Titolo originale | The Three Musketeers: D'Artagnan |
Anno | 2023 |
Genere | Avventura, |
Produzione | Francia |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Martin Bourboulon |
Attori | François Civil, Vincent Cassel, Romain Duris, Pio Marmaï, Eva Green Louis Garrel, Vicky Krieps, Lyna Khoudri, Jacob Fortune-Lloyd, Alexis Michalik. |
Uscita | giovedì 6 aprile 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
MYmonetro | 3,09 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 31 marzo 2023
Un adattamento cinematografico del romanzo "I tre moschettieri" di Alexander Dumas che introduce anche un nuovo personaggio: Hannibal basato sulla vera storia di Louis Anniaba, il primo moschettiere di colore della storia francese. In Italia al Box Office I tre moschettieri - D'Artagnan ha incassato 733 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il giovane D'Artagnan ambisce a diventare un moschettiere del re Luigi e si reca a Parigi per mettersi al servizio del capitano de Tréville. In viaggio incappa nel rapimento di una ragazza e rischia la vita per cercare di salvarla. Arrivato nella capitale, si rende conto di come sia facile litigare con i moschettieri ma soprattutto di quanto intrighi e corruzioni corrodano la nobiltà di Francia. Mentre i moschettieri sono fedeli al re, il cardinale Richelieu è disposto a tutto pur di screditarli e acquisire sempre più potere.
Con un budget cospicuo alle spalle - 70 milioni di euro - e un cast ragguardevole che raccoglie il meglio dello star system francese, I tre moschettieri: D'Artagnan si pone un obiettivo semplice nella sua audacia: rinverdire i fasti dell'eterno romanzo di Dumas, con aggiornamenti minimi alla contemporaneità, che non ne intacchino lo spirito.
Dopo decenni di cattive trasposizioni Martin Bourboulon ha l'umiltà di assecondare gli stilemi di un cinema classico e forse desueto, concentrandosi sulle sequenze di spada e di avventura e sulla credibilità di personaggi scolpiti a tuttotondo.
Vincent Cassel, Pio Marmaï e Romain Duris incarnano alla perfezione gli Athos, Porthos e Aramis della tradizione, seppur con qualche deviazione dal solco di Dumas (il Porthos odierno non disdegna la bisessualità), dove il giovane ed esuberante François Civil è un perfetto D'Artagnan alle prime armi. Le scene di seduzione, goffa e romantica, tra lui e Constance sono assai più che meri intervalli tra le sequenze d'azione e aiutano a conferire nuances allo spirito generale che innerva l'opera. Ma sono i comprimari a dare il loro meglio, con Louis Garrel e Vicky Krieps nei panni di Re e Regina e una straordinaria Eva Green a incarnare Milady e fare di lei una femme fatale da film noir, che uccide per conto di Richelieu ma sembra seguire un tornaconto personale. Sotto più di un aspetto la diva sembra rispolverare i fasti dell'indimenticabile Vesper di 007 - Casino Royale, irresistibile per fascino ma letale e senza scrupoli.
Forse la sola opposizione al cinema supereroistico odierno sta qui, nella classicità di un feuilleton ossequioso anche quando si prende delle libertà, che ha il merito di rendere evidente ogni centesimo di una ingente produzione senza mai inseguire trame cervellotiche e non lineari né voler trasformare in riflessioni esistenziali stile Marvel e DC quello che è e deve rimanere un intreccio da "cappa e spada".
Leggere sullo sfondo dello scontro sanguinoso tra cattolici e ugonotti un'allegoria delle tensioni religiose odierne in Francia è lecito e forse veritiero, ma Bourboulon per primo è consapevole che ogni strappo al testo originario deve essere ridotto e contestualizzato, al servizio di un bene supremo e spesso dimenticato: l'intrattenimento. In fondo tanto si chiede a I tre moschettieri: D'Artagnan e tanto si ottiene, con un ricorso minimo a effetti di computer grafica (sulla lotta tra D'Artagnan e Milady in cima alla scogliera, però, il comparto tecnico poteva far meglio).
