima e apparentemente risolta e soddisfatta. Docente di letteratura in un'università americana, divorziata e con due figlie ormai grandi e autosufficienti, arriva da sola su un'isola greca pronta a concedersi una bella vacanza solitaria e tranquilla, [...] Vai alla recensione »
Libero adattamento del romanzo di Elena Ferrante, il film racconta la storia di Leda, una professoressa di mezza età in vacanza in Grecia. Arriva una famiglia americana a turbare, in spiaggia, la sua tranquillità. In particolare, una madre con figlia piccola, che risvegliano in Leda ricordi della sua anticonformista maternità. Con una bambola al centro di un gesto inspiegabile.
Visto in concorso a Venezia, il film d'esordio di Maggie Gyllenhaal (che già conoscevamo come attrice, nonché sorella d'arte di Jake) era presente agli Oscar con tre candidature: protagonista (Olivia Colman), non protagonista (Jessie Buckley), sceneggiatura non originale. Tutte e tre meritate: e non siamo affatto sicuri che, questa volta, abbiano vinto le migliori.
Del corpo di una donna di mezz'età, lontana dalla pacificazione della vecchiaia e ancora vicina ai fremiti della giovinezza, Olivia Colman (Leda) coglie, nella Figlia oscura di Maggie Gyllenhaal, tratto dall'omonimo best-seller di Elena Ferrante, insicurezze e turbamenti, che dalla mente si imprimono sulla carne. Gonfia, ammaccata, preda di sonni disturbati in cui riaffiorano i tormenti legati a una [...] Vai alla recensione »
La protagonista di La figlia oscura di Maggie Gyllenhaal è una professoressa universitaria americana squinternata in vacanza in Grecia. Si chiama Leda Caruso (Olivia Colman) ed è anche una nota traduttrice. Sola soletta nella fantomatica Isola di Kyopeli (Spetses, nel Golfo del Pireo) la vediamo amare solitudine, cornetti gelato e il Paradiso di Dante.
Una donna perde i sensi. Le capita in continuazione. È come se senza preavviso, pur in modo ricorrente, si interrompesse la connessione con il mondo e con il tempo. Luoghi e momenti del passato e del presente si sovrappongono, entrano in contatto, creando un cortocircuito. Qual è la causa? Un malessere fisico? Un disagio esistenziale? Perché Leda Caruso, quarantottenne docente universitaria di letteratura [...] Vai alla recensione »
Ha scelto un soggetto spigoloso, Maggie Gyllenhaal, per il suo esordio dietro alla macchina da presa. Un soggetto decisamente più europeo che americano, e non solo per l'ambientazione e per l'origine della storia (il romanzo omonimo del 2006 di Elena Ferrante): La figlia oscura, infatti, è un dramma giocato decisamente di sottrazione, lontano tanto dalle atmosfere del mainstream hollywoodiano, quanto [...] Vai alla recensione »
La premessa potrebbe far storcere il naso ai puristi dell'adattamento letterario. Attrice americana (Maggie Gyllenhaal) porta sullo schermo romanzo di scrittrice italiana (Elena Ferrante, la scrittrice quanto a popolarità in patria e oltreoceano) e, per farlo suo, ne americanizza i personaggi spogliandoli d'una "napoletanità" che nell'autrice non è mai solo cornice, scenario.
Durante una vacanza al mare da sola, Leda, insegnante di letteratura comparata, rimane incuriosita e affascinata da una giovane madre e dalla sua figlioletta mentre le osserva sulla spiaggia. Turbata dal loro irresistibile rapporto, e dalla loro chiassosa e minacciosa famiglia allargata, Leda è sopraffatta dai suoi stessi ricordi personali, sentimenti di terrore, confusione e intensità provati nelle [...] Vai alla recensione »
Tratto dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante, il film segna il debutto alla regia dell'attrice Maggie Gyllenhaal, alle prese con la storia di una donna matura che, in una località di vacanza, riconosce, in quella di una giovane, la propria esperienza di maternità precoce. La regista, pedinando, in un racconto comportamentista, una compenetrata Olivia Colman, mette sul piatto rimpianti, sensi di colpa, [...] Vai alla recensione »
Per il suo debutto nella regia Maggie Gyllenhaal sceglie di trasporre il romanzo "La figlia oscura" di Elena Ferrante. Ne cambia la geografia, spostando la vacanza che si concede la protagonista dal sud Italia a un'isola greca, ma ne mantiene le coordinate narrative: un periodo di solitudine in cui una donna matura, rispecchiandosi in una giovane mamma che frequenta la sua stessa spiaggia, ripercorre [...] Vai alla recensione »
Leda (Olivia Colman) è una docente universitaria in vacanza in Grecia, decisa a perdersi in una pila di libri. Ma la sua attenzione è richiamata da una famiglia numerosa che frequenta la stessa spiaggia. Sviluppa una specie di fissazione per Nina (Dakota Johnson), la giovane madre che fatica a farsi ascoltare dalla figlia. Un piccolo incidente sulla spiaggia la spinge a rimettere in discussione la [...] Vai alla recensione »
Maggie Gyllenhaal debutta dietro la macchina da presa con The Lost Daughter, in Concorso alla 78° Mostra del Cinema. Per il suo esordio in un lungometraggio cinematografico, l'attrice nominata a un Oscar per Crazy Heart ha scelto di adattare il romanzo La figlia Oscura, di Elena Ferrante - la scrittrice napoletana de L'Amica Geniale da cui è stata tratta la serie tv diretta da Saverio Costanzo, Daniele [...] Vai alla recensione »