In un contesto che nasce seriale, proprio come lo era la narrativa del XIX secolo, anche la scritta "Continua..." - alla maniera di Il signore degli anelli o Dune - che precede i titoli di coda suona come una promessa anziché come uno sberleffo.
I TRE MOSCHETTIERI - D'ARTAGNAN disponibile in DVD o BluRay |
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Oltre settanta milioni di euro, mica poco. Il budget dell’ultimo, ennesimo, adattamento de I tre moschettieri (come dimenticare l’ultimo da ridere di Veronesi con Favino con il suo improponibile accento?), la storia di d’Artagnan, stupisce ma dovrebbe essere sintomatica dell’esigenza, oggigiorno, di tornare al cinema di cappa e spada, privo di elaborati effetti speciali e forse [...] Vai alla recensione »
I Tre Moschettieri - D'Artagnan è un film oggettivamente accattivante, mosso da una potenza produttiva ad alto budget che vuole enfatizzare il più possibile il concept stilistico. E lo fa con onestà di mestiere e perspicacia visiva, raccolta nei diversi piani sequenza che rendono ancora più divertenti le scene action.
Molti film sono stati tratti o ispirati dal romanzo di Dumas, spesso prendendosi delle liberalità più o meno consistenti rispetto alla trama del romanzo, ricordo la versione del 1948 con Gene Kelly (D'Artagnan), Lana Turner (Milady) Van Heflin (Athos) e Vincent Price (Richelieu) e la versione del 1973 con Michael York (D'Artagnan) che l'anno dopo ebbe il seguito (Milady) come [...] Vai alla recensione »
Difficile trovare un punto debole al film (a parte la demenziale connotazione fluida a Porthos in omaggio al pensiero dominante): scenografia, costumi, fotografia e persino sceneggiatura piuttosto fedele al libro, sono di livello. Gli attori tutti forti e Cassel veramente carismatico... E tuttavia, si esce insoddisfatti dal cinema come dopo la cena in un ristorante stellato che in fondo non ci [...] Vai alla recensione »
In parte segue la trama del romanzo di Dumas, ma non mi ha convinto. Il finale, poi, mi ha convinto ancora meno.
Il romanzo di Dumas appare trasfigurato in questo versione con l'introduzione, tra l'altro, del giallo dell'arresto di Athos che appare superfluo ed appesantisce la narrazione.
Ne é passata di acqua sulla grinta rugosa di Vincent Cassel , da quando spacciava nella banlieue parigina ne l'Aen ( l'odio) o da quando scorrazzava per i boulevards inseguito da torme di Flics in Nemico Pubblico n. 1 e quanto lo vorremmo interprete di qualcosa tratto da Jean Patrick Manchette, tanto da renderlo ormai la sola vera icona del cinema francese, ben all'altezza del tenebroso [...] Vai alla recensione »
Nel 1627, arriva a Parigi il giovane guascone D'Artagnan, aspirante moschettiere del Re. Moschettieri sono già - e famosi - Porthos, Aramis e Athos, con cui D'Artagnan dovrà duellare avendoli involontariamente provocati. Con loro sarà poi coinvolto nei frequenti tafferugli con le guardie del potente cardinal Richelieu; non solo: occorre preservare la reputazione della Regina, mi- nata dalle trame della [...] Vai alla recensione »
Non è difficile comprendere le ragioni del fascino che il diciassettesimo secolo continua a esercitare ancora oggi. I promessi sposi insegnano: il Seicento è - almeno nell'immaginario collettivo - il periodo della guerra e degli intrighi, delle rivoluzioni e degli assolutismi, delle epidemie e del commercio, dell'espansionismo coloniale e delle riforme radicali.
Tutti conoscono la storia de I tre moschettieri. Anzi, quattro, visto che a loro si aggiunge presto il giovane D'Artagnan. Una storia di onore e fratellanza nella Francia seicentesca degli intrighi politici e delle guerre di religione. Nel 1844, Alexandre Dumas pubblicò le prime avventure degli intrepidi moschettieri del Re e già nel 1903 Georges Méliès realizzò il suo primo adattamento.
Ancora "I tre moschettieri"? Evviva: degli spadaccini di Dumas non ci si stanca mai. Bourboulon ha diviso il libro in due parti, la seconda sarà intestata a Milady. La prima, D'Artagnan al centro dello schermo, è riuscita bene. Turbinosa come il romanzo. Piace la ricostruzione d'epoca, la Parigi del Seiceinto è grigia, rocciosa, fangosa. Nei duelli, il regista si scatena.
Come un film di cappa e spada anni Cinquanta, con elementi di innegabile modernità. L'ennesimo adattamento de «I tre moschettieri» di Dumas è un esemplare di cinema-cinema che intrattiene con ritmo e qualità, rispolverando un'appagante messa in scena classica; qualcuno potrebbe ritenere vecchiotta la formula del film d'avventura, ma funzionano le scelte consapevoli di Martin Bourboulon, attente alla [...] Vai alla recensione »
«Tre duelli, in tre ore, con i tre moschettieri». La scena più bella è quella che non c'è: quella che non vediamo, che ci pregustavamo e che, invece, non potrà mai vedere la luce. Sarebbe stato qualcosa di «chiaro», a cui potersi aggrappare, in un contesto poco luminoso e soprattutto alquanto confuso. Oltre alla bella presentazione dei quattro personaggi (il giovane D'Artagnan con i futuri compagni [...] Vai alla recensione »
Indistruttibili, i supereroi di Alexandre Dumas tengono lo schermo dai tempi del muto. Nell'ultimo, divertente aggiornamento delle loro avventure, D'Artagnan ha la foga e il candore (relativamente) giovanile di François Civil; Vincent Cassel è un Athos invecchiato e accusato di femminicidio; Romain Duris, in versione pirati dei caraibi, s'impossessa della coscienza elastica di Aramis; e il Porthos [...] Vai alla recensione »
Nel segno di una tradizione che, ciclicamente, viene riformulata dalle varianti estetiche e narrative dell'epoca contemporanea con cui si confronta, I tre moschettieri tornano a farsi cinema, secondo la logica di una già annunciata serialità (già pronta la parte due) così come originariamente Alexandre Dumas aveva scelto di far circolare il proprio romanzo, pubblicandolo a puntate sulla rivista "Le [...] Vai alla recensione »
Il giovane guascone D'Artagnan (François Civil) giunge a Parigi per diventare un moschettiere del Re Luigi XIII (Louis Garrel), ma il primo incontro con i "colleghi" Athos (Vincent Cassel), Porthos (Pio Marmaï) e Aramis (Romain Duris) non è dei migliori, tanto da essere sfidato a duello da tutti e tre. Ma in Francia non è tempo di personalismi: una lotta più grande e feroce si sta combattendo tra [...] Vai alla recensione »
Cappa e spada, certo, ma nell'immagine ben curata da diventare "passato" plastico e preciso, con i drappi polverosi e i saloni di re Luigi XIII, carrozze instabili e un Richelieu decrepito, ci sono anche la detection da thriller internazionale (Francia-Inghilterra e ritorno), la sfrontatezza di maschiacci novecenteschi, una Milady noir dal turbo sex-appeal (ribaltamento della bionda Angelica/Mercier) [...] Vai alla recensione »
Classico, ma terribilmente moderno, con il desiderio francese di riappropriarsi di uno dei patrimoni culturali nazionali, troppo spesso martoriato da rivisitazioni straniere imbarazzanti. Ancora un altro film su I tre moschettieri, capolavoro letterario di Alexandre Dumas padre, datato 1844? Sì, se il risultato è questo. Meraviglioso, a parte un momento di lentezza nella prima ora, grazie a una regia [...] Vai alla recensione »