Leda (Olivia Colman) è una professoressa d'inglese indipendente e schiva, che sbarca su un'isola greca per godersi, più che una semplice vacanza, un periodo di solitudine e pensieri. Presto instaura una routine fatta di passeggiate, letture in spiaggia e poche, pochissime parole. Ma sospesa in un intorpidimento tra sabbia e mare, Leda inizia a incuriosirsi di una chiassosa famiglia di greco-newyorchesi [...] Vai alla recensione »
Nel suo corto pandemico per Netflix, Penelope (serie Homemade), Gyllenhaal metteva in scena la scomparsa di una moglie e l'effetto di essa su un uomo. Per l'esordio nel lungo, l'attrice riparte da quel vuoto, raccontandone l'intorno: come è successo che Leda (che incontriamo, 48enne, in vacanza in Grecia) ha cercato per sé una vita che non fosse, non solo, di madre e di moglie? Lo si scopre nei flashback [...] Vai alla recensione »
«Che avevo fatto di terribile, infine. Ero stata anni prima una ragazza che si sentiva persa, questo sì. Le speranze della giovinezza parevano già del tutto bruciate, mi sembrava di precipitare all' indietro verso mia madre, mia nonna, la catena di mute o donne stizzose,da cui derivavo. Occasioni mancate...». Conosciamo così, sulle pagine del romanzo di Elena Ferrante i pensieri più intimi che si [...] Vai alla recensione »
Poco interessante anche The lost daughter, esordio nella regia della bravissima attrice Maggie Gyllenhaal, che sposta in Grecia con protagonisti americani (in maniera un po' forzata) un romanzo di Elena Ferrante, sorta di prova generale de L' amica geniale. Una studiosa in vacanza a confronto con una famiglia rumorosa, mentre emergono ferite e incompiutezze del suo passato: ma tutto insistito e sottolineato [...] Vai alla recensione »
Tratto dal romanzo breve di Elena Ferrante La figlia oscura, The Lost daughter rappresenta l' esordio nella regia dell' attrice americana Maggie Gyllenhaal; ispirato alla favola ribaltata in tragedia della principessa Diana, Spencer è diretto dal cileno Pablo Larraín, che con Neruda (la sua opera più riuscita) e Jackie aveva dato prova di sensibilità di tocco nell' imbastire ritratti giocati sul rovescio [...] Vai alla recensione »
In The Lost Daughter, versione americana de La figlia oscura di Elena Ferrante rivista dall'attrice Maggie Gyllenhaal all'esordio dietro la macchina da presa, la protagonista Leda è una docente universitaria di letteratura comparata che ha impiegato parte consistente del suo studio da dottoranda nella traduzione di Yeats in italiano. È interessante come il personaggio attorno al quale ruota l'intera [...] Vai alla recensione »
Tornando al Concorso lascia tiepidi "The lost daughter" dell'esordiente Maggie Gyllenhaal, già attrice affermata e sorella di Jake, che dal romanzo "La figlia oscura" di Elena Ferrante, porta Leda (l'ottima, come sempre, Olivia Colman) su una spiaggia greca, sola e problematicamente egoista, madre di due figlie grandi e separata da tempo. Qui, tra ostilità locali, intrecci amorosi, smarrimenti e azioni [...] Vai alla recensione »
Su una spiaggia della Grecia una donna passa le vacanze estive. È sola, ha 48 anni, si chiama Leda, come la figura della mitologia greca posseduta da Zeus sotto forma di cigno, è americana e ha due figlie ormai grandi, di 25 e 23 anni. Leda è una docente di letteratura comparata, traduce dall'inglese all'italiano e nel corso della carriera ha lavorato soprattutto su Yates e su Auden.
Lontano da tutto, guardando il mare. Qualche libro, la routine della piccola spiaggia sotto casa e la giusta distanza dalle malinconie del presente e dalle pericolose sirene di un passato ancora da elaborare. Erano questi i piani di Leda Caruso (una sempre intensa e convincente Olivia Colman), professoressa di letteratura italiana comparata a Cambridge, per una rigenerante vacanza mediterranea da trascorrer [...] Vai alla recensione »
La giovane Leda studia letteratura comparata all'università. Quando scrive un saggio sulla poesia di Yeats, definisce le parole del poeta inglese ospitali e analizza i concetti di ospitalità e di attenzione, soffermandosi sulla gentilezza, possibile solo dall'incontro delle due. Parole primordiali, riconducibili all'inizio di tutto, quando dopo il grande caos da cui si è generata la vita sulla Terra, [...] Vai alla recensione »
Sull'onda della "Ferrante Fever" che ha investito lettori e lettrici degli Stati Uniti, con The Lost Daughter Maggie Gyllenhaal ha scelto di adattare liberamente La figlia oscura, terzo romanzo della misteriosa (più o meno) scrittrice, per il suo esordio dietro la macchina da presa, arrivando subito in concorso a Venezia 78. E immediatamente, sin dalle prime scene, lo sguardo dell'attrice diventata [...] Vai alla recensione »
Un'altra donna disturbata è al centro del secondo titolo in gara della giornata: "The Lost Daughter", tratto dal romanzo "La figlia oscura" di Elena Ferrante (2006, edizioni e/o). Solo che la regista statunitense Maggie Gyllenhaal, nota perlopiù come attrice, non possiede proprio il tocco di Larraín, benché faccia di tutto per proporsi come autrice da festival (firma pure il copione).
Il rapporto madre-figlia, l'abbandono, passato e presente che si incontrano. Queste sono da sempre tematiche particolarmente care alla scrittrice Elena Ferrante. Così è stato per i suoi romanzi "I giorni dell'Abbandono" (2002) e "L'amica geniale" (2011) e così è anche per "La figlia oscura" (2006), il quale ha colpito a tal punto la celebre e acclamata attrice Maggie Gyllenhaal da spingerla addirittura [...] Vai alla recensione »