D'Artagnan arriva alla corte di Luigi XIII dove i cattolici odiano i protestanti, la Regina Anna d'Austria ha una tresca con il Duca di Buckingham e la Francia schifa l'Inghilterra. I tre moschettieri sono tornati ma è una versione "brutta, sporca e cattiva" e infatti il D'Artagnan di Civil è assai più "zozzo" di Gene Kelly, Michael York e Logan Lerman messi insieme (i più memorabili cadetti di Guascogna [...] Vai alla recensione »
D' Artagnan, giovane e vivace guascone, salva una ragazza da un rapimento e quando arriva a Parigi, cerca di scovare gli aggressori. Non sa però che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera e propria guerra destinata a mettere in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D'Artagnan affronterà le macchinazioni del cardinale Richelieu, guadagnandosi [...] Vai alla recensione »
I produttori Dimitri Rassam e il gruppo Pathè affidano a Martin Bourboulon, reduce da Eiffel del 2022, la regia del film I tre moschettieri - D'Artagnan, primo capitolo di quella che sarà una trilogia annunciata tratta dal celebre romanzo di Alexandre Dumas, che cerca di riprendere le grandi pellicole d'avventura di cappa e spada in cui si combinano percorsi individuali e storia della nazione, in [...] Vai alla recensione »
Ha senso, nel 2023, proporre un'ennesima versione del classico di Alexandre Dumas I tre moschettieri, adeguandone (ma non troppo) lo svolgimento e l'estetica ai gusti del pubblico moderno? La domanda, legittima, non può che trovare una risposta positiva, almeno laddove si consideri la capacità dei classici di vivere oltre il loro periodo di concezione, parlando a una sorta di "fruitore universale" [...] Vai alla recensione »
Uno degli ultimi a provarci era stato qualche anno fa Giovanni Veronesi con il suo Moschettieri del Re - La penultima missione. Ma la sua versione avventurosa, dissacrante e a tratti anche un po' goliardica non era che l'ennesima rivisitazione di un capolavoro letterario (I tre Moschettieri di Alexandre Dumas, scritto nel 1844) che da sempre esercita sul cinema un'attrazione magnetica: decine e decine [...] Vai alla recensione »
Ci sono film così perfetti da creare, in chi prova a replicarli, un inesorabile e giustificato senso d'inferiorità. A maggior ragione se, come nel caso della saga de I Tre Moschettieri, già la fonte d'ispirazione comune è un classico senza tempo della letteratura mondiale, adattato e riadattato in ogni salsa sul grande e piccolo schermo fin dagli albori del cinema stesso (la prima versione su pellicola [...] Vai alla recensione »
Grande romanzo d'appendice, ma anche notevole romanzo storico (dove personaggi veri s'intrecciano con quelli di finzione) e irresistibile lettura di formazione, I tre moschettieri di Alexandre Dumas è arrivato spesso sullo schermo (compresi un film con Topolino, Paperino e Pippo e uno con Barbie, figlia di D'Artagnan), più apocrifi, fumetti, musical.
Ho la sensazione che per un attore francese incarnare uno dei quattro moschettieri seicenteschi sia come per un omologo americano girare un film western su Jesse James o Billy the Kid; con la cappa, la spada e il cappello piumato al posto dello spolverino, del Winchester e dello Stetson sudato, simili i cavalli anche se le selle sono di diversa foggia.
D'Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori, ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera e propria guerra destinata a mettere in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D'Artagnan affronterà [...] Vai alla recensione »
Ogni epoca ha i suoi Tre (anzi Quattro) moschettieri ma il cinema francese non tornava sul tema da quasi trent'anni, quando Bertrand Tavernier riprese i personaggi del classico di Alexandre Dumas per la libera rielaborazione di Eloise, la figlia di D'Artagnan. Dagli Stati Uniti alla Russia, il romanzo è stato oggetto di moltissimi adattamenti, spesso alquanto beceri, quindi il vago sentore di déjà-vu [...] Vai alla recensione »